Conti ancora in positivo per i big della meccanizzazione agricola, come si evince dalle trimestrali divulgate tra fine luglio e la metà di agosto, anche se qualche incertezza – peraltro confermata dall’ultimo Business Barometer del Cema datato 14 agosto, secondo il quale l’indice generale del clima economico dell’industria europea delle macchine agricole, pur rimanendo su un livello elevato, risulta in fase di ulteriore peggioramento – comincia ad affacciarsi sul mercato.
RICAVI CONSOLIDATI IN CRESCITA DEL 15 PER CENTO PER CNH INDUSTRIAL
Ma procediamo con ordine, in base alla data di presentazione dei risultati trimestrali, e partendo quindi da Cnh Industrial che ha chiuso il secondo trimestre 2018 con ricavi consolidati in progressione del 15 per cento a quota 8 miliardi di dollari, mentre i ricavi di vendita netti delle attività industriali sono cresciuti del 16 per cento a 7,58 miliardi battendo le attese del consensus Bloomberg ferme a 7,16 miliardi di dollari.
Nel trimestre in esame l’utile netto è cresciuto del 73 per cento raggiungendo quota 408 milioni di dollari, ovvero 0,29 dollari per azione.
L’utile netto adjusted (rettificato) è risultato pari a 397 milioni di dollari, in aumento di 142 milioni di dollari, vale a dire del 56 per cento, rispetto al secondo trimestre del 2017, con un risultato diluito per azione adjusted pari a 0,28 dollari (in crescita di 0,10 dollari per azione).
Battute anche in questo caso le attese del mercato, dal momento che il consensus degli analisti prevedeva per Cnh un utile netto rettificato di 280,3 milioni di dollari.
È migliorato inoltre l’indebitamento netto industriale, pari a 1,3 miliardi al 30 giugno 2018, in diminuzione di 0,6 miliardi di dollari (-33%) rispetto al 31 marzo 2018.
MIGLIORAMENTI A DOPPIA CIFRA PER IL SEGMENTO MACCHINE PER L’AGRICOLTURA
Entrando nei dettagli per quanto riguarda i singoli segmenti di attività, le Macchine per l’Agricoltura hanno registrato ricavi di vendita netti pari a 3,312 milioni di dollari, in crescita del 19,7 per cento (18,3% a cambi costanti) nel secondo trimestre del 2018 rispetto al secondo trimestre del 2017.
La favorevole domanda dei clienti finali – in evidenza le ottime performance registrate nel settore della coltura a file nell’area Nafta (Canada, Stati Uniti e Messico), in crescita del 9 per cento nei trattori di alta potenza e del 26 per cento nelle mietitrebbiatrici – nonché le maggiori vendite di scorte della Società hanno determinato una solida performance di vendita verso i clienti finali del segmento (in crescita del 16% anno su anno).
I prezzi netti sono stati favorevoli in tutte le aree geografiche.
In aumento di 135 milioni di dollari rispetto al secondo trimestre del 2017 l’Ebit adjusted che ha raggiunto i 396 milioni di dollari, il margine Ebit adjusted, a sua volta, è cresciuto di 2,6 punti percentuali al 12,0 per cento.
Metà dell’aumento è dovuto a volumi e mix favorevoli, principalmente nelle aree Nafta e Emea (Europa, Medio Oriente e Africa), mentre il resto dell’aumento va ricondotto ai migliori prezzi netti in tutte le aree geografiche, inclusivi dell’attesa riduzione degli interessi corrisposti ai Servizi Finanziari per effetto del raggiungimento di un rating ”investment grade”.
L’anticipato aumento dei costi delle materie prime è stato compensato dalle efficienze produttive. La spesa in sviluppo prodotto, principalmente relativa all’agricoltura di precisione e al rispetto delle normative sulle emissioni Stage V, è aumentata del 10 per cento.
RIVISTI GLI OBIETTIVI DELL’ANNO
A seguito del continuo miglioramento della redditività nel secondo trimestre del 2018, il gruppo ha deciso di rivedere gli obiettivi per il 2018. In particolare ha alzato tra 0,67 e 0,71 dollari per azione il risultato diluito per azione adjusted e la previsione sull’indebitamento netto industriale a fine 2018 è stata migliorata tra 0,7 e 0,9 miliardi di dollari.
