Challenger in Italia: un mercato piccolo ma promettente

News 31/03/2016 -
Challenger in Italia: un mercato piccolo ma promettente

Non più solo cingolati di alta potenza. Anche in Italia a partire da quest’anno si potranno vedere all’opera gli sprayer semoventi e trainati di Challenger. Dopo la première di Agritechnica, lo scorso 17 marzo il gruppo Agco ha invitato la stampa di settore presso la sua sede di Breganze per fare il punto sugli scenari di mercato presenti e futuri del brand sinonimo per eccellenza di cingolati e per presentare ufficialmente i nuovi RoGator 600D e RoGator 300.

 

DESTINATI AD UNA QUALIFICATA NICCHIA DI OPERATORI

CHALLENGER_Rogator_600D_39

Diciamolo subito: considerazione che vale un po’ per tutta la gamma Challenger, per il nostro Paese si tratta di mezzi che andranno a soddisfare le esigenze di una piccola nicchia di operatori agricoli.

Il management di Challenger ha stimato di venderne non più di 4 o 5: sono macchine fatte apposta – sostengono  i responsabili del mercato Italia – per chi ha scelto di praticare l’agricoltura di precisione e per chi ha la possibilità di utilizzarle per parecchie ore, in modo da riuscire ad ammortizzare il costo di acquisto.

 

CROP CARE EVOLUTION

Andrea_Tavernari_57

Il primo a prendere la parola all’incontro organizzato presso l’headquarter di Agco è stato Andrea Tavernari, National Sales Manager Italia dal 2005, che ha illustrato nel dettaglio i risultati di vendita raggiunti dal brand Challenger in Italia e i prossimi traguardi, mentre Stefano Andreose, Sprayer Specialist Challenger Italia, e Luca Cattani, Product Marketing Manager Tracked and Articulated Tractors Challenger Eame, si sono soffermati sulle caratteristiche tecniche dei nuovi prodotti (vedi link).

La nicchia di mercato in cui fino ad oggi ha operato Challenger in Italia viene identificata come Crop Care, tant’è vero che all’evento del 17 marzo è stato assegnato il nome di Crop Care Evolution.

«Da quando il marchio è arrivato in Italia – ha fatto presente Tavernari – è stato venduto come un prodotto che offre soluzioni diverse alla gestione aziendale: si tratta di macchine ideali per poter scaricare a terra una potenza sempre maggiore, e per calpestare il meno possibile; il cingolo ha infatti un impatto minore sul suolo, il che determina rese maggiori». Ed ha aggiunto: «Sono macchine che trovano la massima applicazione in campo, non nel trasporto».

CHALLENGER_CropCare_91

Nonostante si tratti di mezzi di concezione americana, anche da noi iniziano ad essere compresi. Del resto, in ambito europeo, per numero di trattori cingolati, l’Italia è seconda solo all’Inghilterra.

 

SETTECENTO MACCHINE VENDUTE FINO AD OGGI

CHALLENGER_agrilevante_2015_83

Per dare una dimensione a questo particolare mercato si pensi che nei prossimi mesi sarà consegnato in Italia il Challenger numero 700, il che significa che dal 2002 ad oggi il marchio è andato via via consolidandosi.

Il cingolo resta il core business di Challenger, ma naturalmente l’obiettivo per il 2016 è aumentare le quote di mercato in tutti i segmenti, sia nei cingolati sia nei gommati, oltre naturalmente a conquistare nuovi clienti nel settore degli irroratori semoventi.

 

UNA CRESCITA PROGRESSIVA DEL BRAND

Challenger MT875E_Cultivating_93

Le premesse ci sono: il 2015 ha chiuso con 54 macchine vendute, il che significa nove in più rispetto al 2014, che tradotto in percentuale vuol dire un incremento del 20 per cento ed una quota di mercato, nei cingolati di alta potenza, pari al 78 per cento.

 

IL SECONDO MARCHIO NEL SEGMENTO OLTRE I 310 CAVALLI

CHALLENGER_755E_71

Un brillante risultato che rende una previsione concreta le 60 macchine stimate per l’anno in corso, tra trattrici e sprayer. «Nel segmento delle potenze oltre i 310 cavalli, che in Italia ammontava nel 2015 a circa 245 unità mettendo insieme cingolati e gommati, con un trend in crescita rispetto al 2014, Challenger si posiziona come il secondo marchio più venduto», ha puntualizzato Tavernari.

 

SERVIZI A SUPPORTO DELLE VENDITE

Challenger_assistenza_83
«Se non ci sono soldi, le macchine non si vendono». Senza troppi giri di parole Tavernari ha così introdotto Agco Finance, «un partner per noi davvero importante: il 75 per cento delle macchine vendute nel 2015 è stato infatti finanziato da Agco Finance e per l’anno in corso pensiamo di arrivare all’80 per cento».

Un altro prodotto che sta riscuotendo consensi è l’estensione della garanzia Power Care: nel 2015 ne ha beneficiato il 20 per cento dei trattori venduti, ma l’obiettivo per il 2016 è arrivare a quota 40 per cento. Il vantaggio è avere costi certi e tranquillità. Al fianco di questo prodotto viaggia il pacchetto manutenzione.

Sempre tra gli obiettivi del 2016, Challenger intende continuare a sviluppare la telemetria in campo: «Quest’anno – ha spiegato Tavernari – come abbiamo già fatto negli anni scorsi, metteremo in campo due macchine prova, in modo da elaborare i dati rilevati e mostrare al cliente i reali costi per ettaro. Preferiamo infatti ragionare su dati reali, e non sul “sentimento”».

 

UNA GAMMA PIÙ AMPIA PER INCREMENTARE LA PRODUTTIVITÀ

ROGATOR_300_87

Riassumendo, con  l’introduzione della linea Rogator 600D e, in una seconda fase, della linea Rogator 300 (nella foto sopra), assieme ai modelli MT700E e MT800E, Challenger amplia la propria offerta rivolta alle grandi aziende agricole e ai contoterzisti professionali, proponendo loro macchinari che, grazie alle peculiarità tecniche, costituiscono una valida risposta alla riduzione dei costi per ettaro e all’incremento della produttività.

«Noi, assieme alle nostre concessionarie – ha concluso Tavernari – vogliamo offrire macchine, servizi e soluzioni tecnologiche il modo che l’acquisto di un prodotto Challenger possa generare un tangibile ritorno dell’investimento anno dopo anno».

 

© Emanuela Stìfano