Bisogna dirlo francamente: mai come in questa occasione la Commissione giudicatrice del concorso innovazione dell’edizione 2017 di Agritechnica ha intonato (metaforicamente) l’inno nazionale tedesco “Deutschland uber alles”: infatti ben 28 delle 31 novità premiate sono appannaggio di aziende teutoniche, sviluppate a volte anche in collaborazione tra loro. Rimangono 3 sole altre menzioni, una a testa per costruttori polacchi, ungheresi e italiani.
E dire che le candidature agli ambiti premi sono state ben 320, ossia un numero 10 volte superiore alle novità premiate. Gianni Morandi cantava “Uno su mille ce la fa”; qui siamo a livelli inferiori, ma in ogni caso la selezione è stata piuttosto forte.
La domanda sorge spontanea (diceva Antonio Lubrano): possibile che i produttori tedeschi di macchinario agricolo (e servizi correlati) siano così tecnologicamente avanzati rispetto alla concorrenza? Sia ben chiaro: nessuno vuole sminuire il valore assoluto dell’industria tedesca delle macchine agricole, ma non sembra che, a livello globale, ci sia questa notevole disparità di valori tecnici tra loro e il resto del mondo…
Sorge quindi un piccolo dubbio sulla rappresentatività globale di Agritechnica (almeno per ciò che concerne questo aspetto della kermesse), perché senza dubbio la manifestazione in programma il prossimo Novembre potrebbe a buon titolo costituire un riferimento assoluto, almeno a livello europeo, nel settore della meccanizzazione agricola.
UNO SGUARDO GENERALE
Sia come sia, molte della novità presentate si rivelano estremamente interessanti e promettenti. Sembra di percepire un’attenzione particolare al settore della raccolta (principalmente dei foraggi e dei cereali, e comunque delle colture di pieno campo), alla ricerca della massima produttività dell’operazione, in un’ottica di sostenibilità, con un accento particolare al rispetto della struttura del suolo agrario, minacciato dai possibili danni del transito di macchinari sempre più grandi e quindi pesanti, e della facilitazione di conduzione da parte dell’operatore delle macchine più complesse.
Anche i trattamenti alle colture, sia di natura chimica (con prodotti fitosanitari), che fisica (i diserbi meccanici) sono stati oggetto di numerose innovazioni, basate nella gran parte dei casi sull’adozione di nuovi e più evoluti sensori (coadiuvati naturalmente dell’elettronica correlata) in grado di rilevare la presenza e più in dettaglio determinate caratteristiche della coltura in atto, in modo da ottimizzare l’intervento, preservando il materiale vegetale e minimizzando l’impatto sull’ecosistema, specialmente nelle sue componenti atmosferiche e del suolo.
L’agricoltura di precisione dunque progredisce, facendo tesoro della “memoria storica” delle coltivazioni delle annate precedenti (ovvero delle cosiddette “mappe di prescrizione”) e aiutando l’agricoltore, soprattutto quello meno esperto, nell’assumere le più appropriate decisioni opertive inerenti la regolazione delle macchine in funzione delle condizioni operative, spesso mutevoli in relazione ai numerosi parametri al contorno.
Ecco quindi una veloce panoramica “ragionata” delle innovazioni premiate, suddivise per ambito di applicazione, seguendo per quanto possibile un’ideale successione delle lavorazioni di una filiera di campo aperto.
I TRATTORI, INNANZITUTTO
Non potevano mancare diverse novità premiate inerenti il trattore, la macchina fondamentale della meccanizzazione agricola che, come recita il suo nome, è nata soprattutto per esercitare uno sforzo di trazione.
Proprio per ottimizzare il tiro, il peso della motrice è uno dei fattori fondamentali, che può essere incrementato montando delle zavorre. Se sui modelli moderni il montaggio (e la rimozione) delle zavorre anteriori è stata enormemente facilitata con l’introduzione delle zavorre monolitiche da agganciare all’attacco a 3 punti anteriore, per quelle ad anello da fissare ai cerchi posteriori ci sono ancora delle difficoltà.
