HomeMercatiFederazione Russa: mancano all’appello 180mila trattori! Federazione Russa: mancano all’appello 180mila trattori! Mercati 26/04/2018 - meccagri In linea con il trend emerso su scala globale, anche la Federazione Russa ha incrementato il proprio mercato trattoristico nel 2017. Stando ai dati forniti da Rosspetsmash (ex Rosagromasch), l’associazione russa dei costruttori di macchine agricole, movimento terra, edili e stradali, le vendite complessive di trattori sono salite lo scorso anno a 22.593 unità (di cui 6.351 unità sotto i 40 cavalli), contro le 17.913 unità del 2016, con un aumento del 26,1 per cento. 2017 2016 Var. % Trattori agricoli 2WD < 40 CV 6,351 4,732 34.2 40 < 100 CV 8,668 6,294 37.7 100 + CV 5,365 4,754 12.9 Totale trattori agricoli 2WD 20,384 15,780 29.2 Trattori Agricoli 4WD 2,209 2,133 3.6 TOTALE TRATTORI AGRICOLI 22,593 17,913 26.1 Mietitrebbie 7,088 7,327 -3.3 UN FORTE DEFICIT DI MECCANIZZAZIONE Ciò nonostante, come fanno notare i media locali, la Russia continua ad essere in netto ritardo rispetto alle più importanti nazioni agricole sia per quanto riguardo la consistenza della sua flotta di trattori sia, più in generale, in riferimento all’intera dotazione di macchine al servizio del settore primario. Basta considerare l’indice di meccanizzazione: 247 ettari per un trattore russo, a fronte dei 14 ettari di un trattore francese e dei 38 ettari di uno americano. Ora, se è vero che le aziende agricole francesi sono mediamente di dimensioni più piccole di quelle russe, la stessa cosa non si può dire per quelle americane, per cui il paragone risulta decisamente calzante e il fatto che un trattore russo copra una superficie sei volte più grande di quella di un corrispondente trattore americano rende evidente il fatto che i trattori russi sono sovraccarichi di lavoro. Per farla breve, secondo quanto ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura Alexander Tkachev, la Russia deve fare i conti con un deficit di meccanizzazione di 180.000 trattori. UN PARCO TRATTORI OBSOLETO A ciò si aggiunge il fatto che la maggior parte dei mezzi in uso si stanno avvicinando al termine della loro vita utile o l’hanno già superato. Di fatto la bilancia tra parco circolante e nuovi acquisti pende pesantemente in territorio negativo: sono molte di più, infatti, le macchine che smettono di operare ogni anno (a causa dell’età e delle condizioni meccaniche) rispetto a quelle immatricolate ex-novo. Per quel che riguarda in particolare i trattori, si stima che circa il 60 per cento di quelli attualmente al lavoro un’età superiore a 10-12 anni e lo stesso dicasi per le mietitrebbie. In effetti, come fa presente anche un recente studio sul mercato delle macchine agricole russo condotto dal Gruppo BPC International (www.gruppobpc.com), il principale punto debole della meccanica agricola russa e, di conseguenza, del settore primario è rappresentato proprio da una dotazione tecnologica inadeguata a soddisfare le esigenze produttive di un’agricoltura moderna e competitiva. Cifre alla mano, fornite da un’indagine di J’son e Partners Consulting, negli ultimi dieci anni la flotta russa di trattori è diminuita del 51 per cento, con riduzioni analoghe nel numero di aratri (57%) e coltivatori (47%). Altri esperti notano anche una diminuzione delle seminatrici (52%), delle mietitrebbie (50%) e delle falciatrinciacaricatrici (49%). MASSICCI INCENTIVI ALL’ACQUISTO DI MACCHINE AGRICOLE Come risulta dal Piano straordinario per l’ammodernamento delle attrezzature agricole messo a punto dal Ministero dell’Agricoltura della Federazione Russa per fermare il deflusso delle principali tipologie di macchine agricole, dovranno essere acquistate annualmente un minimo di 20 mila trattori e 8 mila mietitrebbie. Da qui il ricorso agli incentivi come strumento per favorire il rinnovo e l’ammodernamento del parco macchine di produzione locale e, conseguentemente, la riduzione delle importazioni di derrate agricole, in considerazione anche dell’embargo introdotto per diverse categorie di generi alimentari. L’ESEMPIO EMBLEMATICO DEL TERRITORIO DI KRASNODAR Il sito dedicato a Yugagro, esposizione internazionale di macchine, attrezzature e materiali per la produzione agricola che si svolgerà a Krasnodar dal 20 al 23 novembre prossimi, fornisce alcune cifre interessanti che danno la misura della