Non è più una novità: Kohler, per rispondere alle richieste del Regolamento UE 2016/1628 che introduce lo Stage V, ha deciso di puntare (anche) sull’ibrido. E all’ultima edizione di Eima ha presentato K-HEM, l’unità di generazione di potenza nata dalla combinazione del motore diesel KDW 1003 da 18 kW conforme alla normativa Stage V e senza DPF, e del motore elettrico 48 Volt che garantisce 15 kW di picco e 9 kW continuativi.
LA NUOVA UNITÀ IBRIDA K-HEM 2504
Ma non basta. Nei mesi successivi al Salone di Bologna, approfittando di un altro momento dall’alto valore internazionale, ha colto l’occasione di Bauma per presentare un altro passo in avanti nelle soluzioni alternative al Diesel.
In sintesi, per facilitare il lavoro dei costruttori e migliorare le prestazioni delle loro macchine e per guidarli nella scelta che più si addice alle loro necessità, è stata ampliata – con la nuova unità K-Hem 2504 – la gamma di offerta delle soluzioni ibride.
CON LE SOLUZIONI IBRIDE IL DIESEL NON VA IN PENSIONE
Prima però di entrare nel vivo della novità, una premessa è doverosa: Kohler non vuole forzare il processo di elettrificazione a tutti costi, ma è convinta che si debbano sfruttare le potenzialità di ciascuna fonte energetica per conferire alle applicazioni il grado massimo di ottimizzazione delle performance, in base ai cicli di lavoro.
In pratica, quindi, il costruttore americano non ha intenzione di mandare in pensione il Diesel, ma ha solo deciso di ampliare l’offerta per rispondere a tutte le esigenze, includendo le soluzioni ibride e non solo: sono infatti in arrivo altre novità.
A tal proposito, Nino De Giglio, Sr Manager – Brand & Communications, Kohler Engines, ha commentato: «Il nostro principio guida aziendale recita: “Sempre all’avanguardia nella tecnologia e nell’innovazione”. L’ultima riprova concreta che questo principio non sia solamente una frase istituzionale da inserire nella presentazione aziendale è rappresentata dalla nuova linea di moduli ibridi K-HEM (Kohler Hybrid Energy Module), che intende indagare le possibilità offerte dalla combinazione di energia elettrica ed energia meccanica e di come tale combinazione possa rappresentare un vantaggio in termini di aumento di produttività per gli utilizzatori finali».
IN SERIE O IN PARALLELO?
Quando si parla di ibrido è necessario distinguere tra ibrido in serie e ibrido in parallelo: il primo attua una semplice trasformazione di energia chimica in energia meccanica, che a sua volta viene trasformata in energia elettrica; il secondo, invece, è un sistema che ha la capacità di erogare contemporaneamente energia meccanica, che deriva da energia chimica, ed energia elettrica, che deriva dal pacco batterie precedentemente caricato: si ha, dunque, la possibilità di prelevare simultaneamente energia meccanica ed elettrica.
La somma delle due tipologie di energia è la forza su cui poggiano tutti i sistemi ibridi in parallelo, compresa la soluzione K-HEM, il che permette ai costruttori di installare le unità ibride di Kohler al sistema idraulico delle proprie applicazioni esattamente come fanno con i motori endotermici.
In un secondo momento, se e quando le macchine saranno ri-progettate, per sfruttare tutti i vantaggi offerti da una gestione elettrica delle utenze, Kohler si rende disponibile a supportare i costruttori per realizzare macchine ancora più efficienti.
UNA GAMMA COMPLETA
Entrando nel merito dell’ultima novità ibrida, l’esigenza di completare la gamma è nata dall’analisi del mercato, da cui è emerso che esistono applicazioni che, per caratteristiche specifiche, sono equipaggiate con motori sovra dimensionati.
Il loro ciclo di lavoro non richiede tutta la potenza che il motore è in grado di offrire, o per lo meno non la richiede in maniera costante. Per tale motivo, il costruttore americano ha individuato due soglie: 19 kW – che rappresenta il limite oltre il quale la normativa Stage V introduce l’utilizzo del DPF – e 56 kW – soglia oltre la quale, la medesima normativa, richiede anche l’utilizzo dell’SCR.