JOHN DEERE EZ BALLAST WHEEL SYSTEM
Per superarle, John Deere presenta le “EZ ballast wheels”, che possono essere applicate con le comuni forche montate sui carrelli elevatori e sui caricatori frontali, senza predefinire una posizione obbligata.
Il fissaggio dei pesanti anelli (che possono superare i 1000 kg ognuno di massa) è poi effettuato con appositi leveraggi, che sostituiscono vantaggiosamente i classici bulloni.
FENDT VARIOPULL
In tema di ottimizzazione della trazione, anche la posizione dell’attrezzo rispetto al trattore ha la sua importanza.
Fendt propone il VarioPull, un dispositivo che a trattore in movimento può modificare in orizzontale il punto di attacco degli attrezzi trainati fino ad un minimo di 0,8 metri dal centro asse posteriore, in modo da ottimizzare la distribuzione dei pesi e migliorare la manovrabilità in capezzagna, grazie al minore ingombro dell’insieme trattore+attrezzatura.
Migliorando la trazione del trattore, entrambe le soluzioni presentate sono in grado anche di aumentarne l’efficienza, riducendo i consumi e il compattamento del terreno, ovvero evidenziando una miglior sostenibilità ambientale.
CLAAS AXION 900 TERRATRAC
E proprio in questi termini (ma non solo) si pone l’innovazione di Claas, che sul suo Axion 900 ora monta una coppia di semi-cingoli in gomma posteriori sospesi e oscillanti di 15 gradi, abbinato alla sospensione dell’asse anteriore.
Questa combinazione permette di ottenere un livello di comfort decisamente superiore rispetto ai classici modelli con cingoli in gomma posteriori di tipo triangolare, pur assicurando un compattamento minimo, e garantendo al contempo un’ottima direzionalità grazie all’area di contatto decisamente più ampia.
Inoltre, rispetto a soluzioni analoghe il baricentro è stato spostato in avanti, il che significa più peso sull’asse posteriore, a tutto vantaggio dell’efficienza di trazione.
FENDT e100 VARIO
E sempre in tema di sostenibilità, Fendt mette sotto i riflettori il suo e100 Vario, dove la “e” sta per “electric”, ovvero il trattore integralmente elettrico.
La trasmissione Vario da 50 kW è mossa da un motore elettrico compatto a corrente continua, alimentato da un pacco batterie ad alto voltaggio da 100 kWh di capacità, per un’autonomia di 4 ore con un’erogazione media di potenza.
I più evoluti modelli di trattore hanno raggiunto livelli di efficienza e automazione eccelsi, ma la loro complessità nella miglior programmazione della macchina sembra talvolta essere un ostacolo insormontabile per gli agricoltori non più giovanissimi.
CLAAS CEMOS PER TRATTORI
Con il suo CEMOS per trattori, Claas ha volute mettere a punto un sistema semplificato per il set-up della macchina, tramite un menu guidato, che adotta una terminologia familiare a chi lavora nei campi.
Il software confronta costantemente la regolazione impostata dall’utente e quella raccomandata dal costruttore in ogni frangente operativo, e fornisce suggerimenti al trattorista, che è comunque libero di adottarli o meno. In sostanza, si tratta di un’utile opzione per gli operatori meno esperti, che potrebbero trovarsi in difficoltà con i molteplici parametri di lavoro da definire e/o da controllare.
LAVORAZIONE DEL TERRENO
In aratura, la lavorazione delle capezzagne può risultare talvolta deficitaria a causa di una certa approssimazione nell’interramento progressivo dell’aratro nelle diverse passate adiacenti.
KUHN SECTION CONTROL
Kuhn ha messo a punto una funzione che sfrutta la combinazione della precisione del GPS con la movimentazione idraulica dei corpi dell’aratro in caso di urto con un ostacolo (una pietra, una radice, ecc.).