consistenza dei sussidi erogati dal Governo russoa favore del comparto agricolo. Nel 2017 il territorio di Krasnodar ha ricevuto 18 miliardi di rubli (circa 313,7 milioni di dollari) per avviare processi di modernizzazione su scala regionale e di questi 12,8 miliardi di rubli (223,8 milioni di dollari) sono stati destinati all’acquisto di macchinari ed attrezzature. Grazie a questi aiuti sono state acquistate 4.000 nuove macchine agricole, in larghissima parte trattori. Ancora più consistenti i sostegni al settore primario assegnati al territorio di Krasnodar all’inizio di quest’anno: circa 598,5 miliardi di rubli (10,4 miliardi di dollari) che aumenteranno ulteriormente il potere d’acquisto degli agricoltori locali con positive ricadute sulle vendite di macchine ed attrezzature. EXPORT IN CRESCITA Sempre in riferimento al 2017, non sono aumentate soltanto le vendite di trattori sul mercato interno ma anche l’export. Secondo Rosspetsmash le esportazioni di macchine agricole russe hanno raggiunto 7,9 miliardi di rubli in valore, vale a dire il 16 per cento in più rispetto al 2016 e il 36 per cento in più rispetto al 2015. ROSTSELMASH E ST. PETERSBURG TRACTOR PLANT «Il miglioramento oggettivo della qualità delle macchine agricole nazionali e la fabbricazione di nuovi modelli hanno giocato un ruolo determinante nell’aumento delle vendite e nell’allargamento della platea dei compratori che, accanto ai Paesi CSI, alla Mongolia e ad altri Paesi a noi vicini geograficamente, comprende ora anche il Canada e l’Unione europea», ha fatto presente Denis Maksimkin, vice direttore di Rosspetsmash, portando ad esempio le brillanti performance di Rostselmash, il più grande produttore russo di mietitrebbie e non solo, che negli ultimi tre anni ha venduto oltre 57 mila macchine, con una quota di acquirenti stranieri salita al 15-20 per cento in termini quantitativi. Un altro gigante delle macchine agricole russe, il St. Petersburg Tractor Plant, JSC, cui fa capo il brand Kirovets, ha consolidato le vendite nei Paesi dell’Europa dell’Est ed è riuscito ad introdurre i propri prodotti in mercati non facili come il Canada e l’Australia. L’ADOZIONE DI UNA STRATEGIA PER FAR CRESCERE LE ESPORTAZIONI Massiccia presenza della Federazione Russa con le sue aziende a Agritechnica 2017 (anche nella foto sotto). Ma c’è di più. Nel 2016, per la prima volta in tutta la storia post-sovietica dell’industria russa produttrice di macchine agricole, le vendite hanno superato le importazioni. E, sempre a detta di Maksimkin, a dare ulteriore impulso al settore provvederà la “Strategia di sviluppo delle esportazioni nel settore delle macchine agricole per il periodo fino al 2025”, adottata dal Governo centrale nell’agosto 2017. Secondo le ottimistiche previsioni per quella data la geografia delle forniture di macchine agricole russe dovrebbe arrivare ad abbracciare 65 paesi nel 2025 e e le esportazioni raggiungere quota 30 miliardi di rubli. In uno scenario del genere sembrerebbero venire meno le aspettative dei costruttori di macchine agricole stranieri di trovare spazi sul mercato russo, anche in considerazioen del fatto che, come evidenziato qualche tempo fa da Fabrizio Cepollina, general manager di Cnh Industrial per i mercati di Russia e Bielorussia, i processi di localizzazione della produzione in Russia, con i relativi strumenti governativi di sostegno finanziario e fiscale non sono così semplici come vengono spesso descritti. LA PARTNERSHIP ZETOR-KEMP Eppure, come fa notare Yugagro pubblicizzando la rassegna del prossimo novembre, ci sono esperienze concrete che dimostrano il contrario. È il caso del costruttore ceco Zetor che ha siglato un accordo del valore di 500 milioni di euro (675,9 milioni di dollari) per la consegna all’azienda russa Kovrov Electro Mechanical Plant (Kemp) di unità powertrain e relativi motori da destinare all’assemblaggio in loco. La strategica partnership, che si è sviluppata per fasi successive, oltre a prevedere l’invio in Russia di 6.000 gruppi di trattori Forterra da qui al 2022 (da segnalare l’interesse manifestato da Kemp anche per altri modelli della gamma Zetor, come Proxima e Crystal), contempla la fornitura da parte di Zetor di motori a tre cilindri e di supporto tecnico per la produzione di trattori fino a 50 cavalli. © Barbara Mengozzi Federazione Russa | Trattori