Turchia: il trattore riprende la corsa

Mercati 06/11/2014 -
Turchia: il trattore riprende la corsa

L’Italia costituisce il più importante mercato di sbocco per i macchinari agricoli prodotti in Turchia. Si giustifica così, sulla scia del grande interesse dei costruttori di macchine agricole turchi per il nostro Paese, la partecipazione all’Eima (Padiglione 36, Stand F11) di Turkish Machinery, il grande gruppo che rappresenta le aziende esportatrici di macchinari in genere, presente a Bologna con Tarmakbir (Associazione turca dei costruttori di macchine agricole), Pomsad (Associazione turca dei costruttori di pompe e valvole) e 90 espositori singoli.

 

LA PRESENZA ALL’EIMA: VOGLIA DI PARTNERSHIP

TURCHIA_Tarmakbir

La partecipazione alla rasssegna bolognese testimonia la volontà di Turkish Machinery di confermare il processo di crescita di cui si è resa protagonista in Europa, rafforzando da un lato la propria posizione nel Vecchio Continente e dall’altro promuovendo una grande partnership con il comparto agricolo e la meccanizzazione agricola italiana.

«La vicinanza tra Italia e Turchia rappresenta per i due Paesi un grande vantaggio per investire in maniera bilaterale e sviluppare le relazioni commerciali. È tempo di collaborare per cogliere le opportunità esistenti sia per l’Italia sia per la Turchia», ha dichiarato Adnan Dalgakıran, presidente del consiglio di amministrazione di Turkish Machinery.

 

AI VERTICI PER PRODUTTIVITÀ IN EUROPA

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Come ha fatto presente Dalgakıran, il valore dell’export di macchinari della Turchia, che ammontava a 3 miliardi di dollari nel 2003, ha raggiunto i 14 miliardi di dollari nel 2013 ed il rapporto tra esportazioni ed importazioni nel settore dei macchinari è salito negli ultimi 10 anni dal 29% al 45%.

«Si tratta dunque di un mercato in rapida crescita – ha aggiunto Dalgakıran – che dispone di una manodopera altamente qualificata, giovane, dinamica e creativa, e di forti infrastrutture, grazie all’aumento degli strumenti per il sostegno finanziario messi a disposizione dal governo».

Stando ai dati forniti nel sito di Tarmakbil (www.tarmakbir.org), l’associazione che raggruppa circa 250 aziende e che all’inizio di quest’anno è entrata a far parte del Cema, il Pil agricolo della Turchia, pari nel 2002 a 23,7 miliardi di dollari, aveva raggiunto i 62,5 miliardi di dollari nel 2012, facendo conquistare al Paese il settimo posto assoluto per produttività nello scenario agricolo mondiale ed il primo posto in quello europeo.

 

MACCHINE AGRICOLE, EXPORT A QUOTA 660 MILIONI DI DOLLARI

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In Turchia l’industria della meccanizzazione agricola occupa attualmente il 6° posto per il valore delle esportazioni, che nei primi nove mesi del 2014 ha toccato quota 550 milioni di dollari, con un aumento del 25% rispetto allo stesso periodo del 2013.

Lo scorso anno l’export di settore ha fatto segnare complessivamente un valore di 660 milioni di dollari, di cui 342 milioni provenienti dal comparto dei trattori, 264 milioni da quello delle attrezzature agricole e 55 milioni dalle parti di ricambio per trattori. L’Europa ha assorbito il 34% del totale delle esportazioni turche di macchine agricole, gli Usa il 23%, l’Asia il 20%, l’Africa il 12% e le Repubbliche turche il 6%.

 

ITALIA PRIMO ACQUIRENTE MA ANCHE ESPORTATORE

Sempre nel 2013 l’Italia si è rivelata il principale acquirente delle macchine agricole di provenienza turca, considerate nel loro insieme, seguita da Stati Uniti d’America, Iraq, Azerbaijian e Marocco e complessivamente verso questi 5 Paesi si è diretto il 40% delle esportazioni di macchine agricole della Turchia.

Analizzando i dati scomposti per grandi famiglie di prodotti, l’Italia figurava al secondo posto della classifica dei Paesi importatori di trattori dalla Turchia e al terzo posto di quella dei Paesi importatori di attrezzature agricole. Negli acquisti di trattori era preceduta dagli Stati Uniti e seguita da Marocco, Sud Africa e Polonia (questi 5 Paesi lo scorso anno hanno contribuito assieme ad oltre la metà dell’export di trattori dalla Turchia), in quelli di attrezzature agricole la precedevano Iraq e l’Azerbaijian e la seguivano Francia e Bulgaria.

 L’Italia gioca però un ruolo considerevole anche per quanto riguarda le importazioni di macchine agricole da parte della Turchia e nel 2012, insieme a India e Stati Uniti, ha contribuito per il 45% al valore complessivo quantificato in 690 milioni di dollari.

 

L’INDUSTRIA LOCALE

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Secondo i dati ufficiali, il settore delle macchine agricole conta in Turchia un migliaio di aziende e circa 500 sono costruttori. Come riportato nello studio “Turchia. Importatori/distributori macchine ed attrezzature per l’agricoltura“ realizzato da Mantova Export, nel settore “trattore” più di 20 aziende rappresentano circa 40 marchi e 9 aziende sono registrate come produttori. Il settore dà lavoro a circa 25.000 persone di cui 4.000 sono impegnati nel settore dei trattori e quasi il 20% degli occupati è costituito da “colletti bianchi”.

I produttori locali al momento valutano solamente collaborazioni con partner esteri in forma di produzione e/o commercializzazione congiunta.

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Tra le principali aziende produttrici di trattori figura Türk Traktör, la joint venture tra Cnh Industrial e Koç Holding, che a Erenler ha recentemente aperto i battenti del suo secondo stabilimento deputato alla produzione di trattori Case IH e New Holland Agriculture destinati sia al merato locale sia all’export, con  una capacità  produttiva, sommata a quella del primo impianto di Ankara, che può raggiungere i 50.000 trattori annui.

In Turchia è presente anche Same Deutz-Fahr con uno stabilimento produttivo a Bandirma, nel nord-ovest del Paese.

Sempre a detta di Tarmakbir, la Turchia ha dimostrato di sapersi adattare rapidamente agli standard di produzione internazionali e, per quanto riguarda i livelli di emissioni dei trattori, che attualmente ancora non soddisfano le normative europee, dovrebbero essere a norma al più tardi entro il 2016.

 

IN CRESCITA LE IMMATRICOLAZIONI DI TRATTORI

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Negli anni la Turchia è diventata il quinto più grande mercato di trattori nel Mondo (escludendo India e Cina). Nei primi nove mesi di quest’anno secondo le cifre fornite da Tarmakbir, la produzione di trattori ha raggiunto in Turchia le 40.841 unità, con un incremento del 18,7% rispetto allo stesso periodo del 2013.

In deciso e progressivo incremento dall’inizio dell’anno anche le immatricolazioni che nel periodo gennaio-agosto ammontavano a 34.361 unità (+15% rispetto allo stesso periodo del 2013): un risultato che fa ben sperare per una chiusura dell’anno brillante, anche se non ai livelli record del 2011 (oltre 60mila unità immatricolate).

 

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