Regno Unito: dalla tassa di successione un’altra minaccia per un mercato in crisi

Mercati 16/01/2025 -
Regno Unito: dalla tassa di successione un’altra minaccia per un mercato in crisi

Dopo aver dato prova nel 2023 di una discreta tenuta, che lo aveva reso in qualche modo un baluardo nel deludente scenario europeo, anche il mercato trattori del Regno Unito ha finito con l’uniformarsi al trend negativo in atto già da qualche tempo a livello globale. Stando alle cifre fornite da AEA (The Agricultural Engineers Association), l’associazione nazionale che rappresenta i produttori e gli importatori di macchine agricole, nel 2024, infatti, sono stati immatricolati nel Paese 10.241 nuovi trattori sopra i 50 cavalli, vale a dire il 13% in meno rispetto all’anno precedente.

Regno Unito - Immatricolazioni trattori sopra i 50 CV 1990-2024

Il 2024 – viene fatto notare da AEA – è stato un anno difficile per le finanze agricole, in particolare per il settore dei seminativi. Più fattori concomitanti, quali prezzi delle materie prime in ribasso, condizioni meteorologiche avverse, costi degli input più elevati e  graduale eliminazione, dopo la Brexit, del regime di pagamento di base dei sussidi Ue per gli agricoltori, abbinati all’incertezza politica ed economica, hanno inevitabilmente influenzato negativamente la volontà dei farmers del Regno Unito di investire in macchinari. A frenare gli investimenti sono stati però anche quei comparti del mondo agricolo, come l’allevamento e l’orticoltura, che, pur godendo grazie ai prezzi elevati di una migliore situazione finanziaria, hanno continuato a non nutrire fiducia nel lungo termine.


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CALO GENERALIZZATO DELLE VENDITE DI MACCHINARI AGRICOLI

Un calo delle vendite peraltro generalizzato, come risultava già dai dati AEA relativi al primo semestre del 2024 che evidenziavano per le singole attrezzature un volume di ordini decisamente inferiore al 2023 – per effetto anche dei consistenti stock detenuti dai concessionari – e vendite/consegne in forte calo (vedi la tabella qui sopra).

 

IL NUOVO GOVERNO LABURISTA NON HA FUGATO IL CLIMA DI INCERTEZZA

Neppure la netta vittoria dei laburisti alle elezioni dello scorso luglio che, mettendo  fine a 14 anni di governi conservatori, ha portato all’insediamento del nuovo premier Keir Starmer e alla nomina di Daniel Zeichner a ministro dell’Agricoltura, ha contribuito a generare un po’ di ottimismo tra gli agricoltori, anzi come vedremo in seguito, ci sono state da parte del nuovo Esecutivo scelte impopolari che hanno aggravato ulteriormente la situazione.

 

10.241 TRATTORI IMMATRICOLATI NEL 2024, MAI COSÌ IN BASSO DAL 1998

Regno Unito - Immatricolazioni trattori sopra i 50 CV Anni 2018-2022 (media), 2023 e 2024

Tornando alle cifre, i 10.241 trattori immatricolati nel Regno Unito nel 2024, pur essendo un risultato solo di poco inferiore a quelli registrati in altre recenti annate “in rosso”, come il 2015, il 2016 e il 2020, quando il principale responsabile del calo delle vendite era stato il maltempo, è stato in assoluto il più basso dal 1998 nonché al di sotto della media di sei dei sette anni precedenti. Infatti nei sette anni precedenti, ad eccezione dell’anno 2020 interessato dalla pandemia, il mercato dei trattori del Regno Unito aveva manifestato una sostanziale stabilità, con immatricolazioni annuali comprese tra 11.580 e 12.040 macchine.

 

UN BARLUME DI OTTIMISMO GRAZIE A UN DICEMBRE COL SEGNO PIÙ

Regno Unito - Immatricolazioni trattori sopra i 50 CV Anno 2024 Variazione % per mese rispetto al 2023

A differenza di quanto accaduto negli undici mesi precedenti, a dicembre 2024, con 791 trattori immatricolati, il totale mensile è risultato superiore (+14,1%) rispetto allo stesso mese del 2023 nonché superiore del 5% alla media del periodo dell’anno nei cinque anni precedenti.

Da tener presente anche che nell’ultimo trimestre del 2024 le immatricolazioni di trattori sono diminuite solo del 5%  rispetto al corrispondente periodo del 2023, un calo molto più contenuto rispetto a quelli registrati nei tre trimestri precedenti (-14% nel primo trimestre, -13% nel secondo trimestre e -20% nel terzo trimestre).

