Argentina: Expoagro 2025 ha fatto ripartire le macchine agricole ma chissà se durerà

Argentina: Expoagro 2025 ha fatto ripartire le macchine agricole ma chissà se durerà

Dopo essersi lasciata alle spalle un 2024 “turbolento”, segnato da un calo complessivo delle vendite di macchine agricole del 7,4%, con l’industria locale al di sotto delle medie storiche, l’agromeccanica argentina è approdata a Expoagro – la più grande rassegna agroindustriale all’aperto del Paese, svoltasi  dall’11 al 14  marzo nella sua sede permanente di San Nicolás de los Arroyos, nei pressi di Buenos Aires – carica di aspettative che per molti versi non sono andate disattese.

Argentina Expoagro 2025

Stando ai dati forniti dagli organizzatori, la fiera ha visto quest’anno la presenza di 700 espositori e ha stabilito un record delle presenze con oltre 220.000 visitatori che, incoraggiati dalle offerte di linee di credito a tassi favorevoli per l’acquisto delle macchine agricole, con pacchetti speciali messi a punto dalle varie banche locali espressamente per la manifestazione, hanno sottoscritto richieste di prestiti per un valore di oltre 8 miliardi di dollari.

Segnali di ottimismo che fanno da preludio a una effettiva ripresa del mercato o l’effimero risultato di una favorevole contingenza, sottolineata anche dalla consistente crescita delle immatricolazioni nei primi due mesi del 2025? Nel seguito dell’articolo cercheremo di dare una risposta a questo interrogativo avvalendoci anche delle dichiarazioni di alcuni costruttori locali ma prima ancora di occuparci dell’evoluzione del mercato vediamo in dettaglio qual è stato il trend del 2024.


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DOPO UN 2023 IN ROSSO, IMMATRICOLAZIONI MACCHINE AGRICOLE ANCORA IN CALO (-7,4%) NEL 2024

Argentina Macchine agricole Unità immatricolate 2022-2024

Stando alle cifre fornite dalla Divisione Macchine agricole dell’Asociación de Concesionarios de Automotores de la República Argentina (ACARA) che pubblica mensilmente i dati delle immatricolazioni (Informe de Patentamientos), complessivamente le macchine agricole hanno chiuso l’anno con 6.515 unità immatricolate, che, come anticipato, rappresentano un calo del 7,4% rispetto alle 7.034 unità del 2023 che era già stato classificato come anno “da dimenticare” dai leader del settore, a causa soprattutto delle conseguenze sulla produzione agricola nazionale della siccità che aveva caratterizzato la campagna 2022-23.

 

ALLA FLESSIONE DEI TRATTORI SI CONTRAPPONE LA CRESCITA DI MIETITREBBIE E IRRORATRICI

Argentina Expoagro 2025

Esaminando le singole tipologie di macchine sempre con riferimento all’intero anno 2024, le immatricolazioni di trattori sono scese in Argentina da 5.887 a 5.244 unità, con una flessione del 10,9% equivalente a 643 unità.

Le mietitrebbie hanno registrato invece una variazione annua positiva del 3,5% passando dalle 595 unità immatricolate nel 2023 a 616 unità. Con il segno più anche le irroratrici che nel 2024 hanno fatto registrare un incremento del 18,7% corrispondente a 103 unità.

 

JOHN DEERE MANTIENE LA LEADERSHIP NEI TRATTORI E NELLE MIETITREBBIE MA PERDE TERRENO

Argentina Immatricolazioni trattori per brand anni 2023-2024

La classifica per brand relativa ai trattori vedeva in testa a fine 2024 John Deere con 2.313 macchine immatricolate e il 40,3% del mercato  (2.430 macchine  immatricolate e il 41,3% del mercato nel 2023). Alle sue spalle New Holland con 824 macchine e un market share del 15,7%, a fronte delle 901 macchine e una quota di mercato del 15,3% nel 2023. Sul terzo gradino del podio Case IH che, con 725 macchine e il 13,8% del mercato, ha scavalcato l’argentina Pauny.

Argentina Immatricolazioni mietitrebbie per brand anni 2023-2024

John Deere si è confermato marchio leader anche per quanto riguarda le mietitrebbie con 261 unità immatricolate e il 42,4% del mercato (293 macchine  immatricolate e il 49,2% del mercato nel 2023). Seconda classificata e in decisa crescita Case IH (187 unità e il 29,7% del mercato), seguita da New Holland (117 unità e il 19,0%).

