Agritech Expo Zambia 2025: sulla buona strada ma il percorso è lungo

Agritech Expo Zambia 2025: sulla buona strada ma il percorso è lungo

Significative potenzialità nel settore primario in larga parte inespresse e tanta strada da fare nell’impiego delle moderne tecnologie. È questo, in estrema sintesi, il volto, dal punto di vista agricolo, dello Zambia, Paese dell’Africa subsahariana con un’estensione di circa due volte e mezzo quella dell’Italia e una SAU limitata al 7% ma in progressiva crescita, sulla quale predominano, abbinate all’allevamento, le coltivazioni tradizionali – soprattutto cereali (mais, miglio e sorgo) e, in misura ridotta, prodotti orticoli – portate avanti per lo più con metodi scarsamente produttivi, come dimostra il ridotto contributo dell’agricoltura alla formazione del PIL nazionale (4% in media nel periodo 2014-2023, con un vistoso calo dal 6,8% del 2014 al 2,8% del 2023).

 

UN’AGRICOLTURA DALL’AMPIO POTENZIALE DI SVILUPPO MA TECNOLOGICAMENTE ANCORA AL PALO

Agritech Expo Zambia 2025

Uno scenario al quale ha fatto da specchio anche quest’anno Agritech Expo Zambia, manifestazione di riferimento per l’intero settore, svoltasi dal 10 al 12 aprile scorsi al GART Research Centre di Chisamba, nel centro del Paese, che ha offerto al pubblico presente l’opportunità di confrontarsi con il tessuto produttivo locale e prendere consapevolezza di quali siano le effettive esigenze.

«Lo Zambia, con le sue ampie terre fertili e risorse idriche abbondanti, è una nazione che potrebbe diventare un gigante agricolo – si legge nella Scheda Paese redatta da ICE Agenzia che, in collaborazione con FederUnacoma, ha organizzato una partecipazione collettiva italiana ad Agritech Expo Zambia 2025 (nella foto sopra) –. Le vaste possibilità offerte dall’agricoltura potrebbero aiutare a diversificare l’economia (le esportazioni e la ricchezza del Paese sono legate al comparto minerario, al rame in particolare) e a ridurre la povertà, considerando che, come sottolinea il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (Ifad), più di sette zambiani su dieci dipendono dall’agricoltura per cibo, occupazione e reddito».

Agritech Expo Zambia 2025

Come riporta il documento governativo “Comprehensive Agriculture Transformation Support Program (CATSP) – Second National Agriculture Investment Plan 2024-2033”, a cura del Ministero dell’Agricoltura e del Ministero della Pesca e Allevamento dello Zambia, il settore agricolo, nel quale è impegnata poco più della metà della forza lavoro del Paese, garantisce la sicurezza alimentare e nutrizionale della nazione, rappresentando una fonte importante di reddito sia per le famiglie rurali sia per quelle urbane. Tuttavia, nonostante il potenziale offerto dagli oltre 40 milioni di ettari di terre coltivabili, il settore rimane sottosviluppato, caratterizzato da una bassa produttività e una limitata meccanizzazione».

 

UN BASSO TASSO DI MECCANIZZAZIONE, INFERIORE A QUELLO DI PAESI COMPARABILI

Agritech Expo Zambia 2025

Solo una ridotta percentuale degli agricoltori (intorno all’1,8%) utilizza pratiche meccanizzate, mentre la maggioranza continua a fare affidamento su strumenti manuali e a trazione animale, con conseguenze dirette sulla capacità del Paese di competere nei mercati internazionali.

Cifre alla mano, utilizzando come fonte il dettagliato report “Zambia: Agricultural Mechanisation-Primary & Secondary Machinery Market”, a cura di Italian Trade Agency Johannesburg Office, 2024, il tasso di meccanizzazione dello Zambia, valutato come numero di trattori per 100 chilometri quadrati di terra arabile, è pari a 20,7, e pertanto inferiore a quello di paesi comparabili. Esiste però un ampio margine per aumentare questo rapporto alla luce sia dell’elevato rapporto tra ettari arabili e abitanti, sia dell’elevato tasso di urbanizzazione che implica che siano disponibili terreni arabili per lo sviluppo agricolo ancora più grandi di quelli rappresentati dal rapporto tra ettari arabili e abitanti.

