Nei primi sei mesi dell’anno in corso sono stati immatricolati complessivamente in Europa circa 108.800 trattori, dei quali il 30 per cento all’incirca (31.900 unità) di potenza pari o inferiore a 37 kW (50 CV) e i restanti con potenza da 38 kW in su. Lo riferisce in una nota stampa il Cema, il Comitato che raggruppa i costruttori europei di macchine agricole, facendo riferimento ai dati forniti dalle singole autorità nazionali.

Immatricolazioni di trattori in Europa nel primo semestre 2022, suddivise per Paese (comprensive della maggior parte dei mercati dell’UE e di alcuni mercati extra-UE), con le percentuali di immatricolazioni riconducibili a trattori agricoli propriamente detti. I dati ricevuti dalla Slovacchia contengono un gran numero di macchine il cui stato non può essere determinato, quindi la percentuale di trattori agricoli non riflette accuratamente i numeri. Fonte: Systematics International, formatted by CEMA.
Sempre stando al Cema, poco meno di 80.000 di questi veicoli (per l’esattezza 81.800) possono essere considerati trattori agricoli mentre la cifra rimanente è costituita da una varietà di veicoli che a volte sono classificati come trattori e che includono quad, side-by-side, sollevatori telescopici o altre attrezzature.
In riferimento alla tabella sopra riportata Cema fa presente che il numero totale delle immatricolazioni può comprendere altre tipologie di veicoli come sollevatori telescopici e ATV e per alcuni Paesi può includere alcune immatricolazioni di seconda mano. Si tratta in ogni caso dei dati di provenienza nazionale con maggiore attendibilità al momento disponibili.
IMMATRICOLAZIONI IN CALO DELL’8,1 PER CENTO NEI PRIMI SEI MESI DEL 2022
Rispetto ai primi sei mesi del 2021, le immatricolazioni di trattori agricoli in ambito europeo hanno fatto registrare un calo dell’8,1 per cento e la flessione ha riguardato indistintamente l’intero primo semestre dell’anno in corso, con la differenza che mentre le cifre di gennaio e febbraio 2022 non si sono discostate molto da quelle del primo bimestre 2021 (rispettivamente -2% e -5%), riduzioni più sensibili si sono avute in marzo (-7%), aprile (-12%), maggio (-5%) e giugno (-15%), da ascrivere a ulteriori perturbazioni legate all’evoluzione della situazione geopolitica.
Cema sottolinea tuttavia al riguardo che poiché le immatricolazioni di trattori nella prima metà del 2021 erano stato particolarmente elevate, un calo era forse prevedibile e il numero di trattori agricoli immatricolati nel primo semestre 2022 rappresenta comunque il secondo dato più alto degli ultimi otto anni.
I CONTINUI RITARDI NELLA PRODUZIONE E I PIANI DI RIDUZIONE DELL’ENERGIA GENERANO PREOCCUPAZIONE
Il numero di trattori immatricolati in Europa durante il primo semestre del 2022, sottolinea il Cema, sarebbe stato sicuramente ancora più alto se non fossero intervenute le continue interruzioni delle catene di approvvigionamento globali, dovute principalmente all’impatto a lungo termine della pandemia di Covid-19, ma ulteriormente peggiorate dopo febbraio 2022 per effetto della situazione geopolitica. Queste interruzioni hanno provocato sia colli di bottiglia nella fornitura ai produttori di materie prime e componenti ai produttori sia aumenti di prezzo per quegli stessi beni.
Ulteriori preoccupazioni vengono segnalate sul possibile impatto delle misure volte a preparare l’Europa a potenziali future interruzioni dell’approvvigionamento energetico e a prezzi elevati: misure, afferma il Cema, che potrebbero avere un impatto molto significativo sulla nostra industria e sulla nostra base di approvvigionamento.
