CAI vede nero: nel 2020 calo delle immatricolazioni di oltre il 50% per gli agromeccanici

News 22/04/2020 -
CAI vede nero: nel 2020 calo delle immatricolazioni di oltre il 50% per gli agromeccanici

«Nel 2020 prevediamo un calo delle immatricolazioni di trattrici e mietitrebbiatrici da parte delle imprese agromeccaniche superiore al 50 per cento rispetto al 2019, a causa di una crisi di liquidità che impone al settore di sostenere le spese correnti, distogliendo capitali dall’innovazione».

 

IL MERCATO DEL NUOVO RISCHIA DI PERDERE OLTRE 2.500 UNITÀ

È l’allarme lanciato da Gianni Dalla Bernardina, presidente della Confederazione agromeccanici e agricoltori italiani (CAI), che ritiene che nel 2020 non si toccheranno le 16.000 unità complessivamente immatricolate, contro le oltre 18.500 del 2019. Ad aumentare, proporzionalmente, sarà la vendita dell’usato, con effetti deleteri sulla sicurezza e sulla sostenibilità ambientale».

Si tratta di una prima stima dell’impatto del Coronavirus sulla meccanica agricola, formulata sulla base delle analisi pervenute dai territori e tenendo conto che i contoterzisti rappresentano circa il 30 per cento delle immatricolazioni di trattrici e oltre il 60 per cento di quelle di mietitrebbiatrici a livello nazionale.

«Non possiamo mettere a rischio l’intera filiera delle macchine agricole, compromettendo un settore trainante della meccanica in Italia e all’estero – ha affermato Dalla Bernardina – ed è per questo che riteniamo indispensabile una massiccia iniezione di liquidità nel sistema, la riapertura della produzione e della vendita di mezzi agricoli e della ricambistica, oltre ad aiuti specifici per il settore agromeccanico professionale».

 

EMERGENZA LIQUIDITÀ SU TUTTI I FRONTI

CAI evidenzia come le imprese agromeccaniche, che non hanno mai smesso di prestare i loro servizi agli agricoltori, soffrano più che mai in questo periodo una crisi di liquidità, poiché continuano ad anticipare i costi per le lavorazioni e gli agricoltori non sono in grado di saldare nemmeno gli acconti per le conseguenze del Coronavirus (dalla difficoltà di esportazione delle filiere allo stop dell’attività agrituristica, all’assenza di manodopera professionale, alle  speculazioni sui mercati).

Inoltre, le imprese agromeccaniche denunciano estrema difficoltà sull’erogazione dei finanziamenti da parte delle banche, nonostante quanto previsto dal decreto liquidità.

 

AGROMECCANICI DIMENTICATI DAL GOVERNO E VITTIME DELLA BUROCRAZIA ESASPERATA

«Siamo vittime della burocrazia esasperata che non allenta la propria morsa nemmeno con l’emergenza Covid-19 – ha fatto presente a sua volta Sandro Cappellini, vicepresidente di CAI – e della disattenzione sistematica del governo verso le esigenze di una categoria come quella degli agromeccanici, che è responsabile di oltre il 70 per cento dei lavori in campo in agricoltura e del 98 per cento delle operazioni di raccolta dei prodotti».

«Senza sostegno alle nostre imprese ­– ha proseguito Cappellini – si aprirà una voragine  che inghiottirà il Made in Italy agroalimentare, gli scampoli di sovranità alimentare che ancora ci restano e una filiera in passato tonica come quella della meccanica agricola. Scriveremo nuovamente al ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, ma temiamo che in questo disperato paese al problema della mancanza di liquidità si debba sommare anche la difficoltà di saper leggere le priorità del sistema agricolo italiano e le inderogabili esigenze degli agromeccanici, responsabili dell’innovazione in agricoltura».

 

 
Fonte: CAI
Fonte immagini: SDF (apertura) e Claas.

 

L'azienda del mese
Sotto i riflettori
Meccagri.it - Social media
Seguici su Facebook Seguici su Instagram Seguici su Youtube Seguici su Twitter
macchine vigneto