Agrilevante, “termometro” dei mercati mediterranei

Mercati 10/10/2013 -
Agrilevante, “termometro” dei mercati mediterranei

Con le sue 250 industrie espositrici, provenienti da 20 Paesi, e con l’alto numero di operatori e delegati esteri, Agrilevante 2013 si conferma un evento clou non solo per le nostre regioni meridionali ma per l’intero bacino del Mediterraneo, offrendo tra l’altro la possibilità di  monitorare l’andamento del mercato in un’area, quella mediterranea appunto, che ha grandi potenzialità ma che sconta ancora, in vari Paesi, difficoltà di carattere economico e politico.

Come ha sottolineato Massimo Goldoni, presidente di Unacoma, nel corso della conferenza stampa di presentazione della biennale barese, rispetto alla situazione di due anni fa, pesantemente condizionata dagli effetti della Primavera Araba, dalle difficoltà politiche ed economiche in vari Paesi dell’Africa settentrionale e del Medioriente, nonché dalla situazione economica difficile dei Paesi europei dell’area mediterranea, lo scenario sembra meno critico, e quindi più promettente anche per quanto riguarda lo sviluppo degli scambi commerciali in un settore strategico come quello della meccanizzazione agricola.

Paesi come l’Algeria, l’Egitto e il Marocco, che avevano subito un vero e proprio crollo del mercato della meccanizzazione fra il 2010 e il 2011, mostrano già ora importanti segnali di ripresa. Secondo un’indagine relativa all’andamento del mercato delle trattrici – realizzata da Nomisma per conto di FederUnacoma su dati Trademap – nel 2012 le importazioni di trattrici registrano, in valore, un recupero molto forte in Algeria (+83% rispetto al 2011), un recupero vistoso anche in Egitto (+25%), e in Tunisia (+78%).

Import_Trattrici

 

ALGERIA, VERSO UNA MECCANIZZAZIONE MODERNA ED EFFICIENTE

 

Algeria ed Egitto sono i due Paesi africani che detengono attualmente il primato nell’ambito della dotazione di trattrici. Come risulta dal Progetto PianetaTerra, elaborato da FederUnacoma per lo sviluppo della meccanizzazione sui mercati internazionali, l’agricoltura algerina ricopre un ruolo non marginale nell’economia nazionale ed assorbe circa il 23% della popolazione attiva, contribuendo in misura del 10% alla formazione del Pil. In materia di prodotti agricoli il Paese dipende però ancora fortemente dalle importazioni, tanto che il Governo ha varato un piano strategico per perseguire la sicurezza alimentare attraverso l’incremento delle produzioni locali, prefiggendosi di raggiungere questo obiettivo anche mediante il ricorso ad una meccanizzazione più moderna ed efficiente.

Per quanto riguarda le esportazioni italiane di trattrici e macchine agricole in Algeria, nel 2012 (fonte: Istat) sono cresciute del 57% in termini di valore (attestandosi a più di 36 milioni di euro) in confronto all’anno precedente e hanno proseguito nel loro trend positivo anche nei primi cinque mesi dell’anno in corso, segnando un aumento di oltre il 70% rispetto allo stesso periodo del 2012. Ancora più brillante il trend relativo al solo export delle trattrici che, secondo le elaborazioni Nomisma su dati Trademap, ha fatto registrare nel 2012 un brillantissimo incremento dell’88% sull’anno precedente.

Algeria-TabAgeria-Tab2Va inoltre considerato il forte interesse con il quale l’Algeria guarda alle aziende straniere intenzionate ad investire nel Paese per avviare delle partnership con realtà del posto finalizzate alla produzione di macchine agricole, e loro componenti, destinate inizialmente a garantire il fabbisogno di meccanizzazione dell’agricoltura locale. Ma l’obiettivo a medio-lungo termine è quello di diventare una nazione esportatrice di beni strumentali (incluse logicamente le macchine agricole) verso i Paesi del Nordafrica e dell’Africa sub-sahariana.

 

EGITTO, EXPORT ITALIANO IN RIPRESA

 

L’Egitto è un altro mercato da tenere sotto attenta osservazione per cogliere tempestivamente le opportunità di business nel momento in cui, dopo la crisi politica, si creeranno le condizioni per un risveglio delle attività economiche. Nel Paese l’agricoltura rappresenta una formidabile risorsa, coprendo il 15,5% del Pil e, soprattutto, impiegando il 36% della popolazione.

Sul fronte delle macchine agricole, l’Italia occupa la seconda posizione dopo gli Usa – la nostra quota di trattrici si aggira intorno al 10% – e, se nel 2011 l’export italiano in terra egiziana ha subito una netta battuta d’arresto (segnando un -50% in volumi e un -20% in valore), l’anno scorso è andata meglio (+2% in valore) e i dati relativi al periodo gennaio-maggio 2013 registrano un incremento del 6% sui primi cinque mesi dell’anno precedente. D’altronde, come era inevitabile, la difficile situazione in cui versa l’Egitto ha rallentato il processo di aggiornamento del parco macchine (poco più di 115 mila trattrici censite nel 2011), che risulta comunque assolutamente necessario.

Egitto-Tab

Egitto-Tab2

Circa la possibilità di sviluppare insediamenti produttivi aperti anche ad investitori europei, il Governo egiziano ha promosso la costituzione di 42 zone industriali in 19 governatorati del Paese con dotazioni finanziarie consistenti per la realizzazione dei fabbricati e delle infrastrutture.

 

MAROCCO, UN SOLIDO PARTNER

 

Uno dei Paesi dell’area mediterranea più stimolanti per l’industria della meccanizzazione agricola, infine, è sicuramente il Marocco, dove l’agricoltura contribuisce per il 20% alla formazione del Pil nazionale. Lo sviluppo del settore primario non può prescindere da un sensibile incremento della dotazione di macchine per le colture specifiche di questa nazione che, dopo la “Primavera araba”, sta puntando anche sugli investimenti per la cooperazione tecnico-economica in agricoltura. Basti pensare che a malapena un 50% delle attività agricole marocchine si avvale di macchine (il parco trattrici non supera le 50 mila unità), percentuale oggettivamente esigua per un Paese molto esteso e con enormi margini di crescita dei propri territori coltivati (oggi soltanto un 13% della superficie totale).

Marocco-Tab

Marocco-Tab2

Le opportunità di business, inoltre, sono  interessanti anche in considerazione dei fondamentali economici del Marocco, relativamente solidi, del suo efficiente sistema bancario e della buona tradizione di rapporti di mercato esistente con l’Italia, che oggi copre da sola il 35% del mercato locale delle trattrici.

 

 © riproduzione riservata, l’articolo è apparso su “Mondo Agricolo”, settembre 2013
L'azienda del mese
Sotto i riflettori
Meccagri.it - Social media
Seguici su Facebook Seguici su Instagram Seguici su Youtube Seguici su Twitter
macchine vigneto