BKT Case Histories: pneumatici, una scelta decisiva

Componenti 03/07/2022 -
BKT Case Histories: pneumatici, una scelta decisiva

Possono gli pneumatici fare la differenza in un’azienda agricola? Sì, a patto che si scelga il modello corretto in funzione della macchina, dell’applicazione, del terreno e del contesto. È quanto è avvenuto a La Falchetta, azienda agricola di Venaria (Torino), dove, in secondo equipaggiamento, sono stati montati pneumatici BKT. «Sulle macchine da lavoro continuo, in particolare su due telescopici e uno spandiletame, abbiamo scelto, su consiglio del nostro gommista di fiducia, gli pneumatici BKT – sintetizza Riccardo Ferrero, titolare e agronomo dell’azienda, nonché vicepresidente di Confagricoltura Torino –. Sono pneumatici che si distinguono per affidabilità e durata».

Da sinistra: Piero Torassa, Riccardo Ferrero, con la moglie Dayani e la figlia Cecilia, e Alice Maggioni, assistente marketing BKT.

«Riteniamo il ruolo dei gommisti specializzati fondamentale – commenta Piero Torassa, Field Engineering Manager di BKT –. Questi esperti possono indirizzare gli utilizzatori verso la scelta più corretta, provvedendo anche al monitoraggio e alla programmazione delle permutazioni. In ogni caso, il primo passo è scegliere il prodotto più idoneo in funzione delle reali esigenze».

 

L’AZIENDA LA FALCHETTA: ALLEVAMENTO DI BOVINI DA CARNE E IMPIANTO DI BIOGAS

La Falchetta sorge in pieno Parco della Mandria, alle porte di Torino, a soli 15 chilometri dal centro città e circa 10 dall’aeroporto di Caselle, vicinissima alla reggia di Venaria. L’azienda è di proprietà della famiglia Ferrero dal 1977.

«La nostra azienda ha una superficie di circa 200 ettari – racconta Ferrero –. Siamo partiti 45 anni fa con un allevamento semi-brado, ma negli anni l’indirizzo produttivo è stato modificato, siamo rimasti al passo con i tempi. Oggi operiamo in coerenza con il paradigma dell’economia circolare, e dal 2010 abbiamo un impianto di biogas con una capacità produttiva di 625 chilowatt/ora, per la produzione di corrente elettrica. È alimentato quasi esclusivamente con la produzione aziendale, in particolare con i reflui zootecnici per circa il 70%. Il restante 30% deriva da coltivazioni dedicate, mais e triticale in rotazione e in primo e secondo raccolto».

La SAU, circa 150 ettari, è coltivata per l’80% a triticale e mais di secondo raccolto, il restante 20% mais di primo raccolto. Sul fronte zootecnico, sono prodotti ogni anno 1000 capi; dalla stalla derivano circa 4mila tonnellate di letame. Due stalle di bovini da latte confinanti, non di proprietà della famiglia Ferrero, conferiscono altro liquame: «Gli impianti a biogas hanno importanti ricadute su tutto il territorio – commenta Ferrero –. Le aziende limitrofe si affidano a noi e così non fanno stoccaggio, i contoterzisti hanno incrementato a dismisura il loro lavoro. Oggi alimentiamo l’impianto anche con i sottoprodotti, abbiamo introdotto il siero di latte e la borlanda. L’obiettivo è ridurre l’impiego di triticale al 10% della razione».

Completa l’azienda la parte boschiva – circa 40 ettari tra legna da ardere e legna destinata alla produzione di manufatti – e un nuovissimo piccolo agriturismo che conta sulla vicinanza di due noti campi da golf. La moglie di Riccardo, Dayani, sta invece sviluppando una linea di prodotti biologici a base di miele: «Un’attività che sfocerà anche nell’e-commerce», puntualizza il titolare.

IL PARCO MACCHINE GOMMATO BKT

«Il nostro parco macchine è dimensionato sul day by day, il ricorso al contoterzista è un’eccezione – prosegue –.  In particolare, per il lavoro quotidiano all’impianto e in stalla, impieghiamo due telescopici e uno spandiletame».

Il primo telescopico è un Dieci 8304 (nella foto sopra) che monta, in secondo equipaggiamento, gommatura BKT MULTIMAX MP 527 460/70 R 24. Si tratta di uno pneumatico polivalente sviluppato per applicazioni nel settore agro-industriale, poiché ben si presta a tutte le operazioni di sollevamento e di carico su veicoli, quali sollevatori telescopici e pale compatte. Stabilità, trazione e durata sono i suoi punti di forza. «Utilizziamo questa macchina per la movimentazione del digestato dall’impianto biogas, per la pulizia del letame nelle stalle dei bovini da carne, per il posizionamento in magazzino di paglia e fieno, per il carico e scarico di colli pesanti e per le manutenzioni», riferisce Ferrero.

Per le stesse lavorazioni viene impiegato anche il secondo telescopico, sempre Dieci (8300-8297) (nella foto sotto e in quella di apertura), il quale monta BKT MP 590 18-22.5. Anche in questo caso si tratta di uno pneumatico di concezione agro-industriale che offre trazione, stabilità, durata e resistenza in ambienti gravosi.

