Claas: cingolatura Terra Trac per le trince semoventi Jaguar

Macchine 15/11/2018 -
Claas: cingolatura Terra Trac per le trince semoventi Jaguar

Dopo averle tenute a battesimo lo scorso settembre in Francia in occasione di Innov-agri, Claas ha riproposto sul palcoscenico di Eima International 2018 novità di sicuro impatto, in evidenza all’interno del ricco pacchetto di nuove proposte in mostra per il grande pubblico della kermesse bolognese.

 

PER LA PRIMA VOLTA SULLA NUOVA JAGUAR 960 DA 96 CAVALLI

In particolare risalto, dunque, la nuova Jaguar 960 in versione Terra Trac, prima trinciacaricatrice semovente, sottolinea il costruttore di Harsewinkel, munita di sistema di cingolatura integrato di fabbrica ed in grado di assicurare una ottimale protezione del suolo e della cotica erbosa.

 

UN’ESPERIENZA TRENTENNALE

In tale ambito, del resto, Claas può far valere un’esperienza decisamente lunga e solida: trent’anni fa debuttava sul mercato la prima mietitrebbia del marchio tedesco su cingoli in gomma completi, seguita nel 1997 – a coronamento dello sviluppo del nuovo sistema di semicingolatura Terra Trac – dal lancio della prima Lexion con cingoli di tipo Terra Trac, tappa che ha segnato l’avvio di un percorso di costante evoluzione di questa tecnologia esclusiva, tale da comportare sulle mietitrebbie di grandi dimensioni vantaggi notevoli in termini di bassa pressione sul suolo e conseguente inferiore compattamento, prestazioni per unità di superficie, stabilità, ridotta larghezza di trasporto e, grazie alle sospensioni idropneumatiche, alto comfort di guida.

 

TELAIO AMPLIATO DI CIRCA UN METRO PER ACCOGLIERE I CINGOLI, DISPONIBILI IN TRE VARIANTI

Il passo successivo per Claas, dunque, è stato quello di equipaggiare di cingolatura Terra Trac anche le sue trince semoventi Jaguar, come dimostra il modello 960 da 626 cavalli presentato all’Eima, il cui telaio, per accogliere i cingoli, è stato allungato di circa un metro, agevolando l’accessibilità per la manutenzione (il corncracker, ad esempio, può essere facilmente rimosso).

Disponibili in tre varianti i cingoli: alla versione più stretta da 635 millimetri di larghezza (con la quale la superficie di contatto risulta comunque di oltre 1,3 metri quadri, più del doppio rispetto a quella fornita da pneumatici larghi 800 millimetri) si affiancano infatti quelle da 735 e 890 millimetri.

Il sistema di montaggio orientabile, poi, consente di utilizzare la macchina anche nelle condizioni più difficili e i cingoli sono in grado di oscillare di 10 gradi verso l’alto e di 13 gradi verso il basso, con robusti finecorsa che ne limitano la corsa verticale.

 

SISTEMA DI PROTEZIONE PER SVOLTA A FINE CAMPO

Ma, oltre a garantire salvaguardia del suolo ed elevata trazione, la nuova Jaguar Terra Trac è dotata dell’innovativo e speciale sistema di protezione delle capezzagne.

Il tutto avviene grazie alla diminuzione automatica dell’impronta a terra dei cingoli durante le svolte a fondo campo, per effetto della spinta verso il basso ricevuta dai rulli d’appoggio di ogni cingolo ad opera di cilindri idraulici, mentre il rullo anteriore di trazione viene sollevato e la superficie di contatto ridotta di circa un terzo, proteggendo così il manto erboso dai danni procurati dall’effetto cesoia durante la rotazione del cingolo.

 

DELICATA SUL TERRENO, ANCHE SU PRATO

Studi eseguiti dall’Università di Scienze Applicate di Kiel (Germania) hanno dimostrato gli effetti positivi della protezione del suolo. Una Jaguar dotata di cingolatura Terra Trac causa durante l’avanzamento in rettilineo un carico notevolmente inferiore al suolo rispetto a una macchina su ruote con pneumatici anteriori da 800/70 R. 38 e posteriori da 620/70 R 30.

 

E test e studi effettuati da Claas in collaborazione con l’Università di Scienze Applicate di Kiel hanno attestato che la cingolatura Terra Trac con rulli di pressione abbassati determina una pressione al suolo inferiore a quella esercitata da una macchina su ruote anche nella modalità a fondo campo, evidenziandone inoltre i vantaggi a livello di crescita successiva dell’erba.

