La corporation americana Agco ha realizzato nel 2020 vendite nette per circa 9,1 miliardi di dollari, in crescita approssimativamente dell’1,2 per cento (+3,0% escludendo l’effetto cambio sfavorevole) rispetto al 2019, con un utile diluito per azione salito, al confronto con il precedente esercizio, da 1,63 a 5,65 dollari (mentre quello rettificato è passato da 4,44 nel 2019 a 5,61 dollari).
UN QUARTO TRIMESTRE NEL SEGNO DELLA RIPRESA
«Il team Agco ha fornito ottimi risultati operativi sfruttando il miglioramento dei mercati per realizzare vendite e utili in crescita nel quarto trimestre – ha dichiarato Eric Hansotia, nuovo Chairman, President e CEO di Agco –. La nostra esecuzione mirata ci ha permesso di superare le problematiche emerse nella catena di approvvigionamento e di mantenere i livelli produttivi riducendo al contempo le scorte della Compagnia e dei dealer, che hanno contribuito a generare significativi flussi di cassa».
«I buoni risultati ottenuti – ha proseguito Hansotia – ci hanno permesso di mantenere i nostri investimenti in tecnologia premium, soluzioni per un’agricoltura smart e sostenibile e capacità digitali avanzate. Inoltre l’eccezionale linea di prodotti Agco continua ad essere ben accolta dai nostri clienti, come evidenziato da un consistente portafoglio ordini di fine anno.
Guardando al 2021, prevediamo vendite e guadagni in crescita poiché le condizioni del settore manifestano un andamento positivo».
UNO SCENARIO VARIEGATO IMPRONTATO ALL’OTTIMISMO
Illustrando il contesto socio-economico generale, Hansotia ha fatto presente come la riduzione delle scorte di cereali, da ricondurre a un aumento dei consumi, abbia spinto al rialzo i prezzi delle soft commodities, ridato fiducia agli agricoltori e generato un aumento della domanda di attrezzature agricole nel corso del quarto trimestre.
«Durante l’anno nei mercati chiave di Agco le vendite al dettaglio di attrezzature agricole hanno fatto registrare trend differenti, attestandosi però nel corso del quarto trimestre su livelli notevolmente superiori rispetto all’anno precedente nelle principali regioni», ha illustrato Hansotia.
In Nord America le vendite al dettaglio di trattori sono aumentate nell’arco dell’intero rispetto al 2019, per effetto soprattutto della forte crescita delle fasce di potenza più basse. Nell’ultimo trimestre dell’anno c’è stato anche un incremento della domanda di sostituzione legata all’elevato tasso di obsolescenza del parco macchine dei farmer americani per quel che riguarda le grandi attrezzature. Si prevede inoltre che l’aumento dei prezzi delle materie prime e il miglioramento del “sentiment” degli agricoltori favoriranno un aumento delle vendite da parte dell’industria di settore nordamericana nel 2021.
MERCATO IN CALO RISPETTO AL 2019 NELL’EUROPA OCCIDENTALE
In Europa occidentale nonostante il miglioramento della domanda nel quarto trimestre, il trend del mercato nell’intero anno ha evidenziato un calo rispetto al 2019. La debolezza della domanda nei mercati di Regno Unito e Scandinavia è stata parzialmente compensato dalla crescita registrata in Germania, che ha beneficiato di incentivi fiscali nel 2020. «Per il 2021 – ha fatto presente Hansotia – prevediamo per l’Europa occidentale una domanda del settore da stabile a leggermente superiore rispetto ai livelli del 2020».
In Sud America, invece, le vendite di trattori sono aumentate nel corso del 2020, con una robusta ripresa in Brasile e in Argentina, dove la redditività delle aziende agricole ha beneficiato di buoni raccolti e tassi di cambio favorevoli, parzialmente compensata da una domanda più debole nei mercati più piccoli del Sud America.
CRESCONO SUDAMERICA E AREA APA E EME, FLETTE IL NORD AMERICA
In Nord America, dove l’aumento delle vendite di trattori di alta potenza, delle attrezzature Precision Planting e dei ricambi è stato controbilanciato dalla flessione subita dalle attrezzature per la produzione di cereali e proteine e dalle irroratrici, Agco ha realizzato vendite nette per 2,175 miliardi di dollari (-0,8 per cento rispetto al 2019); in Sud America per 873,8 milioni di dollari (contro gli 802,2 milioni di dollari del 2019), con un incremento dell’8,9 per cento, che sale al 36,6 per cento se si esclude l’effetto cambio sfavorevole e che riflette l’incremento della domanda del settore e della produzione aziendale nonché un’offerta più variegata e le iniziative di riduzione dei costi.
Nell’area EME (Europa-Medio Oriente) sono stati ottenuti circa 5,367 miliardi di dollari (+0,7%), con vendite in crescita in Germania e nell’Europa dell’Est e in calo in Francia, Scandinavia e Europa Centrale, e in quella APA (Asia/Pacifico/Africa) 734 milioni di dollari (+2,1%, da attribuire per lo più alla crescita delle vendite registrata in Cina e in Australia, controbilanciata però dai cali in Africa e nei mercati asiatici più piccoli).
PREVISTE VENDITE NETTE COMPRESE TRA 10,2 E 10,4 MILIARDI DI DOLLARI NEL 2021
Per il 2021 Agco, qualora non si rendano necessari nuovi lockdown, si attende vendite nette comprese tra 10,2 e 10,4 miliardi di dollari, grazie a volumi di vendita migliorati, prezzi positivi e tassi di cambio favorevoli.
Anche i margini lordi e operativi dovrebbero migliorare rispetto ai livelli del 2020, riflettendo l’impatto positivo sia dell’aumento delle vendite e dei volumi produttivi sia delle iniziative rivolte al miglioramento dei margini. Sulla base di questi presupposti, l’outlook prevede un EPS tra 7 e 7,25 dollari e un flusso di cassa disponibile tra 400 e 450 milioni di dollari.
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