Timidi segnali che farebbero sperare in un’inversione di tendenza ma, come avverte AEA, è presto per stabilire se si tratta di un miglioramento temporaneo o di un’indicazione che ci si sta avvicinando alla fine del tunnel.

 

LAMMA 2025 DÀ SPAZIO ALLE PREOCCUPAZIONI DEGLI AGRICOLTORI PER LA TASSA DI SUCCESSIONE

Lamma 2025

In attesa che i dati relativi al primo trimestre 2025 confermino la prima o la seconda ipotesi c’è da registrare il successo ottenuto dal Lamma Show, la più grande rassegna del Regno Unito dedicata alle macchine ed attrezzature agricole che, di scena il 15 e 16 gennaio scorsi al National Exhibition Centre di Birmingham, ha registrato la presenza di 630 espositori su una superficie di oltre 85.000 metri quadrati distribuita in 11 padiglioni e di oltre 40.000 visitatori, stando alle previsioni e in attesa che gli organizzatori forniscano il dato ufficiale.

Lamma 2025

Teatro delle più recenti innovazioni nell’ambito dell’agromeccanica, Lamma Show ha fatto in questa edizione anche da cassa di risonanza alle forti preccupazioni degli agricoltori britannici di fronte alla decisione del Governo Starmer di introdurre la tassa di successione (Inheritance Tax) sui terreni agricoli. Ponendo fine a un’agevolazione fiscale risalente agli anni Novanta che esentava le aziende agricole dal pagamento dell’imposta, il Governo laburista ha stabilito che, a partire dall’aprile 2026, verrà introdotta un’imposta del 20% sui beni agricoli ereditati superiori a 1 milione di sterline (all’incirca 1 milione e 200mila euro).

Una decisione che rischia di avere pesanti ripercussioni sulle aziende agricole a conduzione familiare i cui margini di profitto sono spesso ridotti al minimo e che già devono vedersela, oltre che con la bolletta energetica, con la concorrenza sleale generata dalle importazioni a basso costo da Paesi come l’Australia e la Nuova Zelanda. Tanto più che, stando al rapporto stilato dalla Central Association of Agricultural Valuers (CAAV) il Governo avrebbe  sottostimato di almeno cinque volte il numero di agricoltori interessati, ovvero 75.000 persone nell’arco di una generazione e non 500 nel 2026-27.

 

DALLE PROTESTE CON I TRATTORI NELLE STRADE LONDINESI ALLA PRESENZA SUL PALCO DELLA RASSEGNA BRITANNICA

NFU - campagna #StopTheFamilyFarmTax al Lamma Show 2025

Si spiega così come mai la protesta degli agricoltori britannici, che già negli ultimi mesi del 2024 erano scesi a più riprese in strada a Londra  guidando trattori ornati di striscioni e bandiere, sia arrivata al Lamma Show dove è stata presentata #StopTheFamilyFarmTax, la campagna di cui si è fatta promotrice la National Farmers’ Union (NFU), organizzazione alla quale aderiscono oltre 46.000 aziende agricole di Inghilterra e Galles, «per porre fine ai cambiamenti ingiusti e distruttivi dell’IHT».

 

PREVISTO UN EFFETTO A CATENA SULL’INTERO SETTORE

Il presidente della NFU Tom Bradshaw al Lamma 2025

In particolare il presidente della NFU Tom Bradshaw (nella foto sopra), in cerca di sostegno pubblico e politico, si è rivolto ai partecipanti alla rassegna evidenziando l’effetto a catena che la Inheritance Tax potrebbe avere sull’intero settore coinvolgendo anche le ditte costruttrici di macchinari agricoli. «Così come le aziende agricole familiari rischiano di essere paralizzate da questa tassa – ha fatto presente –  anche le aziende all’interno del più ampio spazio agricolo potrebbero presto ritrovarsi sotto una pressione schiacciante».

Una minaccia confermata dai dati di CBI Economics in base ai quali le modifiche al BPR (Business Property Relief) potrebbero portare alla perdita di oltre 125.000 posti di lavoro, con le aziende familiari che, costrette ad affrontano una crisi di liquidità e di fiducia esacerbata dalla nuova imposta, finiranno col tagliare significativamente gli investimenti.

 

© Barbara Mengozzi

 

Fonte immagini: Dr Caroline Johnson Facebook (apertura), Lamma 2025, NFU.
Fonte tabelle: AEA.
 

 

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