I nuovi crediti d’imposta per l’acquisto di beni strumentali, tecnologie 4.0 e software, che dal 2020 sostituiranno l’iper-ammortamento e il super-ammortamento – secondo quanto previsto dagli emendamenti apportati in commissione bilancio del senato alla Manovra 2020 –, potranno finanziare anche gli investimenti degli agricoltori e delle imprese agricole, per l’acquisto di trattori e macchine agricole (6% del costo ammissibile dell’investimento per un massimo di 2 milioni di euro), per l’acquisizione di software (15% del costo dell’investimento per un massimo di 15.000 euro), per lo sviluppo di sistemi di precision farming e il ricorso a tecnologie satellitari (40% del costo dell’investimento fino a 2,5 milionii euro e 20% per la parte restante, fino a un massimo di 10 milioni di euro).
Lo riferisce il quotidiano “Italia Oggi” precisando che i nuovi iper bonus e super bonus, a prescindere dal regime fiscale di determinazione del reddito d’impresa potranno essere utilizzati, essenzialmente in compensazione mediante F24. Dunque, oltre che per le imposte dirette, anche per abbattere il carico contributivo dell’agricoltore, per compensare l’IVA e i tributi locali.
APERTURA A TUTTE LE IMPRESE AGRICOLE
Come già annunciato, con la trasformazione del super e iper ammortamento di industria 4.0 per l’acquisto di nuovi beni strumentali in credito d’imposta aperto a tutte le imprese, a prescindere dalla forma giuridica e dal regime fiscale, anche le imprese agricole che determinano il loro reddito a catasto, che rappresentano oltre l’85 per cento del totale, ne potranno finalmente usufruire.
Con un incremento stimato del 5 per cento degli investimenti in impianti e macchinari per l’agricoltura in seguito all’introduzione del credito d’imposta (derivante da un super ammortamento al 130% e iper al 250%) si genererebbero maggiori ricavi per 250 milioni, di cui circa 100 sul mercato nazionale, che potrebbero rappresentare un valido contributo al rilancio del mercato interno delle macchine agricole.
«Questo è il primo passo nella giusta direzione di un grande rinnovamento delle infrastrutture produttive (età media oltre i 26 anni), tanto atteso dalle aziende del settore – è il commento di Cia-Agricoltori Italiani –. Per raggiungere questo obiettivo sarà necessario trovare ulteriori risorse, in modo da permettere la sostituzione di trattori, attrezzature e macchine per trasformazione dei prodotti agricoli con mezzi più moderni, tecnologici e a bassa emissione di CO2».
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