Luci ed ombre nella seconda trimestrale dell’anno del gruppo Agco le cui vendite nette sono calate di circa il 4,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2018, scendendo da 2.537,6 a 2.422,6 milioni di dollari ma a cambi costanti ci sarebbe stato un aumento dello 0,1 per cento, ad evidenziare l’importante ruolo giocato dalla rivalutazione del dollaro sull’euro.
«Il miglioramento dei prezzi e le iniziative rivolte a ridurre i costi dei materiali e ad aumentare la produttività hanno contribuito al miglioramento della redditività nel secondo trimestre – ha dichiarato Martin Richenhagen, presidente del Consiglio di amministrazione, presidente e amministratore delegato di Agco –. Mentre abbiamo rivisto ii nostri piani di produzione per allinearli alla domanda del mercato, abbiamo innalzato le nostre prospettive di guadagno per l’intero anno per riflettere la nostra fiducia in un costante e netto miglioramento dei margini».
Richenhagen ha fatto presente anche l’andamento meteorologico sfavorevole – in Nordamerica per le piogge eccessive e nell’Europa Occidentale a causa invece della siccità – che ha compromesso i raccolti.
Se le vendite al dettaglio dell’industria nordamericana sono previste in calo per quel che riguarda le colture a fila, a fronte di un leggero aumento dei segmenti dei piccoli trattori delle attrezzature per la fienagione, nel Vecchio Continente la crescita delle vendite in Francia e Germania è stata parzialmente compensata dal calo registrato nel Regno Unito e in Italia e per l’intero anno la domanda, sempre riferita all’Europa occidentale, dovrebbe mantenersi stazionaria rispetto al 2018.
«Guardando al futuro – ha concluso Richenhagen – , siamo ottimisti riguardo alle previsioni di lungo termine per l’industria globale delle macchine agricole grazie a fondamentali sani per quel che riguarda i prezzi delle commodities e i redditi agricoli»
FATTURATO 2019 PREVISTO A QUOTA 9,4 MILIARDI DI DOLLARI
Alla luce di queste considerazioni il 2019 dovrebbe chiudersi con ricavi complessivi di 9,4 miliardi di dollari (contro i 9,5 miliardi di dollari) della precedente guidance, mentre l’utile 2019 per azione dovrebbe attestarsi a circa 5,10 dollari su base rettificata, che esclude le spese di ristrutturazione (guidance precedente: 4,90).
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