In pratica, all’inizio e alla fine di ogni singola passata i corpi dell’aratro penetrano in successione nel terreno, in modo da tracciare solchi ben definiti e perfettamente paralleli. In tal modo, la lavorazione della capezzagna e l’interramento degli eventuali residui sono più regolari, a tutto vantaggio di queste zone del campo, che sono particolarmente delicate a causa dell’intenso compattamento a cui sono inevitabilmente soggette.
In tema di erpicatura, la qualità della lavorazione non è ottimale se il terreno presenta in partenza una zollosità molto differenziata. Infatti, se come di solito succede, il trattore con l’erpice avanza ad una velocità costante, il grado di affinamento non può essere uniforme. Sarebbe necessario pertanto che l’operatore intervenisse manualmente, variando la velocità di avanzamento del cantiere. Ciò è oltremodo faticoso e non sempre assicura un risultato soddisfacente.
PÖTTINGER VIDEOCAMERA CHE RILEVA LA ZOLLOSITÀ DEL TERRENO
Con la collaborazione di New Holland, Pöttinger ha messo a punto un sistema basato su una videocamera che anteriormente al trattore rileva la zollosità del terreno di imminente lavorazione e modula la velocità di avanzamento del trattore e quella di rotazione degli organi lavoranti dell’erpice per mantenerla il più possibile costante.
In pratica, l’operatore “tara“ all’inizio dell’operazione il grado di zollosità desiderato, e poi sarà il software di analisi dell’immagine a regolare i parametri citati.
SEMINA
L’inumidimento dei semi nel processo di concia con prodotti geodisinfestanti dovrebbe essere il più uniforme possibile, al fine di garantire un’ottimale adesione della miscela del principio attivo e del substrato inerte. Se, peraltro, il seme si asciuga troppo velocemente, c’è il rischio di un massiccio distacco del rivestimento, che oltre a non proteggere adeguatamente il seme può inquinare l’ambiente perché viene intercettato dal flusso d’aria in uscita dalle seminatrici pneumatiche.
In pratica, l’operatore “tara“ all’inizio dell’operazione il grado di zollosità desiderato, e poi sarà il software di analisi dell’immagine a regolare i parametri citati.
PEKTUS MULTICOATER CM 300
Per porre rimedio a questo problema, la tedesca Petkus ha realizzato il MultiCoater CM 300, un impianto di concia dal trattamento particolarmente delicato, basato sull’uso di cuscini d’aria indirizzati sui semi tramite speciali deflettori in materiale non metallico.
Il dispositivo riveste e asciuga i semi senza soluzione di continuità, riducendo al limite la dispersione del geodisinfestante in fase di semina, ben al di sotto del limiti previsti.
TRATTAMENTI
La cosiddetta “agricoltura di precisione” comprende senza dubbio anche il raggiungimento della più elevata qualità nella distribuzione di fitofarmaci e fertilizzanti.
AMAZONEN WERKE SWINGSTOP PRO
Da Amazonen-Werke, in collaborazione con l’olandese Rometron, arriva un miglioramento nell’uniformità di irrorazione delle colture di pieno campo. In pratica, mantenendo la barra il più possibile parallela al terreno grazie al meccanismo di assorbimento degli shock, viene attivato un movimento oscillatorio avanti-indietro nel piano orizzontale (lo “SwingStop pro”), che combinato con un controllo molto rapido e individuale della portata di miscela ai singoli ugelli porta secondo il costruttore a livelli particolarmente elevati di uniformità di distribuzione.
In sostanza, in relazione ad una portata predeterminata, il sistema modula il flusso su ogni singolo ugello, anche in relazione alla velocità di avanzamento della macchina.
LECHLER ELECTRIC SHUT-OFF VALVE
Se, viceversa, l’obiettivo è il cosiddetto “rateo variabile”, la soluzione di dotare ogni singolo ugello di valvole ad azionamento pneumatico sembra essere quella in grado di assicurare i migliori risultati. Tuttavia, in questo caso è ovviamente richiesto un impianto che possa alimentare il circuito dell’aria compressa.
