Kubota: un tour per l’Italia tutto orange

Macchine , Trattori 09/11/2022 -
Kubota: un tour per l’Italia tutto orange

Una “preview interattiva” delle novità targate Kubota che il pubblico avrebbe visto successivamente in esposizione statica a Eima 2022. Così possiamo definire l’evento Kubota In Kampo: un tour tutto italiano durante il quale il costruttore giapponese ha voluto interagire, in maniera molto vicina e dettagliata, con l’utilizzatore agricolo del nostro territorio.

Pensata infatti per dare modo ai partecipanti di effettuare prove in prima persona, l’iniziativa puntava a presenziare sul territorio con i trattori e alcuni dei prodotti di ultima generazione disponibili oggi sul mercato, stabilendo una forte interazione tra il personale specializzato “in arancione” e coloro che venivano ospitati in un evento in campo dove musica, buon cibo e momenti conviviali facevano da cornice ad una bella realtà tipica della zona.

Lo spiegamento di forze che ha percorso da sud a nord la nostra penisola in tre differenti tappe si è fermato a Reggiolo, in provincia di Reggio Emilia, per gli ultimi cinque giorni di dimostrazioni in campo. Corte Bertiera, l’azienda agricola produttrice di vini in collaborazione con le cantine del territorio e che effettua anche visite presso la propria realtà e i propri vigneti, è stata la realtà designata ad accogliere la manifestazione.

 

LA FORZA DELLA FULL LINE

La squadra Kubota era composta da diversi trattori non solo da pieno campo, sono stati infatti coinvolti anche trattori di medio bassa potenza e specializzati. Ad ognuno di questi, in base a sue capacità e settori di impiego, è stato agganciato un attrezzo che ne ha permesso le dimostrazioni e il lavoro in campo.

Questo vuole sottolineare ancora una volta la grande forza del marchio Kubota che si propone all’utente finale come full liner e capace di disporre delle più avanzate tecnologie per la costruzione delle macchine agricole; anche grazie ai diversi marchi dei partner tra cui ricordiamo Kverneland Group.

 

MASSIMA TRAZIONE E STABILITÀ ANCHE IN PENDENZA CON I SEMI-CINGOLATI SPECIALISTICI

Nello specifico della giornata in campo si sono fatte strada 5 macchine a pieno campo e 3 trattrici messe a disposizione di chi volesse analizzare meglio i prodotti specializzati con caricatore frontale e da vigneto/frutteto.

Partendo da quest’ultima area di lavoro ha riscosso non poco interesse il semi-cingolato M5091 Narrow, con pneumatici radiali all’anteriore e una coppia di cingoli in gomma al posteriore, ideato dal costruttore giapponese per avere maggior trazione, miglior aderenza e garantire una maggiore sicurezza all’interno dei vigneti, soprattutto quando si parla di terreni in forte pendenza.

Gli oltre 90 CV erogati dal motore Kubota 4 cilindri ancora con emissionamento Stage IIIB (ma all’Eima dovrebbe debuttare la nuova serie M5002 Narrow Stage V) azionano una trasmissione 18+18 a 3 gamme da 6 rapporti e due velocità sotto carico (queste ultime opzionali, denominate Dual Speed e che raddoppiano quindi il numero finale di rapporti, portandolo a 36+36), per svolgere agevolmente quei lavori dove un trattore con gommatura classica sarebbe più limitato, o anche dove si predilige una maggior superficie di appoggio per ridurre il compattamento a terra.

 

NUOVO ATOMIZZATORE SCAVALLANTE XTA6315 PER UNA DIFESA “A MISURA” DI CHIOMA

Coppia da vigneto in dimostrazione: il Narrow cingolato con la nuova attrezzatura Kubota per i trattamenti in vigna: XTA6315, nonché il top di gamma degli atomizzatori made in Valencia.

La novità trainata dal M5091 N si chiama XTA6315, l’atomizzatore scavallante già mostrato ad Enovitis in Campo, ma che vuole essere conferma del forte interesse del costruttore in questo importante settore, che in Italia, nonostante le numerose difficoltà, si conferma sempre un pilastro dell’agricoltura italiana.

