Con un totale di 161.235 immatricolazioni registrate in 30 Paesi il mercato europeo dei trattori si lascia alle spalle un 2017 da record, che ha fatto segnare un aumento a doppia cifra (+12,8 per cento) sull’anno precedente, già collocatosi su un buon livello.
IL REPORT DEL CEMA, L’ASSOCIAZIONE EUROPEA DEI COSTRUTTORI
Sono questi i dati forniti dal Cema, l’associazione europea dei costruttori di macchine agricole, che precisa come il calcolo sia stato fatto sulla base dei dati delle nazioni dell’EU28, con l’esclusione di Bulgaria, Cipro, Malta e Romania ma con l’aggiunta di Bosnia Erzegovina, Islanda, Moldavia, Norvegia, Serbia e Montenegro e Svizzera.
LA “MOTHER REGULATION” E L’IMPENNATA DI IMMATRICOLAZIONI
La crescita evidenziata – fa presente il Cema – è da attribuire soprattutto al picco registrato nelle immatricolazioni di trattori nel mese di dicembre. Fino ad allora, infatti, l’incremento aveva riguardato soltanto il segmento di potenza fino 50 cavalli mentre per le altri classi di potenza era emersa una sostanziale stabilità.
L’exploit delle immatricolazioni nell’ultimo mese dell’anno ha portato ad un aumento finale del 38,4 per cento sull’anno precedente per quanto riguarda i trattori sotto i 50 cavalli e del 6,45 per cento relativamente a quelli sopra i 50 cavalli.
Secondo l’associazione dei costruttori europei, il boom di fine anno è dovuto, come abbiamo già avuto modo di evidenziare altrove, all’entrata in vigore nell’Unione Europea, a partire dal 1° gennaio 2018, dei nuovi requisiti tecnico-costruttivi in materia di omologazione di trattori, rimorchi ed attrezzature intercambiabili trainate previsti dalla Mother Regulation che, con l’obiettivo di ottimizzare le prestazioni delle macchine, migliorarne la sicurezza e ridurne l’impatto ambientale, impone delle modifiche ad esempio al sistema frenante e all’impianto di illuminazione.
ATTESO UNO SLOW-DOWN NEI PRIMI MESI DELL’ANNO IN CORSO
Di conseguenza – spiega il Cema – per le aziende costruttrici è stato necessario immatricolare entro la fine del 2017 le macchine non in linea con i nuovi standard comunitari, per evitare che finissero fuori mercato, e pertanto è fisiologico attendersi, nei primi mesi del 2018, un calo delle immatricolazioni.
Dal raffronto delle immatricolazioni del 2017con quelle dell’anno precedente per classi di potenza emerge una crescita abbastanza generalizzata, con la sola eccezione del segmento da 100 a 150 cavalli, che ha visto una leggera flessione delle immatricolazioni, mentre il segmento sopra i 300 cavalli si è mantenuto grossomodo sui livelli del 2016.
UNA CRESCITA TRASVERSALE ALL’INTERO SETTORE
Tutti i principali mercati europei (sempre con riferimento ai Paesi membri del Cema) hanno registrato nel 2017 dei tassi di crescita significativi, in un range che va dal +5,7 per cento della Spagna al +22,9 per cento della Danimarca.
Unico Paese in controtendenza la Francia, dove le immatricolazioni di trattori sono calate del 2,2 per cento rispetto al 2016.
Anche senza tener conto dell’impennata delle immatricolazioni di Dicembre le performance risultano per lo più positive. Infatti fino al terzo trimestre 2017 tutti i mercati delle nazioni aderenti al Cema – ad esclusione di Francia, Germania e Austria – risultavano in crescita rispetto all’anno precedente.
Un trend positivo che ha riguardato non solo i trattori ma l’intero comparto delle macchine agricole, comprensivo di mietitrebbie, irroratrici, presse e falciatrici.