I ricavi netti delle attività industriali, invece, sono stati mantenuti invariati a circa 28 miliardi di dollari.
Alla fine del primo trimestre 2018, Cnh Industrial aveva già ritoccato le stime per l’intero anno, «come conseguenza di risultati nel primo trimestre del 2018 migliori rispetto al previsto e di sviluppi positivi nei nostri mercati».
AGCO: VENDITE A +17,2 PER CENTO
Conti a gonfie vele nel secondo trimestre anche per il gruppo Agco che nel periodo aprile-giugno 2018 ha visto aumentare le vendite nette del 17,2 per cento (+13,9% a cambi costanti) rispetto allo stesso periodo 2017, raggiungendo quota 2.537,6 milioni di dollari contro 2.165,2.
IL NORD AMERICA FA DA TRAINO ALLA CRESCITA
In Nord America le vendite nette sono cresciute nei primi sei mesi del 2018 del 26,9 per cento, esclusi gli effetti positivi della conversione valutaria, raggiungendo quota 1.103,4 milioni di dollari.
Precision Planting, società acquistata nel quarto trimestre del 2017, ha contribuito alle vendite per l’ammontare di 82,9 milioni di dollari nel suo primo semestre stagionalmente forte.
Gli aumenti più consistenti hanno riguardato le irroratrici i trattori di alta potenza e le attrezzature per la fienagione.
In particolare rispetto al primo semestre 2017 le vendite di trattori sono aumentate del 3 per cento (esclusi i compatti) e quelle di mietitrebbie del 15 per cento.
TREND NEGATIVO IN SUD AMERICA
Un trend negativo ha caratterizzato invece il Sud America, dove le vendite nette sono diminuite nel primo semestre dell’anno del 5,5 per cento, esclusi gli effetti negativi delle differenze cambio, scendendo da 474,1 a 401,7 milioni di dollari.
La flessione delle vendite di trattori rispetto al primo semestre 2017 ha raggiunto il 7 per cento, mentre il mercato delle mietitrebbie si è mantenuto sostanzialmente stabile.
Al restringimento del mercato, che ha coinvolto Brasile e Argentina, si sono sommati l’impatto dell’inflazione sui costi delle materie prime, le forti spese associate allo sviluppo di nuovi prodotti in linea con lo Stage III in materia di emissioni e lo sciopero dei camionisti brasiliani che ha paralizzato il Paese.
BENE IN EUROPA E MEDIO ORIENTE
Si è comportata bene la regione Eme (Europa-Medio Oriente), dove nel primo semestre 2018 le vendite nette sono aumentate rispetto ai primi sei mesi del 2017 del 14,3 per cento, esclusi gli effetti favorevoli delle differenze cambio – da 2.162,0 a 2.708,9 milioni di dollari –, con significativi contributi da parte di Germania, Regno Unito e Francia.
Con specifico riferimento all’Europa occidentale le vendite di trattori sono aumentate dell’1 per cento rispetto al primo semestre 2017 e quelle di mietitrebbie del 14 per cento.
+ 5,1 PER CENTO NELLA REGIONE ASIA-PACIFICO
In crescita, infine, le vendite nella regione Asia-Pacifico-Africa (+5,1%, esclusi gli effetti delle differenze cambio) nel primo semestre 2018, passate da 295,3 a 331,2 milioni di dollari, con buone performance in Australia parzialmente compensate dal calo delle vendite in Asia.
FATTURATO 2018 PREVISTO A QUOTA 9,3 MILIARDI DI DOLLARI
L’anno in corso dovrebbe chiudersi con ricavi complessivi di 9,3 miliardi di dollari, un utile per azione rettificato di 3,70 dollari, spese in conto capitale intorno ai 250 milioni di dollari e un free cash flow intorno ai 225 milioni di dollari.
DEERE & CO., CRESCONO I RICAVI MA L’OUTLOOK È DELUDENTE
A chiusura del terzetto dei top player della meccanizzazione agricola Deere & Co., la prima per volume di affari, ha archiviato il suo terzo trimestre fiscale, conclusosi il 29 luglio 2018 (per l’azienda americana l’anno fiscale si chiude a fine ottobre), con ricavi oltre le aspettative, ma ha fornito previsioni deludenti sulla crescita delle vendite per fine anno, confermando così l’avvio di quella inversione tendenza alla quale abbiamo accennato in apertura.
