Se il 2024 è stato un anno complicato per il mercato nazionale delle macchine agricole, in tanti Paesi esteri, europei e non, lo scenario non è stato certo migliore, provocando un calo delle esportazioni di trattori e attrezzature italiani. Tuttavia, ci sono diversi Paese emergenti che stanno fortemente investendo in meccanizzazione agricola ed è proprio a queste aree che i costruttori italiani stanno guardando, riscontrando un diffuso apprezzamento per il Made in Italy.
PRODUZIONE DI MACCHINARI AGRICOLI MADE IN ITALY MOLTO DIVERSIFICATA, CON UN’ACCENTUATA PROPENSIONE ALL’EXPORT
È quanto emerge dal Focus su “Macchinari agricoli: nuove frontiere di competitività”, recentemente presentato da SACE, l’Istituto per i Servizi Assicurativi del Commercio Estero: uno studio dettagliato e di particolare interesse per il settore, che inizia col fornire uno spaccato del tessuto produttivo nostrano e del suo apprezzamento a livello nazionale ed internazionale.
In Italia ci sono circa 1.325 imprese impegnate nella produzione di macchine agricole, il 7,3 percento delle quali opera nella meccanica strumentale. Il 39,5 percento delle aziende è costituito da piccole e medie imprese, mentre le microimprese rappresentano il 59,4 percento del totale, un dato relativamente contenuto se confrontato con quello complessivo del tessuto produttivo italiano, pari all’81 percento.
Significativo il valore aggiunto per ora lavorata pari a 53 euro, superiore rispetto ai 51,5 dei macchinari in generale, settore di punta del Made in Italy all’estero.
Per quanto riguarda le esportazioni, nell’ultimo decennio il comparto nazionale ha ricevuto grandi soddisfazioni grazie alla crescita delle vendite estere. Si tratta anche in questo caso di numeri migliori rispetto a quelli della meccanica nel suo complesso, che sono stati confermati sino al 2023 con un andamento favorevole del +9,3 percento, mentre nei primi sette mesi del 2024 le esportazioni sono calate del 13 percento tendenziale. Una flessione che va ascritta soprattutto al calo consistente in mercati chiave, in un quadro di dinamica debole dell’export italiano complessivo.
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FLETTONO NEL 2024 LE ESPORTAZIONI VERSO FRANCIA, USA E GERMANIA, MANIFESTANO UNA BUONA TENUTA DA PARTE DEI PAESI GATE, I NUOVI ORIZZONTI DA ESPLORARE
Francia, Stati Uniti e Germania nel 2023 avevano contribuito insieme per il 38,8 percento ai 6 miliardi di euro di beni esportati dal nostro Paese, con percentuali del 14,3%, 13,1% e 11,4% rispettivamente. Performance di spicco, soprattutto per Parigi e Berlino, meno per Washington, che, fa notare SACE, purtroppo quest’anno non sono state replicate, essendo negativi i dati finora disponibili per tutti e tre i Paesi tra gennaio e luglio del 2024.
Risulta invece decisamente positiva la dinamica delle vendite di macchine agricole nei Paesi GATE – acronimo di “Growing, Ambitious, Transforming, Entrepreneurial”, ovvero Cina, India, Singapore, Vietnam, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Turchia, Serbia, Egitto, Marocco, Sudafrica, Brasile, Messico e Colombia – che rappresentano il 10 percento dell’export del settore. Nel 2023 la crescita è stata del 46,9 percento, con Turchia e Cina che hanno riportato incrementi di oltre il 70 percento. Bene anche le esportazioni in Brasile, in crescita del 12 percento, in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti, con la domanda di beni Made in Italy che è raddoppiata e dove SACE ha messo in atto la prima Push Strategy di finanza islamica (Commodity Murabaha).
