Robotica nel vigneto: un settore in fermento che traina l’innovazione agricola

Robot 03/07/2025 -
Robotica nel vigneto: un settore in fermento che traina l’innovazione agricola

Speciale Meccanizzazione per il Vigneto 2025

Chi possiede un’impresa agricola desidera sempre il meglio per la sua attività, in modo da poter ottenere una produzione di alto valore. Per raggiungere tale obiettivo è necessario affidarsi a del personale specializzato che sappia destreggiarsi con abilità e conoscenza in coltivazioni di alto valore, soprattutto quando si tratta di vitigni pregiati.

La crisi della manodopera ha messo in difficoltà tante aziende agricole, costringendo la scienza a dover trovare una soluzione. L’ingegno di ricercatori e sviluppatori ha portato nel corso degli anni a realizzare e perfezionare sempre più dei robot in grado di svolgere compiti altamente specializzati nel migliore dei modi, affiancando o sostituendo il lavoro manuale nei campi e tra i filari per assicurare rese elevate.

 

PRODURRE DI PIÙ CON UN MINORE IMPATTO AMBIENTALE: LA GRANDE SFIDA CHE I NUOVI STRUMENTI SONO CHIAMATI AD AFFRONTARE

Oltre alla carenza di manodopera, i robot si sono trovati a dover affrontare un’altra importante questione: quella ambientale. L’innovazione agricola si sta infatti muovendo in una direzione sempre più sostenibile, nel tentativo di mantenere alti livelli di produttività con un minore impatto sull’ambiente. Sono così nati robot in grado di monitorare da vicino lo stato di salute delle piante, permettendo un’azione mirata solo ove necessario, e altre soluzioni che stanno incentivando sempre più il diserbo meccanico rispetto a quello chimico.

La robotica si presenta dunque come un settore che sta vivendo un periodo di grande vivacità e fermento, offrendo soluzioni sempre più accessibili e idonee al lavoro nei contesti più svariati. Si pensi, ad esempio, alla viticoltura eroica sui ripidi pendii di montagna: in questi ambienti dove portare la meccanizzazione tradizionale è difficile e pericoloso, un robot piuttosto che un macchinario telecomandato può fare davvero la differenza.

Un dinamismo che si traduce nel moltiplicarsi ogni anno di nuovi modelli, alcuni destinati a rimanere allo stadio di concept, altri provvisti di requisiti che li rendono idonei all’ingresso sul mercato. Avendo però già fornito nello Speciale dello scorso anno una carrellata sui robot per la viticoltura più gettonati, ci limiteremo in questa sede a soffermarci su alcune novità che ci hanno particolarmente incuriosito.

 

LA CINA TRA I PAESI PIÙ ATTIVI NELLA ROBOTICA PER LA VITICOLTURA, CON I DRONI PROTAGONISTI TRA I FILARI

XAG Technologies

Visto che temi come digitalizzazione e automazione sono veramente di interesse globale, con un coinvolgimento di quasi tutti i Paesi da Oriente a Occidente, iniziamo dalla Cina che già da diverso tempo simbolo di innovazione in tali ambiti nell’automotive, negli ultimi anni ha fatto passi da gigante anche nel campo della robotica applicata all’agricoltura. La viticoltura non fa eccezione, anche se in questa fase, come ha confermato l’ultima edizione di Ciame, rassegna cinese di riferimento nel settore delle macchine agricole, quella che sembra riscuotere il maggiore interesse è la tecnologia dei droni focalizzata sulle applicazioni di irrorazione.

XAG Technologies

Ed è proprio questo spostamento della domanda che avrebbe spinto il colosso cinese XAG Technologies, con il quale sta collaborando anche CNH Industrial, a interrompere (così riferisce il sito Future Farming) la produzione del suo  robot XAG R150, che era stato mostrato al pubblico italiano a Fieragricola 2022 riscuotendo un certo interesse per dimensioni estremamente compatte di 1.090 x 1.515 millimetri a fronte di un raggio di sterzata di 0,7 metri, che lo rendevano ideale per le manovre nei filari più stretti.

 

 

MQ AUTONOMOUS AGRITECH M200, IRRORATRICE ELETTRICA AUTONOMA A CINGOLI

La Robotica nel vigneto

A fronte dell’uscita di scena dello XAG R150, arriva dalla Cina un’altra interessante proposta: l’irroratrice elettrica autonoma M200 di MQ Autonomous Agritech, specificamente progettata per l’impiego in vigneti, frutteti e serre. Forte di dimensioni compatte (1,64m di lunghezza x 1,07m di larghezza x 1,15m di altezza), il piccolo robot offre un raggio di sterzata zero grazie ai due cingoli che garantiscono al tempo stesso un’elevata stabilità, permettendo al mezzo di affrontare pendenze a pieno carico sino a 8 gradi.

