Per Valtra il 2022 è stato un anno molto importante che ha visto il lancio di una nuova gamma di prodotto interamente costruita ed assemblata nel proprio stabilimento di Suolahti, l’industria di costruzione di trattori più a nord del mondo. Con la nuova serie Q presentata di recente a Eima 2022, il costruttore finlandese amplia gli standard produttivi arrivando così ad assemblare macchine fino a 305 CV di potenza e superare quella che era la serie T come gamma più potente prodotta all’interno del proprio stabilimento: la serie S infatti viene prodotta a Beauvais nel centro produttivo di Massey Ferguson, ma ancora non per molto.
UN’EVOLUZIONE CONTINUA
Con il trascorrere del tempo e l’evoluzione dei propri prodotti, quando si parla di Valtra si ha sempre più una concezione vicina alle esigenze del mercato europeo e non soltanto quelle del Nord e dei paesi freddi. Il marchio finlandese, che ha costruito oltre 400.000 macchine in cinquant’anni di produzione, dal 1951 ad arrivare al 2001, ha apportato tanta innovazione con l’introduzione della serie Q, una serie che raggiunge i 300 CV nel modello di punta. E per dare un altro numero sono oltre 56.000 le macchine prodotte appartenenti alla serie T, costruite dalla primissima T“0” fino alla più famosa conosciuta gamma T5.
Lo stabilimento finlandese sembra molto lontano dall’Italia, in realtà è più vicino di quanto si possa immaginare: circa il 40% dei componenti arriva dalla motor valley italiana; un dato che permette di comprendere l’alta qualità della componentistica impiegata. È stato speso 1 miliardo in ricerca e sviluppo, di cui fanno parte anche software e tecnologie, fondamentali per migliorare la guida delle macchine e in cui rientra la svolta automatica che è stata di recente implementata negli aggiornamenti software dello SmartTouch.
PERCHÉ UNA SERIE INTERMEDIA

La presentazione della serie Q presso l’Hotel Parma & Congressi ha accolto in 2 settimane di presentazioni e prove in campo (quando il meteo lo consentiva) concessionari e professionisti del settore che sono arrivati da tutta Italia. Circa 400 persone quelle che sono passate e che hanno analizzato e testato le caratteristiche della nuova serie di Valtra.
La motivazione è intuitiva tanto quanto semplice: con la serie T, Valtra mette a disposizione un trattore di circa 80 quintali di peso e fino a 250 cavalli di potenza, con la serie S invece si parla di circa 120 quintali di peso e potenze fino a 400 cavalli. Questi valori danno spazio alla serie intermedia che può andare ad interporsi tra la T e la S, ovvero una macchina da circa 92 quintali di peso con un passo di 3 metri. Ecco perché nasce Valtra Q, la gamma capace di competere con i leader di mercato in un segmento molto rilevante per l’Italia e che conta circa 1.200 macchine vendute negli ultimi due anni.
Si comprende così la scelta di Valtra Italia che, per mostrare dal vivo al pubblico le grandi potenzialità di quest’ultima nata e “toccarne con mano” la potenza, dal 25 novembre al 2 dicembre scorsi ha organizzato nei presi di Parma un evento a porte chiuse dedicato a clienti selezionati.
I FANTASTICI SONO CINQUE

Valtra Q305
Sono cinque i modelli che vanno a formare la serie Q, tutti equipaggiati dello stesso motore a geometria fissa AGCO Power da 7,4 l, dal più piccolo Q225 ad arrivare al top di gamma il Q305, passando per i modelli Q245, Q265 e Q285. Per tutti i modelli il regime nominale è ridotto a 1.950 g/min, mentre la potenza massima viene raggiunta a 1.850 g/min. Questa concezione, fatta non solo per lavorare a più basso regime riducendo i consumi, consente anche di erogare potenze elevate tra i 1.500 e i 1.800 g/min, valori appena sopra le rotazioni motore che definiscono la coppia massima, quest’ultima disponibile nei suoi massimali tra i 1.000 e 1.500 g/min.

