Rostselmash, è crisi profonda per il più grande produttore russo di macchine agricole

Primo piano 04/06/2025 -
Rostselmash, è crisi profonda per il più grande produttore russo di macchine agricole

Rostselmash, la più grande azienda russa produttrice di macchine agricole, ha deciso di sospendere completamente la produzione nel mese di giugno mettendo in congedo tutti i suoi 15.000 dipendenti. Una decisione sofferta, presa per ottimizzare i costi di produzione nel contesto di un mercato in picchiata per effetto del calo di redditività degli agricoltori che ha frenato gli acquisti di macchine e attrezzature.

 

I 15.000 DIPENDENTI DEL COLOSSO RUSSO IN FERIE FORZATE NEL MESE DI GIUGNO PER ARGINARE GLI EFFETTI DEL CROLLO DELLA DOMANDA DI MACCHINARI AGRICOLI

Rostselmash

Si tratta del terzo anno di calo della domanda che ha costretto l’intero comparto russo della meccanica agricola a rivedere al ribasso i programmi produttivi. Secondo quanto riferito dall’azienda stessa, nel confronto del periodo gennaio-aprile 2021 con gli stessi quattro mesi del 2025 le vendite di mietitrebbie risultavano diminuite del 76%, quelle di trinciacaricatrici del 49% e quelle di trattori articolati del 48%.

Un autentico crollo che già nel marzo di quest’anno aveva costretto l’azienda, nel disperato tentativo di contenere le spese, a passare prima alla settimana lavorativa di quattro giorni, per poi deliberare il licenziamento di 2.000 dipendenti il mese successivo.

Da qui la decisione del congedo straordinario imposto ai dipendenti nel mese di giugno, che Rostselmash ha descritto come una riprogrammazione delle ferie solitamente previste in agosto o settembre e che appare come  un palliativo a fronte di una crisi profonda, senza precedenti.


Ti potrebbe interessare >>> Russia: la crisi incombe sul mercato delle macchine agricole nel 2025


 

PER ROSTSELMASH UN CALO DEL 130% DELL’UTILE NETTO NEL 2024

Mietitrebbia Rostselmash

Nel 2024, definito da Konstantin Babkin, comproprietario di Rostselmash, l’anno peggiore per le vendite di macchinari agricoli degli ultimi dieci anni, l’azienda ha registrato un calo del 130% dell’utile netto annuo, sceso a 6,9 miliardi di rubli (85,3 milioni di dollari), con un fatturato totale in calo di quasi 20 miliardi di rubli, attestatosi a 78,3 miliardi di rubli (965 milioni di dollari).

Al deterioramento del mercato interno si è affiancata la perdita dei mercati di esportazione europei e statunitensi per effetto delle sanzioni introdotte con lo scoppio del conflitto russo-ucraino. «Da tre anni a questa parte non vendiamo in Europa né mietitrebbie né trattori – ha dichiarato lo stesso Babkin al sito web 161.RU (Notizie di Rostov sul Don e della regione di Rostov) –.  Oggi il principale acquirente sono gli agricoltori russi ma, a causa della crisi dell’agricoltura nazionale, la domanda è crollata e gli stock di macchine agricole semoventi presso i rivenditori arrivano a coprire la domanda di sei mesi».

 

LA RICERCA DI NUOVE DESTINAZIONI PER L’EXPORT NON BASTA A COMPENSARE LE PERDITE

Le esportazioni di macchinari agricoli che nel 2021 ammontavano al 12% sono scese all’8% e, anche se Rostselmash sta cercando di individuare nuove destinazioni al suo export rivolgendosi alla Cina, al Kazakistan, alla Mongolia nonché testando le opportunità offerte dai mercati africani, le perdite rimangono considerevoli.

 

RINVIATI A TEMPO INDETERMINATO TUTTI GLI INVESTIMENTI A LUNGO TERMINE

 Rostselmash

Mentre l’azienda, come si legge in un comunicato ufficiale, si impegna a monitorare attentamente l’evoluzione del mercato delle macchine agricole, pronta a sfruttare il passaggio da dinamiche negative a positive per soddisfare la crescente domanda, il management ha provveduto ad elaborare un piano di adattamento alla situazione attuale, che, in aggiunta alle misure già prese, prevede al termine delle ferie anticipate la riduzione della settimana lavorativa a tre giorni nonché il rinvio a tempo indeterminato degli investimenti a lungo termine che dovevano essere avviati nel 2025 e che riguardavano la costruzione di una fonderia e di un impianto per trasmissioni idrostatiche per l’ammontare di 17 miliardi di rubli.

 

SMENTITA LA VENTILATA NAZIONALIZZAZIONE DELL’AZIENDA

Come riporta il sito russo glavpahar.ru, il ministero dell’Industria e del Commercio russo ha offerto un sostegno a Rostselmash con il rinvio del pagamento della cosiddetta “tassa di riciclaggio” al quarto trimestre del 2025 consentendo all’azienda di risparmiare circa 25 miliardi di rubli.

Sono circolate anche voci su una ventilata nazionalizzazione dell’azienda alle quali, stando al portale 161.RU, Babkin avrebbe replicato facendo presente che la crisi colpisce sia le aziende statali sia quelle private e la nazionalizzazione non costituisce una via d’uscita né ci sarebbero segnali che indichino la necessità di questo passaggio.

 

NEL MIRINO LA SCARSA COMPETITIVITÀ DEI MACCHINARI AGRICOLI “MADE IN RUSSIA”

 Mietitrebbia Rostselmash

C’è anche chi spera in una riapertura delle frontiere ma anche su questo punto l’affermazione di Babkin è stata perentoria: «La Russia non ha le migliori condizioni per la produzione. Il nostro metallo è più caro, l’elettricità è più cara, le tasse sono più care e i prestiti sono più cari. Pertanto, se non avremo il sostegno statale sotto forma di sussidi, perderemo la competizione».

«Se torneranno i marchi stranieri con la completa riapertura del mercato e non ci saranno misure di protezione – ha puntualizzato il comproprietario di Rostselmash – nel giro di pochi anni l’ingegneria meccanica in agricoltura scomparirà dal nostro Paese perché gli agricoltori saranno più propensi ad acquistare i macchinari agricoli occidentali favoriti da prezzi inferiori ai nostri».

 

 
© riproduzione riservata
Fonte immagini: Rostselmash
 

 

L'azienda del mese
Sotto i riflettori
Meccagri.it - Social media
Seguici su Facebook Seguici su Instagram Seguici su Youtube Seguici su Twitter
macchine vigneto