Brasile: la carenza di finanziamenti frena lo slancio impresso all’agromeccanica da Agrishow 2025

Brasile: la carenza di finanziamenti frena lo slancio impresso all’agromeccanica da Agrishow 2025

Puntualmente anche quest’anno Agrishow, la più grande rassegna di tecnologia agricola dell’America Latina che si è svolta in Brasile, a Ribeirão Preto, nello stato di San Paolo, dal 28 aprile al 2 maggio, non ha deluso le aspettative ospitando oltre 800 aziende su 520.000 metri quadrati di spazio espositivo e accogliendo ben 197.000 visitatori.

 

LA RASSEGNA HA RAGGIUNTO IL VOLUME RECORD DI 14,6 MILIARDI DI R$ DI “BUSINESS INTENTIONS”

Agrishow 2025

Ma c’è un altro dato altrettanto significativo ed è il volume record raggiunto dalle intenzioni commerciali, in particolare nel settore dei macchinari e delle attrezzature agricole: 14,6 miliardi di Real brasiliani (R$), in crescita del 7% rispetto alla cifra messa a segno nell’edizione del 2024. Un valore che testimonia la volontà del mondo agricolo del Paese di riprendere gli investimenti, dopo un periodo di stasi, dando avvio a un ripresa del settore agromeccanico sulla quale pesa però la grande incognita dei finanziamenti e in particolare del Piano Safra.

 

NEL 2024 LE VENDITE DI MACCHINE AGRICOLE SONO SCESE A 48.900 UNITÀ (-19,8%)

Brasile - Vendite di macchine agricole e macchine per le costruzioni - Anni 2021-2024

Ma prima ancora di analizzare l’andamento del settore nell’anno in corso è opportuno prendere in esame il trend, per la verità piuttosto deludente, che ha caratterizzato il 2024.

Stando ai dati forniti da Anfavea, l’Associazione Nazionale Costruttori di Autoveicoli, lo scorso anno le vendite di macchine agricole si sono fermate a 48.900 unità, denunciando una flessione del 19,8% rispetto al 2023 che già si era caratterizzato come un anno negativo (-13,2%). Una situazione innescata da una combinazione di fattori economici e strutturali: la forte riduzione del raccolto di cereali 2023-2024, sceso di 23 milioni di tonnellate (-7,2%) rispetto al precedente, i cambiamenti climatici in atto, il calo dei prezzi delle materie prime, e, soprattutto, l’aumento dei tassi di interesse che ha ridotto l’attrattività delle linee di finanziamento.

Agrishow 2025

Anche quest’anno la rassegna Agrishow, giunta alla 30esima edizione, ha consolidato il suo ruolo non solo di vetrina per la tecnologia agricola, ma anche di barometro dello stato generale dell’agroindustria brasiliana.

«In anni di bassi tassi di interesse, abbiamo assistito a un forte aumento delle vendite di macchine agricole, che hanno raggiunto le 70.300 unità nel 2022, favorite da tassi di interesse decisamente interessanti, inferiori al 3%. Attualmente, lo scenario è molto diverso», ha commentato l’allora presidente di Anfavea, Márcio de Lima Leite, in merito ai risultati dello scorso anno.


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CROLLO DELLE VENDITE DEI TRATTORI AD ALTA POTENZA MENTRE RESISTE BENE L’AGRICOLTURA FAMILIARE

Agrishow 2025

Entrando in dettaglio, sempre secondo Anfavea, nel 2024 sono stati venduti 45.609 trattori gommati, con un calo del 15,2% nel confronto con il 2023, e 3.288 mietitrebbie (-54,2%). A fare le spese della recessione sono stati soprattutto i trattori nelle fasce di potenza più elevate mentre le macchine destinate all’agricoltura familiare, favorita dalla disponibilità di linee di credito più accessibili,  hanno registrato un leggero aumento.