L’M200 dispone di una trasmissione elettrica che alimenta i cingoli a doppio motore, con questi ultimi che, oltre a fornire la propulsione, azionano anche la ventola e la pompa dell’acqua dell’irroratrice. Il motore di trazione unilaterale da 1,2 kilowatt può essere equipaggiato con due differenti batterie: una al litio da 220 Volt ricaricabile in 20 minuti, in grado di garantire dai 20 ai 30 minuti di funzionamento coprendo un’area da 0,3 a 0,7 ettari per carica, e una al litio plug-in da 220 Volt con un tempo di ricarica di 120 minuti e un’autonomia da 180 a 360 minuti per lavorare una superficie da 0,4 a 1,2 ettari all’ora.

Il robot, dotato di un modulo di navigazione mul tifrequenza che utilizza il sistema di posizionamento RTK, dispone di un serbatoio da 200 litri dal quale attinge per coprire una larghezza di spruzzo di 16 metri e un’altezza di spruzzo di 8 metri. L’M200, inoltre, può trasportare carichi fino a 200 chilogrammi e trainare carrelli aventi massa di 500 chilogrammi.

 

MASSIMA PRECISIONE NEI TRATTAMENTI ED EFFICIENZA OPERATIVA CON LE  IRRORATRICI AUTONOME DI LJ TECH

La Robotica nel vigneto

Sono “made in China” anche le irroratrici autonome di Lj Tech, con sede a Nanchino, i cui prodotti, proposti in diversi modelli, si stanno affermando anche in Europa (erano presenti all’ultima edizione di EIMA) e negli altri continenti.

Recentemente, come riferisce il sito russo glavpahar.ru,  sono stati messe alla prova tra i filari  di Abrau-Dyurso, nella regione produttrice di vino del Krasnodar, con risultati decisamente soddisfacenti. Impiegate su 106 ettari vigneto, hanno mostrato di operare in maniera indipendente, agevolate dalla navigazione GNSS+RTK, con una precisione sino a 2 centimetri, affrontando senza problemi, grazie ai cingoli, anche terreni fangosi e pendenze impegnative.

Tra i punti di forza, accanto alla precisione dei trattamenti, capaci di garantire una penetrazione e una copertura profonde per un’efficace gestione di parassiti e malattie, figura l’efficienza determinata dal fatto che ogni robot è indicativamente in grado di effettuare il lavoro di due trattori e che un singolo operatore può controllare sino a quattro mezzi.

L’autonomia con un pieno di benzina è di circa 8 ore (l’esclusivo sistema di alimentazione ibrida  combina un motore a benzina ad alta potenza con un pacco batteria di grande capacità) e, oltre all’irrorazione, possono essere efficacemente impiegate in attività di trasporto e diserbo.

Da tener presente che Lj Tech produce anche irroratrici autonome specificamente destinate alla difesa delle uve da tavola.

 

CLAUS, IL ROBOT DI UPTOEARTH IN GRADO DI STUDIARE LO STATO DI SALUTE DELL’UVA DA TAVOLA

La Robotica nel vigneto

E, a proposito di uva da tavola, merita senz’altro una menzione Claus, presentato in occasione di LUV Fiera, la prima verticale di filiera dedicata all’uva da tavola, svoltasi a Bari lo scorso ottobre. Si tratta di un robot progettato dalla start-up UptoEarth per ottimizzare le operazioni nel vigneto, favorendo una gestione efficiente e precisa delle piante.

Il compito di Claus è di raccogliere dati riguar danti temperatura, umidità e pressione in vigneti a uva da tavola rivestiti da teli plastici, e la sua peculiarità è quella di riuscire a posizionarsi alla stessa altezza del grappolo, in modo da scattare foto che vadano a individuare malattie e parassiti, creando così un database atto a implementare l’intelligenza artificiale.

Il sistema di movimento funicolare mediante un cavo metallico permette a Claus di navigare tra i filari, con il sistema IoT che viene costantemente aggiornato per riconoscere con precisione le malattie. Claus sarà disponibile sul mercato verso la fine del 2025.

 

LA BRITANNICA QUEEN MARY UNIVERSITY IMPEGNATA, INSIEME A EXTEND ROBOTICS, NELLO SVILUPPO DI UNA VENDEMMIATRICE ROBOTIZZATA PER VIGNETI PREGIATI

La Robotica nel vigneto

Sul fronte della raccolta, i ricercatori della Queen Mary University of London (QMUL), in collaborazione con Extend Robotics e l’azienda vitivinicola Saffron Grange, stanno lavorando allo sviluppo di una vendemmiatrice robotizzata che sappia soddisfare gli elevati standard richiesti per le uve destinate alla produzione di vini pregiati.