Agritech Expo Zambia 2025

L’introduzione di moderni macchinari e pratiche agricole innovative per l’aumento dell’efficienza e il miglioramento della produttività costituisce una strada obbligata per la crescita del settore agricolo con il duplice obiettivo di migliorare la sicurezza alimentare interna e trasformare al tempo stesso il Paese in un esportatore di prodotti agricoli – favorito in questo dalla posizione geografica che lo vede confinare con otto Paesi –  contribuendo allo sviluppo sostenibile e alla riduzione della povertà.

 

L’ESIGENZA DI MACCHINARI ADEGUATI A UN’AGRICOLTURA SU PICCOLA SCALA, FULCRO DEL TESSUTO PRODUTTIVO

Si rende però necessaria una meccanizzazione agricola che sia adeguata a un’agricoltura su piccola scala, che è quella dominante nel Paese. A tal riguardo il sopra citato Report di ICE Agenzia  individua all’interno del segmento delle piccole aziende agricole tre sottosegmenti – micro (0-2 ettari) e medio (2-5 ettari), in cui prevale un’agricoltura di sussistenza, e su larga scala (5-20 ettari) – giungendo alla conclusione che solo quest’ultimo, al quale si stima appartengano all’incirca 3,7 milioni di agricoltori, possa offrire un potenziale ai venditori di attrezzature agricole.

Fonte: Zambia: Agricultural Mechanisation-Primary & Secondary Machinery Market” a cura di Italian Trade Agency Johannesburg Office, 2024,

Ad affiancare i piccoli agricoltori su larga scala ci sono poi gli agricoltori emergenti (quantificati all’incirca in 150.000 individui) che possiedono aziende agricole tra i 20 e i 100 ettari, con terreni per lo più di proprietà, il che facilita l’accesso ai finanziamenti, come pure il fatto che molti di loro abbiano iniziato a lavorare nel settore agricolo dopo aver svolto altri lavori e che si tratti in larga parte di ex dipendenti pubblici. Completano il quadro i grandi agricoltori o agricoltori commerciali, che non vanno oltre le 1.500 unità.

 

LA MANCANZA DI FONDI E IL DIFFICILE ACCESSO AL CREDITO BLOCCANO GLI INVESTIMENTI

Si comprende così come la mancanza di fondi disponibili rappresenti un forte ostacolo al diffondersi della meccanizzazione agricola in Zambia. Nella maggior parte del paese, evidenzia Massey Ferguson Zambia, gli agricoltori devono fare affidamento sulle proprie risorse personali per finanziare l’acquisto dei macchinari agricoli necessari, come attrezzature e trattori.

I piccoli agricoltori spesso non dispongono delle garanzie necessarie per ottenere prestiti bancari, il che rende l’elevato costo iniziale dei macchinari agricoli e delle tecnologie moderne fuori dalla loro portata. Sebbene la proprietà collettiva possa essere la soluzione, non è priva di sfide, tra cui la necessità per i soci di risparmiare denaro a sufficienza, un’amministrazione cooperativa efficace e un’adeguata formazione degli operatori per l’impiego dei diversi macchinari.

 

IL MEGA FINANZIAMENTO DELLA BEI E LE INIZIATIVE PER LA RESILIENZA CLIMATICA

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Da segnalare in proposito la fornitura di finanziamenti per progetti promossi dalle piccole e medie imprese dello Zambia da parte della Banca europea per gli investimenti (BEI) che, nell’ambito dell’Accordo di Partenariato tra l’Unione Europea e i suoi Stati membri, da un lato, e i Paesi membri dell’Organizzazione degli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico, dall’altro, offre il suo contributo per  colmare le lacune finanziarie esistenti nel segmento agricolo e aumentare il profilo di produzione a diretto vantaggio della sicurezza alimentare del Paese. Recentemente la BEI ha ratificato una nuova linea di credito, del valore di 10 milioni di euro, designata alla First Capital Bank Limited dello Zambia.

