Challenger: la prima irroratrice trainata e il nuovo Rogator 600D

Macchine 18/10/2015 -
Challenger: la prima irroratrice trainata e il nuovo Rogator 600D

Dopo essersi guadagnato una solida reputazione nel settore della difesa delle colture con le sue grandi irroratrici semoventi RoGator, Challenger ha deciso di cimentarsi anche con le macchine trainate.

Obiettivo dichiarato del costruttore americano: ampliare il listino dedicato alla protezione dei raccolti allo scopo di fidelizzare sempre più la rete di vendita e rafforzare la propria quota di mercato in Europa.

 

SI PARTE CON DUE MODELLI: RG333 E RG334

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Ecco perché si appresta a debuttare ad Agritechnica 2015 la prima irroratrice trainata firmata Challenger, progettata, testata e realizzata in ambito europeo espressamente per le esigenze del mercato del Vecchio Continente: si tratta del RoGator 300, che sarà inizialmente declinato nei due modelli RG333 e RG344, laddove le ultime due cifre corrispondono alla capacità del serbatoio, pari rispettivamente a 3.300 e 4.400 litri.

 

EREDE DI GRAN PARTE DELLA TECNOLOGIA DEL ROGATOR 600

Derivata da una macchina di indiscusso successo come il RoGator 600, la nuova serie trainata ha ereditato gran parte della tecnologia applicata sull’irroratrice semovente, vedi il sistema di sospensione, il braccio di sollevamento barra (leggermente modificato, ma basato sullo stesso concetto), la parte idraulica e la tramoggia di induzione chimica.

 

BARRA, TELAIO, ASSE E SERBATOIO APPOSITAMENTE CONCEPITI

Tutti elementi sommati dai tecnici di Challenger ad una barra – dal design flessibile per essere facilmente adattata ad ogni trattore e a pneumatici di tutte le misure – e ad un telaio, asse e serbatoio concepiti appositamente.

 

PUÒ FUNZIONARE CON INTERASSI DI LARGHEZZE DIVERSE

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Il telaio a braccio singolo, dunque, offre lo stesso angolo di sterzata a 35 gradi del modello semovente, mantenendo il ciclo di rotazione interna del RG300 a soli 7,6 metri, ma i distanziali aggiunti tra i mozzi delle ruote dell’asse modulare e il telaio permettono di modificare più rapidamente l’irroratrice, che può funzionare con interassi di larghezze diverse, comprese tra 1,5 e 2,25 metri.

Sul fronte dell’idraulica, inoltre, vengono impiegati di serie componenti sensibili al carico, ma è a richiesta disponibile una pompa alimentata alla Pto per i casi in cui il RoGator 300 debba venir trainato da un trattore privo di componenti idraulici sensibili al carico o con potenza idraulica inferiore.

 

SERBATOIO DI ACQUA ANTERIORE DA 400 LITRI (STANDARD) E POSTERIORE DA 500 LITRI (OPZIONALE)

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Il serbatoio standard di acqua da 400 litri, posto nella parte anteriore dell’irroratrice, aggiunge peso alle ruote posteriori del trattore, consentendo il mantenimento della trazione durante lo svuotamento progressivo della tramoggia principale (in opzione viene fornito anche un serbatoio posteriore da 500 litri di acqua).

 

SPEGNIMENTO ELETTRICO DELL’UGELLO

Tra le dotazioni del RoGator 300, poi, va segnalato lo spegnimento elettrico dell’ugello che elimina la necessità di un compressore, determinando un minor numero di tubazioni dell’aria ed una maggiore pulizia del braccio.

 

TOTALE COMPATIBILITÀ ISOBUS

Una piccola pattuglia di irroratrici della serie RG300, completamente Isobus compatibili, è già in prova sul campo, mentre la messa a punto di un lotto significativo di macchine in pre-produzione è prevista da Challenger per la stagione 2016.

 

NUOVA VISION CAB DI AGCO PER LA RINNOVATA SERIE ROGATOR 600D

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La casa americana, comunque, non perde certo di vista lo sviluppo della sua prestigiosa gamma di semoventi RoGator 600, tanto che al prossimo salone di Hannover sarà possibile vedere per la prima volta i tre modelli della rinnovata serie RoGator 600D 2016, dotata della nuova cabina globale Vision Cab di Agco, contraddistinta da superiori livelli di comfort, spaziosità e visibilità, e di un inedito sistema di controllo elettronico.

 

MAGGIORE AMPIEZZA E VISIBILITÀ

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Più ampia di 32 centimetri (vale a dire del 22%) rispetto alla cabina precedente del RoGator serie C, la Vision Cab – certificata in Categoria 4 e totalmente integrata sull’irroratrice – offre maggiore spazio per il sedile del passeggero e fornisce un incremento del volume interno (più 14,3%).

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Anche il parabrezza è più largo di 1,34 metri quadri (l’incremento è del 90%) e, grazie al piantone dello sterzo di dimensioni ridotte, cresce notevolmente per l’operatore la visibilità nella parte anteriore.

Con il contributo del design curvo più piatto e più ampio dei finestrini posteriori, oltre che dei montanti posteriori più sottili, aumenta anche la visuale sulle barre.

 

PIÙ COMFORT PER L’OPERATORE

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All’interno della cabina è installato di serie un aggiornato sistema di climatizzazione, con un potente impianto di aria condizionata che eroga la stessa capacità refrigerante presente sui RoGator 600C, ma ad una velocità inferiore della ventola, il che si traduce in una riduzione del rumore nell’abitacolo.

Nuovissimo anche il pannello di controllo –  il software è stato interamente realizzato in casa Agco –  con il rivisitato bracciolo provvisto di icone stampate che illustrano tutte le funzioni e i dispositivi di controllo.

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All’esterno, invece, i serbatoi del carburante e dell’Ad-blue sono stati abbinati, aumentando la portata del serbatoio diesel di 90 litri (ora 320 contro i precedenti 230 litri), mentre l’altezza delle pareti laterali del contenitore chimico è diminuita, al fine di facilitare la sostituzione delle bombole spray.

La nuova posizione del serbatoio idraulico dietro la cabina, poi, ha permesso di realizzare la piattaforma di accesso a base piatta. Le luci di servizio alogene standard (superiori e inferiori) possono infine essere sostituite con un set di illuminazione a Led.

 

PRECISION FARMING

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Ma i modelli RoGator 600D 2016 dispongono anche di un pacchetto tecnologico completamente aggiornato, comprendente l’applicazione di controllo di portata variabile TaskDoc basata sulla mappa (messa a punto all’interno dell’azienda), tanto che, se abbinati a sensore di raccolta, possono essere impiegati con numerosi avanzati dispositivi di “precision farming”.

Il sistema di documentazione TaskDoc Pro permette lo scambio di dati wireless tra il veicolo e l’applicazione TaskDoc, provvedendo allo spegnimento elettrico dell’ugello.

Tutte le macchine sono inoltre pronte anche dal punto di vista telemetrico: consentono infatti l’accesso ai “Fuse Connected Services” di Agco, che verranno presentati a breve.

 

 
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