Arriva dalla Pulverizadores Fede, azienda spagnola di Valencia che è stata recentemente inglobata nei brand del gruppo Kubota. 4 colonne di distribuzione per coprire 3 filari interi e due metà, attraverso la tecnologia H3O che consente di regolare la quantità di aria in uscita sfruttando il collettore posteriore centrale posizionato sopra la turbina. Una volta regolata l’apertura del collettore, il quale consente all’aria di fluire all’esterno e quindi ridurre il flusso alle calate, si può lavorare in base al volume della chioma (a permettere l’adattamento real time dell’irrorazione in funzione del volume della chioma è il sistema denominato Optima, premiato al Concorso Novità Tecniche di Eima 2022) riducendo fino al 50% la deriva, l’uso di fitofarmaci fino al 25% e riducendo lo sforzo meccanico alla presa di forza per un risparmio di carburante fino a 4 litri all’ora.

 

IN VIGNETO DIALOGO PERFETTO CON LE ATTREZZATURE GRAZIE ALL’ISOBUS

Si è passati poi al piccolo e versatile M5101 Narrow, ovvero un compatto e semplice tuttofare ideale per stare nel vigneto o frutteto senza escludere i confort e la sicurezza della cabina: a seconda degli allestimenti il fuori tutto in larghezza varia da 1.250 mm fino ad un massimo di 1,8 m, quindi davvero l’ideale per coloro che debbano districarsi nei filari più stretti.

La versione cabinata si equipaggia della mezza marcia sotto carico e nello specifico il Kubota M5101 Narrow presente in dimostrazione, nonché il modello più prestazionale della sua famiglia con 105 CV erogati in potenza nominale, era ben allestito con PTO e sollevatore anteriori, accoppiati ad un’uscita idraulica a doppio effetto supplementare sempre nella parte anteriore.

Nonostante le dimensioni snelle, si parla di meno di 4 m di lunghezza complessiva e 2,3 m di altezza con la cabina, è stato possibile equipaggiare la macchina con tecnologia di guida e connessione ISOBUS di Topcon, la guida che può lavorare anche in vigneto – e se necessario con ripetitività RTK – garantendo così massima attenzione da parte dell’operatore verso le attrezzature impiegate.

 

ROBUSTEZZA, AFFIDABILITÀ E MASSIMA SICUREZZA NELL’ABBINAMENTO CON IL CARICATORE FRONTALE

Attaccatura al telaio, sbraccio e visibilità del caricatore montato sul M5112, modello ideale per questo tipo di movimentazione.

Al suo fianco, nella stessa area di lavoro, spiccava il modello M5112, equipaggiato con caricatore frontale, spandiconcime Kubota Geospread DSM-W, nonché le migliori tecnologie di connettività ISOBUS, controllo delle sezioni e guida in RTK di Topcon. Il modello più potente della serie M5 può essere allestito anche con piattaforma e arco abbattibile, ma in versione cabinata sviluppa 115 CV in potenza nominale, grazie al motore 3,8 l a 4 cilindri.

Le caratteristiche di questa macchina la rendono sicuramente un buon cavallo di battaglia nella serie dei 100 cavalli, dove sono importanti i fattori come versatilità, manovrabilità, comfort – dato che si tratta di  mezzi di uso pressoché quotidiano – e non da meno sono essenziali le prestazioni in quanto è necessario saper anche sopperire a carichi di lavoro che vengono normalmente affrontati con potenze più elevate.

Con il LA1854, il caricatore frontale integrato Kubota, la macchina può affrontare le operazioni di mobilitazione dei materiali nelle piccole e medie imprese. In particolare: un’attaccatura al telaio principale garantisce massima robustezza a tutto il sistema di sollevamento, nonché una grande affidabilità e sicurezza nel tempo per sollevare i carichi gravosi. È presente il sistema di smorzamento delle vibrazioni KSR (Kubota Shockless Ride) che riduce significativamente il carico di vibrazioni per la macchina, mentre i comandi vengono controllati con il joystick integrato nella plancia di controllo sul lato destro, e infine, per velocizzare le operazioni di aggancio o sgancio, il caricatore può essere installato senza l’ausilio di attrezzature.

È notevolmente risaltata la luce libera da terra, fattore importante in questa categoria di macchine e che deve permettere non solo interventi gravosi, ma anche un compromesso tra stabilità, maneggevolezza e capacità di montare pneumatici di ampio raggio per la sua categoria.

 

TOPCON: UN PILASTRO COME PARTNER 

Numerose le istallazioni del costruttore di sistemi e tecnologie di precisione Topcon presso Kubota In Kampo. Nell’area dedicata agli specializzati due macchine erano equipaggiate con sistemi di guida satellitare e monitor di ultima generazione per migliorare la connettività tra trattore e attrezzatura in ISOBUS nonché gestire le più avanzate funzioni come la registrazione dei dati, il rateo variabile e scrittura dei dati all’interno delle mappe da destinare al software in cloud.

