HomeNewsLa giapponese Kubota marcia alla conquista dell’Europa La giapponese Kubota marcia alla conquista dell’Europa News 16/10/2014 - meccagri «I giapponesi ci sanno fare». L’avevamo scritto più di due anni fa, in occasione del debutto in Italia della gamma di trattori Kubota M-GX e lo confermiamo con ancora maggiore convinzione oggi, dopo aver assistito, in quel di Parigi, all’anteprima internazionale della nuova serie M7 (vedi link). Questo nuovo prodotto è destinato infatti a far ricredere tutti coloro che fino ad oggi hanno giudicato i trattori del Sol Levante robusti e affidabili, ma realizzati in una logica internazionale per certi versi incurante delle specifiche esigenze dei mercati dell’Europa occidentale e di quello italiano in particolare, oltre a non essere sempre provvisti di una cifra stilistica all’altezza di quella dei principali competitor. 120-180 CAVALLI, LA FASCIA DI POTENZA DI MAGGIOR VALORE Il brand arancione, che vanta tra i capisaldi delle sue strategie commerciali la costante verifica dei livelli di soddisfazione della clientela, ha saputo far tesoro delle osservazioni raccolte e, forte di una approfondita conoscenza del settore agricolo, giocandosi quattro assi che corrispondono a produttività, versatilità, comfort e facilità d’uso, lancia la sfida alla concorrenza (marchi italiani compresi) nella fascia di potenza tra i 120 e i 180 cavalli, non a caso il “terreno di battaglia” che fa registrare il più alto valore economico: 5,1 miliardi di euro su scala mondiale, di cui 2,9 in Europa, 1,1 in Nord America e 0,7 in Sudamerica. AL VIA LO STABILIMENTO FRANCESE Una discesa in campo quella di Kubota nel Vecchio Continente attentamente pianificata e realizzata per step, a cominciare dalla acquisizione nel maggio 2012 della norvegese Kverneland, marchio di primaria importanza nei segmenti della lavorazione del terreno, semina e fienagione, seguita dalla realizzazione a Bierne, nella regione francese del Nord-Pas de Calais dello stabilimento Kubota Farm Machinery per la produzione (assemblaggio) di trattori che sarà operativo alla fine di quest’anno e dall’aprile 2015 inizierà la produzione di serie dei nuovi M7. Il consistente investimento nello stabilimento di Bierne (oltre 60 milioni di euro, ndr) – sostengono alla corporation giapponese – testimonia la reale dimensione europea che il gruppo Kubota intende conferire alla sua attività agricola, affinché sia perfettamente in linea con le esigenze degli agricoltori europei. Il sito produttivo è esteso su 115mila metri quadrati, di cui 37mila occupati dallo stabilimento che da qui al 2017 dovrebbe impiegare 140 unità lavorative. OBIETTIVO: 3.000 TRATTORI NEL 2017 «Il nostro obiettivo iniziale per Kubota Farm Machinery – ha dichiarato Masatoshi Kimata (nella foto sopra al centro, con Yuichi Kitao, a destra, e Ingvald Løyning, a sinistra), presidente e amministratore delegato di Kubota Corporation, nel corso della convention che lo scorso 26 settembre ha riunito per la prima volta tutti i distributori europei del marchio nipponico – è di produrre 3.000 trattori nel 2017, con un target inizialmente circoscritto all’Europa occidentale, il Nord America, l’Australia e il Giappone, per poi allargare le vendite all’Europa dell’Est». Kubota, azienda familiare fondata nel 1890 da Gonshiro Kubota e attualmente quotata in borsa, con sede storica a Sakai, nei pressi di Osaka, in Giappone, dove l’impianto originale è ancor oggi in attività, vanta un fatturato di 14,6 miliardi di dollari ed è già proiettata verso il traguardo dei 20 miliardi di dollari da raggiungere nel giro di pochi anni grazie all’espansione in nuovi mercati a all’ampliamento della produzione di macchine per l’agricoltura. NUMERO UNO IN GIAPPONE E AL TERZO POSTO NEL MONDO Originariamente legata a doppio filo alla coltura del riso, alla base della progettazione del primo trattore agricolo giapponese commercializzato da Kubota nel 1960, successivamente affiancato da trapiantatrici, mietitrebbie e varie attrezzature specifiche, la corporation di Osaka, oggi primo costruttore di macchine agricole in Giappone e numero 3 mondiale in questo settore, ha deciso di allargare gli orizzonti inserendo sempre più nel proprio business le macchine destinate alle colture di pieno campo. Una decisione, come ha spiegato Yuichi Kitao, direttore generale della Divisione Farm & Utility Machinery motivata del fatto che proprio alle colture da pieno campo è destinato circa il 42% dell’intera superficie coltivata su scala mondiale. L’IMPORTANZA DELLA FULL-LINE Ma non è tutto. Kubota si appresta anche a divenire full-liner. Il 2015 sarà l’anno del lancio in Francia e in Germania della nuova gamma di attrezzature agricole Kverneland in colore arancione, presentate per la prima volta alla rete e alla stampa specializzata proprio in occasione dell’Agri Convention di Parigi. Una strategia che verrà applicata progressivamente anche negli altri Paesi europei, Italia compresa, adottando la flessibilità richiesta dalle differenti situazioni, dal momento che Kubota ha ribadito la sua determinazione a conservare il posizionamento strategico di Kverneland Group in qualità di specialista delle attrezzature sui propri marchi e canali distributivi, ma anche attraverso alleanze strategiche nel settore. «Ai dealer Kubota viene offerta l’opportunità di incrementare il proprio business attraverso prodotti ben conosciuti in Europa e ai vertici del mercato – ha fatto presente Ingvald Løyning, amministratore delegato di Kverneland Group –. Le sinergie in campo sono molto forti e Kverneland mette a disposizione del progetto un’organizzazione consolidata, di elevata esperienza e competenza, che copre tutti i mercati chiave a livello di prodotto, vendita, servizi e supporto marketing». IL POTENZIAMENTO DELLA RETE DISTRIBUTIVA Grande attenzione, dunque, da parte della casa madre, alla rete di distribuzione in Europa che, come è stato rimarcato nel corso della Agri Convention europea, usufruirà di un sostegno finanziario, marketing e tecnico considerevole, sviluppato di concerto con tutte le filiali europee. Per quanto riguarda in particolare la filiale italiana di Kubota Europe, che quest’anno può contare su una rete formata da un’ottantina di concessionari per un fatturato complessivo intorno ai 40 milioni di euro, l’orientamento è quello di avvalersi di dealer specializzati in vista di un market share del 4%, ora più a portata di mano grazie alla nuova gamma di trattori. © Barbara Mengozzi Trattori