In alternativa, la tedesca Lechler ha messo la valvola “Electric Shut-off Valve” (ESV) che, come suggerisce il termine, è alimentata tramite l’energia elettrica disponibile sul trattore. Gli ugelli possono essere in tal modo pilotati anche tramite il CANbus, in ogni caso con un’installazione semplice e veloce.
DISERBO MECCANICO
I sistemi automatici di visione stereoscopici sono di grande aiuto per la precisione degli interventi meccanici di diserbo delle colture seminate a file.
CLAAS CULTICAM
In collaborazione con un pool multinazionale di costruttori, Claas ha sviluppato “CultiCam”, un dispositivo di visione tridimensionale basato su una stereocamera, che pilota tramite attuatori idraulici la posizione degli organi lavoranti, in modo da migliorare l’efficienza di intercettazione delle malerbe, anche in presenza di un’infestazione massiccia.
Inoltre, il dispositivo non riduce la sua efficienza anche nel caso in cui le file non siano state seminate su linee perfettamente rettilinee, poiché la traslazione laterale dell’intero telaio della macchina è in grado di seguire le ondulazioni delle file, e al contempo è in grado di correggere efficacemente anche gli errori di traiettoria commessi dall’operatore.
JOHN DEERE AUTOTRAC IMPLEMENT GUIDANCE
Stesso principio, soluzione diversa: con la fattiva collaborazione di Monosem, John Deere sfrutta l’”AutoTrac Implement Guidance” per gestire attivamente il direzionamento del trattore quando è accoppiato ad un’attrezzatura per il diserbo meccanico.
Un’ulteriore importante differenziazione rispetto alla soluzione precedente è che in questo caso la traslazione dell’operatrice non è ottenuta con il movimento del suo telaio, ma bensì con l’intervento degli stabilizzatori laterali idraulici dell’attacco a 3 punti del trattore, che sono pilotati da un segnale proveniente da una videocamera, con la quale viene valutata in tempo reale la distanza tra gli organi lavoranti e la parte aerea della coltura.
In funzione della qualità del segnale, anche con l’AutoTrac Implement Guidance è possibile modulare la velocità di avanzamento del trattore.
DIRADAMENTO
Quando è necessario ridurre il carico di fiori presenti su una coltura arborea per ottenere poi la pezzatura desiderata dei frutti in relazione alla produttività prevista della pianta, il parametro più critico è la regolazione della velocità di avanzamento combinata con quella degli organi lavoranti, per ottenere l’intensità di intervento desiderata.
FRUIT-TEC ADOLF NETZ DARWIN SMAART CAMERA SYSTEM
La Fruit-Tec Adolf Netz propone il “Darwin SmaArt Camera System”, ovvero un sistema di visione automatico che sostituisce la valutazione manuale, e che in base a parametri predeterminati modula l’intensità del diradamento, finalizzata ad ottenere la maggior uniformità possibile. Non solo, ma se è ritenuto maggiormente produttivo, è possibile adottare un rateo variabile, in base a mappe di prescrizione della produzione pregressa del singolo albero.
RACCOLTA FORAGGI E CEREALI
Senza dubbio, la mietitrebbiatrice è una delle macchine operatrici più impegnative da regolare per lavorare alla massima efficienza. Non è infatti facile combinare al meglio il regime del rotore con la distanza tra battitore e controbattitore per ottenere l’”aggressività” voluta della trebbiatura, soprattutto in relazione alle mutevoli condizioni del prodotto.
CLAAS CEMOS AUTOTRESHING
Con il suo Cemos AutoTreshing, Claas ora offre sia per le macchine tradizionali che per quelle assiali un valido aiuto agli operatori meno esperti: in funzione della strategia preselezionata, il sistema regola in automatico e in continuo i parametri citati per un risultato ottimale, con un feedback continuo proveniente dall’uscita del prodotto, in termini di pulizia e perdite.
In più, il sistema è del tipo “auto learning”, cioè acquisisce informazioni circa le strategie impostate in precedenza dall’operatore, e la ripropone ottimizzandole per le occasioni successive.