DUE IBRIDI PER DUE DISTINTI SEGMENTI DI POTENZA
Per intercettare questi due nodi di potenza, il nuovo modello K-HEM 2504 si affianca al K-HEM 1003 presentato a Bologna: il K-HEM 2504 è infatti composto da un motore diesel KDI 2504TCR da 55,4 kW, che è conforme alla normativa Stage V e senza SCR, e dal motore elettrico 48 Volt che garantisce 19,5 kW di picco e 9 kW continuativi.
La nuova unità ibrida K-HEM 2504 offre un’ulteriore efficienza nella gestione del DPF, permettendo ai processi di rigenerazione di essere totalmente trasparenti all’utilizzatore finale grazie alla possibilità di sfruttare le temperature raggiunte per ricaricare il pacco batterie.
Il motore Kohler KDI 2504TCR è il “partner perfetto” di una componente elettrica: tutti i motori KDI, infatti, sono caratterizzati da prestazioni elevate che, combinate con una potenza elettrica, possono eguagliare, se non addirittura superare, quelle di motori di fasce superiori in termini di cilindrata. Con il vantaggio aggiuntivo degli ingombri più ridotti.
L’ERA DEL RIGHTSIZING: LA GIUSTA TAGLIA PER CIASCUNA APPLICAZIONE
Le soluzioni ibride di Kohler – ha spiegato il costruttore – non sono state studiate per proporre un semplice downsizing, ma per inserirsi nel concetto più ampio del rightsizing delle applicazioni, ossia la scelta della giusta taglia, quella più adeguata a ciascuna applicazione.
In altre parole, Kohler mette a disposizione dei costruttori una gamma completa fino a 105 kW che comprende una serie di fonti di energia e che, con il passare del tempo, si arricchisce e si diversifica.
INSTALLAZIONE NO-PROBLEM
Le soluzioni ibride, oltre a risparmiare ai costruttori la complessità dei sistemi di post-trattamento e ad aggiungere potenza, hanno un altro plus che va evidenziato: è possibile sostituire il motore endotermico con queste soluzioni, senza doversi preoccupare dell’installazione.
Le unità K-HEM hanno infatti la stessa integrazione del motore diesel con il sistema idraulico o con la trasmissione meccanica. Oppure, come si accennava, è possibile ri-progettare l’applicazione con l’obiettivo di renderla più efficiente: la corrente generata dal motore elettrico può comandare una serie di attuatori e garantire una gestione più puntuale e ottimizzata, conferendo così prestazioni superiori all’intera macchina.
INTEGRABILI SU MACCHINE INDUSTRIALI E AGRICOLE
Secondo quanto rilasciato da Kholer, le unità ibride K-HEM permettono azionamenti più precisi e più veloci (per esempio negli escavatori) rispetto al passato, migliorandone efficienza e produttività. Inoltre permettono di sfruttare la potenza elettrica quando è richiesto un picco e dunque utilizzare la base del motore diesel durante i cicli a bassi regimi (per esempio nelle piattaforme aeree, se si pensa ad applicazioni construction). Per gli stessi motivi, le unità ibride K-HEM ben si adattano ad altre applicazioni, per esempio saldatrici, carrelli elevatori, sollevatori telescopici, pale gommate o cingolate, cippatrici, tendi cavi.
Le unità ibride di Kohler, dunque, assicurano un’ottimizzazione generale delle macchine e la possibilità di immagazzinare l’energia in surplus nelle batterie, che potrà essere erogata quando richiesto, riducendo drasticamente i costi operativi; le applicazioni godranno infatti della flessibilità insita ai sistemi ibridi in parallelo di cui si diceva, ossia la possibilità di funzionare con energia meccanica, con energia meccanica sommata a energia elettrica oppure con energia elettrica pura. Quanto a quest’ultimo aspetto, infatti, il costruttore non nasconde che a breve arriveranno novità.
© Emanuela Stìfano