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Completa il parco lo spandiletame SAC di Arduino (nella foto sotto), tre assi, con gommatura BKT RIDEMAX FL 693 M 560/60 R 22.5: si tratta di uno pneumatico concepito per chi deve percorrere frequentemente tratti stradali con rimorchi/autobotti, sviluppato per un utilizzo del 75% su strada. RIDEMAX FL 693 M si distingue per il comfort e per la capacità autopulente; l’indice di velocità classe D/E della gamma è sinonimo di velocità più elevate sui percorsi stradali; la bassa resistenza al rotolamento contribuisce a un consumo minore di carburante, mentre il tallone rinforzato e le cinture in acciaio garantiscono durata.

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«La macchina – sottolinea Ferrero – viene impiegata per lo spandimento del digestato dell’impianto di biogas nei campi e come dumper per il trasporto di insilato».

 

PNEUMATICI BKT: IL COMMENTO DELL’UTILIZZATORE

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«Siamo arrivati a BKT tramite il rivenditore a cui ci appoggiamo, Ermes Gomme – riferisce Ferrero –. Abbiamo montato sia l’MP 590 sia MULTIMAX MP 527 in secondo equipaggiamento e siamo pienamente soddisfatti. Con i telescopici lavoriamo 1000 ore all’anno; rispetto agli pneumatici che avevamo in dotazione prima di BKT, notiamo con entrambe le soluzioni un risparmio in termini di carburante. Inoltre c’è un altro aspetto da sottolineare: in questo momento difficile in termini di approvvigionamento, i prodotti BKT sono realmente disponibili nell’immediato, senza attese».

 

IL COMMENTO DI BKT

«Qui a La Falchetta sono stati scelti gli pneumatici corretti in funzione del contesto e della missione – spiega Piero Torassa –. Si lavora quotidianamente su diverse tipologie di terreni, compresi quelli cosiddetti migliorati, dunque asfaltati/cementati e pertanto il MULTIMAX MP 527, con la sua struttura radiale, permette di rispondere a quattro bisogni fondamentali: durata, trazione, stabilità e riduzione dei consumi».

 

MULTIMAX MP 527: ELEVATA TRAZIONE, ANCHE SU TERRENI BAGNATI, E LUNGA DURATA 

«Il pattern più pieno e tassellato di MULTIMAX MP 527, uno pneumatico che si presta a diverse missioni – aggiunge Torassa –, è ideale su terreni compatti, che però sono spesso bagnati e scivolosi per via dei reflui. Inoltre la mescola studiata ad hoc, derivante dagli impieghi industriali, garantisce affidabilità».

Il MULTIMAX MP 527 nasce con le misure più richieste, cioè 20 e 24 pollici, ma oggi la gamma può dirsi completa: «Abbiamo riscontri positivi sia sul primo equipaggiamento – forniamo infatti i maggiori produttori di telehandler – sia sul secondo come in questo caso – commenta Torassa –. In contesti in cui ci sono impianti di biogas, stalle, in cui servono trazione e durata, consigliamo MULTIMAX MP 527, poiché riesce a garantire un impiego efficiente per circa 3mila ore».

 

MP 590: UN’IMPRONTA A TERRA AMPIA PER LA MASSIMA STABILITÀ 

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L’MP 590, con cui è equipaggiato il secondo telescopico, è invece un prodotto cosiddetto convenzionale, completamente diverso dal MULTIMAX MP 527. È infatti caratterizzato da tele uniche incrociate: «Si tratta di un prodotto molto valido, è il primo progettato e sviluppato per questo tipo di applicazioni – argomenta Torassa –. La misura montata qui a La Falchetta è sicuramente una misura di nicchia: il suo principale vantaggio è la larghezza. Il che, con un baricentro basso, garantisce un’impronta a terra ampia: aumenta così la trazione e la stabilità del mezzo».

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«Rispetto al MULTIMAX MP 527 – evidenzia il Field Engineering Manager – si tratta di un profilo trattivo, il che significa che ha una buona risposta anche in campo, su terreni cedevoli. Nel caso in cui la principale esigenza sia la stabilità, lo pneumatico convenzionale è la scelta più corretta, poiché ha il fianco molto irrobustito. In alcuni contesti è dunque una valida alternativa al MULTIMAX MP 527».

 

RIDEMAX FL 693 M, ECCELLENTI PRESTAZIONI SU STRADA MA VALIDO ANCHE IN CAMPO

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Infine RIDEMAX FL 693 M, un prodotto per il quale si può stimare una resa tra i 40 e i 60mila chilometri per applicazioni miste, come a La Falchetta. «Abbiamo sviluppato svariati prodotti nella gamma Flotation in funzione delle diverse applicazioni – conclude Torassa –. RIDEMAX FL 693 M è un prodotto radiale, ma cinturato metallico. È stato concepito per l’utilizzo stradale, pur mantenendo la possibilità di entrare su campo. Si tratta di un connubio non scontato: il particolare disegno di RIDEMAX FL 693 M, e la struttura con cintura metallica, permettono sia un’ottima pulitura dello pneumatico, sia la resistenza a carichi notevoli e a temperature estive elevate».

 

© Emanuela Stìfano