Antonio Carraro, Bcs Group e Lovol Arbos Group sono solo alcuni dei costruttori che montano i motori KDI di Kohler sulle proprie macchine e che, in occasione di Eima 2016, ne hanno illustrato i punti di forza.
In generale, a far propendere per questa scelta sono state le performance e la facilità di installazione. Gli stessi aspetti che, ancor prima di convincere i costruttori di macchine agricole, hanno persuaso gli stakeholder del settore costruction. La gamma di motori KDI di Kohler Engines si è infatti rapidamente affermata su quel mercato grazie all’innovazione tecnologica costruttiva e alla flessibilità della piattaforma produttiva, caratteristiche che si traducono in vantaggi sia per gli Oem sia per gli utenti finali.
AL LAVORO PER L’ADEGUAMENTO ALLO STAGE V
Ma, prima di entrare nel vivo delle testimonianze e prima di conoscere da vicino questi motori, è doveroso uno sguardo al futuro. Entro il 2019, nel rispetto dei requisiti in materia di emissioni previsti dallo Stage V, la nuova generazione di motori KDI sarà integrata con il filtro anti-particolato. Pertanto, il team di progettazione sta sviluppando un’innovativa soluzione post-trattamento particolarmente compatta, basata sulla rigenerazione passiva. I nuovi motori KDI saranno in mostra alla prossima edizione di Agritechnica, in calendario ad Hannover dal 10 al 18 Novembre 2017.
UNA SOLUZIONE VINCENTE PER IL SETTORE AGRICOLO
Ma torniamo ai giorni nostri. Kohler Engines si è presentata a Eima 2016 con specifiche versioni dei motori KDI appositamente pensate per soddisfare le esigenze del settore primario.
Per esempio, il posizionamento di alcuni componenti è stato ottimizzato in funzione delle necessità dei costruttori di macchine agricole, come dimsotra il supporto ventilatore collocato sul lato superiore del motore, così da aumentare la distanza dell’asse della ventola di raffreddamento dall’albero motore.
In tal modo si ha la possibilità di sfruttare la presa di forza frontale e di utilizzare radiatori a profilo stretto ed alto, il che permette sia di ottimizzare il raffreddamento sia di rendere più agevole l’installazione caratterizzata dalle tipiche geometrie del vano motore dei trattori.
LA COLLAUDATA ARCHITETTURA BEDPLATE
Tra i punti di forza che i testimonial hanno segnalato, senz’altro la collaudata architettura bedplate, le cui caratteristiche di robustezza e rigidità torsionale si prestano molto bene alle installazioni sui trattori agricoli.
IL PROFILO STRETTO E LA COPPA STRUTTURALE PORTANTE
Anche il profilo stretto si è fatto apprezzare, perché consente di ottenere raggi di sterzata contenuti, facilitando così le operazioni di manovra. Ma non è tutto; è piaciuta anche la coppa strutturale portante, dotata di tunnel centrale per il passaggio dell’albero di trasmissione, e la presenza di due prese di moto (Pto) laterali ausiliarie progettate per prelevare la più alta energia possibile.
UN’ELEVATA DENSITÀ DI POTENZA A CONSUMI CONTENUTI
In evidenza, poi, le performance, che consentono di sostituire motori di cilindrata superiore. Nello specifico, gli elevati valori di coppia a bassi regimi di rotazione – fino a 410 Nm/l per il modello 3404 – e l’ottimizzazione della curva sia di potenza sia di coppia (risalita fino al 50 per cento), consentono di utilizzare i motori KDI anche in sostituzione di motori di cilindrata superiore riducendo i consumi e contenendo i costi.
LE DIMENSIONI RIDOTTE
Come è stato anche evidenziato da alcuni costruttori di macchine agricole che hanno scelto i motori KDI per le proprie applicazioni, l’assenza del filtro anti particolato, per il raggiungimento del livello di emissioni Stage IIIB, contribuisce ulteriormente alla compattezza delle dimensioni del motore e questo facilita il montaggio anche nelle macchine in cui il vano motore presenta spazi ridotti.
L’OTTIMALE INTEGRAZIONE CON L’IMPIANTO IDRAULICO
Ma l’ingombro ridotto non è l’unico elemento che rende semplice l’installazione dei motori KDI. La presenza delle due prese di moto (Pto) laterali ausiliarie (SAE A e SAE B), progettate per prelevare dal motore la più alta energia, consente infatti un’ottimale integrazione con il sistema idraulico.
Da sottolineare, infine, come nei diversi modelli (KDI 1903, KDI 2504 e KDI 3404), con diverse tarature, siano garantite tutte le certificazioni nel range fino a 100 kW richieste dall’Unione Europea (Stage IIIA, Stage IIIB, Stage IV), dal Nord America (Tier 4i, Tier 4Final) e dai Paesi Extra EU (Cina e Corea: Tier III o equivalenti).
