Biogas Attack: il nuovo modo di fare trinciato

News 09/04/2013 -
Biogas Attack: il nuovo modo di fare trinciato

Si chiama “Biogas Attack” e si presenta con lo slogan “il nuovo modo di fare trinciato”. Hanno dato vita a questo progetto a dir poco ambizioso, che promette di aumentare considerevolmente le rese del mais da trinciato destinato agli impianti di biogas, tre aziende leader dell’agribusiness. Dekalb, marchio storico del gruppo Monsanto, metterà a disposizione un ibrido di mais con una genetica di ultima generazione particolarmente adatta all’alta densità;  Matermacc è la ditta che ha costruito la seminatrice MS Twin specificatamente destinata alla semina a file binate, mentre a New Holland si deve la nuova trinciacaricatrice FR che, oltre ad offrire il giusto rotore, garantisce il monitoraggio in continuo della sostanza secca. L’obiettivo alla base di questo innovativo “cantiere di lavoro” che mette insieme genetica, semina e trinciatura, è quello di fornire agli agricoltori italiani una nuova soluzione per incrementare le rese produttive di mais da trinciato attraverso tecniche agronomico-colturali efficienti e redditizie. Si punta, in particolare, a spingere il concetto di produrre dal mais più energia ad ettaro, convertendo il criterio di valutazione del prodotto da massa e aspetto visivo ad energia.

L’iniziativa, come è stato spiegato nel corso della presentazione alla stampa organizzata lo scorso marzo presso l’azienda agricola Cazzola di Salizzole nel Veronese, si avvale della collaborazione di 5 contoterzisti, punta di diamante dell’intero areale maidicolo del nord Italia, ed ha come target un’ottantina di aziende agricole con impianto di biogas che insieme rappresentano il 10% della superficie coltivata a mais e il 30% del trinciato di mais prodotto in Italia. Ognuna di queste aziende, giustamente considerate “technical leader”, ha messo a disposizione del progetto una  superficie di 10 ettari sui quali verrà effettuata la sperimentazione.

Poiché il nuovo modo di fare trinciato punta ad essere, a partire dal 2014,  una soluzione disponibile per tutti gli agricoltori italiani, durante l’estate di quest’anno, nel periodo della trinciatura saranno organizzate delle giornate in campo per condividere i risultati ottenuti, che saranno poi divulgati  nel corso dell’autunno,  attraverso un piano di comunicazione dedicato.

I 6 cantieri di lavoro

PER APPROFONDIRE

LA SEMINA A FILE BINATE

La semina a file binate, nota anche come “twin row” è una tecnica che permette di aumentare le rese a parità di superficie coltivata incrementando il numero di piante per ettaro. La sperimentazione in campo avviata due anni fa dalle ditte sementiere in diverse aziende della Pianura Padana ha evidenziato fin qui come disponendo dell’ibrido di mais e adottando la semina a file binate si arrivi ad  aumentare il numero di piante di  mais per metro quadrato da 7,5 fino a 10 con una miglior distribuzione dello spazio disponibile, a garanzia di un utilizzo più razionale di acqua, luce ed elementi nutritivi da parte delle singole piante.

La semina a file binate e a quinconce (nell’ambito della bina i semi non vengono deposti in parallelo ma a quinconce ossia sfalsati) è stata resa possibile dalla presenza sul mercato di seminatrici realizzate per questo specifico impiego.

L’ibrido DKC6815 di Dekalb

Stando ai risultati quali-quantitativi della sperimentazione in campo 2012, il trinciato di mais ottenuto con l’ibrido ad alta densità DKC6815 di Dekalb ha fornito rispetto al “normale”:

  • +5% di amido
  • +20 quintali per ettaro di massa fresca
  • + 7 quintali per ettaro di sostanza secca
  • + 6% di energia

 

La seminatrice MS Twin di Matermacc

La tecnica di semina a file binate secondo lo schema Matermacc prevede una distanza tra le bine, vale a dire tra le due file seminate vicine, di 53 centimetri; la distanza tra i semi all’interno della stessa bina è di  26 centimetri sulla stessa fila e di 13 centimetri tra seme e seme sulla bina. In questo modo la distanza tra il centro delle due bine e il corridoio centrale è pari a 75 centimetri.

Il modello MS Twin si caratterizza per la presenza di un unico elemento di semina per entrambe le file binate che è la risultante di due elementi accoppiati: una soluzione che, rispetto alle macchine della concorrenza, dove troviamo un doppio elemento sfalsato, riduce la distanza tra il telaio e l’elemento di semina, con conseguente minor carico a sbalzo sul sollevatore e una richiesta di minore forza motrice al trattore, a parità di peso complessivo della seminatrice.

Ulteriori vantaggi, evidenziati dalla ditta costruttrice, risiedono nell’assenza di impedimenti tra le ruote dell’elemento della seminatrice che predispone la bina e nel dispositivo di sincronismo delle bine al variare della distanza di semina  (uno per coppia di elementi anziché uno per elemento).

 

La trinciacaricatrice FR di New Holland

 

I punti forti della macchina:

  • Il giusto rotore di taglio, indice di qualità ed omogenità del trinciato. Da segnalare le dimensioni (larghezza: 900 millimetri – diametro: 710 millimetri – peso: 670 chili) e il numero di coltelli (16 – 24 – 32- 40). Quest’ultima configurazione (2 x 20) è quella specifica per il mais trinciato destinato alla produzione di biogas.
  • L’efficace rompigranella ad alta densità per un risultato ottimale nella trincea e nel digestore. In evidenza i nuovi rulli tipo CP (configurazione disponibile per FR700 e FR 850): doppi rulli cromati “heavy-duty”, ad alta resistenza con combinazione di  99/126 denti; il differenziale di velocità del 22%; la regolazione dei rulli con diametro da 250 millimetri tramite sistema elettroidraulico dalla cabina di guida
  • Il monitoraggio del trinciato (contenuto di sostanza secca e produzione per ettaro) tramite sensori per un controllo imprenditoriale delle trincee ed una pianificazione delle soluzioni agronomiche.
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