Rispetto al calo registrato del 13 percento da tutto il settore nei primi 7 mesi dell’anno, i Paesi GATE hanno segnato una contrazione al di sotto del 3 percento, grazie in particolare alla dinamica di Cina e Brasile, ma anche Egitto e Marocco, che hanno più che raddoppiato la domanda. Le imprese italiane, sottolinea SACE, potranno beneficiare del supporto del Sistema Paese e delle grandi opportunità di crescita offerte dai Paesi GATE, tra cui Singapore e Vietnam, dove SACE ha garantito dei finanziamenti.
ITALIA AL QUARTO POSTO NELLA CLASSIFICA MONDIALE DEI PAESI ESPORTATORI DI MACCHINE AGRICOLE
Il crescente interesse globale nei confronti dei prodotti Made in Italy ha consentito all’Italia di raggiungere il quarto posto nella classifica mondiale di Paesi esportatori di macchine agricole: con una quota del 7,4 percento, il nostro Paese si posiziona infatti alle spalle di Germania (19 percento), Stati Uniti (14,2 percento) e Cina (9,6 percento).
L’EMILIA ROMAGNA DOMINA LA SCENA DELLE REGIONI ESPORTATRICI, SEGUITA DA VENETO E LOMBARDIA
Analizzando lo scenario interno a livello regionale, SACE fa sapere che nel 2023 l’Emilia-Romagna è stata la principale regione esportatrice di macchinari agricoli per l’agricoltura e la silvicoltura, con un valore di merci esportate pari a oltre 2 miliardi di euro (+47 percento rispetto all’anno precedente). Seguono il Veneto e la Lombardia: insieme, questi tre territori, vendono oltreconfine merci per un peso di circa il 77 percento sul totale.
Il calo di esportazioni del 2024 si è fatto sentire per tutte le principali regioni, con l’Emilia Romagna che si conferma al primo posto nonostante il calo delle vendite del 6,5 percento che la ferma a quota 34 percento. Da segnalare la buona performance della Puglia che, grazie ad un +34 percento, si presenta come la prima regione del Sud Italia per vendite di macchine agricole.
L’AGRICOLTURA SI EVOLVE CON I SENSORI ED I TRATTORI INTELLIGENTI, OLTRE AI NUOVI SISTEMI DI COMUNICAZIONE PER L’AUMENTO DELLA PRODUTTIVITÀ E DELLA SOSTENIBILITÀ
Garantire la gestione di modelli di consumo e di produzione sostenibili è uno dei 17 Goal dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un tema che negli ultimi anni è divenuto sempre più centrale grazie anche agli strumenti presentati dalle aziende e ai dibattiti e alle conferenze organizzati dalle associazioni di settore. Secondo una ricerca condotta dall’Osservatorio Smart Agrifood, il 72 percento delle imprese agricole utilizza almeno una soluzione 4.0, beneficiando dei nuovi sistemi di monitoraggio e di controllo di mezzi e attrezzature e macchinari connessi.
I più recenti sviluppi si diramano in due strade: una prima riguarda sensori e trattori intelligenti per l’ottimizzazione della semina, irrigazione e fertilizzazione, mentre la seconda interessa i sistemi di comunicazione per l’aumento della produttività e della sostenibilità delle operazioni in campo. Riguardo a quest’ultima vanno segnalate in particolare la telemetria, tramite la quale i macchinari possono inviare messaggi a distanza ad altri mezzi operanti in aree differenti o ai device degli imprenditori agricoli, dei rivenditori, dei costruttori, e il Protocollo di comunicazione ISOBUS.
Un aspetto di cui si parla molto spesso è la carenza di manodopera, una crisi che interessa tanti settori, incluso quello agricolo. Bisogna però segnalare che The World Economic Forum, nella ricerca dal titolo “The Future of Jobs Report” pubblicata nel 2023, ha segnalato “l’operatore di macchinari agricoli” come uno dei 10 lavori più in crescita nei prossimi 5 anni; una figura, quindi, sulla quale è importante investire.
