Procede a gonfie vele il progetto ISOBUS Green, la soluzione easy messa a punto da IDEAgri, un consorzio di aziende che hanno in comune la volontà di promuovere e diffondere la tecnologia ISOBUS. La soluzione ideata permette di collegare un trattore a un’attrezzatura non predisposta all’elettrificazione. Dunque attrezzi completamente meccanici possono diventare ISOBUS.
«L’obiettivo – spiega Antonio Salvaterra, Marketing Director di Argo Tractors, azienda aderente a IDEAgri – è rendere facilmente utilizzabile la tecnologia ISOBUS. Abbiamo pertanto messo a punto una soluzione ecologica, semplice, italiana ed economica».
UNA RETE APERTA
Attualmente la compagine IDEAgri vede al fianco di Argo Tractors, Cobo, Frandent, Salvarani, Selvatici, Walvoil, ma l’obiettivo è coinvolgere altri player: tutti i costruttori di attrezzature sono potenziali attori della rete, nella quale si attivano collaborazioni trasversali e in cui il know how del singolo viene messo a fattor comune per il progetto in questione. Per entrare non sono necessari requisiti particolari: «Non è un club esclusivo», sottolinea Salvaterra.
A coordinare il gruppo è Fondazione Rei, uno dei cinque laboratori al mondo certificatori ISOBUS, l’unico in Italia: gli altri sono negli States, in Germania (due) e in Francia. «Da noi – riferisce Simone Zamboni, ingegnere della Fondazione – i costruttori trovano supporto a trecentosessanta gradi per affrontare tutto l’iter che porta alla certificazione ISOBUS dell’attrezzo. In altre parole, accompagniamo per mano chi desidera entrane nella rete».
IN COSA CONSISTE ISOBUS GREEN
Il progetto parte dal presupposto che la tecnologia ISOBUS esiste ed è diffusamente disponibile sui trattori. Il terminale in cabina è dunque in grado di leggere le informazioni fornite dall’attrezzo, in altre parole è in grado di ascoltarlo.
«L’attrezzo parla al trattore e, soprattutto, all’operatore – argomenta Salvaterra –. Attraverso il virtual terminal gli mostra, in tempo reale, durante la lavorazione, se sta rispettando i parametri predefiniti dalla casa costruttrice dell’attrezzo. E glielo mostra in maniera semplice e intuitiva, ossia con una spunta verde se sta facendo bene, con una x rossa in caso di errore. Sembra banale, ma non lo è affatto: anche l’operatore che non ha esperienza o professionalità particolari, ha comunque modo di capire la propria condotta di lavorazione e di guida ed eventualmente correggerla. In altre parole, il sistema invita l’operatore, in maniera del tutto facile e spontanea, a migliorare le proprie prestazioni».
QUANDO DOMANDA E OFFERTA SI INCONTRANO
«L’obiettivo attuale di IDEAgri è fare incontrare domanda e offerta – riferisce Salvaterra –. Non solo. Al momento stiamo creando la domanda, ossia stiamo diffondendo la conoscenza di una soluzione che permetta di sfruttare maggiormente una tecnologia già esistente. Le attrezzature meccaniche, che per definizione sono soluzioni semplici, se dotate di ISOBUS possono avere un elemento distintivo in termini di competitività»
Competitività che deriva dal maggior numero di informazioni veicolate da ISOBUS: «Almeno il 40% delle attività in campo viene fatta senza intelligenza digitale – commenta Salvaterra –. ISOBUS Green permette di colmare questa lacuna perché aiuta a ottimizzare le risorse, massimizzandone la resa. Il risultato ultimo è una maggiore economicità del servizio in campo».
ANCHE IN AFTER MARKET
Un altro elemento distintivo di ISOBUS Green è la possibilità di poterlo adottare anche in un secondo momento rispetto all’acquisto dell’attrezzo. Nella pratica, è a disposizione un kit da installare su cantieri di lavoro già esistenti, con l’unica condizione che il trattore sia già ISOBUS: «Una premessa oggi non difficile da soddisfare – sottolinea Salvaterra –. Le attrezzature comunicano con il trattore per mezzo di un dispositivo wireless».
«Caricati una sola volta una serie di dati – aggiunge – il dispositivo riconoscerà sempre quel determinato attrezzo, eliminando così ogni rischio di errore. Si tratta di un vantaggio anche per il costruttore degli attrezzi, il quale avrà modo di fare delle campagne promozionali mirate alla manutenzione programmata. Si tratta di un altro vantaggio di natura commerciale, che normalmente non viene considerato».
Diversi i vantaggi anche per i clienti finali: «Adottando ISOBUS Green utilizzano il trattore ISOBUS nel suo pieno potenziale – prosegue Salvaterra –. Inoltre, con un programma di manutenzione delle attrezzature meccaniche, si riducono i fermo-macchine, i consumi e, di conseguenza, i costi. Si tratta, a nostro avviso, di una soluzione che va nella direzione della sostenibilità a trecentosessanta gradi».
UN SISTEMA FACILE
Selvatici e Frandent, i due costruttori che fanno parte della rete IDEAgri, hanno confermato la semplicità, la convenienza e l’economicità del sistema durante un workshop tenutosi durante l’ultima edizione di Enovitis in campo.
In particolare, hanno rilevato che, anche strutture non particolarmente articolate, dotate perlopiù di uffici tecnici prevalentemente meccanici, possano comunque accedere a ISOBUS Green, grazie alla sua semplicità intrinseca: «Spesso le macchine si rompono perché l’utilizzatore non ha fatto la manutenzione dovuta – hanno puntualizzato –. Con ISOBUS Green si delegano alcune incombenze alle macchine stesse, perché è il sistema a ricordare le scadenze. Un pensiero in meno per l’operatore che, in tutta tranquillità, può svolgere le attività che maggiormente gli competono».
© Emanuela Stìfano