LE TESTIMONIANZE DEGLI OEM
KDI 2504TCR PER IL TTR 7600 INFINITY DI ANTONIO CARRARO
Antonio Carraro equipaggia il nuovo TTR 7600 Infinity (nella foto sopra), uno specializzato a trasmissione idrostatica, che punta sulla versatilità, con il motore KDI 2504TCR. Chiara Romanello, responsabile Public Relations di Antonio Carraro, ha così motivato la scelta: «Per quanto riguarda la propulsione del TTR 7600 Infinity, il nostro obiettivo era quello di poter contare su un motore dalla massima compattezza e leggerezza, caratteristiche che al tempo stesso dovevano tuttavia abbinarsi a un’elevata potenza specifica e, naturalmente, presentare standard di controllo delle emissioni in linea con le future normative».
«La nostra scelta – ha proseguito Romanello – è ricaduta sul motore KDI perché, dopo un prolungato periodo di test nelle più svariate condizioni operative e presso alcuni nostri importanti clienti di riferimento, abbiamo riscontrato prestazioni superiori alle nostre migliori aspettative, a fronte di consumi molto contenuti. Pur presentando dimensioni particolarmente compatte e una cilindrata di 2500 centimetri cubi, infatti, il KDI 2504TCR (nella foto sotto) garantisce un’elevata densità di potenza e caratteristiche di erogazione che, oltre a risultare particolarmente adatte alle applicazioni cui il trattore è destinato, permettono di sfruttarne al meglio il rendimento ad ogni regime di funzionamento».
Tra i benefici ottenuti con KDI, Chiara Romanello ha evidenziato la facilità di installazione garantita dalla compattezza del motore e dal suo profilo stretto. «A tale vantaggio – ha aggiunto – si affiancano le performance del motore, un comfort apprezzabile dovuto alle basse vibrazioni prodotte e il pieno supporto da parte di Kohler Engines, che ci ha assistito con attenzione e puntualità in ogni step di sviluppo della macchina».
KDI 2504M PER LARGA PARTE DELLA GAMMA DI BCS GROUP
Bcs Group utilizza il KDI 2504M sulla maggior parte dei trattori della gamma media con potenza da 50 cavalli e sta attualmente curando l’implementazione dello stesso motore in versione common rail da 75 cavalli sui trattori di gamma alta.
Roberto Pini, direttore commerciale Export di Bcs, ha spiegato: «Le nostre macchine sono, data la loro tipologia, estremamente compatte; alla luce di questa caratteristica, dapprima il nostro ufficio marketing e successivamente l’ufficio R&D hanno valutato con attenzione le soluzioni disponibili sul mercato per poi scegliere il KDI, considerato il più innovativo e performante, oltre che quello con le caratteristiche più consone ai nostri trattori».
Pini ha evidenziato un altro interessante aspetto: «questa scelta ci ha consentito, in un certo senso, di dare nuova linfa a quel concetto di “100% Made in Italy” che in questo momento storico risulta molto spendibile sui mercati internazionali». E ha concluso: «Già negli anni ‘50 Bcs e Lombardini collaboravano con successo. Oltre mezzo secolo di proficui rapporti commerciali sono un’ottima base di partenza per affrontare insieme le sfide di domani».
KDI 3404TCR PER LA NUOVA SERIE 5000 DI LOVOL ARBOS GROUP
Infine riportiamo la testimonianza di Lovol Arbos Group, che ha deciso di utilizzare i propulsori KDI, in particolare il 3404TCR (nella foto sotto) sulla nuova serie di trattori 5000 Arbos (nella foto sopra), ufficialmente lanciati in Italia in occasione di Eima 2016.
Alessandro Zambelli, Marketing Manager Lovol Arbos Group ha spiegato: «la nostra filosofia progettuale è incentrata su un obiettivo molto ben definito: offrire innovazione, prestazioni, affidabilità e semplicità di utilizzo e gestione. Trovare la giusta combinazione di questi elementi, che attraversano trasversalmente lo sviluppo e l’impiego della macchina, a partire dalla progettazione per arrivare ai servizi postvendita al cliente, è la sfida che abbiamo affrontato anche nella creazione della nuova serie 5000 Arbos. Alla luce di tali presupposti concettuali, la scelta del KDI – un motore di moderna concezione, performante, affidabile, parco nei consumi e di facile manutenzione – è stato un passo pressoché naturale».
Zambelli ha proseguito : «il KDI possiede e concretizza le nostre stesse ambizioni e soddisfa le medesime sfide tecnologiche: una soluzione, quindi, che unisce performance a tecnologie innovative per rendere il motore compatto, affidabile e performante».
«L’ingegnerizzazione del motore a bordo macchina – ha concluso – grazie alla compattezza dello stesso e al posizionamento esterno del sistema SCR, è risultata particolarmente agevole e ci ha permesso un’ottimizzazione degli spazi e una maggiore efficienza operativa. Le performance in campo hanno poi soddisfatto in pieno prima i nostri tecnici, quindi anche i nostri clienti più esigenti, in particolare grazie alle caratteristiche dei KDI in termini di buona e costante erogazione di coppia anche a bassi regimi per un ampio range operativo».
© Emanuela Stìfano