Sul mercato globale, la platea dei trattori “serie7” è particolarmente affollata, e si può ben comprenderne le ragioni. Si tratta di macchine con potenze tra 160 e 220 CV circa, ovvero un segmento di notevole interesse per mezzi al top nella “normale” azienda agricola cerealicolo-zootecnica ben strutturata (come macchina di punta), ma è base fondamentale del parco mezzi di qualsiasi azienda agromeccanica, che si affida proprio a macchine di questa gamma di potenza per la maggior parte delle lavorazioni che esegue in contoterzi.
In tale contesto, era del tutto ovvio che Massey Ferguson volesse essere presente con un prodotto di assoluta qualità. Infatti, nella sua vasta gamma “S”, articolata sulle serie che vanno dal MF 5S al MF 8S, in funzione della potenza, della stazza e della destinazione d’uso dei trattori ci sono anche gli ultimi arrivati della grande famiglia, ovvero i modelli della serie MF 7S, disponibili per potenze da 155 a 210 CV (e fino a 220 CV con il boost) e in 3 allestimenti con livelli di dotazione crescente (Essential, Efficient ed Exclusive).
MOTORE
Il propulsore non poteva che essere la specialità di casa AGCO, ovvero l’ormai collaudato e affidabile AGCO Power da 6 cilindri da 6600 cm³ di cilindrata, ovviamente in versione Stage V, grazie ad un indovinato insieme “All-in-One”, che oltre all’SCR per la riduzione degli ossidi d’azoto comprende in una singola unità compatta un catalizzatore di ossidazione diesel (DOC) e quello che MF definisce catalizzatore di fuliggine (SC). Il gruppo di riduzione delle emissioni gassose inquinanti è collocato ad un livello inferiore al pianale della cabina, eliminando quindi qualsiasi limitazione alla visibilità esterna, anche grazie al terminale di scarico di diametro limitato.
Per l’alimentazione dell’SCR, il serbatoio dell’AdBlue ha una capacità di 30 l, un azzeccato dimensionamento rispetto a quello del gasolio, da 305 l. Infatti, considerando un consumo medio di urea del 5% in volume rispetto al combustibile, si può ipotizzare la necessità di un rifornimento dell’AdBlue ogni due “pieni” di gasolio, una dinamica considerata più che accettabile per un’ottimale autonomia nella gestione dei fluidi di alimentazione del motore.
La mappatura della centralina di gestione del motore prevede l’attivazione del cosiddetto “boost”, battezzato da MF Engine Power Management (EPM), che eroga una potenza extra fino a 30 CV, utile per la miglior esecuzione di determinate fasi di alcune lavorazioni particolarmente pesanti, alla PTO, in trasporto oppure che richiedono un notevole impegno dell’impianto idraulico. Più in dettaglio, l’EPM si attiva tra 6 e 18 km/h nelle attività di campo e oltre 18 km/h in trasporto.
Il propulsore è gestito elettronicamente per sviluppare la potenza massima a 1950 giri/min, ma come ormai tutti i motori moderni ad uso agricolo è caratterizzato da una curva di erogazione “piatta”, ovvero in grado di assicurare una potenza pressoché costante per un ampio intervallo del regime di rotazione al di sotto di quello nominale.
TRASMISSIONE
Come da tradizione Massey Ferguson, anche la nuova gamma MF 7S si avvale delle collaudate e ormai affermate trasmissioni della famiglia Dyna: nel caso specifico quella powershift Dyna-6 oppure in alternativa quella a variazione continua Dyna-VT. Il powershift è basato su 4 gamme per 6 marce con inversore elettroidraulico a reattività regolabile, per un totale di 24+24 rapporti, che aumentano a 48+48 con il superriduttore. Come del resto tutte le trasmissioni più evolute, anche con la Dyna-6 è possibile avanzare da soli 0,08 a 40 km/h (e 50 km/h dove è permesso), con il motore a regime ridotto (1500 giri/min) quando si viaggia alla massima velocità , con una tangibile riduzione del consumo di gasolio, minor usura degli organi in rotazione e un più elevato comfort in cabina.
