In tema di lavorazioni del terreno, l’italianissima Celli – sebbene le macchine siano distribuite praticamente in tutto il mondo (sono presenti in oltre 70 Paesi), la progettazione e la produzione avvengono esclusivamente in Italia – ha esposto a Eima International 2016 il suo meglio.
QUATTORDICI MACCHINARI IN ESPOSIZIONE
Tra la molteplicità di macchine e soluzioni pensate per soddisfare le esigenze di tutti i tipi di terreno, di coltivazione e di tecniche agronomiche – le macchine sono accoppiabili a trattori con potenze da 15 a 450 cavalli e le larghezze di lavoro vanno da 80 centimetri a 7 metri – sono state selezionate quattordici attrezzature da presentare alla kermesse bolognese.
DUE NOVITÀ ASSOLUTE
Tra queste, a farsi notare anche per le dimensioni, le due novità assolute, e cioè Rhino 400 – che a Bologna ha avuto la sua première mondiale e che va ad arricchire l’ampia gamma delle zappatrici rotative – e Orion/F, la trinciatrice progettata guardando specificatamente alle esigenze del mercato australiano.
RHINO 400, ZAPPATRICE ROTATIVA PER TRATTORI DI ELEVATA POTENZA
«Con Rhino 400 (nelle foto sopra e sotto) – ha spiegato a Meccagri Fabio Gandolfi, responsabile dell’Ufficio tecnico di Celli – l’obiettivo che ci siamo dati è quello di rispondere alle nuove esigenze di mercato.
Le potenze dei trattori vanno aumentando progressivamente, i nostri clienti hanno bisogno di velocizzare le operazioni, avvertono la necessità e il desiderio di sfruttare tutta la potenza a loro disposizione grazie alle le trattrici di nuova generazione».
Nella gamma Celli non esisteva ancora una macchina a rotore unico in grado di raggiungere livelli elevatissimi di potenza, si arrivava al massimo a 250 cavalli. Pertanto, l’ufficio tecnico si è messo a lavoro.
OLTRE 400 CAVALLI DISPONIBILI ALLA PTO
«Avevamo bisogno – ha precisato Gandolfi – di una macchina con la scatola centrale fatta in un certo modo, che offrisse la possibilità di accogliere dietro una seconda attrezzatura per dare vita ad una macchina combinata. Queste esigenze ci hanno portato a progettare una macchina che, in ingresso, vanta 410 cavalli».
UNICA NEL SUO GENERE
Come ha fatto presente Gandolfi, Rhino 400 (nella foto sopra) è una macchina grande per la realtà italiana – nella versione fissa si sta parlando di dimensioni importanti, da 3,5 metri a 4,5 metri – e pensata per trattori con elevate potenze disponibili alla Pto.
Pertanto, è sicuramente più spendibile sul mercato neozelandese o australiano.
UN MODELLO RIPROPONIBILE SU MACCHINE DI DIMENSIONI CONTENUTE
Però, va detto, dall’esperienza di Rhino possono nascere interessanti opportunità per il futuro: «Abbiamo progettato Rhino nell’ottica di utilizzare la coppia conica, gli ingranaggi di Rhino, la sua trasmissione su macchine di dimensioni ridotte, più a misura del contesto italiano, per esempio per la vanga G190», ha puntualizzato Gandolfi.
UN PROGETTO CHE HA COINVOLTO CARPENTERIA E MECCANICA
In altri termini, Celli ha proceduto, come è giusto che sia, nell’ottica dell’ottimizzazione degli investimenti e delle economie di scala anche perché, Rhino (nella foto sopra), è il frutto di un progetto che ha coinvolto sia la parte di carpenteria sia quella meccanica.
Dalla scatola centrale, alla trasmissione laterale, nulla è stato lasciato al caso. «La struttura di Rhino è stata fatta con due tubolari, uno anteriore e uno posteriore, perché il telaio si deve autoportare. Il cofano, in futuro, potrebbe essere realizzato con materiali diversi, con la camera regolabile, per rispondere alle esigenze dei clienti che necessitano di un coltello più lungo o di altri particolari accorgimenti».
LE CONSEGNE A PARTIRE DALLA PROSSIMA PRIMAVERA
«I clienti che l’hanno vista nello stand, l’avrebbero voluta subito – ha concluso Gandolfi – Siamo decisamente soddisfatti dell’accoglienza».