 

L’ARGENTINA METALFLOR BALZA IN TESTA ALLA CLASSIFICA DELLE IRRORATRICI

Argentina - Immatricolazioni irroratrici per brand anni 2023 e 2024

Nel campo delle irroratrici, forte del fatto di “giocare in casa” Metalfor, con 187 macchine immatricolate e il 28,5% del mercato,  ha posto fine alla supremazia verde relegando PLA (brand di proprietà di John Deere) al secondo posto, cin 173 macchine  immatricolate e il 26,4% del mercato, seguita da Caimán (110 macchine e il 16,8% di market share.

 

ACARA (ASSOCIAZIONE DEI CONCESSIONARI) IN CHIUSURA DEL 2024: «IL SETTORE È IN CRISI, SIAMO RIMASTI SENZA CARBURANTE!»

Argentina Immatricolazioni trattori per fasce di potenza anni 2023-2024

Tornando al mercato, all’insegna di un profondo pessimismo le dichiarazioni rilasciate dai rappresentanti di Acara nel comunicato stampa a commento dei risultati dello scorso anno: «Si è chiuso il 2024, un anno pieno di alti e bassi e di sbalzi di umore, con grandi aspettative ma che non sono andate al di là di desideri insoddisfatti».

Nella nota l’Associazione evidenziava come il settore fosse è in declino, al di sotto delle medie storiche e lontano da ciò di cui il Paese ha bisogno in termini di rinnovamento tecnologico nel comparto. «Siamo rimasti senza carburante», dichiarava laconicamente l’Acara, aggiungendo «in questo contesto il 2025 richiederà una modifica delle variabili che influenzano il settore in modo favorevole per recuperare almeno il 20% e tornare ai valori medi».

 

GLI INVESTIMENTI AL PALO IMPEDISCONO IL RINNOVO DI UNA PARCO MACCHINE OBSOLETO

Argentina Expoagro 2025 Case IH

È evidente che per ridare ossigeno a un settore che ha il suo principale tallone d’Achille nella obsolescenza del parco macchine e nel pesante ritardo tecnologico che ne consegue – stando ai media di settore tra il 70% e l’80% dei trattori attualmente in servizio ha più di 15 anni, mentre l’età media del 70% delle mietitrebbie supera il decennio –  occorrono incentivi e agevolazioni che consentano agli agricoltori di aggiornare tempestivamente i loro macchinari.

Un’esigenza che nel novembre aveva spinto l’Associazione argentina dei produttori di trattori e altre attrezzature agricole e industriali (AFAT) a richiedere al Governo, con una dichiarazione indirizzata direttamente al presidente Javier Milei, l’attuazione di misure adeguate per promuovere il rinnovo del parco macchine agricole del Paese.

Per gli industriali dell’AFAT – di cui fanno parte Agrale, Massey Ferguson, Challenger, Valtra, Case IH, New Holland, Claas, FPT, Jacto, John Deere e Stara – in un anno di “vendite ragionevoli” in cui si risponda all’esigenza di “rinnovamento tecnologico”, si dovrebbero vendere dai 7.000 agli 8.000 trattori, da 1.000 a 1.200 mietitrebbie e da 800 a 900 irroratrici. Cifre molto lontane da quelle che hanno contraddistinto il mercato nel 2024.

 

LA RICHIESTA DA PARTE DEI COSTRUTTORI DI INCENTIVI MIRATI E CREDITI SPECIALI, CHE PRIVILEGINO I MACCHINARI DI FABBRICAZIONE NAZIONALE

Argentina Expoagro 2025

«Ammodernare la flotta in uso e integrare tutta la tecnologia disponibile oggi sul mercato è una necessità per un Paese i cui ricavi in ​​valuta estera dipendono dal settore agroindustriale per il 60-70% delle sue entrate, aveva evidenziato l’AFAT.

Dello stesso avviso CAFMA, la Camera dei costruttori di macchine agricole, sostenitrice della necessità di implementare crediti speciali per incentivare l’acquisto di macchinari agricoli nazionali, sulla scia di quanto è stato fatto in Brasile dove iniziative simili hanno dato impulso alla crescita del settore.