FATTURATO DEL SETTORE IN CALO DEL 19,9%, FLETTONO LE ESPORTAZIONI (-18%) E AUMENTANO LE IMPORTAZIONI

Brasile - Esportazioni di macchine agricole e macchine per le costruzioni - Anni 2021-2024

Sul fronte del fatturato, il settore macchine e attrezzature agricole ha registrato nel 2024 un calo del 19,9% scendendo a 60,416 miliardi di R$ (dati forniti da Abimaq, l’Associazione brasiliana dell’industria dei macchinari e delle attrezzature, al cui fatturato complessivo il segmento agricolo concorre per il 22%). Sempre lo scorso anno le esportazioni di macchinari agricoli sono diminuite del 18% in valore, fermandosi a quota 1,455 miliardi di dollari, e del 31% in termini di unità (6.034 trattori gommati e mietitrebbie).

La forte crescita delle importazioni, salite a 26.400 unità nel 2024 (erano 9.000 nel 2020), ha determinato un raddoppio del deficit della bilancia commerciale, con i macchinari importati da Cina e India a farla da padroni. In particolare nel 2024 la quota cinese nel totale delle importazioni di macchinari agricoli ed edili in America Latina è più che raddoppiata passando dal 20,7% al 43% per il macchinari edili e dal 7,7% al 12,7% per quelli agricoli.

 

FORTE PRECCUPAZIONE DA PARTE DI ANFAVEA PER IL CONSIDEREVOLE AUMENTO DEGLI ACQUISTI PUBBLICI DI MACCHINARI IMPORTATI

Agrishow 2025

A generare forti preoccupazioni nel management di Anfavea  il forte aumento della quota di macchinari importati negli appalti pubblici. Uno studio preliminare condotto dall’associazione ha rivelato che il 32% dei macchinari acquistati dal governo federale in 29 gare d’appalto analizzate proveniva da aziende senza stabilimenti produttivi nel Paese. «Non abbiamo mai assistito a un attacco così massiccio come l’invasione di macchinari importati negli appalti pubblici, sia dalla Cina sia dall’India, con particolare attenzione alle aziende senza fasi di produzione in Brasile», aveva fatto presente Márcio de Lima Leite.

«Quando le aziende senza impegno sul mercato locale guadagnano spazio, ciò influisce direttamente sull’occupazione, sulla ricerca, sullo sviluppo e sull’intera filiera produttiva del settore – aveva proseguito –  e non possiamo permettere che ciò accada in un settore fondamentale per il Brasile, sia nell’edilizia sia nell’agroalimentare, dove disponiamo di tecnologie all’avanguardia».

 

LA RIDOTTA DISPONIBILITÀ DI CREDITO VERA E PROPRIA SPINA NEL FIANCO DEL COMPARTO

Se gli acquisti pubblici di macchinari d’importazione rappresentano senza dubbio un problema che va risolto, è nella ridotta disponibilità di credito, come anticipato, la vera spina nel fianco del settore.

Nel mirino c’è il Piano Safra 2025/2026 – il programma governativo che prevede l’erogazione di finanziamenti pubblici a supporto delle attività agricole – la cui entrata in vigore è prevista a luglio. Da esso, vale a dire dall’ammontare delle risorse messe a disposizione e dai tassi di interesse applicati, dipende infatti la concreta capacità del settore di imboccare la via della ripresa.

Lo sa bene Abimaq, che proprio nel corso di una conferenza stampa organizzata ad Agrishow ha evidenziato il ruolo cruciale del prossimo Piano Safra ai fini di un ritorno agli investimenti in macchinari agricoli. «Dovrà essere ragionevole, senza tassi di interesse elevati, altrimenti potremmo avere un numero molto elevato di cancellazioni di ordini», ha puntualizzato Pedro Estevão Bastos, presidente della Camera settoriale delle macchine e degli attrezzi agricoli (CSMIA) di Abimaq.

