Francia: costruttori e dealer ottimisti ma i trattori arrancano

Mercati 31/01/2019 -
Francia: costruttori e dealer ottimisti ma i trattori arrancano

Come abbiamo anticipato lo scorso novembre in occasione della preview del Sima, i costruttori francesi di macchine agricole si stanno preparando al grande Salone delle agro-attrezzaure, che sarà di scena al Parc des Expositions di Paris Nord Villepinte dal 24 al 28 febbraio prossimi, in un clima di diffusa fiducia.

«Il cielo è blu», ha dichiarato il presidente del Sima e di Axema Frédéric Martin sintetizzando con grande efficacia la fase positiva vissuta dal mercato francese delle macchine agricole.

 

NON SI OFFUSCA LA FIDUCIA NELLA CRESCITA

Frédéric Martin, presidente di Axema e del Sima.

 

Un ottimismo dettato anche dai risultati dell’inchiesta congiunturale realizzata annualmente dall’associazione che raggruppa gli industriali del settore del macchinario agricolo.

Infatti, seppure in presenza di difficoltà di carattere strutturale, quali il restringersi dei margini provocato dalla forte crescita dei costi delle materie prime e l’aumento del fabbisogno di capitale circolante, che frenano lo sviluppo delle imprese, soprattutto delle PMI (penalizzate, ad esempio, da un BFR di 135 giorni in media), due su tre dei dirigenti d’azienda interpellati a ottobre 2018 hanno previsto per il primo semestre 2019 un proseguimento della crescita (superiore al 2%) dei fatturati, che nel primo semestre del 2018 aveva toccato il 6 per cento.

«Una congiuntura positiva che può essere in parte correlata al miglioramento della situazione finanziaria delle aziende agricole negli ultimi due anni, nonostante il calo dei rendimenti agricoli», ha fatto presente Martin.

 

UN MERCATO DEL VALORE DI 5,3 MILIARDI DI EURO

Sempre stando alle cifre fornite da Axema, il mercato francese delle macchine agricole, che conta 385 aziende per un totale di più di 22mila posti di lavoro, ha raggiunto nel 2018 (stime) un valore di 5,3 miliardi di euro, facendo registrare un incremento di circa il 5 per cento rispetto al 2017, e rappresenta all’incirca il 4 per cento della produzione mondiale.

Ma vediamo qual è stato il contributo fornito dai trattori che saranno grandi protagonisti a Sima 2019 e che rappresentano il 31 per cento della produzione francese del comparto.

 

FLESSIONE A DUE CIFRE PER I TRATTORI

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Anche il mercato trattoristico francese, in linea con il trend che caratterizza buona parte del Vecchio Continente, fa registrare un ritorno alla normalità, se così possiamo definirla, dopo aver conosciuto nel 2017 l’euforia dettata dall’effetto Mother Regulation.

Complessivamente i trattori immatricolati nel 2018 (dati Axema) sono stati 33.151, con una flessione del 13,3 per cento rispetto all’anno precedente.

Entrando nel dettaglio ed esaminando gli andamenti delle vendite per categoria vediamo che il segno meno caratterizza i trattori standard, scesi da 22.483 a 21.133 unità (-6,0%), gli specializzati (da vigneto e frutteto), piombati da 4.054 a 2.939 (-27,5%) a dispetto dell’alta vocazione vitivinicola della Francia, gli enjambeurs, ridottisi da 490 a 480 (-2,0%), e i trattori per gli spazi verdi, protagonisti di un’autentica débâcle.

 

IL TRACOLLO DELLA CATEGORIA “SPAZI VERDI”

Le unità vendute sono state infatti 5.020 contro le 7.775 del 2017 (-35,4%) ma è opportuno ricordare che quella di due anni fa era stata una performance straordinaria che aveva segnato un aumento delle immatricolazioni dell’82,4 per cento (4.263 unità nel 2016) ed era quindi più che legittimo aspettarsi un rientro nei ranghi.

Procedono controcorrente i caricatori telescopici, che Axema inserisce nella cifra totale, in crescita del 4,4 per cento sul 2016 e arrivati a a quota 3.579 unità.

 

PODIO INVARIATO NELLA CLASSIFICA DEI COSTRUTTORI

Fonte: Axema

 

Sempre avvalendosi dei dati forniti da Axema – ma tenendo conto ai fini della compilazione del Palmarès solo dei trattori standard e degli specializzati e calcolando quindi un mercato 2018 di 24.072 unità – John Deere conserva il primo posto nella top ten dei costruttori con il 18,5 per cento del mercato, in leggero aumento rispetto al 2017 (+1,5%).

Alle sue spalle New Holland (18,2%) guadagna terreno rispetto all’anno precedente (+3,8%) riducendo sensibilmente il divario con il leader di classifica.

Terzo posto confermato per Fendt, con il 13,1 per cento del mercato (+1,6%), che si lascia alle spalle Claas detentrice di una quota di mercato dell’11,1% (+0,6%). Al quinto posto, con il 9,2 per cento troviamo Massey Ferguson, in flessione del 2,20 per cento.

Sorprende la forte regressione di Kubota, scesa dal sesto all’ottavo posto con il 5,2 per cento (deteneva l’8,2%).

Perdono quote di mercato anche Deutz-Fahr (-0,40%), Same (-1,10%), Landini (-1,40%) e McCormick (-1,10%).

 

OTTIMISMO ANCHE DA PARTE DEI CONCESSIONARI

Atteggiamento nel complesso fiducioso nei confronti del trend di mercato di settore anche da parte dei concessionari aderenti a Sedima (Syndicat National des Entreprises de Service et Distribution du Machinisme Agricole, d’Espaces Verts, et des Métiers spécialisés), il sindacato che raggruppa le imprese di settore.

Come è stato illustrato nella conferenza stampa dello scorso dicembre, durante la quale i vertici dell’organizzazione professionale hanno commentato i dati relativi alla congiuntura economica del comparto delle macchine agricole nel secondo semestre 2018 e fornito previsioni sull’andamento nei primi sei mesi del 2019, la ripresa c’è, seppur timida.

Per quanto riguarda in particolare gli ordini di materiali nuovi, un concessionario su due (49%) ha dichiarato di aver conosciuto una crescita tra il 2,5 e il 3,5 per cento rispetto al secondo semestre del 2017; il 28 per cento degli interpellati ha definito la propria situazione stazionaria e solo il 23 per cento ha parlato di flessione.

Un orientamento, dunque, sostanzialmente positivo che ha interessato tutte le attività agricole (grandi colture, policoltura e allevamento, vitivinicoltura) nonostante il decremento fatto registrare dalle immatricolazioni di trattori standard e specializzati al quale abbiamo accennato sopra.

 

FORTE PREOCCUPAZIONE PER I PREZZI CHE AUMENTANO E LA MANODOPERA CHE NON SI TROVA

In prospettiva il 57 per cento dei distributori di macchine agricole dichiara un morale “medio” e il 35 per cento un morale “buono”, a fronte del 22 per cento del 2017.

Restano tuttavia in piedi alcune situazioni che generano incertezza e preoccupazioni per il futuro dell’attività quali il difficile reclutamento dei dipendenti (sempre stando alle cifre fornite dal Sedima, il settore avrebbe la necessità di assumere 8.870 persone) e il forte aumento dei prezzi dei macchinari agricoli e dei trattori, in particolare, che nel secondo semestre 2018 sono aumentati rispettivamente del 2,7 e del 4,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2017, ben oltre l’aumento dei prezzi al consumo che si è fermato quota +1,9 per cento.

 

© Barbara Mengozzi

 

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