Uno Xerion non passa mai inosservato e anche ad Agritechnica si è classificato tra le macchine prese d’assalto dal pubblico desideroso di vederlo da vicino e fotografarlo. Consapevole dell’interesse e dell’attenzione riservati al suo “gigante dei campi” Claas ha pensato bene di ospitare all’interno del proprio stand al Salone di Hannover non uno ma due Xerion riservando al 12.590 Terra Trac un’ inaspettata première.
LO XERION 12.590 TERRA TRAC CON AUTONOMY CONNECT, STAR DELL’INNOVATION LAB
Quest’ultimo, infatti, ha trovato posto nell’Innovation Lab – nome con il quale il costruttore tedesco ha battezzato lo spazio dedicato alle sue ultime novità in tema di tecnologie sostenibili e automatizzate – in una particolare versione prototipale dedicata alla coltivazione altamente automatizzata e autonoma. In pratica uno Xerion 12.590 Terra Trac equipaggiato con sensori LIDAR, sistemi di telecamere, e altre tecnologie per la pianificazione dei percorsi e il monitoraggio dei processi.
Claas crede fortemente nell’automazione di alto livello e nell’autonomia delle trattrici agricole, come dimostra il progetto 3A – Advanced Automation & Autonomy che era esposto nello stand vicino allo Xerion con Autonomy connect. Come ha spiegato Cristoph Molitor, responsabile della gestione tecnologica di Claas, «I trattori di grandi dimensioni equipaggiati per lavori altamente automatizzati e autonomi interessano soprattutto le aziende agricole che non possono utilizzare appieno un AgBot convenzionale o il cui parco macchine e attrezzi non corrisponde alle caratteristiche prestazionali dell’AgBot».
«Oltre alla generale carenza di manodopera qualificata in agricoltura – ha proseguito Molitor – vediamo che i ritardi nel raccolto dovuti alle condizioni atmosferiche e la cura meccanica delle colture sono fattori che portano a una concentrazione del fabbisogno di manodopera o a un’elevata richiesta di capacità lavorativa. L’elevata automazione e l’autonomia possono contribuire a compensare questi picchi di lavoro e i processi agricoli ad alta intensità di lavoro».
ELEVATA AUTOMAZIONE CON IL SISTEMA CO-PILOT
Lo Xerion 12.590 Terra Trac con Autonomy connect è tecnicamente predisposto sia per un’elevata automazione grazie al sistema Co-Pilot sia per il funzionamento autonomo grazie al sistema Auto-Pilot. Con Co-Pilot, l’operatore svolge principalmente un ruolo da supervisore in quanto le funzioni e le impostazioni pianificate del trattore e dell’attrezzo vengono eseguite in modo completamente automatico dalla combinazione trattore-attrezzo; ciò nonostante l’operatore può intervenire in qualsiasi momento direttamente nel processo e ottimizzarlo ulteriormente dalla cabina. Co-Pilot offre, quindi, il massimo livello di automazione dei processi, inclusa la pianificazione con Autonomy connect, che può essere completamente integrata nella piattaforma Claas connect.
TOTALE AUTONOMIA CON L’AUTO-PILOT
Auto-Pilot permette invece al trattore di essere completamente autonomo, lavorare in maniera totalmente indipendente senza la necessità dell’operatore a bordo: ciò è reso possibile da una pianificazione delle attività uguale a quella fatta con Co-Pilot e da una migliorata tecnologia di riconoscimento dell’ambiente che, oltre al Lidar, comprende speciali sistemi di telecamere e ulteriori tecnologie di sicurezza e frenata automatica.
Lo strumento di pianificazione Autonomy connect risulta anche facile da usare durante le operazioni quotidiane in quanto, una volta sul mercato, può essere completamente integrato nel portale internet Claas connect senza dover ricorrere a un portale aggiuntivo.
CLAAS E AMAZONE ALLEATE NELL’AUTOMAZIONE
Nell’Innovation Lab di Claas ad Agritechnica, al Claas Xerion 12.590 Terra Trac con Autonomy connect è stato abbinato un coltivatore Amazone Cenius con tecnologia Amazone AutoTill in grado di lavorare in maniera altamente automatizzata o autonoma: infatti, è possibile monitorare la posizione di lavoro, la profondità di lavoro e la velocità dei rulli, oltre a rilevare eventuali perdite di prodotto o intasamento dell’area dei denti.
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Tutti i dati registrati dal coltivatore vengono quindi confrontati con quelli del trattore, consentendo di ridurre la velocità operativa quando vengono rilevati intasamenti o o di sollevare il coltivatore quando lo slittamento dei rulli è troppo elevato.
© Francesco Ponti