Era possibile testare anche la guidabilità e la ripetitività in RTK dei sistemi Topcon in campo aperto, dove la ricezione del segnale satellitare è stata ulteriormente migliorata grazie ai nuovi ricevitori AGS-2.

 

PIENO CAMPO TUTTO ARANCIONE

A pieno campo erano 5 i trattori che hanno dato prova di cosa sono capaci anche sotto il comando di chi non conosceva minimamente il prodotto giapponese, e che quindi poteva avvicinarsi alla loro semplicità e capire meglio i pregi al tatto del volante.

Per ordine di lavorazione, si poteva testare il modello di punta M7-173 Premium KVT, il più potente trattore Kubota oggi commercializzato in Italia, con al seguito il preparatore a dischi CD2301 equipaggiato di kit di distribuzione pneumatica e nella parte anteriore la tramoggia SH1150; l’M7-153 con l’erpice rotante PH2500F, ovvero 5 m di larghezza di lavoro e 32 quintali di peso con il rullo packer da 500 mm di diametro; l’M6-131 Utility con seminatrice di precisione PP1450V per semine su sodo, terreni non lavorati o preparati con minima lavorazione; l’M6-142 con seminatrice combinata pneumatica SD2300M montata su erpice rotante PH2301; e per finire il piccolo M4073 con seminatrice pneumatica SD1400F, accoppiata ideale per piccole aziende o per lavorare su terreni in pendenza.

 

COMBINATA ERPICE A DISCHI CD2301 CON KIT DI DISTRIBUZIONE PNEUMATICA E TRAMOGGIA FRONTALE SH1150

Partendo dall’alto, la nuova serie M7 di terza generazione era in campo con i modelli M7-153 e M7-173, entrambi equipaggiati di motore Kubota 6,1 l di cilindrata a 4 cilindri. Riassumendo le principali caratteristiche tecniche, sono principalmente tre le trasmissioni disponibili: due powershift 30×15 oppure 54×27, i primi nei modelli standard e i secondi in quelli Premium, mentre è ovviamente disponibile anche la trasmissione a variazione continua KVT.

In base all’allestimento si hanno due tipi di impianto idraulico, pompa a portata fissa o pompa a portata variabile con sensore di carico, e due tipologie di distributori idraulici meccanici o elettroidraulici, per soddisfare un po’ tutte le esigenze su una fascia di potenza oggi più competitiva che mai.

Prendendo in esame la combinata in abbinamento all’M7-173 Premium KVT – che permette di eseguire lavorazione e semina in una sola passata e di seminare sia cereali autunno vernini sia cover crop, anche in presenza di abbondanti residui colturali –  nell’erpice a dischi portato CD2301, da 3 m di larghezza di lavoro, sono stati inseriti i piatti deviatori per la distribuzione di sementi o cover crop a spaglio tra la seconda fila di dischi e il rullo posteriore.

L’alimentazione del materiale è garantita dalla tramoggia frontale SH1150, capace di adattarsi a semine convenzionali (come nella configurazione messa in campo) o di precisione, per le quali viene equipaggiata di un distributore speciale e di una testata appropriata per la fertilizzazione sulla fila. La sua capacità standard è 1150 l che può essere incrementata fino a 1700 con l’estensione a richiesta.

Per ridurre il carico sull’assale frontale e il conseguente peso al suolo, l’attrezzo può essere fornito con un rullo d’appoggio costituito da 4 gomme. C’è anche la possibilità di richiedere l’azionamento della ventola idraulica per i trattori non equipaggiati con la presa di forza, come in questo caso.

ERPICE ROTANTE PH2500F CON FRIZIONE PNEUMATICA A PROTEZIONE DAI SOVRACCARICHI

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Per quanto riguarda invece l’erpice rotante PH2500F (abbinato all’M7-153), rispetto alla serie PH1000F, la protezione dai sovraccarichi è attuata tramite una frizione automatica, mentre la velocità di rotazione dei rotori è di 336 giri/min standard e può arrivare fino a 450 in optional, i denti salgono per dimensioni a 15×310 mm, e un’altra caratteristica importante è quella avere una luce tra gli elementi maggiorata per un totale di 95 mm.