FLIEGL BÜFFEL
In tema di raccolta di foraggi, il dualismo d’uso tra il carro autocaricante e la falciatrinciacaricatrice è ora superato dal Büffel di Fliegl, una telaio motorizzato che combina un insieme pick-up-rotore-tramoggia (come un autocaricante) con un modulo per lo scarico del prodotto (come la trinciacaricatrice).
Nel primo caso lavora solo in campo, quindi senza tempi morti di trasferimento; tra l’altro è strutturato in modo da sminuzzare il foraggio in modo molto efficiente, con un minimo compattamento del terreno.
Viceversa, se impiegato per scaricare il foraggio tagliato direttamente nel rimorchio affiancato, permette di dimensionare correttamente il cantiere di trasporto in relazione alla sua produttività.
NEW HOLLAND SISTEMA PRO-ATTIVO DI REGOLAZIONE DEI PARAMETRI DI RACCOLTA
La sfida nella raccolta di granella è quella di mantenere la massima produttività, contenendo al massimo le perdite e le rotture.
Per ridurre il carico mentale dell’operatore New Holland ha messo a punto un sistema pro-attivo di regolazione dei parametri di raccolta, basato su mappe di produttività pregresse e sul settaggio delle campagne precedenti della macchina per quel determinato appezzamento.
Nel primo passaggio dell’annata successiva, questi dati vengono adeguatamente interpolati con i dispositivi della mietitrebbiatrice, per un’efficienza ottimale.
In particolare, viene monitorato il tempo di permanenza del prodotto in fase di trebbiatura e separazione, adeguandolo tramite la variazione dell’angolo di “apertura” del controbattitore.
Il tutto è ovviamente completato dalla possibilità di scegliere tra 3 diverse strategie di funzionamento, che sovrintendono all’intero sistema e lo predispongono prima di iniziare il lavoro.
MASSEY FERGUSON IDEAL
Il continuo incremento della capacità di lavoro delle mietitrebbiatrici, e di conseguenza delle loro dimensioni, non va purtroppo d’accordo con le restrizioni dimensionali imposte per i trasferimenti su strada pubblica.
Pur essendo un modello di elevata produttività, la nuova assiale Ideal di Massey Ferguson contiene la larghezza di trasporto entro 3,3 metri, grazie a un canale elevatore largo solo 1,4 metri e due rotori assiali da 4,85 metri.
Altre peculiarità della nuova Ideal sono il livellamento trasversale fino a 15 gradi dei crivelli, nuovi sensori di monitoraggio della trebbiatura e della separazione, e un feedback attivo del grado di pulizia del prodotto in uscita.
HOLMER SEQUENZA AUTOMATICA DELLE OPERAZIONI DI FINE CAMPO
La sequenza automatizzata delle operazioni di fine campo è una realtà da tempo acquisita sui trattori di alta gamma. In collaborazione con la Reichhardt, la tedesca Holmer offre ora tale funzionalità anche per le sue raccoglibietole semoventi, integrate dalla guida automatica meccanica sulla fila.
Il tutto permette di ridurre la manovre, a tutto vantaggio di una riduzione del compattamento, di un aumento della produttività e soprattutto di un minor stress per l’operatore durante l’intera giornata, non solo nel lavoro effettuato in notturna.
GRIMME VENTOR 4150
Come del resto quasi tutte le operatrici semoventi di elevata capacità di lavoro, una delle maggiori difficoltà costruttive è quella di contenere la larghezza della macchina in configurazione di trasporto almeno entro i 3,5 metri, valore che consente la circolazione su strada pubblica a determinate condizioni.
Grimme ha ora attrezzato la sua scavapatate a 4 file Ventor 4150 con un articolato sistema di gestione del flusso di prodotto di tipo ripiegabile che, pur rispettando la qualità dei tuberi permette alla macchina di mantenere dimensioni contenute.
