Nel corso dell’intero anno 2019 sono stati immatricolati complessivamente in Europa 191.587 “trattori”, dei quali 43.642 veicoli di potenza pari o inferiore a 37kW (50 CV) e i restanti 147.945 da 38kW in su.
Lo riferisce in una nota stampa datata 9 marzo il Cema, il Comitato che raggruppa i costruttori europei di macchine agricole, facendo riferimento ai dati forniti dalle singole autorità nazionali.
Sempre stando al Cema, 154.321 di questi veicoli sono trattori agricoli mentre la cifra rimanente è formata da quad, sollevatori telescopici e altri macchinari. Significative le correzioni (relative a più della metà delle immatricolazioni) in Paesi come Slovacchia, Finlandia, Svezia, Islanda, Lussemburgo, Estonia e Svizzera.
LA CRESCITA COMPLESSIVA DEL 5 PER CENTO RISPETTO AL 2018 VA “INTERPRETATA”
La cifra complessiva delle immatricolazioni relative al 2019 ha fatto segnare un aumento di circa il 5 per cento rispetto all’anno precedente. Cema tiene però a far presente come il dato del 2018 sia stato influenzato negativamente dalla Mother Regulation, entrata in vigore il 1° gennaio 2018, che ha comportato un’impennata di pre-immatricolazioni a dicembre 2017 in assenza di un’effettiva domanda.
Un fenomeno del quale occorre tener conto perché, escludendo tali effetti, il 2018 andrebbe considerato un anno positivo per le vendite di trattori. Il grafico qui sopra mostra chiaramente come le immatricolazioni abbiano raggiunto il picco a dicembre 2017 per poi assumere un trend caratterizzato da bassi volumi nel primo trimestre del 2018.
Valutando l’andamento senza questo insolito picco, l’intero anno 2019 conferma la stabilità della domanda di trattori agricoli rispetto agli anni precedenti.
TREND DIVERSIFICATO PER LE VARIE FASCE DI POTENZA
Le immatricolazioni sono aumentate nel 2019 rispetto al 2018 in tutte le classi di potenza, con la rilevante eccezione dei trattori sopra i 221 kW (-4%).
Immatricolazioni di trattori in Europa – Confronto tra i diversi segmenti di potenza
Nel complesso trovano conferma questi due trend: più della metà di tutti i trattori immatricolati si colloca nel segmento di potenza inferiore ai 75 kW (52% nel 2019 contro il 51% nel 2018) e una percentuale inferiore al 25 per cento (meno di uno su quattro) ha una potenza superiore ai 110 kW (24% nel 2019 contro il 25% nel 2018).
DIFFERENZE SIGNIFICATIVE TRA LE SINGOLE NAZIONI: CHI SALE E CHI SCENDE
Germania e Francia si confermano i due più importanti mercati di trattori in Europa.
Le immatricolazioni di trattori in Francia sono aumentate in maniera significativa, del 26 per cento, nel 2019 rispetto al 2018, mentre in Germania l’incremento è stato più modesto, del 5 per cento.
L’Italia, considerando tutti trattori indistintamente, è rimasta stabile (+ 1%) e la Spagna, a sua volta, ha beneficiato di una crescita del 7 per cento.
Dopo aver subito un calo nel 2018, le immatricolazioni nel Regno Unito sono aumentate del 5 per cento. Sono stati registrati altresì incrementi notevoli in Croazia, Serbia e Montenegro, Lussemburgo, Danimarca e Bosnia Erzegovina e consistenti flessioni in Slovacchia, Grecia, Lituania e Islanda.
Escludendo i trattori non agricoli dai totali delle immatricolazioni forniti dalle autorità nazionali, Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Spagna rappresentano insieme i due terzi di tutti trattori agricoli immatricolati in Europa nel 2019.
LA GERMANIA PERDE LA LEADERSHIP IN EUROPA
In merito ai numeri delle immatricolazioni registrati in Europa, gli esperti economici delle associazioni nazionali aderenti al Cema hanno fornito ulteriori elementi.