Ma per vederla in campo occorre aspettare. La macchina infatti è già a listino ed è ordinabile, ma non sarà disponibile per le consegne prima della prossima primavera.
ORION/F, LA TRINCIATRICE PER IL MERCATO AUSTRALIANO
Orion/F (nelle foto sopra e sotto) è un completamento di gamma, espressamente progettata per soddisfare le richieste del mercato.
MAGGIORE VERSATILITÀ E MANEGGEVOLEZZA
Come ha spiegato Gandolfi, nella gamma Celli era già presente Scorpio/F, ma si sentiva l’esigenza di una macchina più leggera, intorno ai 700 chili.
Rispetto a Scorpio/F (nella foto sotto) a cui si ispira, Orion/F presenta soluzioni innovative, come il castello con doppia posizione di lavoro a vantaggio della versatilità (soprattutto se in relazione all’utilizzo con trattori di bassa potenza) ed una migliore maneggevolezza.
«Abbiamo lavorato su alcune geometrie – ha chiarito Gandolfi – ma non solo, perché il mercato ci chiedeva una macchina sì più leggera, ma al contempo altrettanto efficiente e resistente. Abbiamo quindi introdotto nuovi materiali, ad esempio abbiamo scelto di impiegare l’acciaio altoresistenziale Domex 700, ma abbiamo lasciato la doppia camera, perché a nostro avviso dà una tenuta a flessione migliore di qualunque altra soluzione».
Da una semplice riduzione di peso, dunque, si è di fatto passati a una macchina nuova che, anche in termini di prezzo, si avvicina maggiormente alle esigenze del mercato.
SOLUZIONI COMBINATE E VERSIONI PIEGHEVOLI E SMONTABILI
Oltre alle novità appena menzionate, nello stand di Celli erano di scena le soluzioni combinate che, a detta anche di Fabio Gandolfi, rappresentano oggi un irrinunciabile must.
«Tutte le macchine sono state modificate per permettere la combinata – ha precisato il tecnico – perché oramai la tendenza è quella: erpici, vangatrici, ripuntatori ed interrasassi in abbinata con una seminatrice meccanica, come nel caso di Ares più Marte (interrasassi e seminatrice, nella foto sopra)».
In mostra anche versioni pieghevoli e smontabili, ideali per trattare superfici di grandi dimensioni ideali per trattare superfici di grandi dimensioni e con accorgimenti tecnici per garantire estrema praticità ed una più agevole manutenzione: è il caso della vangatrice G190 (completamente smontabile, nelle due foto sopra) e della Lothar/P (nella foto sotto), interrasassi e baulatrice presentata per la prima volta ad Eima 2016 in versione pieghevole.
MANUTENZIONE FACILITATA
«Oltre che sulle macchine – ha aggiunto Gandolfi – abbiamo lavorato molto per migliorare l’aspetto manutentivo. Perché è vero che abbiamo tutti i cuscinetti lubrificati a olio, e pertanto non vi è il bisogno di ingrassare, ma qualche intervento può capitare.
Abbiamo quindi incrementato le dimensioni delle guarnizioni e le abbiamo rese smontabili indipendentemente. Sembrano modifiche da niente, ma in realtà si tratta di un aggiornamento della macchina che si farà notare».
APPLICAZIONI PARTICOLARI
Fanno parte infine della gamma Celli ed erano presenti all’Eima anche alcune applicazioni particolari come la dotazione tecnica di aggancio rapido presente sulla Tiger 190, ed altre pensate appositamente per le colture biologiche, come il Pioneer 140 BIO e la Ecostar SC 600 (nella foto sotto), approdata alla rassegna bolognese sulla scia di un roadshow di presentazione che ha toccato, oltre all’Italia, Francia, Germania, Olanda e Ungheria.
ECOSTAR SC 600, DISINFEZIONE E DISINFESTAZIONE ECO-COMPATIBILE
Ecostar SC 600 è una macchina per la disinfezione e la disinfestazione del terreno che utilizza vapore e prodotti innocui capaci di attivare una reazione esotermica. In questo modo, si evita il ricorso a sostanze chimiche, come richiesto dalle più recenti disposizioni a livello europeo in materia; al contempo, si purifica il terreno senza distruggere batteri nitrificanti e saprofiti antagonisti dei patogeni e senza incorrere nel fermo temporaneo della coltivazione.
Per tutti questi aspetti, si tratta di una soluzione ideale per l’orticoltura, specialmente in ambienti protetti come le serre.
© Emanuela Stìfano