 

M6 L’INTERMEDIO “ORANGE” ANCHE IN VERSIONE UTILITY

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Tanto spazio, e si potrebbe dire anche meritatamente, alla nuova serie M6 Stage V: due modelli in campo, uno più compatto della serie Utility, con lunghezza di 4.475 mm e un passo di 2.440 rispetto ai 4.590 e 2.690 mm della nuova generazione 2.

Alla parola utility si associa di solito un allestimento un po’ più scarno rispetto alle versioni superiori, ma non è così in questo caso: grazie alla trasmissione con tre gambe meccaniche sincronizzate e otto velocità sotto carico la serie Utility dispone di un totale di 24×24 rapporti, che salgono addirittura a 32×32 con il super riduttore in optional. È integrata anche la funzione di guida automatica che permette di decidere il rapporto intermedio sotto carico a seconda di sforzo e velocità del trattore, sia in campo che su strada.

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Per coloro che vogliano rimanere compatti i modelli di bassa gamma sono equipaggiati con motore 3,8 l, a differenza delle macchine medio-alte che si dotano del propulsore sempre 4 cilindri ma più generoso, 6.124 cc. Quest’ultimo non cambia sulla serie M6-002, per una potenza però incrementata sui tre modelli grazie alla sovralimentazione, che arriva fino a 163 CV per il modello M6-142, utilizzato in campo con la seminatrice pneumatica combinata.

Le caratteristiche lo fanno sembrare un trattore versatile e capace anche di lavori gravosi la fascia di potenza dei 150 cavalli: la trasmissione è la stessa della gamma Utility ma l’impianto idraulico è maggiorato con un sistema a circuito chiuso su tutti gli elementi del trattore, assale anteriore, servosterzo, freno rimorchio e valvola posteriore sono tutti in LS, alimentati da una pompa da 115 l/min di capacità e un sollevatore posteriore da 7.000 kg di portata.

Anche l’equipaggiamento per quel che riguarda i pneumatici della serie M6-002 è superiore: si arriva alle 480/65 R24 all’anteriore e 650/60 R38 al posteriore rispetto alle 420/70 R24 e 520 /70 R38 della gamma Utility.

 

COMBINATA ERPICE ROTANTE PH2301 E SEMINATRICE PNEUMATICA SD2300M

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Portata al sollevatore del modello M6-142 ha lavorato una seminatrice SD2300M: l’attrezzo è azionato pneumaticamente anche se la sua larghezza è di 3 m di lavoro e termina con degli organi di lavoro poco frequenti.

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Il doppio disco di diverso diametro consente il lavoro su residui colturali importanti grazie al disco più ampio che permette il taglio efficace nel terreno ed il più piccolo che aumenta la scorrevolezza del materiale intorno all’elemento, sospeso con braccio indipendente e con la ruota di profondità regolabile manualmente senza utensili.

 

SEMINATRICE DI PRECISIONE PP1450V CON UN INNOVATIVO CONCETTO DI TELAIO

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Dedicata alle semine di precisione, la seminatrice portata PP1450V, esposta in campo nella configurazione a 6 file a 75 cm di interfila, provvede a deporre il seme anche su terreni non lavorati o semi-lavorati e adotta un nuovo sistema di aspirazione dell’aria sottovuoto per un migliore flusso d’aria che aumenta quindi la precisione di semina.

Le file sono montate su supporti mobili fissati sul telaio principale quadrangolare da 180×180 mm e possono essere spostate per variare la larghezza delle file da 30 fino ad 80 cm. L’elemento di semina è preceduto da due dischi perforanti capaci di lasciar traccia anche nei terreni più duri per avere sempre la corretta profondità di deposizione del concime, seguiti da una coppia di stellari che permette di pulire la fila di semina dal residuo colturale.

Il disco di semina al centro dell’elemento riceve una pressione massima di 100 kg per elemento, grazie al parallelogramma regolabile posizionato frontalmente alla tramoggia, ed è seguito a breve distanza dalla ruota premiseme in acciaio inossidabile.

A completare la macchina, oltre ai dischi copriseme, ci pensa anche un sistema chiamato micro-drill: un distributore elettrico per elemento permette il corretto dosaggio, nonché l’arresto per sezione del microgranulo o del geodisinfestante.

L’abbiamo vista in campo agganciata ad un M6-131 Utility, una macchina dalle medie dimensioni, conformemente al suo peso comunque contenuto che si aggira intorno ai 14 quintali.

 

© Alessandro Agri957