Fortemente impegnato a lavorare a fianco del governo dello Zambia e di altri partner per rafforzare le popolazioni rurali e creare un sistema agricolo più solido e resiliente è anche l’Ifad, al pari di altre organizzazioni internazionali che supportano il governo locale offrendo finanziamenti per l’agricoltura, incentrati, ad esempio, su linee di credito per le PMI agricole, progetti specifici per le donne, iniziative per la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico.


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MASSICCIO RICORSO ALLE IMPORTAZIONI DI MACCHINARI AGRICOLI DALL’ESTERO

Agritech Expo Zambia 2025

Stando al menzionato Report di ICE Agenzia che cita come fonte l’Ufficio Centrale di Statistica, le importazioni da parte dello Zambia di macchinari per la preparazione e la coltivazione del terreno destinati all’agricoltura e all’orticoltura tra il 2018 e il 2022 hanno raggiunto un valore cumulativo di 6,3 milioni di dollari. Nello stesso periodo sono stati importati trattori per uso agricolo per un valore di 66,4 milioni di dollari.

Gli incentivi fiscali, viene fatto presente, hanno probabilmente giocato un ruolo nella crescita progressiva della domanda dal momento che le importazioni di attrezzature e accessori agricoli selezionati, come trattori a due ruote, pompe, aratri ed erpici a dischi, sono esenti da IVA.

 

IN TESTA IL SUDAFRICA, SEGUITO DA CINA E INDIA

Fonte: Zambia: Agricultural Mechanisation-Primary & Secondary Machinery Market” a cura di Italian Trade Agency Johannesburg Office, 2024,

Sempre facendo riferimento al periodo tra il 2018 e il 2022, il Sudafrica è stato il principale fornitore di macchinari agricoli importati in Zambia (vedi tabella sopra) per un valore complessivo di 39,2 milioni di dollari (dato che include però solo i principali prodotti importati), con i trattori di potenza compresa tra 75 kW e 130 kW al primo posto.

Da tener presente il fatto che molte multinazionali utilizzano il Sudafrica come base per le loro attività commerciali in Africa. Ciò implica che i prodotti esportati dal Sudafrica potrebbero essere riesportazioni di altri paesi che scelgono di utilizzare il Sudafrica come piattaforma per l’export.

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Le importazioni dalla Cina, al secondo posto, sono ammontate a 32,4 milioni di dollari. Seguono l’India (16,5 milioni di dollari) e gli USA (11,5 milioni di dollari). Le importazioni dall’Italia in Zambia ammontano a 3,3 milioni di dollari, e vedono tra le voci principali le attrezzature per la mungitura e i trattori con potenza compresa tra 75 kW e 130 kW. Non si prevede che questi flussi commerciali subiscano sostanziali modifiche, sebbene la Cina si stia configurando come un player di sempre  maggiore rilievo, forte di una diversificata  gamma di prodotti.

 

LA STRUTTURA COMMERCIALE E I SERVIZI FINANZIARI

Il Report di ICE Agenzia offre anche un’analisi dettagliata della struttura commerciale, caratterizzata dalla presenza sul mercato di un discreto numero di aziende che, oltre a fornire le macchine agricole, offrendo anche un’ampia gamma di attrezzature agricole correlate o complementari, garantiscono altresì servizi di manutenzione e riparazione post-vendita.