In Germania, il mercato trattori nel 2019 è aumentato leggermente rispetto all’anno precedente evidenziando una crescita del 5 per cento.
Due trend opposti sono emersi nel corso del 2019: nella prima metà dell’anno le immatricolazioni sono state significativamente più elevate rispetto allo stesso periodo del 2018: un aumento che va ricollegato alla “Mother Regulation”, responsabile del calo significativo delle immatricolazioni nel primo trimestre del 2018.
Va considerata inoltre un’altra regolamentazione europea (“Sicurezza funzionale”) che è entrata in vigore il 1° luglio 2019 mettendo fuori norma, a partire da tale data, le macchine in linea con i precedenti standard. Anche in questo caso gli effetti sono stati un aumento delle immatricolazioni da parte dei rivenditori ed un corrispondente incremento degli stock in giacenza presso i dealer tedeschi, con conseguenze che si sono evidenziate nel quarto trimestre e che hanno determinato un calo particolarmente consistente nel mese dicembre.
BOOM DI VENDITE IN FRANCIA
In Francia nel 2019 sono stati immatricolati 34.555 trattori agricoli, di tutti i tipi e tutte le potenze e compresi quelli da giardinaggio, in crescita del 15 per cento rispetto al 2018 ma se si escludono dal computo i trattori per il gardening, che hanno registrato un picco significativo nel 2018, l’incremento raggiunge il 25 per cento.
Si tratta di una cifra record per le immatricolazioni dal 2013, anno di riferimento per le macchine agricole in Francia. In crescita anche le potenze: quella media di un trattore standard ha raggiunto i 147,7 cavalli nel 2019, rispetto ai 147,1 cavalli del 2018 e ai 129 cavalli del 2010.
ITALIA: STABILE IL NUOVO, CRESCE ANCORA L’USATO
In Italia, sempre nel 2019, sono stati immatricolati 18.575 trattori agricoli, con un leggero aumento (+ 0,7%) rispetto al 2018. Questo risultato è in linea con la tendenza di medio termine registrata dal 2014 al 2019, con una media di trattori immatricolati – escluso il 2017 – di 18.400 unità. Il mercato italiano si è stabilizzato negli ultimi anni, con volumi significativamente inferiori rispetto ai livelli pre-crisi (circa 30 mila unità all’anno dal 2000 al 2007).
Oltre ai trattori nuovi ne sono stati venduti, sempre nel 2019, circa 39.800 di seconda mano, in crescita del 5,3 per cento rispetto al 2018.
REGNO UNITO, ANDAMENTI OPPOSTI NEI DUE SEMESTRI
Nel Regno Unito il mercato ha evidenziato nel 2019 due andamenti diversi nei due semestri. Dopo un 2017 e un 2018 brillanti, la prima metà del 2019 è stata ancora ampiamente positiva, ma le cose sono peggiorate notevolmente nella seconda parte dell’anno. Un trend dovuto in parte alla ciclicità del mercato, dal momento che con macchinari di fabbricazione recente in azienda
diminuisce l’esigenza di sostituzione, ma di certo hanno avuto il loro peso anche altri fattori quali l’incertezza politica e l’andamento climatico sfavorevole.
Nei primi sette mesi del 2019 le immatricolazioni di trattori sono aumentate del 10 per cento ma negli ultimi cinque mesi sono diminuite del 3 per cento rispetto al 2018.
SPAGNA, DI NUOVO SU, CON UNA FORTE PRESENZA DI TRATTORI DI SECONDA MANO
In Spagna, il mercato totale dei trattori è salito a 44.542 unità (+ 3%) grazie al positivo trend evidenziatosi nei tre principali mercati sostitutivi. I trattori nuovi sono aumentati del 6,7 per cento (12.178 unità, il 27,3% del mercato totale), quelli usati dell’1,5% (30.714 unità, equivalenti al 69% del mercato totale) e quelli usati di importazione del 3,6 per cento (1.650 unità pari al 3,7% del mercato totale).
