HomeEventiFederUnacoma fa appello alle sinergie per affrontare le nuove sfide dei mercati FederUnacoma fa appello alle sinergie per affrontare le nuove sfide dei mercati Eventi 11/07/2024 - meccagri In uno scenario sempre più complesso, nel quale ogni fenomeno economico e finanziario, anche di interesse locale, si ripercuote su scala globale, e al cui interno i fattori geopolitici stanno disegnano una nuove geografia della produzione degli scambi commerciali, l’industria della meccanica agricola fa appello a un “gioco di squadra”, che veda il pieno coinvolgimento del mondo imprenditoriale e di quello politico istituzionale, in vista dell’obiettivo condiviso di rafforzare il made in Italy agroindustriale. È questo, in estrema sintesi, il messaggio lanciato nel corso dell’assemblea annuale di FederUnacoma tenutasi lo scorso 25 giugno a Bologna. INDUSTRIA, AGRICOLTURA E SISTEMA DEL COMMERCIO E DEI SERVIZI INSIEME PER FRONTEGGIARE UN DIFFICILE CONTESTO L’industria della meccanica agricola – una delle eccellenze del manifatturiero italiano, con oltre 16 miliardi di euro di fatturato e il 70% della produzione indirizzata verso i mercati esteri – risente attualmente di tutte le variabili economiche che condizionano l’industria e di tutte quelle che incidono sull’agricoltura. Da qui l’esigenza di una forte sinergia tra industria, agricoltura e sistema del commercio e dei servizi per affrontare le nuove sfide del mercato: tema sul quale si si sono confrontati autorevoli rappresentanti del mondo industriale, dell’agricoltura e delle istituzioni nell’ambito del convegno svoltosi nel contesto dell’assemblea sul tema “Mercati globali e regionali: sfide e opportunità per l’industria della meccanica agricola”. LA SICUREZZA ALIMENTARE RIACQUISTA ASSOLUTA CENTRALITÀ In apertura dei lavori il vice direttore generale della FAO Maurizio Martina (nella foto sopra, in collegamento da Roma) ha ricordato come il tema della sicurezza alimentare, dopo un periodo che l’aveva vista in secondo piano rispetto ad una globalizzazione marciante su altre vie e per altri assi, sia tornato di scottante attualità. «La globalizzazione – ha fatto presente Martina – non è affatto finita, ma ci troviamo in una fase diversa, quella di una globalizzazione frammentata, nella quale le conseguenze di ogni singola crisi, sommate le une alle altre, producono un effetto moltiplicatore». In questo contesto, dopo la pandemia e le sue conseguenze, i conflitti militari scoppiati di recente e gli effetti dei cambiamenti climatici, i temi della sicurezza alimentare sono nuovamente al centro del dibattito e dell’agenda del Governo. «Oltre a preservare le risorse naturali e ad assicurare la salubrità delle produzioni – ha sottolineato il vice direttore generale della FAO – l’attività agricola è chiamata a svolgere anche un importante ruolo sociale, permettendo alle famiglie e alle comunità rurali di migliorare la qualità del proprio lavoro e della propria vita». ALLA MECCANICA AGRICOLA UN RUOLO DI PRIMO PIANO La meccanica agricola, a sua volta, costituisce parte integrante di ogni processo e di ogni politica di settore, giacché, come è emerso dall’incontro, consente di ottimizzare l’utilizzo dei fattori produttivi e di applicare tecniche colturali innovative. «All’interno di un comparto ed estremamente forte qual è quello della meccanica agricola FederUnacoma rappresenta un vero e proprio punto di riferimento non solo per i costruttori di macchine agricole, ma anche per chi vede nel connubio tra meccanizzazione e tecnologie digitali un motore di progresso e sviluppo – ha dichiarato Maurizio Marchesini (nella foto sopra), vice presidente Confindustria per il Lavoro e le Relazioni Industriali –. In questo contesto, la doppia transizione e la sicurezza alimentare diventano un tutt’uno di fondamentale importanza». «Occorre però tener presente – ha evidenziato Marchesini – che politiche di transizione impositive o con orizzonti temporali troppo brevi fanno perdere tempo e risorse alle imprese e soprattutto all’ambiente e non possiamo permettercelo. La sicurezza alimentare è un tema che va affrontato in modo deciso e serve un confronto tra gli attori del comparto produttivo per poter individuare insieme proposte concrete da presentare ai decisori politici, tenendo presente che solo chi conosce i luoghi di lavoro e le criticità intrinseche a questi contesti può e ha la responsabilità di farlo». PINOSA: DALLE CRITICITÀ EUROPEE AL DEBITO USA, AL TUNNEL DELL’IPER-MONETARISMO, CON LA SVALUTAZIONE DELLO YEN CHE PROVOCA “INFLAZIONE IMPORTATA” Un’interessante disamina dell’andamento geo-economico e delle numerose variabili che caratterizzano l’attuale fase congiunturale è stata fornita da Gabriele Pinosa, presidente di Gospa Consulting – a detta del quale stiamo vivendo a livello globale una fase condizionata da quello che gli analisti definiscono come “risveglio inflattivo”. «Questo fenomeno – ha illustrato Pinosa – è determinato da una pluralità di fattori, legati in primo luogo al tramonto dell’iperglobalizzazione, che sta cedendo il