Una rassegna con duplice significato, Agritechnica 2017, per Case IH: non soltanto una autorevole vetrina internazionale dove lanciare le sue ultime novità ma anche l’occasione per celebrare in grande stile i 175 anni di storia del marchio.
Una lunga e prestigiosa storia, vissuta costantemente all’insegna della forte carica innovativa, della ricerca delle più valide e più affidabili tecnologie e della volontà di affrontare sempre nuove sfide, che ha visto l’azienda statunitense proiettarsi verso una leadership nell’ambito dei macchinari per l’agricoltura cui era, praticamente, “predestinata”. Nell’arco di un secolo e tre quarti di esperienza in tale settore, infatti, la sua gamma di trattori, presse e mietitrebbie ha raccolto la migliore eredità di illustri brand, ognuno dei quali ha ricoperto un ruolo importante nel percorso e nell’evoluzione di Case IH.
Jerome Increase Case, fondatore della Racine Threshing Machine Works, il cui obiettivo era quello di produrre una macchina rivoluzionaria per velocizzare la separazione del grano dopo la raccolta.
Tutto inizia dunque nel 1842, anno della fondazione a Racine, nello stato americano del Wisconsin (tuttora sede principale di Case IH Agriculture), della JI Case Threshing Machine Company – concentrata all’origine sulla progettazione e costruzione di macchine per la trebbiatura – divenuta nel 1886 la maggiore azienda produttrice di motori a vapore a livello mondiale.
Sedici anni dopo, nel 1902, dalla fusione di cinque diverse aziende costruttrici di macchine per la raccolta vede la luce la International Harvester Company, con base a Chicago: IH produce la sua prima mietitrebbia nel 1915 e, a distanza di otto anni, il primo trattore Farmall (destinato poi ad essere venduto in oltre cinque milioni di esemplari in tutto il mondo), seguiti nel 1977 dal primo progetto di mietitrebbia a rotore singolo longitudinale Axial-Flow.
La nascita di Case IH risale invece al 1985, data dell’acquisizione della divisione agricoltura di International Harvester da parte dell’allora consorella JI Case, accorpando due grandi tradizioni in un unico marchio. E il primo frutto è rappresentato dalla gloriosa e possente serie Magnum, lanciata nel 1987 con una potenza compresa tra i 155 e i 264 cavalli per far fronte alle necessità di una nuova generazione di grandi aziende agricole, che nel tempo ha mantenuto inalterati smalto e appeal agli occhi degli utilizzatori finali grazie a credenziali di tutto rispetto in termini di efficienza, velocità di lavoro e su strada, comprovata affidabilità, robustezza e minimizzazione dei costi legati alla manutenzione.
Ed oggi, dopo oltre 150mila trattori venduti, il Magnum conserva tutte queste prerogative ma è stato completamente riprogettato con modelli che toccano i 419 cavalli di potenza e con l’esclusiva versione opzionale Rowtrac munita di cingoli posteriori.
Alla fine degli anni Novanta, poi, arrivano le prime tecnologie di agricoltura di precisione AFS (Advanced Farming System) messe a punto da Case IH e, nel 2000, la trasmissione a variazione continua CVX fa ingresso nella gamma media di trattori dell’azienda, per estendersi successivamente sui modelli delle varie famiglie del marchio statunitense.
E le tappe più recenti parlano sempre di marcata innovazione, vedi le tecnologie EfficientPower per la conformità dei motori allo standard sulle emissioni Stage IV senza ricorso a sistemi di ricircolo di gas di scarico o filtri antiparticolato oppure i nuovi sviluppi orientati al futuro, quali il concept vehicle autonomo, presentato l’anno scorso negli Usa al Farm Progress Show.
«La ricorrenza del 175esimo anniversario vuol essere per noi l’attestato di tanti anni di qualità, perseveranza e progressi, ma al tempo stesso l’occasione per riflettere sui principi che ispirano la nostra filosofia progettuale e costruttiva e pensare ai nuovi stimolanti traguardi che potranno essere guadagnati nei prossimi 175 anni», ha dichiarato Peter Friis, responsabile marketing di Case IH per l’area Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA), durante l’evento “Agritechnica Preview. Live in the field” organizzato da Case IH lo scorso luglio nei pressi di Bratislava, in Slovacchia, per presentare in anteprima alla stampa specializzata le novità in rampa di lancio per l’edizione 2017 della manifestazione di Hannover.