ANDAMENTO POSITIVO PER QUASI TUTTI I PAESI
Il mercato francese – spiega l’associazione dei costruttori europei – ha subito una forte flessione nel primo semestre del 2017, alla quale ha fatto però seguito un consistente recupero negli ultimi sei mesi dell’anno che ha portato al risultato finale di aumento del 2,1 per cento del fatturato dell’intero comparto delle macchine agricole.
In Germania l’incremento del fatturato complessivo ha raggiunto all’incirca il 9 per cento grazie all’effetto traino dei trattori, mentre la domanda di attrezzature è aumentata solo marginalmente.
A sua volta il mercato italiano delle macchine agricole ha visto crescere in maniera significativa la domanda per molti tipi di attrezzature, tenendo presente che a fare parzialmente da volano alle vendite sono intervenuti dei meccanismi di finanziamento a livello comunitario e nazionale.
Aumenti della domanda per la maggior parte dei macchinari agricoli (con le sole eccezioni delle irroratrici e delle seminatrici) sono stati registrati in Gran Bretagna ed un trend positivo ha caratterizzato anche l’Olanda. Chiude invece con il segno meno il mercato belga, sul quale ha pesato lo stop delle presse e delle mietitrebbie, a fronte di una sostanziale tenuta delle irroratrici, delle trinciacaricatrici e delle falciatrici.
Secondo le previsioni del Cema, la fase espansiva continuerà anche nel 2018. In particolare gli esperti economici di Francia, Germania, Belgio, Italia e Regno Unito si aspettano nei loro Paesi una leggera crescita del mercato delle macchine agricole nell’anno in corso.
SEGNA BELLO IL BUSINESS BAROMETER DEL CEMA
Questo trend positivo è confermato dall’ultimo Business Barometer del Cema, la pubblicazione con la quale il comitato che rappresenta i costruttori europei di macchine agricole diffonde i risultati dell’indagine mensile volta a monitorare, attraverso il top management di circa 140 aziende in rappresentanza di 9 nazioni, il trend del business di settore per quel che riguarda in particolare aspettative di fatturato, portafoglio ordini, previsioni occupazionali.
Prospettive brillanti emergono soprattutto per quel che riguarda il volume degli ordini raggiunto corrispondente ad un periodo produttivo di oltre tre mesi che costituisce il miglior risultato raggiunto dal 2009.
Il miglioramento del business sembra essere trasversale a tutti i comparti, nonostante qualche leggera preoccupazione suii trend futuri permanga da parte dei costruttori per i bassi prezzi del latte e l’apprezzamento dell’euro.
Da dicembre 2017 a febbraio 2018 la percentuale di rappresentanti del mondo industriale che prevede un aumento delle vendite di macchine agricole nel corso dei sei mesi successivi è passata dal 55 al 69 per cento e solo il 3 per cento si aspetta una flessione.
Anche la situazione fotografata a livello di singoli Paesi evidenzia una maggioranza di partecipanti all’indagine che si aspetta un incremento del fatturato nel prossimi sei mesi. Nei 4 maggiori mercati europei (Germania, Polonia, France e Italia) la ripresa è in fase di ulteriore consolidamento.
LE INCOGNITE LEGATE ALLA BREXIT
Per quanto riguarda Olanda e Regno Unito, invece le prospettive sono per certi versi meno chiare. Nel Regno Unito i dealer locali si attendono un’ulteriore crescita basata sul consistente numero di commesse acquisite in Dicembre e Gennaio mentre i costruttori europei sono più scettici circa quel mercato.
La Scandinavia e i Paesi dell’araea CSI (ex Unione Sovietica) hanno già raggiunto l’apice della crescita. La parte bassa della classifica per nazioni è occupata nuovamente dalla Spagna insieme alla Svizzera.
Fonte: Cema
N.B. Prossimamente su Meccagri tutti i dati delle immatricolazioni per Paese.