Antonio Carraro: un’Eima smagliante, con tante novità

Macchine , Trattori 17/01/2019 -
Antonio Carraro: un’Eima smagliante, con tante novità

Partecipazione smagliante, quella voluta quest’anno da Antonio Carraro per mettere nel dovuto risalto sotto i riflettori di Eima 2018 un’offerta specialistica che si è fatta nel tempo sempre più affinata. E che il leader storico nel segmento dei trattori compatti e stretti continua a sviluppare nell’ottica di dar vita ad una gamma variegata ed in grado di mettere a disposizione soluzioni su misura destinate ad una sempre più vasta cerchia di utilizzatori.

Macchine sempre più innovative e configurate espressamente per muoversi al meglio nei contesti operativi più specifici, dunque, con tante novità. A partire da quella rappresentata dallo stand completamente nuovo, grandioso e ricco di appeal, per cui il costruttore di Campodarsego ha messo all’opera i migliori architetti di BolognaFiere e che ha previsto anche coinvolgenti momenti di intrattenimento e di spettacolo.

 

LA NUOVA SERIE R AL GRAN COMPLETO, CINGOLATI COMPRESI

Ma il ruolo di star indiscusse dello stand di Antonio Carraro è spettato sempre e comunque agli ultimi nati e ai più tecnologici tra i trattori speciali firmati dalla casa veneta, capeggiati dai compatti, bassi e stretti esemplari della nuova Serie R – frutto degli aggiornamenti operati in vista della conformità ai parametri Stage IIIB/Tier 4 interim in materia di emissioni e delle omologazioni a livello di sicurezza per l’operatore in “mother regulation” – presentata per la prima volta in formazione completa, inclusi i modelli a cingoli.

 

INEDITE FUNZIONALITÀ E CONTENUTI TECNICI INNOVATIVI

Una serie arricchita di numerose inedite funzionalità e di contenuti tecnici innovativi (forte, tra l’altro, di un’idraulica evoluta e di una piattaforma di guida munita di ogni possibile comfort) che oggi, sotto un’unica taratura di potenza di 98 cavalli elargiti dal propulsore Kubota a quattro cilindri turbo Common Rail dotato di gestione elettronica dei giri, annovera sette versioni, tutte a sigla 10900 (TRX, TRG, TGF, TTR, SRX, alle quali si aggiungono i cingolati Mach 4 e Mach 2), provviste del telaio integrale oscillante ACTIO™ offerto in tutte le declinazioni – sterzante, a baricentro basso, a carreggiata larga oppure articolato – e ulteriormente ottimizzato grazie ad un passo maggiorato, che ripartisce in maniera ottimale i pesi del trattore, incrementando stabilità, capacità di trazione e comfort operativo.

 

ELEVATE PRESTAZIONI CON MINIMI INGOMBRI

Ed una serie nella quale l’upgrade motoristico – grazie alla scelta da parte dei progettisti di Antonio Carraro di integrare completamente il filtro antiparticolato Dpf e il catalizzatore diesel Doc nel vano motore–- ha lasciato inalterato il design e non ha pregiudicato i contenuti ingombri dei predecessori, con l’altezza del cofano che si conferma ai minimi della categoria: vedi, in particolare, l’altezza al cofano minima di 112,5 centimetri che caratterizza il TGF 10900 R.

Altezza che tocca comunque soltanto 174 centimetri anche quando – come vale per il modello esposto ad Eima 2018 – è la cabina in versione super-low-profile Protector 100, contraddistinta dal profilo filante funzionale al disimpegno nella vegetazione, pressurizzata e certificata in Categoria 4 per la totale protezione dell’operatore dalle inalazioni nocive durante i trattamenti fitosanitari, ad equipaggiare questo specializzato di punta all’interno della serie R.

 

IL TGF 10900 R IN ESCLUSIVA LIVREA TRICOLORE

Un ennesimo plus, dunque, per il TGF 10900 R, poderoso e compatto trattore monodirezionale a ruote differenziate e baricentro ribassato, che si propone come specialista da vigneto e frutteto stabile e maneggevole, in grado di garantire svolte strettissime, utili nel rientro tra un filare e l’altro, e perfettamente a proprio agio nei frutteti “a ypsilon”, nei vigneti a tendone, nelle serre, e comunque tra i filari più fitti, ma anche sui terreni ripidi, oltre che come ottimo esempio di quanto un super-compatto possa garantire lo stesso spazio e comfort di guida di un trattore tradizionale, disponendo, tra l’altro, di un tunnel centrale totalmente libero da leve per agevolare l’accesso a bordo e di inversore collocato sulla destra.