L’investimento totale (tasse escluse) per i trattori agricoli è stato di 671,4 milioni di euro e la potenza media si è attestata a 113,47 cavalli. Il prezzo medio di un trattore standard è aumentato dal 2000 (ai prezzi attuali) al 2019 del 108,15 per cento e quasi la metà di tale aumento è dovuta al rispetto delle normative ambientali e di sicurezza.
BELGIO E PAESI BASSI IN TENUTA MA È ATTESO UN CALO
In Belgio, le immatricolazioni totali di trattori agricoli superiori ai 50 kW sono aumentate dello 0,8 per cento nel 2019. Molti trattori sono stati venduti e immatricolati prima della fine dell’anno a causa del cambiamento delle regole fiscali. Lo stesso dicasi per i sollevatori telescopici e altre attrezzature di carico.
Dopo un inizio piuttosto incerto, il 2019 si è rivelato un anno positivo per quanto riguarda le vendite di macchine. Sono state vendute più macchine nelle Fiandre che in Vallonia. Il 2020 è iniziato bene, ma l’aspettativa generale è quella di un calo del mercato.
Nei Paesi Bassi la cifra delle vendite si è mantenuta stabile ma il livello di acquisizione degli ordini ha fatto segnare un 11 per cento in meno rispetto al 2018.
TURCHIA, DOPO LA DÉBÂCLE UNA DEBOLE RIPRESA
In Turchia, dopo il record delle vendite (72.909 unità) raggiunto nel 2017, il mercato trattori ha iniziato a calare in maniera vistosa nella seconda metà del 2018 e la flessione è proseguita acuendosi nella prima metà del 2019.
Dopo aver chiuso il 2018 con 48.356 unità, le vendite sul mercato interno si sono ridotte a 26.297 unità nel 2019, in calo del 46 per cento. Inoltre, il 45 per cento dei nuovi trattori venduti nel 2019 era formato da modelli del 2018.
Le cause principali di questo tonfo vanno individuate nella tendenza al ribasso dell’economia turca, iniziata nella seconda metà del 2018, nel forte aumento dei tassi di interesse e dei tassi di cambio e nel vertiginoso rialzo dei prezzi alla produzione dei prodotti agricoli che è stato impossibile far assorbire dai prezzi al consumo.
Tuttavia, per effetto della riduzione delle scorte, della raggiunta stabilità dei tassi di cambio e dei tassi di interesse sui prestiti agricoli scesi sotto il 10 per cento, negli ultimi mesi c’è stato un miglioramento delle vendite sul mercato interno.
CEMA BAROMETER, UNA RECESSIONE PASSEGGERA?
Come evidenziato nel più recente Barometro del Cema, il “general business climate index” dell’industria europea della meccanica agricola continua a essere nell’intervallo negativo, ma è migliorato in modo significativo rispetto al mese precedente.
Se questa tendenza sarà confermata nei prossimi mesi, l’attuale fase di recessione potrebbe rivelarsi, a differenza della precedente, una correzione temporanea, di durata più breve al confronto.
L’INCOGNITA CORONAVIRUS
Il miglioramento delle aspettative complessive relativamente al fatturato va attribuito solo in minima parte all’aumento del numero di intervistati che hanno dichiarato aspettative di crescita, e molto di più al fatto che un numero maggiore di intervistati si attende un fatturato invariato anziché un calo.
Un’elevata percentuale di intervistati può semplicemente essere indecisa, il che indica l’esistenza di una grossa incertezza in ambito industriale sul prossimo futuro. Resta da vedere quale sarà l’impatto sui futuri barometri dell’emergenza legata al Coronavirus COVID-19.
Fonte testo, grafici e tabelle: Cema
Fonte immagini: Amazone, Lemken, Meccagri, Pixabay.