Nuova Sabatini: 150 milioni di euro di rifinanziamento per la misura che si tinge di verde

News 22/01/2023 -
Nuova Sabatini: 150 milioni di euro di rifinanziamento per la misura che si tinge di verde

Riparte nel 2023 la cosiddetta Nuova Sabatini, l’agevolazione del Ministero dello Sviluppo Economico (ora Ministero delle Imprese e del Made in Italy) per l’acquisto o il leasing di macchinari, attrezzature, impianti, altri beni strumentali e beni immateriali (come software e tecnologie digitali), con l’obiettivo di rafforzare il sistema produttivo italiano facilitando l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese.

 

150 MILIONI DI EURO PER IL RIFINANZIAMENTO DELLA MISURA DA QUI AL 2026

Si tratta, com’è noto, di uno strumento particolarmente gettonato dalle imprese agricole, che il  Governo per assicurarne la continuità operativa ha deciso di rifinanziare mediante la Legge di Bilancio 2023 (legge 29 dicembre 2022, n. 197, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 303 del 29-12-2022 – Suppl. Ordinario n. 43), con 30 milioni per il 2023 e 40 milioni per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026.

 

MAGGIORAZIONE DELL’INCENTIVO PER GLI INVESTIMENTI GREEN

Nuova Sabatini: 150 milioni di euro

Tra le novità che entreranno in vigore quest’anno – contenute nella Circolare direttoriale 6 dicembre 2022, n. 410823 che rende operativa la riforma introdotta dal Decreto interministeriale Mise e Mef del 22 aprile scorsi – l’attribuzione di una specifica dotazione finanziaria nell’ambito delle risorse destinate alla misura Nuova Sabatini per investimenti a basso impatto ambientale da parte di micro, piccole e medie imprese.Nello specifico, si tratta di «investimenti green» correlati all’acquisto, o acquisizione nel caso di operazioni di leasing finanziario, di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi.

Per tali operazioni l’agevolazione è concessa alla PMI nella forma di un contributo in conto impianti il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento a un tasso d’interesse annuo pari al 3,575 per cento.

Ai fini del riconoscimento del contributo maggiorato, è richiesto il possesso di un’idonea certificazione ambientale di processo oppure di un’idonea certificazione ambientale di prodotto.

 

“RICARICO” DEL PLAFOND DI 4 MILIONI DI EURO

Altra importante novità riguarda le imprese che saturano il plafond dei 4 milioni di euro previsto dalla norma come tetto massimo dei finanziamenti richiedibili dalla singola impresa. Con la riforma dello strumento,  il conteggio del plafond sarà effettuato con riferimento all’importo complessivo dei finanziamenti già ammessi alle agevolazioni riferiti all’impresa beneficiaria, per i quali non siano ancora scaduti i termini di durata. In altre parole, una volta terminato l’utilizzo del finanziamento, il plafond a disposizione delle imprese si “ricaricherà”.

DOMANDE ESCLUSIVAMENTE PER VIA TELEMATICA E PROROGA DEL TERMINE DI ULTIMAZIONE DEGLI INVESTIMENTI

Con l’avviso pubblicato il 9 gennaio scorso il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha fornito alcune precisazioni. Intanto si ricorda che da gennaio le domande per la richiesta delle agevolazioni devono essere compilate esclusivamente in via telematica.

Inoltre sono stati prorogati i termini stabiliti per il completamento degli investimenti. Per quanto riguarda le iniziative con contratti di finanziamento stipulati dal 1° gennaio del 2022 e fino al 30 giugno del 2023 viene introdotta una proroga di sei mesi rispetto al termine inizialmente fissato in dodici mesi dai precedenti decreti interministeriali.

Lo stesso slittamento vale anche per la trasmissione della richiesta di erogazione che va presentata entro 120 giorni dal termine ultimo previsto per la conclusione dell’investimento.

 

 
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