Cifre alla mano, il colosso di Moline ha realizzato nel terzo trimestre vendite e ricavi netti a livello globale pari a 10,308 miliardi di dollari, in crescita del 32 per cento rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente.
Le vendite di macchine hanno raggiunto un valore di 9,286 miliardi di dollari per il terzo trimestre e di 25,007 miliardi di dollari per i primi nove mesi, rispetto ai 6,833 miliardi di dollari e 18,971 miliardi di dollari del corrispondente periodo 2017.
L’utile netto è salito a 910,3 milioni di dollari, corrispondenti a 2,78 dollari per azione, rispetto ai 641,8 milioni di dollari, equivalenti a 1,97 dollari per azione, registrati nel terzo trimestre 2017 concluso il 30 luglio dello scorso anno.
I numeri del terzo trimestre sono stati influenzati positivamente dalle rettifiche agli accantonamenti per le imposte sul reddito legati alla riforma fiscale introdotta negli Stati Uniti a fine 2017: al netto di queste voci, l’utile per azione si sarebbe attestato a 2,59 dollari per azione. Il consenso FactSet si aspettava un eps di 2,73 dollari.
MACCHINE AGRICOLE A GONFIE VELE
Sempre con riferimento al terzo trimestre, le vendite di Deere & Co. nel settore Agricoltura e Giardinaggio hanno raggiunto quota 6,29 miliardi di dollari (+18%), grazie ai maggiori volumi di consegne nonché ai minori oneri per garanzie e all’ottimizzazione dei prezzi.
L’utile operativo è stato di 806 milioni di dollari per il trimestre e di 2,249 miliardi per i primi nove mesi rispetto ai 693 milioni e 1,920 miliardi nei corrispondenti periodi 2017.
Il miglioramento è dovuto principalmente ai maggiori volumi di consegne, a minori costi relativi alle garanzie e all’ottimizzazione dei prezzi, parzialmente compensati da un aumento dei costi di produzione e da investimenti in ricerca e sviluppo. Lo scorso anno entrambi i risultati hanno tratto vantaggio dagli utili derivanti dalla vendita di SiteOne.
Anche le previsioni sono favorevoli (la crescita per l’intero anno fiscale 2018 è prevista intorno al 15 per cento), seppure con trend differenziati.
In particolare negli Stati Uniti e in Canada l’aumento delle vendite di macchine ed attrezzature agricole dovrebbe attestarsi intorno al 10 per cento, grazie soprattutto alla crescita della domanda del macchinario di grandi dimensioni, mentre nei Paesi membri dell’Ue a 28, nonostante i problemi di siccità in alcune aree, si prevede che le vendite su base annua cresceranno dal 5 al 10 per cento grazie alle condizioni favorevoli nei settori lattiero-caseario, dell’allevamento e agricolo in alcuni mercati chiave.
In Sud America il mercato dei trattori e delle mietitrebbie viene stimato stazionario o in crescita fino al 5 per cento, trainato dalla ripresa del Brasile. Una sostanziale stabilità è prevista anche nell’area asiatica.
Le vendite per il settore Turf e Utility in Stati Uniti e Canada dovrebbero crescere fino al 5 per cento nel 2018.
PREVISIONI AL DI SOTTO DELLE STIME DEL CONSENSO
Tuttavia, come anticipato, per l’anno fiscale 2018 Deere & Co. ha previsto un aumento delle vendite nette del 26 per cento rispetto a un anno fa, mentre la stima del consenso FactSet a 33,68 miliardi di dollari implicava una crescita del 30 per cento.
La casa costruttrice americana ha comunque confermato le sue previsioni di un utile netto, escludendo le rettifiche legate alla riforma fiscale, di 3,1 miliardi di dollari, che implica un eps per l’intero anno di circa 9,45 dollari per azione. Includendo l’impatto della riforma, l’utile di competenza è visto a 2,3 miliardi di dollari.
© Barbara Mengozzi