In evidenza tra queste Tata John Deere Zambia, dealer ufficiale di  John Deere Agricultural, Construction and Forestry in Zambia; Saro Agro Industrial, cui fanno capo i marchi Tafe, Kubota, Landini e McCormick e che, oltre a vendere localmente, esporta nei paesi limitrofi; Agricon, che fornisce i macchinari Case IH e  Case Construction, con filiali a Lusaka, Kitwe e Mkushi; Tractors Zambia, distributore dei marchi Massey Ferguson, New Holland e Kubota (mietitrebbie); Camco Equiment che ha origini cinesi e dispone di un’ampia rete di filiali locali fornendo una vasta gamma di attrezzature agricole, rivolte per lo più ad agricoltori di piccole e medie dimensioni e con un ridotto contenuto tecnologico (l’80% dei suoi prodotti proviene dalla Cina).

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A differenza dei piccoli importatori di attrezzature agricole, che in genere non operano in consorzi ma vendono a singoli clienti con liquidità disponibile per pagare in anticipo le attrezzature, le grandi aziende sono solite collaborare in consorzi con istituzioni finanziarie, ONG legate alla filiera agricola e commercianti di materie prime o acquirenti di prodotti agricoli, tra gli altri. L’obiettivo è quello di facilitare l’accesso alle attrezzature alla luce degli elevati tassi di interesse praticati dalle banche commerciali.

 

LA MECCANIZZAZIONE AGRICOLA AL CENTRO DELLE POLITICHE GOVERNATIVE

Per finire, un cenno alle politiche governative volte a incentivare la meccanizzazione per la trasformazione agricola dello Zambia.

Con la Strategia nazionale per la meccanizzazione agricola (NAMS) per il periodo 2024-2028, ambizioso piano per modernizzare del settore, il  governo di Lusaka ha riconosciuto che, per aumentare la produttività e creare valore aggiunto lungo tutta la filiera, soprattutto per i prodotti considerati prioritari, è necessario non solo importare trattori e macchinari, ma anche garantire che questi siano accessibili e sostenibili per i piccoli agricoltori, che, come abbiamo visto, rappresentano la maggioranza della forza lavoro.

Ad esso ha fatto seguito il CATSP, secondo Piano Nazionale di Investimento Agricolo (2024-2033) del Paese. Come si legge nella Prefazione a firma del presidente della Repubblica Hakainde Hichilema, il CATSP risponde anche alle aspirazioni continentali e internazionali per il settore agricolo ed è pienamente allineato all’Ottavo Piano Nazionale di Sviluppo (8NDP) e alla Vision 2030. In particolare, mira a conseguire: una maggiore sicurezza alimentare; un miglioramento della nutrizione; maggiori opportunità di lavoro; un aumento delle esportazioni agricole; una riduzione delle importazioni alimentari; e  un aumento dei redditi e della creazione di ricchezza.

Il raggiungimento di questi risultati, viene fatto presente, sarà possibile solo attraverso un aumento degli investimenti privati ​​nel settore. Massima attenzione, dunque, alle politiche per favorire gli investimenti esteri nel settore, con concessioni fiscali e garanzie per il rimpatrio dei profitti, a cui il governo zambiano attribuisce particolare importanza. Saranno inoltre fondamentali gli investimenti pubblici e un contesto politico favorevole.

 

IL PAESE SULLA VIA DELLA RIPRESA, DOPO IL  DEFAULT DEL 2020

Dopo il default dichiarato nel 2020 – lo Zambia è stata la prima e unica nazione africana a dichiarare lo stato di insolvenza del proprio debito estero ­– il Paese si sta avviando lentamente verso la ristrutturazione del debito grazie a un solido programma di riforme volto a restituire la stabilità macroeconomica e dare il via alla ripresa dal settore privato.

Lo Zambia ha dovuto vedersela però di recente con una grave siccità che ha decimato i raccolti: situazione che ha indotto il Fondo monetario internazionale ad aumentare il sostegno finanziario complessivo al Paese africano, da 1,3 miliardi di dollari a 1,7 miliardi di dollari.

 

© Barbara Mengozzi

 

Fonte immagini: Agritech Expo Zambia Facebook,
Saro Agro Industrial Ltd Facebook, Tata International Zambia Facebook.