NONOSTANTE I PREZZI DELLE DERRATE AGRICOLE NELLO SCENARIO DOMINA L’INCERTEZZA
Negli ultimi mesi la domanda di trattori e altre macchine agricole in Europa è rimasta solida, aiutata dai forti prezzi agricoli che, secondo l’indice globale dei prezzi alimentari pubblicato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (UN FAO), ha raggiunto livelli senza precedenti all’inizio dell’anno.
D’altro canto però, gli agricoltori hanno dovuto affrontare pesanti sfide per effetto di un simile aumento senza precedenti dei prezzi a carico di alcuni fattori chiave, come carburanti, fertilizzanti e mangimi. Con i prezzi destinati a rimanere volatili per qualche tempo, il futuro dei redditi agricoli è altamente incerto, nonostante le deroghe temporanee e i regimi di sostegno proposti a livello europeo e nazionale
FLESSIONI DELLE IMMATRICOLAZIONI DIFFERENZIATE PER LE DIVERSE FASCE DI POTENZA
Le immatricolazioni di trattori agricoli da gennaio a giugno 2022 sono state pari o inferiori rispetto agli stessi mesi del 2021 nella maggior parte delle fasce di potenza, ad eccezione delle macchine più piccole (22kW e meno). I cali maggiori sono stati registrati per le macchine tra 23kW e 96kW: il segmento di potenza nel quale rientrava oltre la metà dei trattori immatricolati e che ha subito una flessione del 16 per cento tra il 2021 e il 2022. Per i trattori con potenze a partire da 97kW, le immatricolazioni sono state solo del 2 per cento inferiori rispetto a un anno fa.
Date le interruzioni della catena di approvvigionamento, queste tendenze potrebbero riflettere tanto la disponibilità delle macchine quanto la loro domanda.
TRA I VARI PAESI EUROPEI DIFFERENZE ANCHE SIGNIFICATIVE
Le immatricolazioni di trattori agricoli sono diminuite in tutti e sette i maggiori mercati europei, che insieme hanno comunque rappresentato oltre sei trattori su dieci immatricolati in Europa.
Francia e Germania si confermano i due maggiori mercati di trattori agricoli in Europa e, nonostante nel primo semestre 2022 le immatricolazioni in questi due paesi siano diminuite del 7 e del 5 per cento rispettivamente, insieme rappresentano quasi il 30 per cento di tutti i trattori immatricolati nel Vecchio Continente in tale periodo.
A loro volta Italia, Polonia e Spagna, che hanno registrato immatricolazioni molto elevate nel 2021, hanno evidenziato finora cali più rapidi nel 2022. Solo pochi paesi, principalmente nell’Europa orientale, hanno visto crescere il numero di trattori immatricolati rispetto all’anno precedente.
In Germania, come anticipato, le immatricolazioni di trattori nella prima metà del 2022 sono diminuite del 7 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021. Occorre però considerare che si fa riferimento a una base elevata, dal momento che il 2021 era stato un anno di forte crescita nel complesso, con gli incrementi maggiori nelle classi di potenza inferiori che quest’anno sono, di conseguenza, quelle che subiscono le maggiori flessioni.
Al contrario, da gennaio a giugno 2022 si è registrato un aumento del 2 per cento rispetto all’anno precedente nelle classi di potenza superiori a 150 cavalli.
In Francia, le immatricolazioni di trattori sono diminuite del 3 per cento nella prima metà del 2022 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Tuttavia, risultano ben al di sopra della media degli ultimi cinque anni, poiché il 2021 è stato un anno eccezionale in termini di investimenti in attrezzature agricole.
Dopo un buon primo trimestre, nel mese di aprile le immatricolazioni di nuovi trattori hanno iniziato a diminuire e le difficoltà di fornitura e consegna hanno sicuramente avuto un impatto negativo sul volume delle registrazioni, anche se non è chiaro in che misura.
Nel dettaglio, le immatricolazioni dei trattori per gli spazi verdi hanno continuato a crescere, mentre i trattori standard e quelli da vigneto e frutteto sono diminuiti di circa il 5 per cento.
