Macchine agricole: nel bacino mediterraneo investimenti in ripresa nel triennio 2026-2028

Mercati 10/03/2025 -
Macchine agricole: nel bacino mediterraneo investimenti in ripresa nel triennio 2026-2028

Con la nuova geografia dei mercati che si va via via delineando, l’area mediterranea, con i suoi 500 milioni di abitanti, di cui 160 milioni sulle coste, può acquisire un’importanza strategica per le attività economiche, con partnership profittevoli sia per i Paesi della sponda settentrionale sia per quelli della sponda meridionale.

Dall’Europa meridionale ai Balcani, dal Nordafrica al Medio Oriente, le economie della regione, per quanto eterogenee, sono per molti aspetti complementari e presentano diversi elementi favorevoli alle relazioni commerciali, specie nel settore agro-industriale. Un ulteriore acceleratore della domanda di beni è rappresentato dal ritorno a condizioni di crescita economica, soprattutto nell’area balcanica e nordafricana, dove per il 2025 BERS prevede incrementi di PIL compresi tra il 4% del Magreb, il 3% di Romania e Bulgaria e il 2,6% della Grecia.

Bacino Mediterraneo - Un'economia in ripresa

Questo lo scenario presentato  dall’associazione italiana dei costruttori di macchine agricole FederUnacoma in occasione della conferenza stampa di presentazione di Agrilevante, tenutasi lo scorso 4 marzo presso la sede del CIHEAM (Centre International de Hautes Etudes Agronomiques Méditerranéennes) a Bari.


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LE TECNOLOGIE AGRICOLE DI ULTIMA GENERAZIONE STRATEGICHE PER CONTRASTARE GLI EFFETTI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI NELLA REGIONE MEDITERRANEA

Bacino Mediterraneo - Fattori critici

Il bacino mediterraneo è dunque al centro dell’attenzione per le sue potenzialità economiche, ma si trova anche a dover affrontare criticità ed emergenze che possono condizionarne lo sviluppo; soprattutto quelle legate ai cambiamenti climatici. Desertificazione, inondazioni, erosione, trasformazione degli ecosistemi, insieme con la proliferazione di nuovi elementi patogeni sono fenomeni che i Paesi della regione si trovano a fronteggiare nel breve come nel lungo periodo.

«La risposta a queste criticità può venire in primo luogo dall’agricoltura, e non può che essere una risposta altamente tecnologica. La meccanizzazione di nuova generazione – ha detto in conferenza stampa la presidente di FederUnacoma Mariateresa Maschio (nella foto sopra) – è in grado di offrire mezzi a basso impatto ambientale, attrezzature per le lavorazioni su terreni aridi, sistemi per l’ottimizzazione delle risorse idriche, macchine ad alta precisione per il monitoraggio delle colture e per la difesa fitosanitaria».

 

LA NECESSITÀ DI COLMARE IL GAP DI MECCANIZZAZIONE O DI RINNOVARE UN PARCO MACCHINE OBSOLETO SPINGE LA DOMANDA DI MACCHINARI

Proprio per questo si prevede che la domanda di macchinari e tecnologie per l’agricoltura sia destinata a crescere, confermando così l’andamento degli ultimi anni. Ad investire in mezzi meccanici non sono soltanto i Paesi che si trovano a dover colmare un gap di meccanizzazione ma anche quelli che debbono rinnovare il proprio parco macchine.

 

IN NORDAFRICA DOMANDA IN VALORE DI MACCHINARI AGRICOLI IN CRESCITA DEL 22,2% TRA IL 2022 E IL 2024 

Bacino Mediterraneo - Mercati dinamici del Nordafrica

In Nordafrica, dove la quasi totalità del fabbisogno di macchinari agricoli viene soddisfatto attraverso forniture dall’estero, tra il 2022 e il 2024 la domanda in valore di macchinari agricoli è cresciuta del 22,2%, passando, secondo le rilevazioni fornite dalla società di ricerca Exportplanning, da 611 a 747 milioni di euro.

Entrando nei dettagli, sempre utilizzando come fonte Exportplanning e concentrando l’attenzione sui tre  mercati più importanti per gli esportatori italiani  – vale a dire Marocco, Tunisia e Algeria, che si configurano come destinazioni dall’alto potenziale per l’Italia – il paniere di importazioni del Marocco dall’Italia si concentra sul segmento dei Trattori e nelle Macchine per l’allevamento: entrambi i comparti superano la soglia dei 13 milioni di euro. Si segnala tuttavia una presenza di domanda, seppur più contenuta, anche verso altre tipologie di segmenti, destinati alla lavorazione, semina e raccolto del terreno ad esempio.

 

PARTICOLARMENTE RILEVANTI IN MAROCCO E TUNISIA LE IMPORTAZIONI DI TRATTORI, MENTRE IN ALGERIA DOMINANO I MACCHINARI PER L’ALLEVAMENTO

Più sbilanciate verso il settore Trattori sono invece le importazioni della Tunisia, con un valore di import dall’Italia che nel 2024 ha superato i 20 milioni di euro. Tutti gli altri comparti seguono con molto distacco quello dei Trattori; a cominciare dalle Macchine per la raccolta e la prima lavorazione del terreno.

L’Algeria come il Marocco mostra una specializzazione anche per altre tipologie di specializzazione agricole, quali l’allevamento, prima voce di import superando quota 15 milioni di euro. Altri comparti degni di nota sono le Macchine per la raccolta e prima lavorazione. Non sono invece particolarmente presenti i trattori (solo 2 milioni di euro).

 

ALLA CRESCITA DELL’8 PER CENTO DELLE IMPORTAZIONI DALL’ITALIA NELL’AREA BALCANICA TRA IL 2022 E IL 2023 HA FATTO SEGUITO UNA FLESSIONE DEL 6 PER CENTO NEL 2024

Bacino Mediterraneo - Andamento in Grecia e Balcani

I dati dell’ultimo triennio evidenziano un discreto incremento anche nell’area balcanica (+8% tra il 2022 e il 2023), cui è seguito nel 2024 un calo del 6%, dovuto in larga parte alla flessione della domanda estera di Croazia (-8%) e Serbia (-23%) che non è stata compensata dalla buona performance della Grecia (+6,6%).

 

NEL 2024 RALLENTAMENTO DELLE IMPORTAZIONI DI MACCHINE AGRICOLE IN TURCHIA, CALO CONFERMATO IN ISRAELE, A CAUSA DEGLI EVENTI BELLICI

In crescita è risultata anche la Turchia (da 881 milioni a 1,74 miliardi tra il 2022 e il 2023), salvo poi rallentare nel 2024 (1,47 miliardi di euro). In Israele gli approvvigionamenti dall’estero sono stati pesantemente condizionati dagli eventi bellici: l’import è calato del 22,4% nel 2023 e di un ulteriore 14% nel 2024.

 

PREVISTI INVESTIMENTI IN RIPRESA NEL 2026 E NEL SUCCESSIVO BIENNIO 

«Secondo le previsioni di Exportplanning i primi mesi del 2025 non dovrebbero registrare significative inversioni di tendenza, ma la seconda parte dell’anno potrebbe vedere una leggera ripresa della domanda. Ripresa che – ha concluso la presidente di FederUnacoma – dovrebbe consolidarsi in tutta la regione mediterranea nel corso del 2026 e nel successivo biennio».

 

Fonte: Federunacoma e Exportplanning
Fonte immagini: Agrodis (apertura), FederUnacoma, Société Haddar.

 

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