Kuhn, la forza del Gruppo

Eventi 15/10/2013 -
Kuhn, la forza del Gruppo

“Un gruppo, un marchio, un approccio commerciale unico ed un solo intento: essere il numero uno”.  Sono sintetizzate in questo efficace slogan le strategie messe a punto da Kuhn per raggiungere l’obiettivo dichiarato  di 1,4 miliardi di euro di fatturato, da raggiungere nel 2020. Un traguardo ambizioso ma tutto sommato a portato di mano se si considerano i brillanti risultati ottenuti dal gruppo di Saverne negli ultimi sei anni, illustrati dal presidente Michel Siebert  all’International Press Meeting che si è svolto lo scorso ottobre presso il quartier generale di Kuhn alla presenza di oltre cento giornalisti provenienti da 24 Paesi.

 

UNA CRESCITA COSTANTE

 

Dal 2006, anno della convention mondiale di Madison che ha segnato l’avvio di Kuhn sulla strada della globalizzazione, al 2012 i dipendenti sono cresciuti da 2.748 a 4.400, gli stabilimenti produttivi sono passati da 5 a 9 e la presenza del marchio si è estesa da 70 a 100 Paesi. Sempre nel 2012 il giro di affari ha raggiunto 1,014 miliardi di euro ed è stato abbondantemente superato il target degli 800 milioni di euro fissato a Madison per il 2015. Una crescita che non si arresta, confermata dai dati relativi al primo semestre di quest’anno che legittimano il clima di ottimismo che si respirava all’incontro di Saverne: +6,8% per il fatturato rispetto allo stesso periodo del 2012, + 9,7% per il portafoglio ordini, +2,6% per le forze lavoro, salite a 4.756 unità, mentre il margine operativo netto ha superato gli 83 milioni di euro.

Kuhn_Saverne

Cifre alle quali ha contribuito non poco il significativo allargamento del portafoglio prodotti mediante acquisizioni (la francese Blanchard, azienda costruttrici di irroratrici, la divisione presse del gruppo Kverneland con la sua fabbrica impiantata a Geldrop, nei Paesi Bassi, e l’americana Krause Corporation, specializzata nella fabbricazione di macchine per la lavorazione del terreno in appezzamenti di “grandi dimensioni”,  ma anche attraverso lungimiranti partnership industriali come quelle con Rauch e l’italiana Nobili.

Ma alla base dell’exploit di Kuhn c’è anche l’alta percentuale (60%) di investimenti destinata alla crescita interna: dal Centro di competenze MGM per l’assemblaggio delle grandi macchine Kuhn, installato a Monswiller, a pochi chilometri dalla sede di Saverne, su un’area di 12 mila metri quadrati ed entrato in funzione nel maggio 2008 grazie ad un investimento di 27 milioni di euro, all’ estensione dello stabilimento di Brodhead nel Nord America, all’ampliamento della filiale australiana.

 

IL NUOVISSIMO KUHN CENTER FOR PROGRESS

 

Fino ad arrivare all’ultimo nato, il Kuhn Center for Progress, un nuovo centro di formazione, attivo da settembre 2013, finalizzato ad aumentare la conoscenza dei prodotti del gruppo da parte della rete di distribuzione perché possa fornire consulenza e supporto agli utenti con la massima professionalità. «Per Kuhn  la formazione rappresenta il cuore delle sfide presenti e future – ha sottolineato Siebert –. È considerata la chiave del successo per dare ed aggiungere valore sulla base del continuo progresso tecnologico delle macchine».

Kuhn Center for Progress, che si estende su una superficie di 5.700 metri quadrati nel sito di Monswiller ed ha richiesto un budget di investimento attorno ai 7 milioni di euro, comprende 5 aule di formazione, di cui 2 specializzate in assistenza tecnica con officina annessa, una sala per l’elettronica, attrezzata con computer portatili, 2 sale da 200 e 400 metri quadrati, dotate di carro ponte, ed una sala meeting per proiezioni.

KUHN_Center

Nelle immediate vicinanze l’altrettanto nuovo centro per il servizio postvendita Kuhn Product Support, un’area coperta di  2.300 metri quadri per la cui realizzazione sono stati spesi 2,5 milioni di euro, destinata alla preparazione delle macchine per gli eventi fieristici, la realizzazione di servizi fotografici, filmati e supporti didattici per le attività di formazione nonché alla personalizzazione delle macchine ad alto contenuto tecnologico.