 

IL BUDGET LIMITATO E GLI ALTI TASSI D’INTERESSE (CON IL SELIC AL 14,25%) RIDUCONO L’EFFICACIA E LA DURATA DEL PIANO SAFRA E GLI INVESTIMENTI RESTANO AL PALO

Già nel mese di febbraio, del resto, i rappresentanti di Abimaq durante un incontro con i funzionari del ministero dell’Agricoltura avevano presentato al governo federale la richiesta di uno stanziamento di 21 miliardi di R$ all’interno del Piano Safra 2025/2026 per il Programma di modernizzazione della flotta di trattori agricoli e relativi attrezzi e macchine da raccolta (Moderfrota) –  un importo superiore del 70% rispetto a quello concesso nel ciclo 2024/2025, pari a 12,3 miliardi di R$ – nonché di un ulteriore finanziamento di 7 miliardi di R$ per il Programma Nazionale per il Rafforzamento dell’Agricoltura Familiare (Pronaf).

Importi che, a detta di Estevão Bastos, sarebbero ideali per un piano solido, in grado di coprire l’intero anno, ma che difficilmente potranno essere resi disponibili a causa degli elevati tassi di interesse e delle limitazioni di bilancio.

Più in dettaglio, le scarse aspettative del settore riguardo al credito rurale sono dovute principalmente all’aumento del tasso di interesse di base dell’economia, il Selic, che utilizzato dal governo per controllare l’inflazione, è fissato attualmente al 14,25% annuo e rende più costoso per i produttori rurali ottenere credito per l’acquisto di macchinari agricoli.

Da un lato, non è certo se il governo federale sarà in grado di allocare risorse proprie per mitigare questa differenza nella concessione di linee di credito nell’ambito del Piano Safra. Dall’altro, i tassi di interesse delle banche private tendono a raggiungere il 20%, con la commissione aggiuntiva applicata, lo spread bancario. In questo scenario, Estevão Bastos ritiene che i produttori saranno costretti a cercare altri modi per rendere sostenibili i propri investimenti.

 

PREVISTO DA ABIMAQ UN AUMENTO DELLE VENDITE DI MACCHINARI AGRICOLI DELL’8,2% NEL 2025

Ciò nonostante, Abimaq prevede per quest’anno un aumento dell’8,2% delle vendite di macchinari agricoli, che dovrebbero attestarsi intorno ai 65 miliardi di R$, restando comunque ben al di sotto del risultato registrato in anni come il 2022, quando la vendita di trattori e mietitrebbie ha battuto ogni record, raggiungendo i 91 miliardi di R$. «Non consideriamo questa percentuale ideale, ma, nello scenario attuale, è un risultato assolutamente fattibile», ha commentato il  presidente della CSMIA.

 

UN PROMETTENTE INIZIO D’ANNO, CON DISCRETE PERFORMANCE DEL MERCATO INTERNO

Cifre alla mano, nel primo trimestre 2025 sono state vendute in Brasile 11.997 macchine agricole, con un incremento del 13% rispetto alle 10.621 unità dello stesso periodo dell’anno precedente (si tratta di una crescita incoraggiante, anche se bisogna considerare che nei primi tre mesi del 2024 le vendite di macchine agricole erano diminuite del 37,4% rispetto allo stesso periodo del 2023).

Di queste, 10.949 unità sono state collocate nel mercato interno, in aumento del 17,5% rispetto alle 9.323 unità vendute nello stesso periodo del 2024. Le esportazioni invece sono crollate del 20%, attestandosi a 1.038 unità, a fronte delle 1.298 unità del primo trimestre 2023.

A fine aprile, mentre era in corso Agrishow, Abimaq ha diffuso anche i dati relativi al fatturato messo a segno dall’industria brasiliana dei macchinari e delle attrezzature nei primi tre mesi dell’anno: complessivamente 67,5 miliardi il 15,2%,  in più rispetto allo stesso periodo del 2024.

Sempre da gennaio a marzo i ricavi delle vendite nazionali hanno raggiunto i 51,6 miliardi di R$, il 18% in più rispetto a quanto registrato nello stesso periodo dell’anno scorso.