PÖTTINGER SENSOSAFE
L’inizio del periodo della raccolta comporta sovente un aumentato rischio di incidenti con uccelli e altri animali selvatici che stazionano all’interno della coltivazione. Le tecniche e i metodi adottati per scongiurare tale inconveniente non hanno fornito sinora risultati soddisfacenti.
Ora Pöttinger ha messo a punto Sensosafe, una barra sensorizzata a LED a infrarossi, in grado di rilevare la presenza di animali nelle vicinanze. Installata sulla testata della macchina, se il sistema rileva la presenza di un animale, fa alzare automaticamente la barra di taglio, per evitare l’impatto, spesso fatale.
In tal modo, la selvaggina è salva, e il raccolto non viene contaminato con i suoi resti. La barra a infrarossi lavora efficacemente anche in condizioni diurne, ed è in grado di distinguere efficacemente gli esseri viventi da altri ostacoli inerti, come ad esempio i piccoli cumuli di terra accumulati all’uscita delle gallerie create dalle talpe.
KRONE LIFTCAB
Le moderne varietà di mais arrivano nel loro massimo sviluppo a più di 4 metri di altezza. Lavorare tutto il giorno con una falciatrinciacaricatrice significa restare per 10-12 ore consecutive contro un “muro di mais”, con notevole stress visivo dell’operatore.
Sui suoi modelli, la Krone ora offre LiftCab, una cabina che può innalzarsi fino a 70 cm rispetto al livello base, in modo da consentire una visione ottimale della coltura, ma soprattutto del rimorchio con il trattore che affianca costantemente la macchina da raccolta, migliorando quindi anche il grado di controllo della lavorazione e la prontezza di intervento in potenziali situazioni di pericolo.
Inoltre, lo spazio che si crea sotto il piano cabina permette una manutenzione più agevole dei dispositive collocati in quella zona.
TRASPORTO
Negli spandiliquame semoventi il baricentro varia in modo significativo la sua collocazione in relazione ai differenti dispositivi di distribuzione che possono essere abbinati. Di conseguenza, talvolta la macchina si alleggerisce eccessivamente su uno degli assi, specie quando il serbatoio del liquame si sta svuotando.
Questo inconveniente ha causato in passato diversi seri incidenti in fase di trasporto veloce su strada pubblica, se l’operatore si dimenticava di bloccare la sfera del gancio tipo “Piton fix”.
WIENHOFF LEVELTUNER
Il LevelTuner proposto da Wienhoff regola in automatico la pressione all’interno delle sospensioni ad aria anteriori, in modo da riequilibrare la macchina e ottimizzare la trazione che può essere sviluppata, nonché mantenere costantemente un assetto ideale della macchina, garantendo un avanzamento senza eccessivi slittamenti in campo, anche con il serbatoio del liquame vuoto.
POST RACCOLTA
Da 15 anni a questa parte, la piralide costituisce in Germania (ma non solo) il principale problema nella coltivazione del mais, causando perdite in quantità e qualità, e favorendo l’infestazione del Fusarium, che può attaccare massicciamente i successivi raccolti di frumento.
Oltre alla lotta con la chimica convenzionale o in regime biologico, una delle possibilità per combattere tale patogeno è la trinciatura degli stocchi immediatamente dopo la raccolta.
KEMPER STALKBUSTER
Lo StalkBuster di Kemper sviluppato in collaborazione con John Deere è il primo dispositivo trinciastocchi montato direttamente sotto la testata della falciatrinciacaricatrice, che sminuzza lo stocco prima che sia piegato e appiattito a terra dalle ruote dell’operatrice e da quelle del cantiere affiancato, costituito dal trattore accoppiato al rimorchio.
Questo infatti è un inconveniente inevitabile con le modalità tradizionali, che provoca una diminuzione dell’efficienza di sminuzzamento degli stocchi fino al 30 per cento, acuendo i problemi illustrati in precedenza, poiché le larve della Piralide possono agevolmente svernare nella parte di residuo colturale rimasta intatta, attaccando massicciamente il raccolto successivo.