 

ELEVATO COMFORT DI GUIDA

Anche gli spostamenti su strada non creano problemi alla Jaguar 960 Terra Trac, caratterizzata da una larghezza di trasporto, con cingolo di 635 millimetri, pari a 3 metri, mentre con i cingoli da 890 millimetri la trincia non supera comunque i 3,5 metri di larghezza esterna.

Il telaio sospeso consente una velocità massima di 40 chilometri orari ed un ottimale comfort di guida.

 

NUOVE TESTATE PER MAIS ORBIS 600 SD E ORBIS 750

Altra importante novità esibita da Claas a Bologna è costituita dalla nuova generazione di testate per mais della gamma Orbis: Orbis 600 SD e Orbis 750 per trinciacaricatrici Jaguar, con larghezze di lavoro, rispettivamente, di 6 e 7,50 metri, concepite per offrire una sempre maggiore qualità del lavoro coniugata a massima efficienza e sempre basate sulla collaudata presenza di dischi grandi e piccoli in vista di un flusso ottimale del raccolto anche in presenza di variazioni della densità del mais.

Inedite, invece, le dita di nuova concezione poste anteriormente ai coltelli (anch’essi rivisitati nella geometria delle lame per ottimizzare qualità e rapidità di taglio con tutte le colture), in grado di assicurare una raccolta con basse perdite e provviste di punti che possono essere rimossi per raccogliere il mais allettato.

TELAIO OSCILLANTE E COFANI A T MODULARI DI NUOVA CONCEZIONE

E nuovo, soprattutto, il concetto di telaio oscillante, con possibilità di impostarne l’angolo di montaggio su due posizioni diverse, che garantisce una alimentazione centrata del prodotto ai rulli di precompressione della Jaguar.

In combinazione con il nuovo design del telaio, poi, i rinnovati cofani a T modulari, in acciaio temprato e arrotondati per ridurre il peso e proteggere gli elementi della trasmissione dall’usura e dai carichi strutturali, permettono un taglio ad altezza ribassata e più uniforme, senza accumulo di corpi estranei.

 

NUOVO SISTEMA DI RIPIEGAMENTO

Ma le nuove testate di Claas si mettono in luce anche per la loro cinematica ad alto rendimento ma a basso assorbimento energetico e per un sistema di ripiegamento divenuto ancor più rapido e compatto.

Sulla Orbis 600 SD le unità laterali si ripiegano in modo simmetrico rispetto al centro, mentre quelle della Orbis 750 si sovrappongono simmetricamente, cosicché la testata può chiudersi o essere pronta per l’uso in 15 secondi.

Un nuovo sistema che consente di guadagnare sia in visibilità su strada dalla cabina sia in contenimento della larghezza di trasporto, limitata a 3 metri.

Uno smorzatore delle vibrazioni integrato, infine, garantisce una guida confortevole su strada fino alla velocità di 40 chilometri orari.

365ACTIVE, SISTEMA AUTOMATIZZATO DI DOCUMENTAZIONE DELLE ATTIVITÀ SVOLTE

Novità da casa Claas anche sul fronte dei supporti telematici con il lancio di 365Active System, sistema automatizzato di documentazione delle operazioni svolte all’interno dell’azienda agricola durante l’annata – lavorazione del terreno, semina e cura del suolo, fertilizzazione, protezione delle piante e raccolta – in grado di registrare in modo completo, preciso minuto per minuto, semplice e affidabile tutti i dati relativi a macchine e attività, poi trasmessi e salvati nella piattaforma digitale 365FarmNet.

 

RIDUZIONE DEL 75 PER CENTO DEI DATI

Anche su vecchi trattori come il Porsche nella foto è possibile registrare, mediante 365ActiveBox, le operazioni in campo.

 

Grazie a questo sistema, composto da 365ActiveBox, dall’app 365Active e da ActiveDoc (per l’elaborazione dei dati), è quindi possibile tracciare gli impieghi della macchina, ridurre del 75 per cento tutte le registrazioni manuali nell’anno del raccolto, migliorare le fatturazioni e usufruire di una banca dati reale la cui analisi costituisce un valido strumento di valutazione in vista di una ottimizzazione dei processi produttivi.

Oggi poi, per un controllo sempre più preciso e al tempo stesso semplice delle attività agricole, sempre all’interno di 365 FarmNet è disponibile anche il Claas CropView. Si tratta di un sistema che, avvalendosi dei dati ottici dei satelliti Sentinel 2, fornisce immagini regolarmente aggiornate che consentono, senza bisogno di speciali conoscenze informatiche, di monitorare lo specifico stato vegetativo dei diversi appezzamenti dell’azienda, con la possibilità, mediante queste informazioni, di individuare e valutare le differenze di vegetazione e di creare corrette e proficue mappe applicative.

 

© Barbara Mengozzi

 

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