Valtra Q285
Gli incroci di coppia massima e potenza massima sono quindi molto ravvicinati, ciò sta ad indicare che una volta raggiunta la coppia massima il motore avrà potenza crescente fino al valore di massima potenza, raggiunto circa 50-100 g/min più in basso rispetto ai classici 1.900-1.950 g/min.
DI POTENZA CE N’È ANCORA

Sotto i cofani il motore AGCO Power da 7,4 l, in posizione arretrata e verso la cabina, che consente di avere un maggiore sterzo e lasciare più spazio nei radiatori.
Notevole la coppia di questi motori che raggiunge 1.280 N/m per i due modelli più potenti (Q285 e Q305, i due in campo all’evento di Parma) ed è tra i valori più alti della categoria. Una caratteristica molto importante dell’extra potenza di questo AGCO Power 7,4 l; è che si attiva anche da fermo e non solo in movimento, a differenza di gran parte delle macchine della concorrenza. Questo vuol dire che è resa disponibile anche con cippatrici, attrezzature statiche, o tutti quegli attrezzi che lavorano alla PTO ma a bassissime velocità (<100 m/min). Si attiva anche con un’elevata richiesta idraulica e il trasporto sopra i 18 km/h.
Il motore è compatto e costruito per stare il più possibile vicino alla cabina, questo comporta due importanti conseguenze: la prima è la riduzione del volume cofano motore, che quindi permette una costruzione del telaio e degli assali atta ad avere un maggior raggio di sterzata capace di rendere la macchina molto maneggevole, e come seconda conseguenza per costituzione si possono montare radiatori di più grande dimensione e con una luce più ampia per una miglior pulizia. La terza conseguenza, non meno importante, è la visibilità incrementata grazie ad un cofano motore meno voluminoso.
SOLO VARIAZIONE CONTINUA
La propulsione della serie Q è garantita dalla trasmissione CVT ML260 progettata e sviluppata interamente da AGCO in Germania. Sono due le gamme di lavoro all’interno delle quali spaziano rispettivamente le velocità da zero fino a 28 km/h e da zero fino a 55 km/h, velocità massima raggiunta con soli 1.500 giri motore.
È possibile utilizzare la gestione in modalità automatica per far si che sia la macchina, attraverso la propria elettronica, a selezionare automaticamente i giri del motore più bassi possibile per mantenere il consumo di carburante ai minimi livelli; oppure si può intervenire manualmente sulla trasmissione con un controllo diretto da parte dell’operatore (scala da -2 a +2) per variare la risposta del motore a seconda del carico sulla trasmissione: in questo caso si avrà una reattività più o meno aggressiva a parità di sforzo e input sul pedale.
ELEVATO RENDIMENTO E COMFORT
Alcune nozioni importanti che emergono dalla presentazione della serie Q sono quelle di avere una buona parte della componente meccanica che interviene nell’avanzamento, in combinazione con la componente idrostatica, per cui la trasmissione CVT è ripartita al 50% tra le due parti a 0 km/h, mentre i punti di massima efficienza a 18 e 55 km/h vengono sviluppati interamente con la componente meccanica, per il miglior rendimento possibile. In retromarcia lavorano solamente le componenti idrauliche mentre con la guida retroversa il funzionamento è quello standard con la componente meccanica attiva.
Un’altra particolarità è quella di una trasmissione che non pompa olio quando la macchina è ferma, questo può diventare un fattore rilevante in alcune applicazioni come per esempio i lavori di stoccaggio dell’insilato in trincea.
QUANDO L’ARIA È MEGLIO DELL’OLIO

Valtra predilige le sospensioni ad aria, materia che non cambia viscosità al variare della temperatura.
L’impiego dei trattori alle basse temperature ha indirizzato Valtra – anche per il modello Q – a prediligere il funzionamento pneumatico delle sospensioni a discapito di quello idraulico: a differenza dell’olio l’aria non subisce variazioni di viscosità al variare della temperatura.