La trinciastocchi incorporata sotto la testata è relativamente leggera, e per il suo funzionamento non richiede un surplus di potenza particolarmente gravoso. Inoltre, non crea alcuna limitazione dimensionale al trasporto su strada pubblica.
GSI KFT FLEXWAVE GRAIN SILO UNLOADING SYSTEM
La fase di svuotamento dei sili cilindrici verticali di stoccaggio delle granaglie soffre di un problema strutturale, costituito da un cumulo di prodotto a forma di cono che rimane all’interno del manufatto, e che deve essere prelevato tramite delle coclee alimentate manualmente.
Si tratta di un’operazione scomoda (per l’elevata polverosità che si genera), faticosa e anche pericolosa, a causa della rotazione delle coclee, che devono essere necessariamente scoperte.
L’ungherese GSI Kft ha messo a punto il “Flexwave Grain Silo Unloading System”, un’originale soluzione per superare questi problemi. Si tratta in pratica di due grossi cuscini di robusto materiale tessile, che vengono assicurati all’interno del silo, in parte sul pavimento e in parte sulla parte basale delle pareti, in prossimità della bocca d’uscita.
In fase di caricamento della granella, i cuscini sono sgonfi, e non interferiscono con il riempimento del contenitore: l’altezza del loro fissaggio sulle pareti è pari a quella del cono residuo che si forma alla fine dello svuotamento. In tale frangente, i due cuscini vengono gonfiati in successione, spingendo in tal modo la granella residua sui lati verso il centro della base del silo (e quindi verso la sua bocca d’uscita).
Dopo aver completato lo svuotamento, i cuscini vengono sgonfiati, e tornano in posizione di riposo grazie a dei tiranti ai quali sono collegate delle opportune zavorre. Si tratta si una soluzione che può vantaggiosamente essere applicata anche in retrofitting in sili già esistenti.
MONITORAGGIO
La tracciabilità delle derrate alimentari parte dal campo. La tumultuosa evoluzione della tecnologia della sensoristica ha portato ad una drastica riduzione dei prezzi, unitamente ad un’impressionante implementazione delle funzioni.
FLIEGL COUNTER SX
In collaborazione con Pöttinger, Fliegl presenta il “Counter SX”, un trasmettitore di dati e di informazioni sull’operatività di una macchina agricola.
Basato sulla tecnologia di trasmissione via radio Sigfox, il Counter SX è dotato di sensori 3D e dell’immancabile GPS, per cui è in grado di monitorare nel dettaglio e in locale i movimenti dell’attrezzatura, senza fare ricorso alle reti mobili.
Se installato ad esempio su una rotoimballatrice, può memorizzare sistematicamente la posizione di deposizione delle rotoballe, per una successiva raccolta mediante la guida automatica. Ovviamente, può essere utilmente sfruttato come antifurto, come radiolocalizzatore o per il monitoraggio delle temperature.
AGROCOM POLSKA SMART CROP DAMAGE IDENTIFICATION
La polacca Agrocom Polska propone lo “Smart Crop Damage Identification (SCDI)”, un sistema “intelligente” di identificazione dei danni sui raccolti, causati da eventi naturali quali grandine, precipitazioni intensive, gelo notturno, inondazioni, ecc., che spesso si rivelano difficoltose e causa di frequente contenzioso tra le aziende agricole colpite e le compagnie di assicurazione deputate al risarcimento.
Lo SCDI si basa su un algoritmo di riconoscimento in 3D dell’immagine ripresa da un drone in volo a bassa quota, che vola su percorsi paralleli ad altitudine costante.
Le immagini così acquisite sono combinate con eventuali dati preesistenti e rilevati con il LIDAR, in modo da calcolare in automatico l’estensione delle aree danneggiate.
In ogni caso, l’acquisizione di dati con il drone non esime dalla rilevazione di campo, ma senz’altro è in grado di ridurre i tempi di esecuzione delle stime.
FARMDOK TASKPREDICTION
La tedesca Farmdok ha messo a punto un software per smartphone e tablet per l’acquisizione e la memorizzazione di vari dati di campo. Ad esempio, la funzione TaskPrediction è in grado di misurare diversi parametri su materiali, quantità e mezzi gestiti, elaborando poi i dati per fornire informazioni sulla lavorazione.
