Lemken: l’innovazione spinge la crescita

Attrezzature 14/05/2014 -
Lemken: l’innovazione spinge la crescita

Reduce già da due anni di crescita consecutiva, Lemken – il costruttore tedesco specialista delle macchine per la coltivazione del terreno e la protezione delle colture – ha congedato anche il 2013 con un bilancio decisamente positivo.

A parlare sono le cifre, evidenziate durante i tradizionali Lemken Press Days, che quest’anno si sono svolti a Kassel, in Germania, alla presenza di oltre 150 giornalisti provenienti da 27 Paesi.

 

FATTURATO 2013 A QUOTA 363 MILIONI DI EURO (+6%)

LEMKEN_Alpen

L’anno scorso nel quartier generale di Alpen (nella regione del Basso Reno) (nella foto sopra) e negli altri stabilimenti tedeschi del gruppo insediati a Föhren e Meppen sono state messe a punto oltre 17.200 attrezzature, con vendite in ascesa per tutte le famiglie di prodotti, ma particolarmente accentuate in Germania nella categoria degli erpici a dischi compatti. Il tutto per un fatturato complessivo pari a 363 milioni di euro, equivalente ad un incremento del 6% rispetto all’esercizio precedente.

I consistenti investimenti messi in atto sul versante delle tecnologie di produzione e dei sistemi di logistica hanno dimostrato piena efficacia in termini di potenziamento della flessibilità della capacità produttiva aziendale (quella degli aratri, nello specifico, è notevolmente aumentata grazie all’entrata in funzione di un nuovo robot di molatura), mentre il numero dei dipendenti è salito a 1.144 unità (+7%).

E, al cospetto della costante espansione della società, Lemken ha stanziato oltre 50 milioni di euro da investire nell’arco dei prossimi cinque anni in altri impianti e strutture che amplieranno ulteriormente il suo potenziale produttivo e di assemblaggio.

LEMKEN_VANDERLEY

«Questo ennesimo anno di crescita è stato reso possibile in larga misura dal forte impegno e dalla motivazione dei nostri collaboratori», ha voluto subito sottolineare l’amministratore delegato di Lemken, Anthony van der Ley (a destra nella foto sopra, con Nicola Lemken), prima di aggiungere: «ma il nostro ottimo risultato è correlato anche alla buona tenuta del reddito degli agricoltori e degli imprenditori, che stanno investendo in macchinari agricoli professionali per garantire il futuro delle loro aziende».

 

LA LEADERSHIP IN GERMANIA NEGLI ARATRI

LEMKEN_juwel8

Una chiave di lettura, questa, valida principalmente per il mercato interno tedesco, dove Lemken, con una quota superiore al 40% nel segmento degli aratri reversibili, vanta una indiscussa leadership e dove nel 2013 ha fatto registrare uno sviluppo dell’11%.

Ma al di là dell’affermazione in ambito domestico, è il trend sui mercati internazionali ad essere considerato generalmente soddisfacente dal gruppo di Alpen, che annovera una percentuale export nell’ordine del 72%. In un mercato agricolo importante come la Francia, infatti, Lemken ha conosciuto una crescita pari al 20%, mentre il giro d’affari nel Regno Unito ha avuto un’impennata del 45%.

La filiale russa, poi, ha aumentato le vendite del 4%, in sintonia con gli incrementi messi a segno negli altri Paesi dell’Europa orientale.

 

LA PRESENZA IN INDIA E CINA

LEMKEN_India

Soltanto la domanda da parte dei paesi emergenti è risultata relativamente piatta l’anno passato (con scarse ripercussioni, peraltro, sul risultato complessivo), controbilanciata dal successo commerciale ottenuto in Canada e in mercati ancora giovani quali Stati Uniti e Sudafrica, dove Lemken ha avviato le sue prime strutture di distribuzione.

Completano il quadro a livello mondiale la fabbrica indiana di Nagpur, in attività da un anno, e l’impianto di assemblaggio recentemente inagurato a Qingdao, in Cina, che producono macchine per i rispettivi mercati locali.