E, restando in tema di traguardi, tra quelli di maggior rilievo tagliati da Case IH nell’arco della sua bella storia figura senz’altro l’introduzione sul mercato nel 1996 del Quadtrac – il primo trattore articolato con cingoli in gomma ad alta potenza – che ha consacrato la reputazione del marchio nell’ambito dei mezzi cingolati: un gigante delle campagne nato con capacità di generare 360 cavalli e in seguito primo nel suo settore, in riferimento ai modelli di ultima generazione, ad infrangere la barriera dei 600 cavalli con il top di gamma Quadtrac 620 in grado di raggiungerne 628 nominali e 692 di potenza massima.
Case IH Quadtrac 540 CVX con erpice a dischi Amazone Catros.
Oggi, poi, arriva l’ennesimo primato per il poderoso quadricingolo Quadtrac, al debutto davanti al grande pubblico di Agritechnica in versione corredata di trasmissione a variazione continua, finora mai resa disponibile su un trattore articolato cingolato.
Ai cinque modelli esistenti equipaggiati delle collaudate trasmissioni powershift si affiancano dunque i tre nuovi CVX: il Quadtrac 470 e il Quadtrac 500, rispettivamente da 525 e 558 cavalli di potenza massima con powerboost, e il modello di punta della gamma CVX, il Quadtrac 540, con potenza massima di 613 cavalli (in lizza per il titolo di Tractor of the year 2018), mossi sempre dal sei cilindri a controllo elettronico Fpt Cursor 13 da 12,9 litri e dotati di impianto idraulico con pompa a cilindrata variabile da 216 litri al minuto (428 litri al minuto a richiesta) che alimenta fino a otto distributori ausiliari controllati elettronicamente mediante bracciolo Multicontroller.
Anche per chi si trova a lavorare con i mega-trattori a cingoli sarà così possibile usufruire dei vantaggi tipici del cambio a variazione continua sia sul piano operativo – facilità di utilizzo, più rapida accelerazione fino alla velocità di lavoro o di trasporto, minore affaticamento per l’operatore, piena potenza e massima portata idraulica disponibili alle velocità di avanzamento più basse per speciali applicazioni o attrezzi – sia in termini di efficienza dei consumi di carburante.
Ad assicurarli è appunto la nuova trasmissione dei modelli Quadtrac 470, 500 e 540 CVX, denominata da Case IH CVXDrive, che fornisce la variazione continua da zero a 40 chilometri orari, e da zero a 18 chilometri orari in retromarcia, e consente, grazie al software APM per la gestione automatica della produttività, di adeguare il regime del motore al rapporto di trasmissione, oltre a permettere di memorizzare tre velocità obiettivo, regolabili tramite la rotella e i pulsanti sulla leva Multicontroller.
Case IH Quadtrac 540 CVX su strada.
La trasmissione – integrante una funzione di scalamento (kick-down) che assicura la massima accelerazione e i 40 chilometri orari raggiunti ad appena 1.640 giri al minuto – si avvale di quattro gamme meccaniche, per la massima efficienza e il comfort dell’operatore, con cambio automatico delle gamme: il primo punto di trasferimento interamente meccanico della potenza si ha a circa 10 chilometri orari, al fine di soddisfare i requisiti delle applicazioni a sforzo elevato.
Case IH Quadtrac 540 CVX in campo.
Quattro pacchi frizioni multidisco in bagno d’olio, montati sui quattro riduttori epicicloidali, cambiano le gamme senza interruzione della potenza, con velocità delle frizioni uguali per garantire cambiate regolari senza usura delle frizioni stesse.
La cabina Surveyor dei nuovi Quadtrac CVX di Case IH.
Da segnalare, tra i requisiti salienti del cambio a variazione continua CVXDrive, la funzione Active Hold Control (che impedisce al trattore di arretrare quando è fermo in pendenza, con inserimento automatico del freno di stazionamento dopo 45 secondi di inattività, e consente di ripartire senza utilizzo di frizione o freni) e il doppio acceleratore manuale Eco Drive, per poter impostare il regime minimo e massimo del motore allo scopo di massimizzare l’efficienza e minimizzare il consumo di carburante.
Case IH Maxxum 145 Multicontroller con inedita trasmissione ActiveDrive 8.