SACE AL FIANCO DELLE AZIENDE DEL SETTORE SIA CON I PRODOTTI TRADIZIONALI SIA CON SOLUZIONI INNOVATIVE
La strada verso il futuro può apparire tortuosa e difficile, richiedendo alle imprese ingenti investimenti, motivo per cui il Sistema Paese e SACE stanno lavorando per fornire un supporto al fine di garantire l’inclusività, la trasparenza e l’accessibilità dei benefici dei processi di innovazione e digitalizzazione.
SACE è infatti al fianco delle aziende del settore sia con i suoi prodotti tradizionali che con soluzioni innovative per affrontare le sfide di oggi: Garanzia Green per supportarle nei processi di transizione migliorando i cicli produttivi con tecnologie sostenibili e a basse emissioni; Garanzia Futuro per accompagnarle sui mercati globali, nell’innovazione tecnologica e nel processo di digitalizzazione, negli investimenti in infrastrutture e sostenibilità, nelle filiere strategiche e nelle aree economicamente svantaggiate; recupero crediti e factoring per liberare maggiori risorse finanziare da dedicare al business e agli investimenti.
DUE STORIE AZIENDALI DI SUCCESSO
Fra le aziende che hanno beneficiato del supporto di SACE ci sono AMA che, con Garanzia Futuro, ha realizzato investimenti strategici e tecnologici per rafforzare ed efficientare la capacità produttiva e ampliare la gamma prodotti, e Planet Farms, che ha utilizzato Garanzie Green per sviluppare i suoi obiettivi di agricoltura verticale quali il miglioramento dell’efficienza nell’uso delle risorse naturali e del suolo.
IL CALO DELL’EXPORT DI MACCHINARI PER L’AGRICOLTURA NELL’ANALISI DI FEDERUNACOMA
Sul rallentamento dei mercati esteri che, stante la forte propensione delle aziende italiane a esportare, contribuiscono in misura significativa al fatturato delle aziende agromeccaniche italiane si è soffermata anche FederUnacoma nel corso della conferenza stampa di presentazione di EIMA.
Nei primi sei mesi dell’anno – è stato spiegato – le esportazioni di trattrici, delle parti di trattrici e delle altre macchine agricole (esclusi i dati sulla componentistica e sul giardinaggio) sono calate complessivamente del 9%, con un valore di 3 miliardi e 408 milioni di euro, mantenendo comunque un saldo attivo della bilancia commerciale pari a 2,2 miliardi. Stati Uniti, Francia e Germania si sono confermati, nell’ordine, come i principali Paesi di destinazione delle tecnologie agricole “made in Italy”, seguiti dalla Turchia che si è posizionata al quarto posto.
PER LA RIPRESA NECESSARIO ATTENDERE LA SECONDA METÀ DEL 2025
Cosa bisogna aspettarsi? FederUnacoma non prevede miglioramenti nel bilancio di fine anno e, come ha spiegato la presidente Mariateresa Maschio, bisognerà attendere ancora qualche mese prima di vedere la tanto attesa crescita del mercato. «Nel terzo trimestre di quest’anno il 70 percento delle industrie di settore ha segnalato un andamento del fatturato peggiore rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con una prevalenza di aziende che indicano una flessione compresa fra l’11 e il 20 percento. Secondo il 60 percento delle case costruttrici censite, un’inversione di tendenza potrebbe concretizzarsi a partire dalla seconda metà del 2025. La ripresa potrebbe essere favorita da una stabilizzazione del quadro economico complessivo ma, per quanto riguarda la domanda interna, molto dipende dalla messa a regime del sistema di incentivazione per l’acquisto di macchinari agricoli di ultima generazione».
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Fonte immagini: Argo Tractors, Checchi & Magli, CNH Industrial, Monarch Tractor.
Fonte tabelle: SACE, Focus on “Macchinari agricoli: nuove frontiere di competitività” Nuovi mercati, cambiamento climatico e tecnologie innovative le priorità da affrontare, di Silvia Bovenzi e Stefano Gorissen.