In questa versione, la trasmissione a variazione continua Dyna-VT include la gamma “campo”, per velocità comprese tra 0,08 e 28 km/h in avanti (e tra 0,08 e 16 km/h in retro) ed una “trasporto” tra 0,03 km/h e 40 km/h (o 50 km/h) in avanti (0,03-38 km/h in retro). Gestita tramite il joystick MultiPad o il pedale dell’acceleratore, la comoda modalità automatica consente di variare la velocità di avanzamento dopo aver impostato il regime motore ottimale in base al carico e velocità. Nel caso di trasporti su percorsi ondulati il carico motore è tipicamente variabile, e la Dyna-VT gestisce autonomamente il regime in modo da mantenere la velocità di avanzamento preimpostata.
Nonostante la stazza non trascurabile (la massa massima è di 8400 kg) i modelli della gamma MF 7S rivelano un’ottima manovrabilità grazie al passo contenuto in soli 2,88 m, a tutto vantaggio di un ridotto raggio di sterzata, anche qualcosa meno di 5 m con alcune delle combinazioni di pneumatici previste, agevolando in tal modo le manovre in capezzagna.
PTO E IMPIANTO IDRAULICO
La gamma MF 7S prevede al posteriore le 4 classiche modalità di funzionamento della presa di potenza (540 giri/min, 540 ECO, 1000 e 1000 ECO), mentre anteriormente è disponibile a richiesta la pdp a 1000 giri/min, unitamente al sollevatore corrispondente, con una capacità fino a 4000 kg.
Il regime nominale delle pdp è ottenuto a 2000 giri/min motore, ovvero un regime correttamente impostato ad un valore appena superiore a quello di potenza massima del motore, così da poter far fronte al meglio ad un eventuale calo di giri provocato da fasi particolarmente gravose di lavorazioni già di per sé pesanti.
La versione base dell’impianto idraulico è già di tipo load sensing, con una portata standard di 110 l/min e dotata di terzo punto posteriore idraulico. E’ però possibile, per gli allestimenti Efficient ed Exclusive, avere versioni di pompe maggiorate, da 150 l/min o addirittura, per i modelli top di gamma, da 190 l/min. La capacità di sollevamento posteriore raggiunge i 9600 kg. Sono disponibili sino a 5 prese idrauliche posteriori, con la funzione power beyond e un comando per l’azzeramento della pressione residua. Con il sollevatore anteriore possono anche essere agevolmente gestiti diversi tipi di zavorra monolitica, per bilanciare al meglio i carichi dovuti alle operatrici portate posteriormente.
Il caricatore frontale, dotato di connettore centralizzato per il collegamento idraulico rapido, viene gestito con un joystick dedicato che comprende anche la terza funzione di movimentazione dell’attrezzo terminale. Con il Joystick è possibile regolare il senso di avanzamento e anche il regime motore quando è richiesta una potenza idraulica importante, come ad es. in fase di sollevamento del carico.
La visibilità su quest’ultimo è assicurata verso il basso dalla silohuette rastremata del cofano, mentre verso l’alto un’ampia botola finestrata ricavata nel tettuccio garantisce un’operatività sicura anche a alla massima quota. A richiesta, il tetto può essere nella versione omologata FOPS (Falling Objects Protective Structure) per la massima sicurezza in caso di caduta di oggetti o materiale dall’alto.
POSTO DI GUIDA
In attesa dell’auspicabile estensione verso il basso dell’innovativa cabina già montata sulla serie MF 8S (vedi box sotto), che si distingue per la netta separazione dal vano motore dall’abitacolo (con tutti i vantaggi che ne conseguono), quella attualmente installata sulla gamma MF 7S è stata rinnovata per un comfort ancora migliore.
