Sono già 26 – fra i quali Cina, India, Russia e Serbia – i Paesi che hanno aderito ai Codici Trattore dell’Ocse, che fissano gli standard qualitativi per le lavorazioni meccaniche in agricoltura. Oggi, grazie alla partnership a livello di Nazioni Unite e con altre organizzazioni internazionali, l’Ocse punta ad estendere tali standard in tutta l’America Latina, l’Africa e l’Asia. Questo il quadro che emerge dalla conferenza stampa tenutasi lo scorso febbraio a Parigi, presso la sede centrale dell’Organizzazione, nel corso della quale sono stati diffusi i dati sul processo di diffusione, a livello globale, dei requisiti qualitativi mediante attività di verifica e certificazione delle macchine. «Da quando è stato approvato il primo Codice nel 1959 – ha spiegato il presidente del Tavolo di coordinamento Ocse per le macchine agricole Sandro Liberatori nel corso della conferenza – le circa 30 postazioni Ocse, diffuse in tutto il mondo e incaricate di testare le macchine, hanno controllato oltre 3.000 diversi modelli di trattori». «Ma il lavoro da svolgere è ancora molto – ha aggiunto Liberatori – perché il numero di trattori attualmente in funzione a livello mondiale ammonta ad oltre 50 milioni di unità, inseriti nei più diversi contesti agricoli con un numero complessivo di addetti superiore al miliardo di persone, e dove non soltanto la sicurezza alimentare, la qualità e la eco-compatibilità delle produzioni, ma anche la sicurezza degli operatori e di tutti coloro che lavorano a stretto contatto con le macchine (nel mondo il 50% degli infortuni sui luoghi di lavoro avviene proprio nel settore agricolo) debbono essere salvaguardati». Nel corso della conferenza – che si è tenuta nell’ambito del Meeting annuale sui Codici Trattore organizzato nella capitale francese e che ha visto la partecipazione di esperti, costruttori e funzionari governativi – è stato precisato come gli obiettivi principali dei Codici Trattore siano quelli di migliorare la sicurezza dell’operatore testando le strutture protettive della trattrice, aumentare la tutela dell’ambiente incentivando l’efficienza nei consumi di carburante e riducendo le emissioni dei propulsori, garantire la sicurezza alimentare e agevolare gli scambi commerciali. La diffusione degli standard Ocse rappresenta dunque una sfida per la qualità complessiva del sistema agricolo e richiede – questa la raccomandazione che è emersa dal Meeting – un aggiornamento delle metodiche per l’effettuazione dei test di verifica tecnica dei macchinari, un’opera di comunicazione sistematica per sensibilizzare le case costruttrici e soggetti utilizzatori, una cooperazione fra tutti gli enti che hanno ruolo in tema di agricoltura e sviluppo.
Le organizzazioni internazionali che, in partnership con l’Ocse, attualmente collaborano ai Codici Trattore sono l’Unido (United Nations Industrial Development Organization), la Fao (Food and Agriculture Organization of the United Nations), la Commissione Europea (CE) e l’Unescap (United Nations Economic and Social Commission for Asia and the Pacific).
Per ulteriori informazioni è possibile contattare la Divisione Media dell’Ocse(news.contact@oecd.org; tel: + 33 1 4524 9700) o Michael Ryan, direttore dell’Agricultural Codes and Schemes Division dell’OCSE (michael.ryan@oecd.org; tel: + 33 1 4524 8558).
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