Non a caso si tratta di uno degli specializzati dell’azienda di Campodarsego più apprezzati dagli operatori del comparto vinicolo e frutticolo. Niente di strano, perciò, che in pole position presso lo stand bolognese di Antonio Carraro, nella pattuglia specialistica della serie R schierata al gran completo, campeggiasse – accanto al quadricingolo articolato reversibile Mach 4 con motore da 100 cavalli – proprio il TGF 10900 R in esclusiva livrea tricolore, ad evidenziare le prerogative squisitamente made in Italy di questa macchina.

 

TONY CITY, NEW ENTRY DESTINATA AGLI IMPIEGHI MUNICIPALI

Interessanti new entry, poi, hanno ampliato la serie Tony, l’innovativa punta di diamante di casa Antonio Carraro concepita per l’agricoltura di precisione e formata dai compatti isodiametrici reversibili equipaggiati di sofisticata trasmissione ibrida meccanico-idrostatica a tecnologia Sim (Shift in motion) – ultima frontiera del marchio sul versante del cambio a variazione continua – gestita dal software Itac (Intelligent tractor AC) che permette all’operatore di personalizzare il proprio lavoro in ogni sua fase, ottimizzando il risultato e semplificando le procedure, e che tra le sue molteplici funzioni annovera la regolazione automatica della velocità e la diagnostica del trattore, costantemente monitorato per poter offrire la massima efficienza in ogni situazione.

Tutto questo rende i compatti Tony particolarmente adatti ad una serie di operazioni – come semine, concimazioni, diserbi, trattamenti con fitosanitari nei frutteti, cimatura, sfogliatura e spollonatura della vite – in cui la velocità costante assicura un risultato omogeneo, evitando sprechi di prodotti chimici o di tempo ed esaltando il lavoro finito.

Due i nuovi modelli in mostra a Bologna. Il primo è il Tony City, destinato ad impieghi municipali e mosso da un propulsore Kubota a quattro cilindri turbo ad iniezione elettronica common rail da 98 cavalli, emissionato Stage IIIB/Tier 4 interim, con omologazione stradale anche in reversibile e caratterizzato, tra l’altro, da struttura tubolare per applicazioni dorsali e da un pratico e comodo visore elettronico di diagnostica e controllo delle funzioni del trattore.

 

IL DEBUTTO DEL TONY TTR, PENSATO PER LA FIENAGIONE

L’altro nuovo modello, pensato invece per la fienagione, è il Tony TTR, che si segnala per la sua carreggiata più larga ed il passo più lungo, attributi che lo rendono particolarmente indicato per le applicazioni sulle superfici in pendenza, con il valore aggiunto di un’ampia cabina corredata delle tecnologie elettroniche più avanzate.

 

L’AMPLIAMENTO DELLA SERIE INFINITY

Si amplia anche la serie Infinity, la famiglia di trattori specializzati dotati di trasmissione idrostatica con tre rapporti automatici inseribili sotto carico, ideali per le lavorazioni in pendenza, proposti con telaio articolato, sterzante e a carreggiata larga per la fienagione.

A completare la serie – derivata da un nuovo concetto costruttivo di  Antonio Carraro che coniuga la trasmissione idrostatica Infinity al collaudato telaio Actio sterzante – sono i recenti modelli TR 7600 e TTR 7600 Infinity, trattori a guida reversibile su torretta girevole che si mettono in luce per le molteplici possibilità di impiego, azionati da un motore Kohler a quattro cilindri turbo da 74 cavalli di ultima generazione, omologato in Fase 3B.

 

I SUPER COMPATTI TIGRE E TMAJOR

Altri grandi protagonisti all’interno della gamma presentata da Antonio Carraro alla rassegna bolognese, infine, i super compatti Tigre e i modelli clou della serie T Major, ispirata all’agricoltura specializzata di collina, montagna o pianura tipica dell’area mediterranea: una serie fortunata ed estremamente affidabile di trattori di media potenza dedicati ad ambiti operativi nei quali compattezza, aderenza e manovrabilità risultano requisiti determinanti per muoversi al meglio in spazi ristretti e su terreni scoscesi e irregolari.

 

© Stefania Capponi