In Italia, nel primo semestre dell’anno in corso, il mercato delle macchine agricole ha confermato volumi di vendita elevati, seppur inferiori ai livelli record raggiunti nel 2021. I dati delle immatricolazioni indicano infatti, nel periodo gennaio-giugno, un calo del 12 per cento per i trattori, con 11.050 unità immatricolate, numero che si mantiene comunque al di sopra della media degli ultimi quattro anni.
La contrazione delle vendite osservata tra gennaio e giugno non va attribuita però a un calo della domanda, che, al contrario, ha continuato a mantenersi sostenuta. La flessione del mercato è stata causata invece principalmente da problemi nella catena di approvvigionamento. Il settore si conferma pertanto in buona salute, anche se il resto dell’anno potrebbe essere condizionato dalle variabili legate al costo delle materie prime e dall’evoluzione del panorama geopolitico.
Sempre in riferimento alla prima metà del 2022, nel Regno Unito le immatricolazioni di trattori sono diminuite del 6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021. Tenendo però presente che nel 2021 era stata registrata una forte crescita, il totale da gennaio a giugno 2022 risulta ancora del 6 per cento superiore alla media dei cinque anni precedenti.
Si tratta in ogni caso di risultati incoraggianti, a fronte delle significative sfide che i costruttori devono affrontare a causa della carenza di componenti chiave e di materie prime. Gli ordini di trattori e di altre tipologie di macchinari agricoli restano molto consistenti: il problema è far arrivare le macchine ai clienti finali. I tempi medi di consegna dei trattori vanno oltre i sei mesi e periodi ancora più lunghi sono richiesti per consegnare all’utente finale altre macchine semoventi, come le mietitrebbie.
La lunga “pipeline” di ordini significa che le immatricolazioni di trattori dovrebbero rimanere solide per un po’ di tempo, anche se gli ordini iniziano a rallentare.
In Spagna le immatricolazioni totali di trattori sono diminuite del 14 per cento nella prima metà del 2022. Le variazioni semestrali per tipologia di trattori sono: -14% per quelli standard, -19% per quelli a carreggiata stretta (NTT) e +15% per ATV e ATU (sebbene questa cifra sia ancora più elevata se si considerano le unità non registrate come agricole ma utilizzate nelle aziende agricole).
L’indice dei prezzi dei trattori è aumentato di quattro punti percentuali nel primo trimestre, secondo Eurostat, mentre le importazioni sono diminuite del 3% (>18 kw) e sono aumentate del 7% (mercato totale). Pertanto, il numero crescente di trattori a bassa potenza utilizzati nelle colture speciali in Spagna, che abbassa l’indice dei prezzi dei trattori e aumenta il numero totale delle importazioni, è in concorrenza diretta con i NTT.
I fattori trainanti della domanda si stanno comportando negativamente negli ultimi mesi (prezzi elevati di energia, fertilizzanti e mangimi) e le condizioni meteorologiche nel secondo trimestre hanno causato un forte calo dei raccolti che difficilmente sarà compensato dai prezzi delle materie prime. L’umore generale degli agricoltori è in calo a causa delle prospettive macroeconomiche che delineano uno scenario difficile per il mercato, anche se i driver dell’agricoltura risultano in miglioramento nella seconda parte dell’anno.
In Polonia, nel primo semestre 2022 sono stati immatricolati 5.598 nuovi trattori agricoli che rappresentano un risultato peggiore rispetto al corrispondente periodo del 2021, con una flessione del 14 per cento. Il numero di immatricolazioni non costituisce una grande sorpresa in quanto i due anni precedenti erano stati molto positivi per il settore, soprattutto il 2021, durante il quale sono stati immatricolati oltre 14.000 nuovi trattori. Dopo un periodo così favorevole, ci si aspettava una correzione nel mercato e i dati del primo semestre l’hanno confermata.
Sempre nei primi sei mesi di quest’anno sono stati immatricolati invece 4.420 nuovi rimorchi agricoli, 295 in più rispetto allo scorso anno. Si tratta di un incremento del 7 per cento. A seguito degli aumenti del mercato dei trattori negli ultimi due anni, ci si aspettava anche un aumento dei macchinari di accompagnamento. Il trattore in azienda rappresenta solitamente il primo investimento, seguito investimenti da parte degli agricoltori in altre attrezzature.
