Kuhn: creare valore per il cliente finale

L’alta qualità dei prodotti e dei servizi offerti abbinata alla completezza della gamma, in grado di abbracciare un ampio segmento di mercato che coinvolge tanto le tecniche di coltivazione tradizionali quanto quelle più innovative, con soluzioni “su misura” per le specifiche esigenze dei professionisti dell’agricoltura, hanno fatto di Kuhn uno dei marchi leader sul mercato italiano. Un ruolo da protagonista che trova conferma nella crescita a due cifre del giro d’affari di Kuhn Italia nell’ultimo biennio, decisamente in controtendenza rispetto all’andamento negativo delle vendite di macchine agricole nel nostro Paese.

FATTURATO IN CRESCITA

L’anno scorso la filiale italiana del gruppo di Saverne, insediata inizialmente a Bologna e in seguito, dai primi anni Novanta, nel comune di Melegnano, alle porte di Milano, ha realizzato un fatturato di 26,1 milioni di euro, in aumento del 10,5% rispetto al 2010, contrassegnato a sua volta da un brillante incremento del 23,4% sull’anno precedente. Reduce da un significativo processo di riorganizzazione interna avviato da cinque anni a questa parte, Kuhn Italia ha fatto registrare un costante progresso nel tempo ed attualmente si colloca al terzo posto in termini di risultati dopo la filiale tedesca e quella del Regno Unito. Per il 2012, come ha fatto presente Giovanni Donatacci, general manager di Kuhn Italia, nel corso di una conferenza stampa organizzata dal marchio francese nel corso dell’ultima edizione di Eima International, l’obiettivo è quello di confermare il risultato ottenuto lo scorso anno: un traguardo a portata di mano stando agli indicatori di fine ottobre.

Da sinistra: Paolo Cera, marketing manager di Kuhn Italia, Vincent Arnould, responsabile export di Kuhn per il mercato italiano, e Giovanni Donatacci, general manager di Kuhn Italia.

Trainate dalle macchine per la fienagione, che costituiscono il core business di Kuhn Italia, anche altre famiglie di prodotti, come gli spandiconcime e le seminatrici in genere, stanno vivendo una brillante stagione. Un ottimo startup, a detta dei vertici di Kuhn Italia ha caratterizzato anche le macchine per la difesa delle colture, entrate nel 2006 nell’orbita della holding di Saverne grazie all’acquisizione della società Blanchard, specializzata nella produzione di irroratrici. E proprio la disponibilità di una full-line – gli altri segmenti di specializzazione sono aratura, lavorazione del terreno, macchine per l’allevamento e spandimento di concimi organici – che permette di diversificare le voci del fatturato rappresenta uno dei principali punti di forza di Kuhn Italia. «Siamo coscienti delle difficoltà del momento, con la crisi economica che blocca la voglia di investire degli agricoltori, ma, forti dell’appartenenza ad un gruppo “globale”, che vanta oltre 180 anni di esperienza nella costruzione di macchine agricole ed è presente in 100 Paesi in tutto il mondo, possiamo permetterci di guardare al futuro con una discreta dose di ottimismo», ha dichiarato Donatacci.

INNOVAZIONE DI PRODOTTO

Innovare la gamma di prodotti per Kuhn non significa solo fabbricare macchine di maggiori dimensioni e più produttive, ma equivale anche a ricorrere all’uso di tecnologie avanzate per incrementare la redditività degli operatori nel pieno rispetto del territorio. Per questo ogni anno la holding contrassegnata dal rombo bianco-rosso dedica importanti percentuali di investimento alla ricerca e sviluppo, con l’obiettivo di introdurre sul mercato prodotti in grado di coniugare la sostenibilità, intesa come conservazione ed uso efficiente delle risorse, e la riduzione dei costi.

Per il 2013, in particolare, è stato scelto di focalizzare l’attenzione su tre grandi progetti relativi alla precision farming applicata alla concimazione, a tecniche di agricoltura conservativa intese essenzialmente come lavorazione a strisce (strip till) e alle macchine per la difesa delle colture, senza trascurare però l’agricoltura tradizionale, alla quale è rivolto il nuovo aratro Vari Master 152 GD T, ideale per l’aratura su stocchi di mais, e la fienagione , dove Kuhn si muove verso un completamento di gamma.