Né va dimenticato l’ampliamento di Kuhn Parts (6,2 milioni di euro di investimento): una piattaforma di distribuzione ricambi unica per tutte le unità produttive del Gruppo, ubicata anch’essa a Monswiller. L’Unità Logistica Ricambi si sviluppa su una superficie di 26 ettari, contiene circa 80.000 codici e serve i mercati di tutta Europa e dei Paesi Cis.

Spare Parts storage

Uscita dalle “turbolenze” degli ultimi anni con una posizione rafforzata, Kuhn si prepara ora ad affrontare le sfide di un futuro che per l’agricoltura non è mai stato così luminoso, ha dichiarato Siebert, anche se la concorrenza nel campo della produzione di attrezzature resta molto forte. Le linee guida dell’ulteriore sviluppo del gruppo di Saverne sono ben delineate: consolidare la leadership nei mercati maturi, incrementare la presenza nei mercati emergenti, focalizzare l’attenzione sulla qualità, l’innovazione e il servizio per soddisfare appieno le aspettative  della clientela.

 

FORTI  INVESTIMENTI  IN R&D

 

A sostegno di questa strategia ci sono i massicci investimenti in Ricerca e Sviluppo: 40 milioni nel 2013, pari all’incirca al 4% del fatturato. che diventeranno almeno 55 nel 2020 e che hanno portato all’ottenimento di oltre 1.500 brevetti su scala mondiale, con un ritmo di 10-15 nuovi prodotti all’anno. Senza trascurare gli ulteriori investimenti che verranno fatti nelle fabbriche, pari a 150 milioni di euro nel prossimo triennio.

Attualmente il gruppo di Saverne può contare su 10 famiglie di prodotti tra i quali non c’è concorrenza ma esistono semmai delle preziose sinergie. «Siamo specialisti dal vasto portafoglio di prodotti – ha dichiarato alla stampa Siebert, escludendo completamente qualsiasi interesse nei confronti del comparto trattori –  e vogliamo fare ciò di cui siamo capaci e che conosciamo bene».

 

LE NOVITÀ PER AGRITECHNICA

 

L’International Press Meeting ha offerto agli intervenuti la possibilità di vedere in anteprima alcune delle novità Kuhn per l’anno 2014, in mostra sul palcoscenico di Agritechnica: sono per l’esattezza 23, di cui 10 presentate al pubblico per la prima volta nel mondo.

Qui di seguito una breve carrellata dei nuovi prodotti di maggior interesse per il mercato italiano sui quali ritorneremo prossimamente con una descrizione dettagliata.

Coltivatore combinato a dischi-denti Performer modelli 4000/5000

 Performer

Questo coltivatore che esegue le lavorazioni profonde, cosiddette principali, in un passaggio va a colmare una lacuna presente nella gamma Kuhn rafforzando il posizionamento del gruppo di Saverne nel settore del Minimum Tillage. Il suo valore aggiunto rispetto alla concorrenza consiste nella polivalenza di utilizzo, come semplice dischiera o con  i soli denti.

È disponibile nelle larghezze di 4 e 5 metri, per trattori fino a 500 cavalli. Gli utensili si compongono di un timone articolato, di 2 file di dischi indipendenti (10 cm di profondità di lavoro), di 4 file di denti (35 cm di profondità di lavoro), di una fila di dischi di livellamento e del nuovo rullo HD-Liner 700. Tutte le regolazioni sono idrauliche. Sul mercato italiano viene proposto il modello 4000 nella versione semiportata, anziché trainata.

 

Giroandanatore ad andana laterale GA 8030

 GA_8030

Il GA 8030 è un andanatore con posa laterale ottenibile con una sola andana con una larghezza di lavoro di 7,30 metri con posa in sola andata e di circa 14 metri con posa in andata e ritorno; oppure con due andane singole con 8,30 metri  di larghezza di lavoro.

Questo nuovo modello, dotato di due rotori del diametro di 3,40 metri con 12 bracci dentati ciascuno, presenta due innovazioni aggiuntive: Stabilift, sistema con un cilindro idraulico integrato che blocca automaticamente la pendolarità quando il carrello è sollevato in trasporto e durante il passaggio d’andana; e Stabidrive, speciale attacco pivottante semiportato con un angolo che crea due reazioni della macchina quando si gira aumentandone la stabilità e la sicurezza su strada in curva e in inversioni a U nel campo. L’azionamento del rotore è di tipo meccanico, garantito dalla trasmissione Masterdrive GIII.