Nuova trasmissione – abbinata ad un rinnovato design moderno e dinamico e ad un aggiornamento che ha previsto l’ingresso di una nuova versione a variazione continua del top di gamma – anche per l’ultima generazione della serie Maxxum, la fortunata famiglia di compatti ma robusti, efficienti e versatili trattori appartenente al segmento di potenza intermedio firmata Case IH.
Case IH Maxxum 115 Multicontroller.
Una famiglia che resta declinata in quattro modelli a quattro cilindri – 115, 125, 135 e 145, con potenze nominali comprese fra i 116 e i 145 cavalli e potenze di picco che, utilizzando la funzionalità di boost del sistema Engine Power Management, salgono fino a 175 cavalli – articolati nelle tre varianti Maxxum (quella basica equipaggiata con quattro distributori meccanici), Maxxum MC (con dotazione di distributori elettronici e del bracciolo Multicontroller) e Maxxum CVX (con trasmissione a variazione continua e Isobus III).
A questi si aggiunge il modello 150 a sei cilindri da 175 cavalli, che sarà anch’esso disponibile nelle tre suddette varianti grazie alla new entry rappresentata, come detto, dalla nuova versione Maxxum 150 CVX, a listino, assieme al Maxxum 150 Multicontroller, nella seconda metà del 2018.
Case IH Maxxum 125.
Sotto i loro cofani, rivisitati per allinearli al family feeling dei fratelli maggiori Optum, troviamo ancora gli energici ed elastici propulsori Nef di Fpt Industrial da 4,5 litri (per i Maxxum a quattro cilindri) e da 6,7 litri (per i sei cilindri), con turbocompressore, intercooler e sistema di iniezione common rail ad alta pressione, emissionati Stage IV (Tier 4 Final) grazie all’adozione dell’efficace, e parsimonioso nei consumi, sistema di riduzione catalitica selettiva Hi-eSCR, senza utilizzo di filtro anti-particolato.
La grande novità per i Maxxum, dunque, si segnala sul fronte della trasmissione: ad ampliare infatti la scelta tra quelle già disponibili su questi trattori – il collaudato gruppo semi-powershift a quattro velocità 16+16, oppure 32+32 con super-riduttore (ora ridenominata ActiveDrive 4), e il confortevole cambio a variazione continua montato sui modelli CVX (ribattezzato CVXDrive) – arriva per i Maxxum in versione Multicontroller l’ActiveDrive 8, nuovo powershift semi-integrale a doppia frizione a bagno d’olio che offre ben otto velocità sotto carico e tre gamme ad innesto robotizzato per un totale di 24 rapporti in avanti ed altrettanti in retromarcia.
La prima gamma, che copre le velocità fino a 10,2 chilometri orari, è specificatamente studiata per lavori pesanti (per le applicazioni specifiche che richiedono velocità molto basse, l’orticoltura ad esempio, la trasmissione ActiveDrive 8 è disponibile anche con marce super-ridotte supplementari).
La seconda gamma, quella principale di lavoro, riesce a gestire da sola praticamente il 90 per cento di tutte le applicazioni in campo, incluse le operazioni con il caricatore frontale, consentendo al trattore di funzionare a pieno carico, e senza nessuna interruzione della coppia, da 1,6 a 18 chilometri orari: tutto ciò, considerato che con la funzione di cambio automatico il trattore può essere impostato in modo da avanzare automaticamente all’interno di una stessa gamma, rende ActiveDrive 8 estremamente confortevole, al pari di una tramissione a variazione continua, ed anche altrettanto, se non di più, economica a livello di consumi.
Concepita per i trasferimenti su strada, invece, la terza gamma annovera una funzione di salto marce per passare velocemente in successione i rapporti in powershift. E una funzione di kick-down azionata tramite pedale consente di scalare le marce escludendo l’automatismo della trasmissione.
Ai fini del funzionamento di ActiveDrive 8, inoltre, il pedale della frizione non è necessario (cosicché la trasmissione risulta adatta per operazioni a maggiore richiesta di potenza e dove la spinta è fondamentale, come la lavorazione del terreno o la falciatura con combinate doppie o triple) ed un autentico inversore sotto carico (power shuttle) garantisce l’assenza di perdite di trazione durante i cambi di direzione in pendenza, mentre una funzione “freno frizione” permette di arrestare il trattore, e farlo poi ripartire, agendo soltanto sul pedale del freno, migliorando il comfort di utilizzo e la sicurezza soprattutto quando si accatastano balle con il caricatore frontale.
