Tafe: dall’India un ponte verso l’Europa con l’acquisizione della serba Imt

Tafe: dall’India un ponte verso l’Europa con l’acquisizione della serba Imt

Il colosso indiano Tractors and Farm Equipment Limited (Tafe), terzo produttore al mondo di trattori per unità commercializzate e al secondo posto sul mercato indiano con oltre 150mila trattori venduti annualmente in più di 75 paesi – a testimonianza di un’ottima propensione all’export – ed un fatturato che supera i 93 miliardi di rupie indiane, ha acquisito lo scorso aprile la società serba Imt, acronimo di Industrija Masina i Traktora (Industry of Machinery and Tractors), con sede a Belgrado.

 

INDUSTRIJA MASINA I TRAKTORA: L’USCITA DI SCENA NEL 2015

La cifra sborsata dal costruttore indiano, stando a quanto riferito dai media serbi, è stata pari a 66,8 milioni di dinari (poco meno di 600mila euro) e Tafe sarebbe stata l’unica azienda a partecipare all’asta di acquisto delle strutture di produzione, ubicate a Jarkovac vicino a Secanj, dei macchinari e del marchio di Imt, che nel 2015, essendo risultata insolvente verso i creditori per l’ammontare di 186 milioni di euro, per effetto soprattutto della guerra civile dei Balcani e della dissoluzione della Jugoslavia, si era vista costretta a dichiarare bancarotta e a cessare la produzione.

 

UN ILLUSTRE PASSATO ALLE SPALLE

Imt, marchio storico in ambito trattoristico e con una buona diffusione nei mercati dell’Europa orientale, del Nord Africa e dei Balcani, si legge nel comunicato stampa diffuso da Tafe, ha svolto per lungo tempo un ruolo di pioniere nella meccanizzazione agricola e nella evoluzione tecnologica dei trattori disponendo di un proprio centro di ricerca e sviluppo.

 

TRATTORI ED ANCHE ATTREZZATURE

In particolare, per quel che riguarda i trattori, i prodotti della società serba, che vantava in piena attività una produzione di circa 40mila trattori all’anno, si collocavano nel segmento di potenza da 35 a 220 cavalli ed erano adatti a differenti applicazioni: dal campo aperto ai frutteti e vigneti ad attività collaterali all’agricoltura.

Sul fronte della attrezzature, invece, la produzione di Imt comprendeva aratri, coltivatori, seminatrici universali e di precisione, rimorchi e carrelli elevatori.

 

TAFE-IMT, LEGATE DA UNA PARTNESHIP DI LUNGA DURATA

L’interesse di Tafe nei confronti di Imt si giustifica con il fatto che il costruttore indiano ha intrattenuto per lungo tempo rapporti di partnership con l’azienda serba  sulla base di accordi commerciali che prevedevano la fornitura di componenti, parti meccaniche e supporto tecnico.

Tafe pertanto, come riferisce il succitato comunicato stampa, continuerà ad effetuare queste forniture per i trattori che verranno prodotti con il brand Imt.

 

UN’ACQUISIZIONE STRATEGICA

Ma c’è di più. «L’acquisizione di Imt avrà un ruolo-chiave nei piani strategici di crescita di Tafe in futuro», ha sottolineato Mallika Srinivasan, presidente e amministratore delegato di Tafe nonché membro del consiglio di amministrazione di Agco in quanto detentrice di una quota consistente del pacchetto azionario della corporation americana.

Quali reali finalità si prefigga Tafe con l’acquisto di Imt, considerate anche le modeste dimensioni del mercato trattoristico serbo che non giustificherrebero l’investimento fatto, ci viene spiegato con chiarezza nell’intervista che la stessa Srinivasan ha rilasciato di recente al portale indiano ET Auto.

 

OBIETTIVO: 5.000 TRATTORI NEI PROSSIMI CINQUE ANNI

«Riteniamo che Imt goda di una buona reputazione nell’intera area dei Balcani, oltre a disporre di considerevoli capacità di progettazione dei prodotti, ­– ha dichiarato la “regina dei trattori” – e dal momento che Tafe già opera in alcuni di questi mercati l’acquisizione di Imt ci offre di l’opportunità di rafforzare la nostra presenza su quel territorio nel nostro segmento di mercato che è quello dei trattori da 35 a 100 cavalli».

Qualche altra informazione per meglio delineare lo scenario in questione ci viene fornita dal portale Serbian Monitor.com. secondo il quale Tafe avrebbe annunciato di voler raggiungere nell’arco del prossimo quinquennio la produzione di almeno 5.000 trattori, per poi raddoppiare questo target.

 

CON LO SGUARDO RIVOLTO AL VECCHIO CONTINENTE

Stando alle dichiarazioni di Kamal Ahuja, manager di Tafe per l’Europa, la compagnia indiana avrebbe intenzione di realizzare una nuova fabbrica, non si sa ancora dove ma sicuramente non a Belgrado che non risulta adatta ad ospitare stabilimenti dell’industria pesante, e da qui dovrebbero uscire anche dei trattori destinati ai mercati europei.

Da tener presente che nel caso di mercati con i quali la Serbia ha accordi di libero scambio le esportazioni saranno esenti da dazi doganali.

 

IL PLACET DEL GOVERNO SERBO

Il portale riporta anche le dichiarazioni di Ana Brnabic, primo ministro della Serbia, secondo la quale il rilancio di una ex fabbrica di trattori locale porterà benefici non solo gli agricoltori serbi che potranno acquistare più facilmente i pezzi di ricambio, ma anche all’intera economia del Paese, visto che lo scorso anno sono stati prodotti in Serbia soltanto 400 trattori.

«Finalmente – ha aggiunto Brnabic – i sussidi forniti dallo Stato per l’acquisto di trattori non saranno più destinati esclusivamente all’acquisto di mezzi d’importazione».

 

© Barbara Mengozzi

vedi anche:

La scalata ad Agco della “regina dei trattori”
 

IMTTafe
L'azienda del mese
Sotto i riflettori
Meccagri.it - Social media
Seguici su Facebook Seguici su Instagram Seguici su Youtube Seguici su Twitter
macchine vigneto