CNH Industrial ha chiuso il primo trimestre del 2020 con ricavi consolidati pari a 5,46 miliardi di dollari, in flessione del 15 per cento (-13% a cambi costanti) rispetto ai 6,46 miliardi di dollari ottenuti nei primi tre mesi dello scorso anno: un risultato, com’era prevedibile, fortemente condizionato dell’impatto negativo del Covid-19 sui mercati finali e sulle attività del Gruppo.
PERDITA NETTA ADJUSTED PARI A 66 MILIONI DI DOLLARI
La perdita netta è risultata pari 54 milioni di dollari (ovvero 0,05 dollari per azione) rispetto ad un utile netto pari a 264 milioni di dollari (ovvero 0,19 dollari per azione) nell’analogo periodo del 2019. Su base adjusted la perdita netta è stata di 66 milioni di dollari contro il risultato netto rettificato di 248 milioni di dollari del primo trimestre 2019.
DIMINUITI DEL 17 PER CENTO I RICAVI DELLE ATTIVITÀ INDUSTRIALI
Sul fronte delle attività industrial CNH Industrial ha visto i ricavi netti scivolare del 17 per cento a 5 miliardi di dollari nel primo trimestre. In calo anche l’Ebit rettificato, negativo per 148 milioni di dollari rispetto al risultato operativo positivo adjusted di 278 milioni di dollari del primo trimestre 2019, fortemente influenzato dal crollo della domanda nel mese di marzo, dal minor assorbimento dei costi fissi causato dalla chiusura degli stabilimenti e dalle azioni per ridurre il livello delle scorte.
L’indebitamento netto al 31 marzo 2020 è stato pari a 2,3 miliardi di dollari, in aumento di 1,5 miliardi rispetto al 31 dicembre 2019, per effetto dell’assorbimento stagionale del capitale di funzionamento e dell’impatto negativo del Covid-19, parzialmente compensati dalle azioni per ridurre le scorte della società e dalle altre misure per preservare la cassa.
DECISI AD EMERGERE DALLA CRISI PIÙ FORTI ED EFFICIENTI
«CNH Industrial sta continuando ad attuare misure per adattarsi rapidamente e reagire alle circostanze straordinarie determinate dalla diffusione del Covid-19 – ha dichiarato Suzanne Heywood (nella foto sopra), presidente e Chief Executive Officer pro tempore del Gruppo –. Abbiamo dato la priorità a quattro aspetti: la salute e il benessere dei nostri dipendenti; la continuità delle nostre attività dal punto di vista della liquidità, della gestione dei costi e della presenza sul mercato; la forza della nostra rete di vendita e della nostra base fornitori; e il supporto ai nostri clienti e alle comunità in cui operiamo».
«Ci siamo impegnati a garantire che emergeremo da questa crisi di salute pubblica come un’azienda più forte e più efficiente e a far sì che i nostri clienti e le nostre altre controparti, che operano in molti mercati finali essenziali per il benessere e la prosperità della società, sappiano che abbiamo dato loro il miglior supporto possibile durante questo periodo eccezionale», è stata l’incoraggiante affermazione di Suzanne Heywood.
Quest’ultima ha fornito rassicurazioni anche in merito alla liquidità disponibile del Gruppo «pari a 9,9 miliardi, il secondo livello più alto nella storia della nostra società alla fine del primo trimestre».
IN CALO LA DOMANDA DI MACCHINE AGRICOLE NELLO SCENARIO MONDIALE
La domanda mondiale di macchine per l’agricoltura è diminuita nel primo trimestre del 2020, con la domanda globale di trattori in calo del 15 per cento e quella delle mietitrebbie in diminuzione dell’11 per cento. Il calo della domanda di trattori è stato del 36 per cento nel solo mese di marzo.
Analizzando i trend su scala regionale, in Nord America, la domanda di trattori è diminuita del 9 per cento nel trimestre, principalmente nel segmento di minor potenza (inferiore a 140 cavalli), mentre la domanda di mietitrebbiatrici è diminuita del 22 per cento.
In Europa il mercato dei trattori e delle mietitrebbie è diminuito rispettivamente del 10 e del 20 per cento, con i trattori in calo del 24 per cento nel solo mese di marzo.
In Sud America il mercato dei trattori e delle mietitrebbie è diminuito rispettivamente del 6 e del 30 per cento.
Nel Resto del Mondo la domanda è diminuita del 17 per cento per i trattori e del 2 per cento per le mietitrebbie, con un rallentamento del mercato dei trattori del 43 per cento nel solo mese di marzo.
OVUNQUE IN NEGATIVO LE VENDITE AG DEL GRUPPO
Relativamente ai risultati ottenuti da CNH Industrial, le macchine per l’agricoltura hanno registrato nel primo trimestre dell’anno ricavi di vendita netti pari a 2,24 miliardi di dollari, in calo del 9,9 per cento (-7,2% a cambi costanti) rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.
Performance negative hanno caratterizzato tutte le aree geografiche: in Nord America, dove è stato realizzato il 37 per cento delle vendite nette, si è verificata una flessione del 3 per cento, in Europa (35% delle vendite) la flessione è stata del 16 per cento, identico valore negativo in Sud America (13% delle vendite) mentre nel Resto del Mondo il calo è stato più contenuto (4%).
Sono risultate in calo tutte le tipologie di prodotto: -8 per cento per i trattori su scala globale, -19 per cento per le mietitrebbie e -7 per cento per le altre macchine.
PER ORA NESSUNA NUOVA GUIDANCE MENTRE SI ALLUNGANO I TEMPI DI ATTUAZIONE DELLO SPIN-OFF
Ritirate le prospettive per il 2020 lo scorso 30 marzo, CNH Industrial non intende per ora fornirne di nuove, considerate «le persistenti incertezze nelle situazioni in continua evoluzione dei mercati finali, insieme a possibili ulteriori interruzioni nella catena di fornitura».
Resta confermata la strategia Transform2Win, incluso lo spin-off delle attività On-Highway, ma a causa delle condizioni di mercato le tempistiche originali per l’implementazione dell’operazione saranno estese.
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