LA CONCIMAZIONE DIFFERENZIATA DEL VIGNETO

Da sottolineare anche l’impegno di Kuhn per la sostenibilità del vigneto all’interno del Progetto Magis, sviluppato in collaborazione con Bayer CropScience e le Università di Milano, Torino e Firenze, con la finalità di creare una nuova mentalità nel mondo del vino, orientata a produzioni vitivinicole di qualità realmente sostenibili sotto tutti gli aspetti. Come è stato dimostrato lo scorso luglio durante l’Enovitis in Campo, lo spandiconcime Kuhn MDS a rateo variabile è in grado di intervenire nella fase di concimazione distribuendo il prodotto in funzione dei risultati ottenuti dalla mappatura qualitativa e quantitativa, in modo da somministrare alla piante la giusta dose di concime. Entrando nei dettagli, MDS è dotato dell’esclusivo sistema brevettato “Multi Disc System” con dischi di spargimento ed alette in acciaio inox regolabili, che offre un’estrema facilità nel modificare l’ampiezza di spargimento del fertilizzante e la possibilità di differenziare il metodo di distribuzione e localizzare il prodotto a seconda delle esigenze. Attualmente la sperimentazione si svolge in sei aziende selezionate nella quali, negli anni scorsi, sono state effettuate le valutazioni dello stato sanitario e della vigoria delle piante, e sono in fase di definizione le linee operative per il 2013.

UNA RETE DI  “PRODUCT SPECIALIST”

Accanto alla disponibilità di una gamma sempre più all’avanguardia e completa (ad oggi sono undici le categorie di prodotto commercializzate in Italia a marchio Kuhn)  Kuhn Italia dispone di un altro fattore di successo: lo stretto legame allacciato con la propria rete di vendita al fine di garantire al mercato innovazione, performance e livello di qualità dei servizi all’altezza del valore del prodotto Kuhn. «Con la nostra eccellente rete di concessionari abbiamo instaurato un rapporto di partnership forte, all’insegna della massima trasparenza e disponibilità ad impegnarsi a 360 gradi nella politica aziendale – ha spiegato Paolo Cera, marketing manager di Kuhn Italia –. Grande peso in questa logica riveste per noi la formazione, con appositi corsi di aggiornamento, dal momento che i nostri dealer, oltre al ruolo svolto sul piano puramente commerciale, hanno il compito di offrire un servizio adeguato alle attese della clientela, come pure la massima efficienza nell’assistenza tecnica e nel post vendita, e di essere al contempo sensibili nel trasferire informazioni a Kuhn, così da creare un feedback con le reali necessità del mercato. Attraverso loro, insomma, intendiamo proporci in primo luogo come consulenti, professionisti in grado di fornire prodotti, servizi e soluzioni capaci di consentire ad agricoltori e contoterzisti di ottimizzare i risultati degli investimenti».

KUHN FAMILY, UN FILO DIRETTO CON I CLIENTI

«Il mondo agricolo – ha ribadito Donatacci – è alle prese con un cambiamento epocale che va affrontato, ma che, soprattutto, va interpretato con l’obiettivo di cogliere le nuove opportunità che si andranno a creare. Si tratta di una fase particolarmente delicata che  impone delle scelte non solo per Kuhn, ma anche per il concessionario e per il cliente finale, l’agricoltore, l’imprenditore agricolo, l’impresa agrimeccanica. In tale nuovo contesto migliorare il rapporto con il cliente diventa per Kuhn sempre più importante».

Con lo scopo di sentirsi sempre più vicina all’utente finale Kuhn Italia ha dato vita quest’anno alla rivista Kuhn Family, uno strumento attuale, duttile e diretto che permette un contatto continuo ed un feedback costante con i professionisti dell’agricoltura.

LA PRESENZA ALL’EIMA

Stabilire un approccio più immediato con il cliente finale è stata anche una delle linee guida nella realizzazione dello stand di Kuhn all’Eima International, attraverso un uso multimediale del colore ad identificare i quattro temi portanti: blu per la difesa delle colture, giallo per l’agricoltura conservativa, verde per la fienagione e viola per l’agricoltura di precisione. In mostra ben 12 novità, con l’aggiunta delle due Segnalazioni tecniche, in linea con l’impegno assunto dalla casa costruttrice francese, decisa a mantenere alto il ritmo dell’ampliamento della propria gamma sviluppando almeno una decina di nuovi prodotti all’anno, suddivisi tra le diverse linee in catalogo. Una strategia che il mercato ha premiato, come testimoniano le cifre fornite da Vincent Arnould, responsabile export Kuhn per il mercato italiano. Nel 2011, infatti, il gruppo di Saverne ha realizzato  un fatturato globale di 832 milioni di euro e il trend nel 2012, riferito al primo semestre, indica un incremento del 26% che dovrebbe mantenersi per la fine dell’anno. L’Europa contribuisce a questi numeri per circa il 50%.

Barbara Mengozzi

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