Crollo del ponte di Baltimora: anche il mercato delle macchine agricole ne risentirà, o forse no

News 04/04/2024 -
Crollo del ponte di Baltimora: anche il mercato delle macchine agricole ne risentirà, o forse no

Tra i principali fatti di cronaca delle ultime settimane, grande interesse e preoccupazione ha suscitato il crollo del Francis Scott Key Bridge a Baltimora, nel Maryland, a causa dell’impatto di una nave cargo contro un pilone del ponte.

A risentire delle conseguenze dell’incidente si prevede saranno soprattutto i settori automobilistico, agricolo ed edile, per i quali il porto della città rappresenta un importante snodo commerciale: solo nel 2023, infatti, sono transitate circa 850mila unità fra automobili e autocarri leggeri e oltre 1,3 milioni di tonnellate di macchine agricole e per l’edilizia.

Baltimora vanta un porto dotato di attrezzature speciali e personale addestrato per la movimentazione di questi ultimi prodotti e, cosa fondamentale, è più vicino al Midwest, regione a forte vocazione agricola, di qualsiasi altro porto della costa orientale.

 

LE SOLUZIONI ALTERNATIVE NON MANCANO, MA MOLTO DIPENDE DAI TEMPI DI ATTESA

Trasporto attrezzature agricole

A riflettere sulle conseguenze del crollo del ponte sulla logistica delle spedizioni è stata Nada Sanders, esperta di gestione della catena di approvvigionamento della Northeastern University: «Tutti, in questo momento, dicono che basterà cambiare rotta e andrà tutto bene. Ma, se la situazione dovesse andare avanti per un po’, non andrà tutto bene. Ci sarà infatti un impatto sui prezzi»,

Come viene fatto presente, da un lato esistono rotte alternative che potrebbero limitare i danni come il passaggio per i due tunnel che attraversano il fiume Patapsco o il dirottamento delle navi verso i vicini porti di Norfolk in Virginia, Philadelphia in Pennsylvania e Savannah in Georgia che dovrebbero essere in grado di accogliere molte delle merci solitamente gestite da Baltimora. D’altro canto però, a incidere maggiormente sui commerci sarà il tempo che dovrà trascorrere prima di un ritorno alla normalità: infatti, la velocità di crociera delle navi cargo è relativamente lenta e un percorso più lungo può avere pesanti effetti soprattutto per le imbarcazioni che trasportano carichi diversi destinati a svariati settori, in quanto un ritardo lungo il percorso potrebbe diventare un problema per molte persone.

 

LA PERDITA DI STABILITÀ POTREBBE DETERMINARE AUMENTI DEI PREZZI 

Sulla stessa linea John Schmeiser, direttore operativo della North American Equipment Dealers Association, a detta del quale, pressoché tutti i principali costruttori di macchinario agricolo – tra cui John Deere, Agco, entrambi i marchi di CNH, Caterpillar e Massey Ferguson – utilizzano il porto di Baltimora per le loro spedizioni.

Nel breve termine, ha dichiarato Schmeiser intervistato da Farm Progress, il settore probabilmente non avrà troppe ripercussioni, ma più tempo ci vorrà per individuare porti alternativi e relative efficienze nel lavorare con questi porti – come il trasporto su strada o la ferrovia – maggiore è il potenziale di impatto negativo, Il che, ha sottolineato, potrebbe determinare aumenti dei prezzi per i clienti, ma anche la carenza di attrezzature agricole.

 «Il nostro settore – ha evidenziato Schmeiser – prospera soprattutto grazie alla stabilità: stabilità dei prezzi delle materie prime, dei tassi di interesse, della consegna just-in-time delle attrezzature, delle forniture, della disponibilità dei ricambi e via dicendo. Durante la pandemia si è creata molta instabilità e guardando indietro, penso che il nostro settore si sia adattato molto bene, ma nessuno si aspettava un ritorno dell’instabilità su questa vasta scala così rapidamente».

 

I RIVENDITORI SI DICHIARANO OTTIMISTI MA LA LE CONSEGNE DI RICAMBI POTREBBERO SUBIRE RITARDI 

Sta di fatto che, sebbene si tratti del principale porto degli USA per le grandi attrezzature agricole, i rivenditori rimangono ottimisti sul fatto che il settore troverà un modo per cambiare direzione. Lo conferma la dichiarazione di Jacob Lloyd della Sterling Farm Equipment, con quattro sedi nel nord-est dell’Ohio: «L’impatto non sarà significativo, o forse non sarà per nulla significativo».

Per quanto riguarda, infine, la disponibilità dei ricambi, Schmeiser ha dichiarato: «Tutti i principali produttori hanno svolto un ottimo lavoro creando depositi di ricambi nell’intero Nord America. Tuttavia, a volte i ricambi devono essere consegnati a un rivenditore di ricambi in Europa occidentale, il che potrebbe comportare un potenziale ritardo. Questo ci ricorda quanto fragile possa essere la nostra catena di fornitura».

 

 
© riproduzione riservata
Fonte immagini: Adobe Stock, Farm Progress
 

 

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