passo alla regionalizzazione dei mercati con la conseguente riconfigurazione delle supply chain». «Ma il “risveglio inflattivo” – ha spiegato Pinosa – è collegato anche ad eventi climatici e geopolitici estremi, alla transizione energetica, al nuovo modello economico di Cina e India, e al default inflattivo possibile solo in condizioni di repressione finanziaria». In tale contesto, oltre alla questione del consistente debito pubblico statunitense, pesano anche le incognite sui futuri assetti dell’Europa. In particolare, quelle relative ai nuovi equilibri politici che si stanno definendo a Bruxelles, come le prossime elezioni in Francia e le strategie del Governo tedesco per contrastare le difficoltà economiche interne. «Insomma – ha detto Pinosa – ci troviamo in presenza di uno scenario sempre più complesso, nel quale gestire i commerci e sviluppare una politica per i prodotti made in Italy richiederà un impegno sempre maggiore». Uno scenario però fatto non solo di rischi ma anche di opportunità, diversificate in funzione dei mercati, a patto che le imprese siano in grado di coglierle. IL PREZIOSO SUPPORTO FORNITO ALLE IMPRESE ITALIANE DALL’AGENZIA ICE In questa prospettiva le imprese italiane possono contare sulla proficua collaborazione e sul forte supporto dell’Agenzia ICE che, grazie alla sua struttura ramificata, è capace di operare in modo concreto nei più diversi contesti. Ma la struttura dell’ICE – ha ricordato il presidente dell’Agenzia, Matteo Zoppas (nella foto sopra) – è organizzata anche per analizzare gli scenari, valutare le possibili evoluzioni sui diversi mercati, fornire alle aziende strumenti appropriati alle differenti necessità. Collaborare per realizzare le numerose iniziative di internazionalizzazione promosse da FerderUnacoma, così come le manifestazioni fieristiche organizzate dalla Federazione in Italia e all’estero, prima fra tutte Eima International, che molto sono cresciute in questi anni – è stato sottolineato nel corso dell’assemblea – proprio grazie al sostegno dell’Agenzia. Tra le attività realizzate dall’ICE per i costruttori italiani sono state evidenziate, oltre all’incoming di operatori esteri qualificati in Italia (solo all’EIMA 400 operatori selezionati) anche i molteplici eventi promozionali del made in Italy su specifici mercati target di tutto il mondo. Collettive fieristiche, missioni imprenditoriali e assistenza tramite gli 87 uffici nel mondo. LA PARTICOLARE ATTENZIONE DEDICATA AL PIANO MATTEI E ALLE POTENZIALITÀ CHE SI APRONO IN AFRICA «Attenzione particolare è dedicata dal Governo italiano e dall’Agenzia ICE al Piano Mattei e alle potenzialità che si aprono in Africa, un continente che sta affrontando un importante transizione verso la modernizzazione delle economie agricole. Insieme a FederUnacoma, oltre ai centri di competenza ed alle attività strutturate e sistemiche di formazione di imprenditori agricoli e di formatori, è fondamentale organizzarsi insieme anche al resto del sistema-Paese (Simest, Sace, CDP e istituzioni governative) per intercettare tutte le forme di investimento che – ha detto Zoppas – gli organismi internazionali stanno prevedendo per lo sviluppo infrastrutturale del continente africano di cui con lungimiranza questo Governo ha saputo diventare capofila tramite il Piano Mattei. Tra le principali priorità individuate, vi sono la gestione delle risorse idriche e lo sviluppo delle superfici coltivabili, dell’efficacia ed efficienza delle produzioni agricole tramite le eccellenze tecnologiche offerte dall’agritech made in Italy, leader indiscusso del settore a livello mondiale». FEDERUNACOMA PROTAGONISTA AL G7 AGRICOLTURA, MOMENTO DI PROMOZIONE DEL MADE IN ITALY AGRICOLO E AGROMECCANICO Lo sviluppo del settore agricolo, che non può prescindere dall’industria agromeccanica e dall’innovazione tecnologia, richiede dunque un approccio corale che coinvolga a pieno titolo il mondo imprenditoriale e il mondo politico-istituzionale. L’esperienza italiana, con le forti sinergie tra l’associazione dei costruttori e il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, può costituire un modello di partnership tra pubblico e privato. «Il settore meccanico rappresenta una colonna portante della nostra economia; un comparto che non solo fornisce strumenti essenziali per l’agricoltura moderna, ma che svolge anche un ruolo cruciale nell’innovazione tecnologica e che ha contribuito a rendere l’agroalimentare italiano un settore competitivo e all’avanguardia», ha detto il ministro Francesco Lollobrigida, presente con un video-messaggio all’Assemblea Generale. Il sostegno alla meccanizzazione si fonda anche sull’organizzazione di grandi eventi culturali cime il prossimo G7 Agricoltura, che si terrà dal 21 al 29 settembre sull’isola di Ortigia, a Siracusa, e che avrà tra i temi all’ordine del giorno anche quello del contributo che l’industria agromeccanica può dare al rafforzamento dell’economia primaria. Leggi anche >>> FederUnacoma: “macchine per la pace” protagoniste al G7 Agricolo © riproduzione riservata FederUnacoma