Gli studi hanno portato alla realizzazione di un sistema robotico dotato di sensori avanzati e intelligenza artificiale in grado di rilevare la maturazione e raccogliere delicatamente l’uva tramite delle “dita” sensibili alla pressione. Per assicurarsi che la raccolta avvenga nel momento ottimale, il progetto ha portato allo sviluppo di tecnologie di robotica e intelligenza artificiale basato su un sistema di manipolazione e percezione di precisione che utilizza una tecnologia di analisi e imaging ottico basata sull’intelligenza artificiale, un’interfaccia di realtà virtuale che consente ai coltivatori di raccogliere in modo più efficiente e preciso ed un monitoraggio remoto della salute delle colture per una migliore qualità e rese più elevate.

 

 

 

 

 

 

OXIN, IL ROBOT MULTITASKING DI SMARTMACHINE GIÀ AL LAVORO NELLE VIGNE NEOZELANDESI DI PERNOT RICARD

La Robotica nel vigneto

Per svolgere tutte le attività all’interno del vigneto, la neozelandese Smart Machine ha sviluppato Oxin, in collaborazione con Pernod Ricard Winemakers, consociata interamente controllata dal produttore francese di vino e alcolici Pernod Ricard,  una delle più grandi aziende di bevande alcoliche al mondo.

Il cingolato Oxin, che sta già lavorando con successo nelle vigne di Pernot Ricard in Nuova Zelanda, viene descritto come il primo trattore da vigneto multitasking completamente autonomo al mondo. Grazie a sistemi di telecamere, sensori a infrarossi, RGB, LiDAR e radar, l’AgBot riesce a rilevare gli ostacoli in tempo reale e fornire feedback sull’ambiente.

Per affrontare il lavoro tra i filari utilizza mappe GPS, ricorrendo ad un sistema di sicurezza multilivello per garantire un funzionamento produttivo e sicuro negli ambienti di coltivazione in filari.

Una combinazione di attrezzi idraulici ed elettrici sulla macchina è in grado di svolgere contemporaneamente vari compiti come la rifilatura, la defogliazione, la falciatura e la pacciamatura. Tramite l’intuitiva interfaccia utente, infine, è possibile restare sempre aggiornati sullo stato del robot, con l’infrastruttura mobile e fissa Starlink che permette applicazioni remote.

 

GROUND CONTROL ROBOTICS, QUANDO IL MILLEPIEDI ISPIRA LA ROBOTICA DEL FUTURO

La Robotica nel vigneto

Spesso la scienza si ispira alla natura per progettare soluzioni all’avanguardia. È questo il caso dell’idea sviluppata dalla startup Ground Control Robotics (GCR) di Atlanta, che ha messo a punto un robot simile ad un millepiedi.

Il robot è composto da una testa contenente i sensori e da una serie di segmenti identici collegati da cavi, con i motori che sono disposti lungo il corpo e permettono movimenti flessibili così da superare ostacoli e superfici irregolari. Questa soluzione permette di contenere i costi, rendendo il robot ideale per il lavoro in vigneti e coltivazioni di mirtilli. L’automa è stato progettato per lavorare 24 ore su 24 in squadra con altri robot effettuando attività di monitoraggio, raccolta dati e diserbo mirato sia meccanico sia con l’ausilio di erbicidi.

 

PARLA ITALIANO FRASKY, IL ROBOT DI JOIINT LAB PER LA RACCOLTA DI DATI NEL VIGNETO

La Robotica nel vigneto

Per finire, passando all’Italia, non mancano di certo le soluzioni all’avanguardia nell’ambito della robotica e, come spesso accade, le università ed i centri di ricerca giocano un ruolo fondamentale in questo settore. È questo il caso di Frasky, un robot progettato per le applicazioni in vigna dal laboratorio JoiiNT LAB, frutto della partnership tra l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e Consorzio Intellimech, l’Università di Bergamo, Kilometro Rosso e Confindustria Bergamo, con il supporto di nove aziende.

Frasky, che è stato presentato a Vinitaly 2025 durante un evento organizzato da Confcooperative, per mostrare lo stato dell’arte dell’innovazione nel settore vitivinicolo, è in grado di percepire l’ambiente e muoversi al suo interno, raccogliendo dati per mappare lo stato di salute e produttivo delle coltivazioni in modo da agire con operazioni mirate sulle piante. Il robot italiano dispone di una base mobile per la navigazione outdoor, di un braccio robotico con un end-effector soft per manipolare delicatamente le piante di vite e di una telecamera in grado di rilevare e identificare gli oggetti. Frasky utilizza degli algoritmi di visione per rilevare l’uva, memorizzandone la posizione in modo da agevolare le operazioni tipiche dell’agricoltura di precisione.

 

 
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Fonte immagini: Extend Robotics, Ground Control Robotics, JoiiNT LAB. Lj Tech, MQ Autonomous Agritech, Smart Machine, UptoEarth, XAG Technologies.