In Belgio le immatricolazioni di trattori nella prima metà del 2022 sono diminuite del 14 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021. Il totale delle immatricolazioni di trattori da gennaio a giugno 2021 era stato il più alto degli ultimi cinque anni. Quasi due terzi dei trattori immatricolati in Belgio hanno più di 50 cavalli.
Nei Paesi Bassi, gli agricoltori stanno vivendo gravi incertezze in merito al futuro del comparto a causa dei nuovi obiettivi di sostenibilità e dell’attuale siccità e questa situazione ha avuto un impatto sulle vendite di trattori, con un calo del 10 per cento delle immatricolazioni, mentre l’acquisizione degli ordini mostra un calo del 15 per cento. Le prospettive a medio termine necessitano di un nuovo pilastro della fiducia per ripristinare l’umore degli agricoltori olandesi.
Nella prima metà del 2022 il mercato dei trattori in Austria è rimasto su un livello molto alto, sebbene in leggera flessione rispetto al 2021, anno record. Il livello è superiore di quasi il 24 per cento rispetto al 2019, ultimo anno pre-Covid. I costruttori continuano ad affrontare grandi sfide con la loro catena di approvvigionamento e la disponibilità delle parti necessarie per produrre trattori. Inoltre, i prezzi dei fornitori a monte e delle materie prime continuano a salire.
In Turchia le immatricolazioni di trattori agricoli nel primo semestre 2022 risultano in calo dell’8 per cento rispetto ai primi sei mesi del 2021. In dettaglio, sono stati immatricolati 29.577 trattori e il tasso di variazione è stato del 20 per cento rispetto alla media degli ultimi 5 anni. Nonostante l’accentuata inflazione che si registra in Turchia, tassi di prestito (sovvenzionati) molto bassi per i trattori hanno avuto un impatto positivo sulla domanda.
La continua tendenza al rialzo dell’inflazione ha accelerato la domanda, sulla quale però hanno influito negativamente il calo del potere d’acquisto dovuto all’inflazione che si mantiene su livelli decisamente alti e la necessità per gli agricoltori di un capitale circolante molto più elevato. Persistono, infine, per l’industria produttrice di trattori problemi nella catena di approvvigionamento.
IL CEMA BUSINESS BAROMETER INDICA UN CLIMA ECONOMICO STABILE
L’ultimo barometro del Cema (indagine datata 15 settembre 2022) mostra che l’indice generale del clima economico dell’industria europea delle macchine agricole ha continuato in linea di massima il suo movimento laterale su un livello positivo dopo il forte calo nel corso della guerra russa contro l’Ucraina. A settembre l’indice è sceso leggermente rispetto ai sondaggi di luglio e agosto riportandosi al livello di giugno e chiudendo nuovamente a 13 punti (su una scala da -100 a +100).
I rappresentanti dell’industria europea hanno mantenuto pressoché invariate le loro prospettive di fatturato per l’intero anno 2022 a un plus di circa il 5 per cento e prevedono in media un’ulteriore lieve crescita del fatturato per il 2023, anche se a una sola cifra.
Gli aumenti dei prezzi e le difficoltà di approvvigionamento continuano rappresentare una sfida per il settore, ma si osserva un leggero allentamento. Attualmente, il 31 per cento delle aziende sta pianificando un arresto temporaneo della produzione a causa di carenze nelle prossime quattro settimane.
La ripartizione regionale sul lato mercato mostra livelli di fiducia in diminuzione per alcuni mercati europei, principalmente i più grandi. Secondo i partecipanti al sondaggio, inoltre, in quasi tutti i mercati dei clienti finali, ad eccezione della Romania e dell’Est Europa, la necessità di investimenti sembra essersi un po’ esaurita.
Fonte testo e tabelle: Cema