«Questa performance rafforza la percezione di un primo semestre positivo – ha affermato l’Associazione in una nota –. Tuttavia, iniziano a emergere segnali di allarme: il settore potrebbe incontrare maggiori difficoltà nella seconda metà dell’anno, a causa degli effetti cumulativi della stretta monetaria e di un contesto macroeconomico più difficile».

 

CALA INVECE L’EXPORT E CAMBIANO LE DESTINAZIONI

Agrishow 2025

Le esportazioni del settore hanno raggiunto i 2,7 miliardi di dollari nel primo trimestre, con un calo del 5,8% rispetto allo stesso periodo del 2024. Secondo Abimaq, tra le principali destinazioni dei macchinari e delle attrezzature nazionali, si è registrato un calo significativo verso il Nord America. Nel periodo considerato, tutti i paesi della regione hanno ridotto i loro acquisti dal Brasile: gli Stati Uniti del 30,2%, il Messico del 30%  e il Canada del 27,2%.

Al contrario, si è registrata una crescita significativa delle vendite in Europa e Sud America, rispettivamente del 16,1% e del 12,9%. Tra i Paesi sudamericani si è distinta l’Argentina, che ha registrato un’espansione del 59,3%, concentrata soprattutto nei macchinari agricoli e per le  costruzioni.

Un altro dato importante del periodo è stata la crescita delle esportazioni verso la Cina (+203,1%), che è diventata la sesta destinazione principale per le esportazioni in questo primo trimestre, con una quota del 3,1% delle esportazioni totali rispetto all’1% nello stesso periodo del 2024.

 

IN CRESCITA LE IMPORTAZIONI, CHE FANNO REGISTRARE IL BALZO DELLA CINA

Sempre nei primi tre mesi di quest’anno e sempre da fonte Abimaq le importazioni di macchinari e attrezzature hanno raggiunto i 7,8 miliardi di dollari, il 12,9% in più rispetto a quanto registrato nello stesso periodo dell’anno precedente, con la partecipazione cinese che è balzata al 34%, lasciandosi alle spalle i tradizionali produttori di macchinari e attrezzature come Stati Uniti e Germania.

 

IL BRASILE E LA MECCANIZZAZIONE AGRICOLA: UN MERCATO DA OSSERVARE E SUL QUALE INVESTIRE
Agrishow 2025 - Padiglione Italia

Il Padiglione Italia ad Agrishow 2025

E proprio in tema di importazioni merita una segnalazione l’articolo apparso recentemente sul sito di BPER Banca “Il Brasile e la meccanizzazione agricola: un mercato in crescita e un’opportunità per l’Italia” firmato dall’economista Veronica Campostrini. Nonostante una produzione locale in espansione, fa presente l’autrice, il Brasile rimane fortemente dipendente dalle importazioni di macchinari agricoli, che rappresentano una quota rilevante e  in crescita sul totale delle importazioni del Paese.

Lo stand di DigiDevice all'interno del Padiglione Italia ad Agrishow 2025

Lo stand di DigiDevice all’interno del Padiglione Italia ad Agrishow 2025

Uno scenario nel quale l’Italia gioca un ruolo di primo piano. Il nostro Paese, infatti, si posiziona al sesto posto tra i fornitori, con una quota pari al 3,4% delle importazioni totali, soprattutto nella fascia di prezzo alta e medio-alta. In particolare, tra i Paesi del Mercosur, il Brasile è oggi il principale mercato di destinazione per le macchine agricole “made in Italy” e le esportazioni italiane verso il Brasile hanno registrato una crescita costante negli ultimi anni, superando nel 2022 anche i valori delle esportazioni dirette in Argentina.

