Bkt, una crescita inarrestabile

Eventi 12/06/2014 -
Bkt, una crescita inarrestabile

Una solida realtà sul mercato degli pneumatici Off-Highway e in continua forte ascesa, particolarmente attenta ai valori ambientali e sociali e sempre orientata al futuro mediante consistenti investimenti in ricerca e sviluppo coniugati all’esplorazione di nuove strade in vista di ulteriori traguardi.

Questo il profilo di Bkt emerso durante l’incontro con la stampa organizzato dall’azienda indiana lo scorso maggio in Germania, a Harsewinkel-Marienfeld, in occasione del salone Reifen di Essen, la principale rassegna internazionale dedicata al settore degli pneumatici.

Un grande evento allestito con cura dal costruttore di Mumbai, molto efficace anche sul fronte immagine e comunicazione, innanzitutto per festeggiare i dieci anni di vita del suo pneumatico radiale Agrimax (vedi link), ma anche per presentare in anteprima le novità per il movimento terra e quelle della gamma flotation ed illustrare al contempo risultati e strategie di un gruppo, come detto, in costante espansione.

 

FATTURATO 2013 A QUOTA 780 MILIONI DI DOLLARI

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Le cifre, sotto quest’ultimo aspetto, parlano chiaro. Bkt ha chiuso l’esercizio finanziario terminato a fine marzo 2014 con un fatturato di 780 milioni di dollari, vantando una quota del mercato mondiale di pneumatici del settore Off-Highway pari al 6%, assicurata da un’ampia gamma di prodotti – attualmente ben 2.300 – destinati ai diversi segmenti specialistici (macchine e attrezzature agricole, movimento terra, minerario, industriale, portuale, ATV e giardinaggio) e venduti attraverso una rete di distributori nei cinque continenti.

 

DALL’AGRICOLTURA I DUE TERZI DEL FATTURATO GLOBALE

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L’agricoltura, voce chiave del business del marchio indiano, incide oggi per il 65% sul giro d’affari globale, mentre il settore industria e costruzioni concorre per il 14% e l’Otr (Off-the-road) per il 13%. Il mercato europeo assorbe il 50% delle vendite di pneumatici Bkt, che nel vecchio continente sono per circa due terzi radiali, mentre la restante metà risulta ripartita negli altri Paesi, con in testa l’America, che vale un 20% dei ricavi e richiede invece soprattutto (per un 60% circa) gomme convenzionali, ma per il futuro si ipotizza una presenza paritaria delle due tipologie in questi ambiti.

Quanto alla destinazione delle vendite, l’80% va al mercato ricambi e il 20% all’Oem (primo equipaggiamento), con previsioni a breve termine di portare le due percentuali a livelli rispettivamente del 70 e del 30%.

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Dopo l’introduzione all’evento di Harsewinkel-Marienfeld da parte di Lucia Salmaso (nella foto sopra), Managing Director di Bkt Europe, a dare il polso della crescita esponenziale vissuta nell’ultimo decennio dalla compagnia indiana, fondata nel 1987, è soprattutto il raffronto dei numeri fornito da Arvind Poddar, managing director Balkrishna Industries Ltd. (Bkt)).

Dal 2004 ad oggi si è passati da 1.550 a 7.000 addetti e da una produzione di 22,8 milioni di tonnellate a quella stimata per il 2014 nell’ordine dei 165 milioni di tonnellate, mentre le vendite totali sono salite dagli 80 milioni di dollari di dieci anni fa ai 950 milioni di dollari previsti per il 2014 e il numero di Paesi serviti, 30 nel 2004, è balzato a 130.

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LE STRUTTURE PRODUTTIVE

Ed ancora, la crescita strutturale: partita con il primo stabilimento produttivo di Aurangabad, nell’India occidentale, Bkt nel 1995 ha avviato la produzione di pneumatici Off-Highway per inaugurare poi, nel 2002, il secondo impianto di Bhiwadi, ad un centinaio di chilometri da New Delhi, la cui capacità produttiva ha raggiunto le 65 mila MT (tonnellate metriche) annue.

Il 2004 segna, oltre alla nascita del pneumatico radiale Agrimax, quella dell’impianto di Dombivali, dedicato alla produzione di stampi per pneumatici (capacità: inizialmente 100 stampi annui divenuti oggi 300), mentre due anni dopo ha aperto i battenti lo stabilimento di Chopanki dove vengono prodotti anche gli pneumatici Otr “all steel”, con carcassa e cinture in acciaio.

 

BHUJ: UNA FABBRICA “SOCIALE”

Ultimo nato e ulteriore pietra miliare per Bkt, lo stabilimento di Bhuj, realizzato su un’estensione di oltre 100 ettari e operativo dal 2012. Forte di dotazioni all’avanguardia, si concentrerà sulla produzione di radiali con una capacità a regime di 400 MT al giorno (attualmente sono 75), equivalenti all’incirca a mille pneumatici Agrimax.

Bhuy, peraltro, rappresenta anche un esempio di “fabbrica sociale”, visto che – in linea con una filosofia aziendale sensibile ai temi del benessere e della qualità della vita – ospita al suo interno una housing colony per i dipendenti e le loro famiglie, dove presto verranno costruiti un ospedale, una stazione dei vigili del fuoco, un grande centro sportivo e una scuola.

Il campus residenziale, in grado di accogliere 500 nuclei familiari, è stato interamente progettato in un’ottica verde ed ecologica, dal momento che la tutela dell’ambiente costituisce un altro dei versanti che vede fortemente impegnata l’azienda indiana, tanto che gran parte dell’energia necessaria per alimentare i suoi stabilimenti viene generata da fonti alternative rinnovabili.

 

PRODUZIONI CERTIFICATE

Tutti gli stabilimenti Bkt, poi, al pari dei processi di sviluppo delle gomme, hanno ottenuto la certificazione qualità Iso 9001:2000, alla quale si aggiunge quella Iso 14001:2004 (l’International Environmental Management System) per la società.

Una serie di requisiti che hanno meritato a Bkt numerosi riconoscimenti, tra i quali quello elargito da Business Today che le ha assegnato il duecentotrentanovesimo posto nella classifica delle cinquecento migliori compagnie indiane.

 

OBIETTIVO: 2 MILIARDI DI DOLLARI DI FATTURATO ENTRO IL 2020

Passando agli obiettivi, senz’altro ambiziosi, Bkt (come già dichiarato in occasione della scorsa edizione dell’Agritechnica di Hannover) punta a toccare quota 2 miliardi di dollari di fatturato entro il 2020. Una meta ritenuta raggiungibile attraverso armi come la comprovata qualità, lo sviluppo continuo di nuovi prodotti specifici per le esigenze di ogni segmento e la sempre maggiore penetrazione di nuovi mercati quali Russia, Africa e la domestica India.

Associando a questa politica un crescente impegno sul fronte della consapevolezza ambientale e un approccio commerciale moderno e determinato, basato anche su attività di posizionamento strategico del brand, vedi la sponsorizzazione per i prossimi cinque anni del Monster Jam (vedi link), per conferirgli valore e visibilità ancora più accentuati.

 

Barbara Mengozzi

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