 

OCCORRE RIDURRE LE TASSE PER RENDERE L’INTERO COMPARTO PIÙ COMPETITIVO

Ma la mancanza di un sistema di finanziamento stabile, con prestiti a lungo termine e prestiti su misura per le esigenze del settore,  non è l’unico motivo che impedisce agli agricoltori argentini di aggiornare i loro macchinari. Va tenuta in considerazione anche l’instabilità politica ed economica, che ha ridotto la prevedibilità spingendo il comparto primario a rinviare a tempi migliori eventuali acquisti, senza trascurare, sempre a detta di AFAT, «il complesso, elevato e distorsivo carico fiscale che penalizza la produzione e le importazioni e, allo stesso tempo, scoraggia gli investimenti nel Paese».

Più in dettaglio, la produzione locale, direttamente in fabbrica e senza IVA, risulta avere un onere fiscale medio del 32%, di cui un terzo è costituito da imposte distorsive. In caso di importazione di materiali e forniture destinati ai processi di produzione locali, i produttori devono pagare il 21% di IVA, più una percezione IVA pari al 20% (prodotto del RG AFIP 5339/23) insieme alla percezione degli utili (6%).

«In questo senso – hanno fatto presente i costruttori aderenti ad AFAT –  possiamo affermare che un totale del 47% del valore importato di materiali e input di produzione corrisponde ad obblighi fiscali». Da qui la richiesta formulata al governo Milei ridurre le tasse per rendere i produttori più competitivi.

 

IL NO DI CAFMA ALL’IMPORTAZIONE DI MACCHINARI USATI

Per finire, un’altra problematica sul tavolo riguarda la proposta del governo nazionale di revocare il divieto di importazione nel Paese di macchinari usati. Si tratta per l’esattezza delle modifiche al regime del Certificato di importazione di beni usati (Cibu), che l’economia Federico Sturzenegger alla guida del Ministero della Deregolamentazione e Trasformazione dello Stato, sta cercando di attuare e che, a detta di Enrique Bertini, presidente di CAFMA, oltre a mettere a rischio la produzione agricola argentina sotto l’aspetto fitosanitario, potrebbe finire col distruggere l’industria nazionale.

«Se si autorizza l’importazione di macchinari usati – ha puntualizzato Bertini – con pochissimi soldi si distrugge l’industria nazionale, e poi si stabilisce il prezzo che si vuole. Se fossi un’azienda internazionale, direi che è strategicamente meglio per me importare macchinari usati del mio marchio. Perdo profitti per un po’, ma dopo aver distrutto l’intera industria nazionale, mi resta l’intero mercato».

A tal proposito, stando all’ultimo rapporto dell’Istituto nazionale di statistica e censimento (INDEC), contenente i dati fino a giugno dello scorso anno, la vendita di macchinari agricoli ha registrato, nel primo semestre del 2024, un fatturato di 714.277,1 milioni di pesos, che rappresenta un aumento del 248,2% rispetto al primo semestre del 2023.

Tuttavia, se si misura in unità, il quadro è diverso. Le vendite totali di seminatrici nazionali e importate hanno mostrato un aumento annuo del 2,3% nella prima metà dell’anno, mentre il resto dei segmenti ha mostrato cali anno su anno. In particolare i trattori hanno mostrato un calo del 28,8%, le mietitrebbie sono scese del 19,0% e le attrezzature  hanno subito un calo del 17,7.

 

L’EXPLOIT DELLE VENDITE NEI PRIMI DUE MESI DEL 2025 E L’OTTIMISMO GENERATO DA EXPOAGRO ALIMENTANO LA FIDUCIA NELLA RIPRESA

Ma veniamo al trend del mercato argentino delle macchine agricole nei primi due mesi del 2025. Sommando trattori, mietitrebbie e irroratrici, nei mesi di gennaio e febbraio 2025, sempre in base ai dati ACARA, sono state immatricolate 874 macchine, con un incremento annuo del 49,1%, rispetto alle 586 dello stesso periodo del 2024. In particolare le vendite sono cresciute del 70,7% per le mietitrebbie, del 43,2% per i trattori e addirittura dell’88,1% per le irroratrici.

Cifre senza dubbio incoraggianti che hanno contribuito a creare l’atmosfera positiva, per certi versi carica di entusiasmo, che ha fatto da cornice a Expoagro 2025.