L’algoritmo WorkCognition è impiegato per la rilevazione precisa e affidabile dell’area coltivata, senza la necessità di coordinate spaziali geografiche.
Il tutto non richiede alcun dispositivo aggiuntivo, per cui tale soluzione risulta essere particolarmente conveniente sia per gli agricoltori che per il contoterzista, ma anche per chi gestisce flotte di macchine.
INFORMATICA
DKE-DATA AGRIROUTER
Proposta dalla tedesca DKE-Data, (e sviluppata in collaborazione con i principali costruttori europei) “Agrirouter” è una piattaforma universale di scambio dati per agricoltori e contoterzisti che permette di far “colloquiare” tra loro i diversi software proprietari, nell’assoluta autonomia di ciascuna sorgente.
Infatti con Agrirouter è possibile stabilire a priori i confini dello scambio, anche dal punto di vista temporale. Inoltre, si tratta di una piattaforma di trasmissione dati e non di memorizzazione, che consente di fare un balzo in avanti alla digitalizzazione dell’azienda agricola.
AMAZONEN-WERKE SMARTSERVICE 4.0
Amazonen-Werke ha sviluppato SmartService 4.0, uno strumento informatico utile agli utenti finali, ma anche ai tecnici formatori e a quelli dell’assistenza, per facilitare il loro lavoro.
Attraverso le tecnologie della “realtà virtuale” e della “realtà aumentata”, SmartService 4.0 implementa i processi di conoscenza dell’uso, della manutenzione e della riparazione della macchina, tramite dei mezzi multimediali forniti da specialisti del settore.
Tramite il supporto in tempo reale, è possibile da parte dello specialista poter seguire visivamente l’operazione, e fornire valide istruzioni per portare a termine ad es. la riparazione, dando anche consigli per operare nella massima sicurezza. Tutto ciò non sarebbe certamente possibile con la sola assistenza telefonica.
CLAAS TELEMATICS LARGE VEHICLE ALERT SYSTEM
La circolazione stradale di talune machine agricole è da sempre critica, sia per la velocità limitata che per i notevoli ingombri, e purtroppo fonte di frequenti incidenti, anche gravi.
È ad esempio il caso delle grandi macchine da raccolta, mietitrebbiatrici in testa. Il Telematics Large Vehicle Alert System di Claas è il primo sistema proattivo che informa i conducenti delle autovetture collegate alla rete della presenza di macchine agricole sul loro percorso.
Per far ciò, la posizione del mezzo agricolo è trasmessa per via telematica (o tramite una specifica app di Claas) alla rete in tempo reale. Allo scopo, un grande numero di sistemi di navigazione possono accedere ai dati immagazzinati nel database di Claas, in modo da avvertire per tempo gli utenti della strada, in modo da ridurre significativamente il livello di pericolosità insita dei mezzi lenti e ingombranti.
ROBOTICA
La discussione sul futuro della meccanizzazione agricola, ovvero della sua evoluzione verso il continuo aumento della dimensione (quindi della potenza e in definitiva della produttività) del macchinario, oppure verso la creazione di flotte di piccoli mezzi è tuttora pienamente in atto.
FENDT MARS SYSTEM
Il MARS System di Fendt è la prima applicazione commerciale di piccoli mezzi, che offre nuove soluzioni operative. Si tratta di una flotta di piccoli “robottini”, azionati da motori elettrici e comandati in guida automatica per la semina del mais.
Operano silenziosamente e in continuo 24 ore al giorno, quindi anche in condizioni di completa oscurità, non disturbando la quiete pubblica anche in prossimità di insediamenti abitativi.
Costruiti con concetti di economicità, hanno una massa non superiore a 40 kg, rispettando così in modo ottimale la struttura del terreno. “Colloquiano” in continuo tra di loro e con l’operatore che sovrintende l’intera lavorazione.
© Domenico Pessina