Il ponte anteriore sospeso ad aria e l’angolo di sterzata, che combinato al passo di 3.050 mm garantisce al Q uno dei rapporti passo/manovrabilità migliori della categoria.
I 25 anni di esperienza con gli assali anteriori e sospensioni pneumatiche hanno dato frutto all’Aires, con un’oscillazione sospesa di +/- 9° e un’escursione di +/- 50 mm. Il sistema è molto indicato anche nel caso dell’impiego del caricatore frontale: su una serie di questa stazza e corrispondenti carichi elevati (maggiori rispetto ad un trattore di più piccola taglia) è importante che la sospensione lavori in modo ottimale. Sono in totale due martinetti e due soffioni pneumatici a garantire la sospensione completa della macchina sull’assale anteriore e sulla cabina.
L’IDRAULICA: IMPIANTO DA 200 LITRI AL MINUTO, CON PORTATA MASSIMA DISPONIBILE A 1.650 GIRI AL MINUTO IN MODALITÀ ECOPOWER

Il posteriore e l’idraulica della serie Q, sollevatore da 10 t.
Di solito è alla fine del capitolo che si parla degli optional. In realtà in questo modello è importante sottolineare che Valtra mette a disposizione 200 l/min in modalità Ecopower: a 1.650 g/min si ha la massima portata idraulica, un altro escamotage del costruttore finlandese per abbassare ulteriormente i consumi. Un optional decisamente suggerito al momento dell’acquisto.
Per quanto riguarda i sollevamenti la macchina si equipaggia con un sollevatore posteriore da 10 t di capacità e uno anteriore da 4,8 t, sufficienti per le attrezzature utilizzate in questa categoria.
PESI DA CAMPIONE

La luce libera da terra molto ampia, parte da un minimo di 58 cm, e la campana ribassata per il mercato italiano, conseguenza dell’altezza notevole da terra.
La luce libera da terra è la più ampia sul mercato all’interno di questa fascia di potenza, dai 58 ai 63 cm. La massa massima ammissibile è invece di 160 q, garantendo così elevata portata e un margine maggiore per i trasferimenti in sicurezza anche con pesanti attrezzature e zavorre importanti.

Numerose le possibilità di zavorramento del trattore: in questo caso sono state applicate le ciambelle da 250 kg l’una, per un totale di 1 t sull’assale posteriore.
Queste ultime infatti, di derivazione dalla serie S, possono essere composte da pesi variabili fino a 2.300 kg all’anteriore, 250 oppure 500 kg nelle ruote posteriori e un peso di 180 kg nel sottoscocca. Il tutto per un totale di quasi 3,5 ton, ideali per appesantire la macchina per i lavori gravosi. La ripartizione dei pesi a vuoto è 41-59% rispettivamente tra anteriore e posteriore.
Riguardo alle dimensioni è invece ottimale la soluzione di rimanere nell’ingombro massimo di 2,55 m di larghezza con la gommatura 710 al posteriore.
SOLUZIONI ILLIMITATE

Per il 2023 Valtra migliorerà ulteriormente il proprio sistema di telegonfiaggio, rendendo possibile l’adattamento di pressione in pochi secondi di pompaggio.
Unlimited: un cavallo di battaglia che per Valtra non è soltanto una chicca per permettere di personalizzare le macchine, ma è anche un modo per farsi vedere vicina alle esigenze dei più svariati clienti e differenziarsi notevolmente dalla concorrenza.
Grazie a questo nome e allo stabilimento Unlimited dedicato, Valtra può adattare le proprie macchine ai più svariati impieghi: forestale, municipale, manutenzioni aeroportuali, fino addirittura all’utilizzo militare. E la serie Valtra Q non è esclusa da questo pacchetto di soluzioni. Nella versione 2022 c’è già presente un sistema di telegonfiaggio che impiega qualche minuto per adattare la pressione degli pneumatici al valore desiderato, e arriverà nel 2023 la soluzione che ridurrà le tempistiche addirittura a qualche secondo.