 

IN PRIMA LINEA SUL FRONTE DELL’INNOVAZIONE

LEMKEN_Grinding_robot

L’anno scorso Lemken, sempre in prima linea sul fronte dell’innovazione, ha investito ben 10,8 milioni di euro in ricerca e sviluppo. Una carica innovativa chiaramente dimostrata in occasione all’ultima edizione di Agritechnica, dove l’azienda si è brillantemente distinta nel campo delle novità tecniche.

Due nuove proposte firmate Lemken si sono infatti aggiudicate ad Hannover altrettante medaglie d’argento assegnate dalla Società tedesca per l’agricoltura (Dlg): il nuovo sistema di regolazione per il buon adattamento al terreno dei coltivatori semi-portati (nella foto sotto), prezioso per le macchine che lavorano su suoli in pendenza, e Swingcut, l’innovativo sistema di ammortizzazione attiva della barra dell’atomizzatore che, reagendo ai movimenti oscillatori, consente un migliorato e omogeneo spargimento di fitofarmaci.

LEMKEN_Medagliaargento

E l’aratro portato reversibile Juwel 8 dotato per la prima volta di sistema di controllo Isobus (nella foto sotto) si è aggiudicato il titolo di “Machine of the Year 2014”, assegnato ogni due anni dalla stampa specializzata, nella categoria lavorazione del terreno: grazie a questa innovazione nella tecnologia degli aratri realizzata dal costruttore tedesco, chiamata TurnControl Pro e con scelta tra un terminale Cci 200 o la consolle Isobus del trattore, il Juwel può essere ormai pilotato tramite la semplice pressione di un bottone.

LEMKEN_TurnControlPro

Sulla base dei prezzi alla produzione dei prodotti agricoli, leggermente diminuiti ma tuttora piuttosto elevati, le previsioni della società per quest’anno parlano di livelli di vendite analoghi a quelli del 2013.

Per gli ingegneri Lemken, poi, il progetto più ambizioso anche nel 2014 riguarda lo sviluppo della nuova tecnologia (presentata come concept all’ultima Agritechnica) relativa alle seminatrici pneumatiche monogerme per la semina di precisione.

 

RUBIN 12, L’ERPICE PER LA LAVORAZIONE PRIMARIA E SECONDARIA

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In primo piano tra i nuovi prodotti mostrati in campo il Rubin 12, il nuovo erpice a dischi, nella versione portata (con telaio fisso e dischi esterni richiudibili) e semiportata (con telaio pieghevole idraulicamente), arrivato a completare la vasta gamma aziendale di erpici a dischi e coltivatori che permettono all’agricoltore una strategia coordinata per la lavorazione delle stoppie.

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Il Rubin 12, progettato in particolare per l’incorporazione di grandi quantità di residui colturali, è caratterizzato dalla presenza di grandi dischi indipendenti a profilo concavo e margine dentato, montati su supporti con molla di carico e disposti su due file simmetricamente, secondo un apposito criterio progettuale che garantisce una traiettoria diritta, anche su pendenze, con i due dischi centrali disassati che ottimizzano la lavorazione.

I dischi hanno un diametro di 732 millimetri e uno spessore di 6 millimetri, sono distanziati fra loro di 17 centimetri e presentano un’inclinazione di  20° rispetto al suolo e di 16° rispetto alla direzione di marcia.

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La profondità di lavoro può raggiungere i 20 centimetri, mentre la larghezza di lavoro va da 3 a 6 metri, a seconda dei modelli. Ciascuno dei due ranghi di dischi è seguito da una serie di denti che hanno la funzione di ripartire in maniera omogenea il terreno mosso così da evitare ingolfamenti ed assicurare un buon pareggiamento del fronte lavorato.

In rampa di lancio il nuovo coltivatore Karat, per la lavorazione di terreno e residui,  con carrello di trasporto, e l’erpice rotante Zirkon 12K.

 

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