Agritechnica 2011: è tornata la voglia di investire

Eventi 29/10/2011 -
Agritechnica 2011: è  tornata la voglia di investire

Ottime condizioni di investimento e una maggiore richiesta di moderne tecnologie agricole formano un eccellente presupposto per il bilancio 2012. «Poco più di un anno fa in pochi avrebbero creduto di poter registrare già nel 2011 il secondo più alto fatturato di tutti i tempi». Durante la conferenza stampa preliminare di Agritechnica 2011 l’amministratore delegato dell’associazione Vdma, Bernd Scherer, ha dichiarato che l’aumento del 20% di fatturato, pari a 6,6 miliardi derivanti dalla produzione tedesca, conferma chiaramente il valore dell’industria della meccanizzazione agricola in Germania. È presumibile, ha continuato Scherer, che questa tendenza prosegua fino al prossimo anno; lo dimostrano in maniera attendibile i nostri modelli di previsione.

Boom della meccanizzazione

L’attuale andamento molto positivo delle vendite di macchine agricole e trattori, secondo l’associazione VDdma, non si limita solamente alla Germania e all’Europa: «In effetti, se si vuole descrivere l’attuale situazione dei mercati della meccanizzazione agricola in maniera adeguata, bisogna parlare di una fase di boom economico globale»,  ha spiegato Scherer. La Vdma stima il volume globale di produzione e di mercato per la meccanizzazione agricola nel 2010 a 65 miliardi di euro circa. Ciò significa che sia stato possibile realizzare un discreto aumento di fatturato su livello internazionale dopo solo un anno dalla marcata recessione. I mercati di meccanizzazione agricola asiatici e latinoamericani sono stati determinanti per questa tendenza. Pare che la produzione europea abbia messo le ali grazie alla «straordinaria fame tecnologica dell’Est Europa, Russia in testa». Gli investimenti in aumento fin qui registrati si stanno trasformando in moneta sonante per l’industria.

I mercati del futuro: Asia e Europa Orientale

Nel 2011 l’export è aumentato complessivamente del 33%, e solo cinque dei 40 più importanti mercati esteri hanno comunicato numeri in calo. Nella relativa graduatoria della Vdma la Russia, dopo Francia e Gran Bretagna, si trova nuovamente al terzo posto dei mercati d’esportazione per l’industria di meccanizzazione agricola tedesca. «Così, nel primo semestre, le esportazioni verso la Russia sono quasi raddoppiate anche se tuttora decisamente sotto al livello record del 2008», ha sottolineato Scherer. Le potenzialità future dei mercati asiatici devono essere considerate simili a quelle della Russia. «In molte zone esistono già siti produttivi dell’industria tedesca e dell’Europa occidentale che contribuiscono al successo delle aziende, senza però che i dati del commercio estero rispecchino l’ottimo trend di cui sopra».

Nell’Ue il grosso delle vendite

Nonostante la forza dell’export, e quindi la penetrazione in nuovi ed interessanti mercati, rimanga una delle componenti di successo fondamentali dell’industria di meccanizzazione in Germania, l’Unione Europea – soprattutto l’Europa Occidentale – rimane di gran lunga la più importante regione di vendita: «In fin dei conti due terzi delle forniture vengono destinate a queste regioni», ha argomentato Scherer. Attualmente, osservando i dieci maggiori mercati di vendita all’interno dell’Unione Europea che l’anno scorso registravano uno sviluppo molto disomogeneo, si nota una tendenza più regolare. Tuttavia il mercato tedesco si distingue e conferma il suo ruolo guida in Europa «perché mai prima d’ora gli agricoltori e i terzisti autoctoni hanno investito tanto». La situazione del mercato del trattore tedesco è rappresentativa di tale rialzo: Con la stima di 32.500 trattori venduti entro la fine dell’anno si raggiungerà un numero mai realizzato dalla metà degli anni ottanta. Bisogna però considerare che all’epoca esistevano più del doppio delle aziende agricole e dunque anche dei potenziali acquirenti. Anche se più contenuta, si rileva una simile ripresa in tutti gli altri Paesi; Polonia e Ungheria sono stabilmente su un alto livello. Programmi statali di promozione a sostegno del mercato continuano a giocare un ruolo fondamentale nell’Unione Europea, soprattutto nei paesi centroeuropei. In Romania, per esempio, gli investimenti sulle macchine dipendono ancora moltissimo dalle sovvenzioni.

Previsioni positive per il futuro

Sia l’industria della meccanizzazione agricola sia l’economia europea guardano con ottimismo al futuro. L’indice sull’andamento degli affari Cema, che viene creato dall’associazione dei produttori europei intervistando mensilmente top manager del settore, sta registrando una forte tendenza verso il rialzo. «Intanto le valutazioni sono arrivate allo stesso livello positivo degli anni 2007 e 2008», ha affermato Scherer. Il 58% degli intervistati si attendono per i prossimi sei mesi una crescita del fatturato globale rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Incuranti di una non eccellente raccolta in alcune zone d’Europa, quasi tutti gli agricoltori e terzisti si dimostrano disposti ad investimenti, mantenendosi efficienti con l’acquisto di tecnologia agraria a processo controllato. «I prezzi di produzione per gli agricoltori sono ad un buon livello e anche il prezzo del latte è funzionale all’economia dell’azienda – ovviamente questo accresce il buonumore».

(Fonte: Agritechnica)

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