Lo stand di Antonio Carraro all'interno del Padiglione Italia ad Agrishow 2025

Lo stand di Antonio Carraro all’interno del Padiglione Italia ad Agrishow 2025

Secondo gli ultimi dati ExportPlanning, il Brasile importa principalmente trattori, macchine per raccolta e trebbiatura e apparecchi per l’irrigazione ma ci sono anche alcune aree di specializzazione – nell’articolo sopra citato vengono menzionate le macchine e gli apparecchi per l’avicoltura, che registrano una quota italiana pari al 60.7% delle importazioni totali brasiliane  – sulle quali l’Italia potrebbe investire per consolidare e ampliare la propria presenza sul mercato locale, sfruttando la propria competenza tecnologica e qualità costruttiva.

 

INTERESSANTI OPPORTUNITÀ PER LE AZIENDE ITALIANE, ANCHE IN SEGMENTI DI NICCHIA

Opportunità per le aziende italiane del settore ai fini dello sviluppo dell’agricoltura brasiliana vengono individuate anche nel Report “Brasile: Macchine e attrezzature agricole 2024”, a cura di ICE-Agenzia Ufficio di San Paolo (dal quale sono tratte le tabelle sopra e sotto), che sottolinea, tra l’altro, come potenziali collaborazioni potrebbero inoltre essere realizzate non solo per macchinari adatti alle grandi estensioni di terra, ma anche nel caso di macchinari più piccoli ed economici, come i motocoltivatori, di cui l’Italia è tra i principali paesi produttori. 

Esportazioni italiane di trattrici e macchine agricole verso il Brasile

Alla luce di queste considerazioni e in vista della ratifica dell’accordo di libero scambio tra l’Unione Europea e i Paesi del Mercosur, che potrebbe favorire una maggiore apertura commerciale, il Brasile si configura pertanto come un mercato di grande interesse strategico per i nostri costruttori di macchine agricole, sul quale investire, con la finalità  di rafforzare la presenza italiana non solo attraverso l’esportazione, ma anche mediante collaborazioni industriali e insediamenti produttivi locali.

 

IL PADIGLIONE ITALIA: 25 ANNI DI PRESENZA ININTERROTTA AD AGRISHOW CON UNA “SQUADRA” CHE È CRESCIUTA E SI È DIVERSIFICATA
Lo stand di Benzi all'interno del Padiglione Italia ad Agrishow 2025

Lo stand di Benzi all’interno del Padiglione Italia ad Agrishow 2025

D’altra parte, l’agricoltura brasiliana e la tecnologia italiana hanno suggellato nel corso degli anni una solida partnership che proprio nel corso di Agrishow è diventata tangibile. Basti dire che quest’anno l’Italia ha festeggiato i 25 anni di partecipazione ininterrotta alla rassegna brasiliana con il vanto di essere l’unico paese straniero ad aver allestito un proprio padiglione praticamente dagli inizi della fiera.

Lo stand di Walvoil all'interno del Padiglione Italia ad Agrishow 2025

Lo stand di Walvoil all’interno del Padiglione Italia ad Agrishow 2025

Organizzato da Agenzia ICE per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, il padiglione allestito all’Agrishow testimonia e rafforza l’importanza del Belpaese come partner strategico del Brasile nella fornitura di tecnologie per il settore agricolo attraverso una presenza nutrita e diversificata di aziende.


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Quest’anno, in collaborazione con FederUnacoma, ha ospitato su una superficie di 900 metri quadrati (ai quali sono stati aggiunti per la prima volta 450 metri quadrati espressamente dedicati al segmento ortofrutticolo) 18 aziende: Ama, Antonio Carraro, Avmap, Benzi, Demetra, Digidevice, Dinamica Generale, Ems Green Technologies, Idromeccanica Bertolini, Polmac, Prima Industries, Reggiana Riduttori, Roj, Scarabelli Irrigazione, Simol, Stucchi, Udor, Walvoil.

 

© Barbara Mengozzi

 

Fonte immagini:  Agrishow Oficial (le immagini si riferiscono all’edizione 2025), Case IH, FederUnacoma, Jacto, New Holland Agriculture.

 

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