La guida reversibile TwinTrac sul nuovo Valtra Q: una combinazione ottimale per lavori in retroversa con il sollevatore posteriore.
Oltre a questo, il nuovo Q può ovviamente dotarsi anche della cabina con guida retroversa TwinTrac già ampiamente utilizzata su altri modelli: un piantone dello sterzo, una pedaliera secondaria e un display integrato nel montante consentono la guida reversibile per lavorare comodamente in avanti con la massima visuale sul posteriore della macchina. Il tutto in meno di un minuto di rotazione e preparazione del sedile conducente.
TECNOLOGIA VALTRA: NON SOLO PER ANDARE DRITTI

Il trattore in fase di svolta autonoma grazie al sistema SmartTurn.
Con l’ultimo importante aggiornamento Valtra ha integrato nei propri sistemi di guida satellitare anche un’automazione capace di rendere il trattore completamente (o quasi) autonomo nel momento in cui si arriva in campo e si imposta la prima linea guida e alcuni parametri annessi.

La pagina delle regolazioni dei parametri di svolta automatica.
È il Valtra SmartTurn: attraverso gli schemi di svolta automatici il trattore eseguirà in completa autonomia le svolte di fine campo in completa gestione anche per quel che riguarda i parametri del lavoro e le attrezzature.

La pagina delle regolazioni dell’attrezzatura in uso durante la svolta automatica.
L’operatore può infatti decidere quale sequenza applicare nella lavorazione dettando i parametri da modificare, ad esempio velocità, distributore idraulico sollevatore e giri del motore.

La schermata principale di SmartTurn e alcune impostazioni già assegnate.
Una volta che il trattore si riconosce nei limiti della capezzagna (è necessario attivare Auto U-Pilot che consente di avviare automaticamente la sequenza quando il trattore supera il limite di capezzagna impostato) svolgerà le relative operazioni e svolterà in completa autogestione, rientrando nella passata pre-selezionata dalla modalità di lavoro (a destra o sinistra, saltandone una, due o tre) e procedendo con le funzioni di lavoro per abbassare il sollevatore e/o mettere in azione l’attrezzatura.

L’impostazione che crea la capezzagna in combinazione con il sistema Auto U-Pilot.
Oltre a Valtra Guide, la soluzione di guida automatica su base GPS, Valtra offre anche il Section Control con Multiboom e il Variable Rate Control.

I parametri di attivazione dei comandi di lavoro che si attivano all’ingresso e all’uscita del perimetro designato con U-Pilot.
In campo nel parmense si è potuto toccare con mano la soluzione SmartTurn, su di uno sgargiante esemplare della serie N, in livrea arancione e allestimento Unlimited.
TELECAMERE ALL’AVANGUARDIA
Per completare il pacchetto di innovazioni che Valtra introduce all’interno dei propri modelli e con la presentazione della serie Q, c’è un sistema capace di migliorare la sicurezza e la guida su strada dei veicoli aziendali, il Valtra Unlimited View.
Disponibile per la serie N, T, e Q: tre telecamere possono essere posizionate in punti strategici così da rendere visibile gli angoli morti all’occhio dell’operatore che guida il trattore. Due camere frontali e una posteriore vengono collegate ad un display aggiuntivo attraverso cavo, no wireless, così da render le immagini sempre chiare, nitide e senza alcun ritardo.
L’operatore, attraverso un display dedicato e che quindi non va a togliere spazio dal display principale, riesce a vedere in tempo reale ciò che succede all’interno dei propri angoli morti: che sia per vedere l’arrivo di una macchina, l’attraversamento di un pedone un impiego della retromarcia con il rimorchio, l’operatore ha un maggiore controllo di ciò che accade intorno al proprio veicolo e quindi può svolgere le operazioni di trasferimento in maniera più rapida e sicura. Un ulteriore passo avanti per agevolare coloro che utilizzano i trattori Valtra.
© Alessandro Agri957