Sia il cambio sia l’inversore, poi, possono essere modulati per fornire una risposta più lenta o rapida in base al lavoro da svolgere ed il controllo totale della trasmissione è possibile mediante i comandi del cambio powershift e dell’inversore power shuttle sul joystick dell’esclusivo bracciolo Multicontroller di Case IH, deputato anche alla regolazione del regime motore e all’azionamento dei distributori (i modelli equipaggiati di ActiveDrive 8 possono essere allestiti con distributori ausiliari sia meccanici sia elettroidraulici).
Case IH Maxxum 145 Multicontroller con nuova trasmissione semi-powershift ActiveDrive 8.
Ulteriori upgrade hanno interessato l’idraulica dei Maxxum, dotati ora anche di revisionata griglia frontale con pacchetto luci a Led e potenziati sul piano delle tecnologie di precision farming con l’introduzione del nuovo sistema AccuTurn di Case IH che, interagendo con il sistema di guida automatica AccuGuide, automatizza le sequenze di svolta a fine campo, assumendo il controllo dello sterzo alle capezzagne e guidando il trattore con la massima precisione sulla passata successiva.
Case IH Puma 240 CVX, oggetto di upgrade.
Prestazioni e produttività, ma anche comfort operativo, ancora superiori. A questo obiettivo ha puntato l’ennesimo intervento di rinnovamento attuato da Case IH sui trattori della serie Puma, storica gamma delle potenze medio-alte, con tarature nominali da 150 a 240 cavalli, ed indiscussa pietra miliare della produzione del brand di Cnh Industrial.
Così – dopo aver realizzato a commemorazione del proprio anniversario una versione speciale in edizione limitata in livrea rosso perlato “Viper Stryker” del Puma 175 CVX – Case IH ha lanciato una nuova generazione dei Puma ricca di aggiornamenti, a partire dal modello Puma 185 Multicontroller fino al Puma 240 CVX .
Case IH Puma 240 CVX.
Modelli – motorizzati con il propulsore N67 a sei cilindri da 6,7 litri di Fpt Industrial che impiega la comprovata tecnologia Hi-eSCR per il completo rispetto delle normative europee Stage IV (Tier 4 Final) in materia di emissioni – che beneficiano ora innanzitutto di migliorie della sospensione dell’assale anteriore, provvista di un doppio accumulatore integrato che migliora il comfort di marcia e la stabilità della macchina nelle attività di lavoro e di trasporto, specialmente in caso di repentine variazioni di carico.
Incrementato, al tempo stesso, il peso massimo ammissibile del veicolo, salito da 13.000 a 13.650 chilogrammi sui Puma Multicontroller e a 14.000 chilogrammi sui Puma CVX.
I rinnovati Puma, inoltre, possono essere equipaggiati con il sistema di sterzatura variabile ASC (Adaptive Steering Control), che consente di modificare il rapporto tra i giri del volante e l’angolo di sterzata delle ruote anteriori in base alle esigenze dell’operatore (tramite il terminale AFS del trattore è possibile selezionare il rapporto di sterzo desiderato scegliendo tre opzioni preimpostate oppure un’opzione personalizzata).
Disponibile anche il nuovo sterzo di tipo reattivo (Reactive Steering) che, grazie a nuovi sensori, migliora la reattività e il centraggio automatico del sistema.
Da sottolineare, poi, il pacchetto di contenuti hi tech che, agendo in sinergia con i trattori, garantiscono un’altissima efficienza nelle attività operative e di gestione di un’azienda agricola. Sui Puma Multicontroller e CVX la tecnologia di Classe III consente oggi, tra l’altro, il trasferimento bidirezionale dei dati tra il trattore e qualunque attrezzo compatibile, controllato nelle sue funzioni attraverso l’aggiornato terminale AFS 700, in grado di ricevere in risposta dall’attrezzo stesso dati idonei al monitoraggio di tutti i parametri dei nuovi Puma, come la velocità di avanzamento, arrivando così a ottimizzare le prestazioni in lavorazioni quali la pressatura.
Tramite il monitor AFS 700, inoltre, è ora possibile configurare in modo semplice e veloce tutti i pulsanti del Multicontroller (a parte quelli che comandano la trasmissione) più le levette e il joystick dei distributori idraulici ausiliari, oggi presenti sui rinnovati modelli Puma di Case IH, allo scopo di favorire un più rapido accoppiamento degli attrezzi, in versione codificata in base al colore.
© Barbara Mengozzi
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