«Expoagro, più che mai Capitale dell’Agrobusiness”, ha dichiarato compiaciuto Martin Schvartzman, CEO di Exponenciar, la società organizzatrice della rassegna. «Expoagro è diventata qualcosa di più grande di quanto immaginassimo – ha aggiunto Patricio Frydman, direttore commerciale di Exponenciar –.È stata una fiera che ha superato tutte le aspettative. Allo stesso tempo, sta consolidando la sua posizione come unica capitale dell’agrobusiness. Basta ascoltare le aziende, molte delle quali hanno triplicato le loro vendite rispetto all’edizione precedente».

 

UN ALTO GRADO DI SODDISFAZIONE DA PARTE DELLA MAGGIORANZA DEGLI ESPOSITORI

Valutazioni che hanno trovato conferma nelle dichiarazioni di molti espositori. «In  Valtra  – ha affermato Emiliano Ferrari, Senior Sales Manager per il brand in America Latina – stiamo assistendo a un aumento del 15%-20% rispetto allo scorso anno per quel che riguarda contatti con i clienti, preventivi e richieste relative a trattori, mietitrebbie e irroratrici: una situazione che ci rende particolarmente felici e fiduciosi che questi accordi inizieranno a concretizzarsi».

«Abbiamo ottenuto cifre di vendita significativamente più elevate dello scorso anno, trainate soprattutto dalle linee di credito disponibili, dalla nostra offerta commerciale e dal ruolo chiave della nostra rete di concessionari, che per la prima volta ha partecipato direttamente alla fiera», ha commentato Roberto Ascanelli, produttore di Cordoba e presidente dell’omonima ditta specializzata nella produzione di tramogge miscelatrici verticali.

Un attestato di fiducia nel futuro anche da parte di Rosana Negrini, presidente di Agrometal, azienda argentina produttrice di attrezzature per la lavorazione del terreno e la semina:  «Disponiamo di prestiti bancari con tassi decisamente favorevoli da parte del Banco Nación e di altri istituti di credito. Speriamo di vendere il 10%-15% in più rispetto al 2024, che, tutto sommato. è stato un anno abbastanza buono».

 

LA STRADA DA FARE PER RIDARE SLANCIO AL MERCATO RESTA LUNGA

Argentina Expoagro 2025

L’elenco potrebbe essere molto più lungo ma quello che conta è il denominatore comune delle dichiarazioni, improntate a un ottimismo generato più dalle aspettative che dalla situazione contingente perché è evidente che c’è ancora molta strada da fare. Se e quando il mercato riprenderà effettivamente slancio è difficile dirlo, considerando che occorre fare i conti anche con l’andamento meteo.

Argentina Expoagro 2025

«In AFAT riteniamo che quest’anno se le stime di produzione saranno rispettate e ci saranno finanziamenti adeguati, possiamo aspettarci un mercato non molto diverso da quello del 2024, ovvero con il 10% in più di mietitrebbie e irroratrici e quantità di trattori simili a quelle del 2023. Stimiamo inoltre che la riduzione delle ritenute alla fonte potrebbe determinare un leggero miglioramento rispetto a queste aspettative», hanno affermato prudentemente i rappresentanti dell’associazione.

 

LA RIDUZIONE DELLE IMPOSTE ALLA FONTE, CHE (FORSE) VERRÀ, POTREBBE ACCORCIARLA

E, per concludere, proprio in merito alla riduzione delle ritenute alla fonte c’è da registrare la dichiarazione fatta dal presidente argentino Milei (nella foto sopra) che, intervenuto alla cerimonia di chiusura di Expoagro 2025, ha voluto confermare di persona ad agricoltori e costruttori di non aver dimenticato le promesse fatte ad entrambi. «Non c’è contraddizione tra agricoltura e industria ed Expoagro è la prova lampante che l’industrializzazione e l’innovazione sono una conseguenza naturale del successo dell’attività primaria», ha dichiarato.

E in merito alle riduzioni fiscali, ha fatto presente che il ritardo dell’esecutivo è dovuto al fatto che «è necessario procedere con cautela affinché le riforme siano durature» ribadendo, per non lasciare spazio a dubbi: «Vogliamo eliminare per sempre le restrizioni e le ritenute, affinché il Paese possa sostenersi senza saccheggiare il suo settore produttivo».

 

© Barbara Mengozzi

 

Fonte immagini: Case IH, Expoagro 2025, New Holland Agriculture.