Covid-19: l’industria chiede all’Ue di posticipare le scadenze per i “motori di transizione” allo Stage V

News 26/03/2020 -
Covid-19: l’industria chiede all’Ue di posticipare le scadenze per i “motori di transizione” allo Stage V

In una lettera congiunta inviata alla Commissione europea le associazioni industriali europee che rappresentano il settore delle macchine mobili non stradali  – CECE, CEMA, EGMF, EUnited Municipal Equipment & Cleaning, Europgen e FEM – hanno chiesto una sospensione delle scadenze 2020 e 2021 fissate dai Regolamenti Europei 2016/1628 sulle emissioni di gas di scarico provenienti da NRMM (Non-Road Mobile Machinery) e 2018/985 specifico per i veicoli agricoli.

Nella lettera si ricorda che, in base ai Regolamenti sopra citati, il 2020 rappresenta la Fase di transizione allo Stage V per i motori nelle fasce di potenza inferiori a 56 kW (76 cavalli) e uguali o superiori a 130 kW (circa 177 cavalli), mentre il 2021 sarà la Fase di transizione per le fasce di potenza da 56 a 130 kW. Com’è noto, per Fase di transizione si intende il periodo durante il quale il costruttore ha la possibilità di continuare ad utilizzare i motori della generazione precedente.

 

L’EMERGENZA CORONAVIRUS HA RESO IMPOSSIBILE IL RISPETTO DELLE LE SCADENZE PREVISTE DAI REGOLAMENTI UE

Nel rispetto delle scadenze previste dai Regolamenti, si legge nella lettera, sono già stati portati a termine la produzione e l’approvvigionamento da parte delle case costruttrici dei motori di transizione. I costruttori hanno tempo ora fino al 30 giugno 2020 per produrre macchine di potenza inferiore a 56 kW e uguale o superiore a 130 kW equipaggiate con i motori di transizione e fino al 31 dicembre 2020 per commercializzarle sul mercato comunitario. Uguali scadenze sono previste nel 2021 per le macchine con potenze comprese tra 56 e 130 kW.

 

RALLENTAMENTI E STOP NELLE FORNITURE DI COMPONENTI ESSENZIALI PER LA FABBRICAZIONE DI TRATTORI

I cofirmatari della lettera fanno presente come l’epidemia Covid-19 stia provocando interruzioni complete della fornitura di parti e componenti. Situazione che si è verificata dapprima per diverse settimane relativamente agli approvvigionamenti dalla Cina e che ora sta iniziando a riguardare altri componenti provenienti dall’Italia e da altri Stati membri dell’Ue. E poiché la pandemia sta progredendo, è legittimo attendersi che si verificheranno ulteriori interruzioni ­– anche a causa di blocchi imposti dai singoli governi – sia in Europa sia negli Stati Uniti.

 

DOVE COLLOCARE I MOTORI STAGE IV?

In mancanza di parti essenziali per la fabbricazione di trattori come pneumatici, assali, componenti idraulici, apparecchiature per l’illuminazione ed elettroniche, sottolinea la missiva, ai costruttori viene di fatto impedito di completare la costruzione delle macchine in questione entro le scadenze stabilite. Di conseguenza, non saranno in grado di immettere sul mercato le macchine con i motori di transizione che sono già in loro possesso e, poiché non sarà più possibile utilizzarli (quantomeno sui  mercati europei, ndr), questi motori dovranno essere demoliti, il che comporterà danni economici evitabili e inutili sprechi di materie prime e risorse.

«La situazione è critica – ha dichiarato Jerome Bandry, segretario generale del Cema –. Deve essere concessa una moratoria temporanea, con scadenze posticipate fino a quando la situazione potrà essere riconsiderata. Una misura del genere, priva di impatti sull’ambiente, eviterebbe  ulteriori danni economici causati dalla pandemia Covid-19 alle nostre industrie manifatturiere e alle attività che da esse dipendono».

 
Fonte: CEMA

 

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