La scelta dei sedili del conducente spazia da quello a sospensione pneumatica, con rotazione nel piano orizzontale e regolazione meccanica a livello lombare, previsto per l’allestimento Essential, sino alla versione dotata del Dynamic Damping System (DDS) per lo smorzamento semi-attivo in controfase delle vibrazioni. Questa versione è full-optional, che significa una serie di dotazioni di livello assoluto, come la ventilazione interna, due livelli di riscaldamento, la regolazione lombare di tipo pneumatico e shock-absorber sia longitudinale che trasversale.
Con la console collocata lateralmente al posto di guida è possibile gestire l’intera macchina, ma anche l’attrezzatura collegata, ovvero la trasmissione con il cruise control, il sollevatore idraulico, l’innesto della presa di potenza, la gestione automatizzata delle svolte a fine campo e la funzione “guida remota”. I distributori idraulici sono gestiti tramite comandi singoli (nella versione base), oppure con un secondo joystick dedicato.
Oltre ai sedili sospesi, il “pacchetto” dedicato al comfort vibrazionale comprende le sospensioni meccaniche della cabina (di tipo attivo negli allestimenti maggiormente accessoriati) e la sospensione dell’asse anteriore, basata su uno schema classico composto da una coppia di cilindri idraulici implementati da 3 accumulatori ad azoto. La sospensione lavora con un’escursione massima di ben 140 mm circa e, oltre a diminuire la trasmissione delle vibrazioni al posto di guida, contribuisce efficacemente a scongiurare l’insorgenza del beccheggio nei trasporti ad alta velocità. In funzione delle necessità, la sospensione può essere regolata per lavorare in modalità “soft”, ad una pressione di 20 bar, oppure “hard”, a 55 bar.
Gli specchietti laterali possono essere regolabili elettricamente e dotati della funzione di sbrinatura.
Oltre ai gruppi ottici che rappresentano le cosiddette luci “stradali”, per la miglior visibilità anche in condizioni di oscurità, la nuova gamma MF7S può avvalersi di gruppo supplementare di illuminazione di 16 fari a led ad elevata luminosità, collocati in zone strategiche intorno all’abitacolo.
CONNETTIVITÀ E SMART AGRICULTURE
Nella sua nuova serie 7S, Massey Ferguson ha integrato le più avanzate evoluzioni tecnologiche della moderna agricoltura. Tutti i modelli della gamma sono dotati di GPS e della connettività ISOBUS, gestita tramite il terminale Datatronic 5 touch screen da 9”, introdotto per la prima volta sulle macchine Massey Ferguson nell’ormai lontano 1986 (e ora giunto, appunto, alla quinta generazione), con cui è possibile anche gestire numerose informazioni e impostazioni della macchina (in particolare la memorizzazione della sequenza di operazioni a fine campo), oltreché avvalersi delle diverse soluzioni di guida assistita e sfruttare le opzioni di sorveglianza e visibilità di zone cieche con la videocamera posteriore.
In particolare, la guida assistita, combinata con la disponibilità di mappe di prescrizione, può ridurre efficacemente le sovrapposizioni delle passate in campo, così come il rischio di lasciare zone non lavorate, gestendo al meglio, quando ricorre il caso, anche la tecnologia di distribuzione a rateo variabile.
La geolocalizzazione è alla base di questo processo evolutivo, e con essa le diverse soluzioni di GPS con 3 livelli di errore; anche MF si avvale delle 3 soluzioni al momento disponibili, offerte in collaborazione da NovAtel e Trimble, ad errore decrescente: si parte dalla combinazione standard, che in condizioni ottimali si carattterizza per un errore di 15-30 cm, ma si può migliorare don la correzione differenziale, grazie alla quale l’errore scende a 4-15 cm, per arrivare all’integrazione della funzione RTK (Real Time Kinematic), con la quale l’errore scende a soli 2 cm.
© Domenico Pessina e Lavinia Eleonora Galli