 

Falciacondizionatrice frontale tripla FC 3525 combinata con la FC 10030 posteriore

 FC3525F_FC10030

La nuova FC 3525 frontale ha una larghezza di lavoro di 3,50 metri mentre l’unità posteriore FC 10030 è dotata di 2 unità falcianti che misurano 3,50 metri ciascuna. Questa combinazione permette dunque di avere una larghezza di taglio di 10 metri. La distanza tra le due unità falcianti posteriori può variare per garantire la possibilità di una notevole sovrapposizione di taglio.

Le 2 unità, anteriori e posteriori, sono dotate di barre da taglio Optidisc, i cui dischi sono montati con un diverso interasse per ottimizzare la gestione del flusso del foraggio tagliato. Il rotore di condizionamento è caratterizzato da denti in acciaio flottanti.

 

Seminatrice monogerme trainata Planter 3 TRS

 PLANTER 3 TRS (17)

La macchina, da 12 metri di larghezza di lavoro,  può portare 24 file con interfile da 45 o 50 centimetri e 16 file con interfila da 70, 75 o 80 centimetri. È stata specialmente progettata per essere utilizzata con i piccoli trattori presenti in azienda e può così essere trainata da un trattore da 120 cavalli.

Le travi di supporto degli elementi di semina seguono perfettamente i dislivelli del suolo grazie ad un sistema a parallelogramma (brevettato Kuhn).  Contrariamente ai telai ripiegabili esistenti sul mercato, gli elementi di semina sono azionati meccanicamente a partire dalle ruote centrali del telaio, assicurando così una densità di semina uniforme su tutta la larghezza di lavoro.

 
Combinata CSC 6000 e tramoggia frontale TF 1500
 

Combinata

La nuova seminatrice combinata CSC 6000 è accoppiata anteriormente con la tramoggia TF 1500, con capacità fino a 2.000 litri. La regolazione elettronica della semina è gestita dalla centralina Quantron S2 con dosatore azionato elettricamente. Grazie ad un nuovo telaio amovibile di trasporto, la circolazione su strada avviene nel rispetto delle norme e in sicurezza.

 

Tramogge trainate  TT 3500 e TT 6500

 TT 3500 - TT 6500  (23)

Le tramogge trainate polivalenti TT 3500 e TT 6500 sono state progettate per il trasporto e la distribuzione con dosatori di sementi o fertilizzanti. Sono dotate di serie di attacco posteriore di 3a categoria e possono essere utilizzate per la semina di cereali con l’accoppiamento del modulo semina  Seedflex o per la concimazione alla semina con una seminatrice di precisione  Maxima o Planter.

 

Carri unifeed semoventi SPW

KUHN_SPW18 

I modelli SPW, ultimi nati della gamma dei carri unifeed semoventi Kuhn, sono concepiti sulla base di un carro miscelatore a 2 coclee verticali e sono disponibili con i volumi di 18 (nella foto), 22 e 25 metri cubi.

Azionati da un motore Iveco a 6 cilindri turbo da 247 cavalli emissionato Stage IIIB, situato nella parte posteriore della macchina, sono muniti di fresa regolata elettronicamente in discesa e di convogliatore a geometria “grande portata”. La velocità variabile delle coclee di miscelazione permette di ottimizzare automaticamente il consumo di carburante adattando il regime di rotazione al profilo della razione. Per districarsi negli spazi ingombranti, possono essere dotati di 4 ruote sterzanti.

 

Pressa  LSB 1290 iD

 

LSB 1290 iD (5)

La pressa  LSB 1290 iD (intelligent-Density) è stata progettata per produrre balle con una densità maggiore del 25% rispetto alle presse convenzionali per balle rettangolari, al fine di garantire una maggiore efficienza nella logistica e movimentazione delle balle.

L’elemento innovativo è rappresentato dal sistema di compressione Twinpact, suddiviso in una parte inferiore e una superiore, per comprimere la balla in due fasi distinte. Ciò evita un eccessivo picco di carico sulla macchina, esercitando in realtà un carico sulla linea di trasmissione del tutto simile a quello della convenzionale LSB 1290.

 

Barbara Mengozzi