Macchine agricole: exploit del mercato francese nel 2019, ma i paysans comprano straniero

Mercati 25/06/2020 -
Macchine agricole: exploit del mercato francese nel 2019, ma i paysans comprano straniero

Nel 2019 il mercato francese delle macchine agricole ha messo a segno un autentico exploit raggiungendo quota 6,106 miliardi di euro che rappresentano il miglior risultato del decennio, con un incremento di ben il 12,5 per cento rispetto al risultato del 2018.

Fonte: Axema

 

I DATI CONTENUTI NEL RAPPORT ECONOMICO 2019 DI AXEMA

I dati in questione, riportati dal periodico francese di settore Matériel Agricole, sono contenuti nel Rapporto economico 2019 di Axema, l’associazione francese di settore che conta 224 società aderenti – corrispondenti al 90 per cento dell’offerta francese di macchinario agricolo – di cui il 69 per cento è costituito da costruttori e il restante 31 per cento da importatori.

Stando ad Axema, dopo quattro anni di limitata propensione agli investimenti, il mondo agricolo avrebbe dunque manifestato  una decisa volontà di invertire la rotta.

Un trend positivo però che, a quanto pare, non avrebbe interessato nella misura sperata dai costruttori transalpini il “made in France”, la cui quota in valore rispetto al totale del mercato francese sarebbe addirittura scesa dal 21,8 per cento del 2018 al 19,6 per cento nel 2019.

 

IL PESANTE DISAVANZO DELLA BILANCIA COMMERCIALE

Sta di fatto che la bilancia commerciale ha fatto registrare un disavanzo decisamente pesante, tant’è vero che per trovare un risultato peggiore bisogna risalire al 2013: 1.331 miliardi di euro, da ascrivere all’incremento dell’11 per cento delle importazioni (4,914 miliardi di euro) e al calo dell’export che dai 3.734 miliardi di euro del 2018 è sceso a 3.584 miliardi di euro (- 4% e oltre).

È evidente quindi che a beneficiare della vivacità del mercato sono stati soprattutto i Paesi ai vertici della classifica dei produttori di macchine agricole, a cominciare ovviamente dalla Germania che rappresenta da sola il 38 per cento del totale dell’import francese.

Anche l’Italia però ha fatto la sua parte e, insieme a Germania, Austria, Belgio e Paesi Bassi, forma il drappello di Paesi da cui proviene il 70 per cento delle importazioni di macchine agricole da parte dei cugini d’Oltralpe.

 

IMPORTAZIONI IN CRESCITA DI OLTRE IL 20 PER CENTO

Tale orientamento, come fa presente Matériel Agricole, si è reso particolarmente evidente per i trattori, le cui importazioni sono aumentate lo scorso anno di oltre il 20 per cento (+20,8%) per raggiungere 1,738 miliardi di euro, a fronte di un leggero calo (-1,8%) delle esportazioni scese a quota 1,4458 miliardi di euro.

 

TRATTORI “MADE IN FRANCE”, MA DA COSTRUTTORI DI ALTRI PAESI

Un esemplare della serie Atles, l’ultima prodotta da Renault Agriculture, lanciata nell’anno 2000.

 

I francesi ovviamente mal sopportano il fatto che le preferenze dei loro connazionali in materia di trattori si rivolgano a brand stranieri: fenomeno peraltro indotto dalla  scomparsa dal mercato trattoristico di materiale francese  dopo l’acquisizione di Renaul Agriculture da parte di Claas nel 2003.

Una tematica questa fortemente dibattuta anche in sede politica che però ai fini di una corretta valutazione non può prescindere dal fatto che sul suolo francese operano diversi importanti costruttori stranieri, a cominciare da Massey Ferguson (Agco) il cui sito produttivo di Beauvais è in costante ampliamento, passando per Claas e arrivando a Kubota che ha scelto la Francia e in particolare  Biernes, nel nord del Paese, per impiantarvi la sua fabbrica europea.

Lo stabilimento Massey Ferguson di Beauvais.

 

I trattori da loro prodotti anche se non possono essere considerati francesi a tutti gli effetti si avvalgono di manodopera locale dando così un grosso contributo all’economia della nazione e sono determinanti nel fare assurgere la Francia al ruolo di secondo produttore europeo di trattori.

 

 
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